600px-caspar_david_friedrich_-_wanderer_above_the_sea_of_fog

(Viandante sul mare di nebbia, Caspar David Friedrich – 1818)

Mentre le settimane passavano e una lunga estate italiana ci ha portato lentamente all’inizio della nuova stagione, da parte nostra siamo stati fortemente impegnati in tutto questo tempo per dare seguito ai programmi e agli obiettivi che solo qualche mese fa indicavamo come percorsi di tendenza.

Eccoci quindi nuovamente in diretta per un necessario e opportuno aggiornamento delle vicende che riguardano Progetto Editoriale, la sua vita societaria e il suo prossimo futuro. A maggio, come ampiamente riportato, siamo stati al Salone del Libro di Torino con Civiltà del Mare, ospiti dello Stato Maggiore della Difesa e in particolare della Marina Militare, a cui ancora una volta va un vivo ringraziamento per la grande disponibilità dimostrataci. Al di là però della nostra positiva partecipazione, non abbiamo potuto non registrare un livello generale di stanchezza e di scontato della manifestazione nel suo insieme. Girando per gli stand si percepiva subito se pur in maniera impalpabile un tono dimesso e di ripetitiva ritualità, molto diverso dall’effervescenza di altre se pur precedenti edizioni. Non è un caso infatti che proprio lo stand Difesa e quello della Rai spiccassero per programmazione eventi, vivacità e visitatori, nel grigiore diffuso. Non è un caso altresì che subito dopo si è aperta una seria crisi, ampiamente riportata dagli organi di informazione, rispetto alle future possibili ubicazioni del Salone, con una frattura difficilmente componibile fra Torino e Milano e quindi fra le strategie stesse delle più importanti case editrici del nostro Paese. Tuttavia al di là dell’evidenza, appare chiaro  il segnale di una crisi profonda che attraversa da più anni il settore, sia per quanto riguarda le piccole e le grandi realtà nazionali. Abbiamo l’impressione che si tratti soprattutto di una crisi di idee, di progettualità, di mancanza, nel cogliere i cambiamenti profondi della società italiana con cui stiamo facendo i conti da più tempo. Una incapacità di intercettare ed entrare in sintonia con una domanda di cultura e di mercato estremamente variegata e complessa, così come le sue espressioni e le sue tendenze. E questo è un fatto senza dubbio molto grave  poiché l’editoria è una delle principali industrie nell’ambito culturale che riguarda tutti noi molto da vicino. L’impressione è quella che si tenti ogni volta la strada più breve, le piccole astuzie, l’improvvisazione, la forzatura commerciale, non tenendo assolutamente conto dell’esigenza di  ricerca di nuove strade, di una nuova dimensione di dialogo con il pubblico, coniugando contenuti ed originalità delle proposte nel superamento di quel vuoto siderale di approfondimento, di ricerca, di programmi, che è troppo spesso la condizione attuale. Grandi case editrici che a fianco a pochi titoli, per lo più internazionali destinati ad uno scontato successo, propongono più o meno le stesse cose, in maniera ripetitiva e stentata con magazzini stracolmi di invenduto, già pronti per il metà prezzo. Furbizie dicevamo, per non parlare di scopiazzature o di peggio. Altre strane realtà, come per esempio Collezioni della Lira in perenne offerta e senza valore alcuno se non per un riferimento di memoria (alterate tra l’altro da una comunicazione scorrettissima che coinvolge indebitamente l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e lo stesso Ministero) tendono a confondere ulteriormente utenti e mercato. Cose tirate per i capelli, editori improvvisati con poca cultura e senza storia, alle prese con vere e proprie invenzioni marziane di opere senza alcun pregio se non la facile moda di improbabili codici miniati e fac simili a costi del tutto surreali. Vendere quindi, vendere, in una logica di fondo in cui il mercato stesso è inteso come area passiva da forzare o all’occorrenza da spremere in maniera sconsiderata. Si potrebbe continuare a lungo. Così ovviamente non si va da nessuna parte, ma si crea però un danno irreparabile nel sentire comune, nella comunicazione, fra offerta e domanda, che a sua volta genera sempre più diffidenza, ostilità, disinteresse a prescindere. Di contro non tutto il panorama delle aziende operanti in editoria ha queste caratteristiche, ci sono storie importanti di impegno culturale e non poche significative eccellenze, fra cui Progetto Editoriale ha la presunzione di iscriversi a pieno titolo, ma è soprattutto nel Direct e nelle Vendite Dirette che la situazione sta diventando insostenibile. D’altra parte il mercato di per se è giudice libero, insindacabile e assai severo. Per quanto ci riguarda dobbiamo registrare invece, in controtendenza, che il ritorno ad operare in prima persona a livello di commercializzazione, senza più intermediari o concessionarie di sorta da inizio anno, sta dando risultati molto positivi se pur ancora in una logica di piccoli numeri. Fatto sta che le vendite stanno crescendo con una consolidata progressione mensile ed il secondo quadrimestre dell’anno si sta chiudendo con un rilevante + 60% rispetto al precedente. Siamo ancora all’inizio ma ci conforta molto il ritrovato rapporto diretto con tanti dei nostri clienti, con quelli che nel frattempo lo sono diventati, così come l’allargamento altrettanto positivo dell’area dei nostri collaboratori e del nostro staff. Molte esperte e qualificate professionalità si sono avvicinate in questi mesi a Progetto Editoriale entrando a far parte a vari livelli del nostro team, creando condizioni nuove di presenza sui territori oltre ad un rafforzamento indispensabile delle strutture centrali. In occasione del Meeting di Cecina ai primi di settembre, Luigi Rubagotti ha assunto ufficialmente la responsabilità della Rete di vendita a livello nazionale, destinato a dare un forte contributo operativo ad un comparto così delicato ed essenziale.

thumb2-map-compass-travel-1

Contemporaneamente va avanti il processo di collaborazione con l’Università Popolare Nuova Scuola Medica Salernitana che ci ha visto presenti a Salerno il 6-7-8 ottobre alle Giornate di Ginecologia dell’infanzia e dell’adolescenza e il prossimo 25 novembre alle celebrazioni di Santa Caterina di Alessandria, con l’abituale soirée di premiazioni nella suggestiva cornice del Duomo della città. A questi appuntamenti si accompagna il lavoro di sviluppo in tutt’Italia dedicato al programma Medici Italiani, quale occasione di incontro, di conoscenza e di partecipazione per una sempre più larga diffusione dei grandi temi della Storia della Medicina.

Va avanti altresì il percorso di iniziative e di aggregazione che ci vede impegnati con la Casa Editrice NOVA CHARTA nell’ambito di una più ampia progettualità finalizzata alla costruzione in Italia di quel nuovo polo fra editoria, arte e cultura da più tempo per noi terreno prioritario di impegno  per la sua straordinaria valenza strategica.

Proprio con NOVA CHARTA infatti stiamo organizzando un primo grande appuntamento il 12 novembre a Torino a Palazzo Reale con la presentazione ufficiale del Codice Sforza che già da ora si preannuncia come un evento memorabile.

Molti altri sono i progetti e le iniziative in cantiere, rispetto ai quali non mancheremo di dare puntuale ed opportuna informazione, ma al momento ci preme sottolineare con non poco orgoglio ed evidenza, il lancio del nuovo Catalogo Orologi da Collezione DOGI 1964 il quale rappresenta per identità creativa, costruzione e varietà di proposta, qualcosa di unico ed eccezionale nel panorama internazionale.

F.M.

Ottobre 2016


Domande, curiosità?

SIAMO A TUA DISPOSIZIONE

Chiedi informazioni sulle Opere