Catalogo Description

UNICHE E PREZIOSE

Le monete rappresentano storicamente il passaggio dal regime di baratto che le aveva precedute, ad una nuova forma di scambio, soprattutto con metalli preziosi fra cui in assoluto l’oro. Bisognerà attendere i babilonesi e poi ancora il VII secolo a.C. per arrivare ai primi dischi metallici riportanti solitamente l’effige di governanti e sovrani. Dall’antica Grecia fino all’epoca romana, le accurate raffigurazioni di stile rappresentativo si ritrovano poi nelle produzioni bizantine. Successivamente si arriverà ai famosi Tarì in oro della Repubblica di Amalfi, la cui prestigiosa tradizione verrà ripresa da Federico II di Svevia, dando così origine all’antica e leggendaria produzione degli Ori d’Italia, a cui si aggiungeranno nel tempo via via i Fiorini, lo Zecchino, i Ducati in Italia e tante altre nel mondo.

Queste monete sovente scintillanti e di indiscussa importanza sono testimoni certi e imparziali delle epoche che rappresentano e come tali recano un contributo vivo e palpabile di verità e di cronaca nell’intreccio con le vicende sociali e politiche, gli eventi di guerra e di pace, le condizioni economiche, fino alle più diverse manifestazioni dell’arte.

Progetto Editoriale ha deciso di prendere spunto da questo antico passato realizzando una serie esclusiva di monete in forma di medaglie di eccezionale qualità tecnica e di raffinata bellezza concettuale, alcune delle quali dedicate alle grandi questioni aperte e irrisolte del nostro tempo.

Questa eccezionale iniziativa in collaborazione con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che ha assunto la denominazione Le Monete più belle del Mondo, propone una sorprendente Collezione di alto valore simbolico, artistico e culturale che ci offre l’opportunità di partecipare quale protagonista ad un impegno comune e condiviso di altissimo profilo da tramandare ben oltre il nostro presente.

Il filo sottile di una memoria destinata a rinnovarsi ancora una volta quale testimonianza tangibile nel tempo.

GLI ORI D’ITALIA

Una realizzazione in collaborazione con

l’ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO

MARENGO

Zecca di Torino, 1851

Dritto: Testa del Re a sinistra, al di sotto della quale si trova il millesimo. Lungo il bordo, VICTORIUS EMANVEL II D • G • REX SARD • CYP • ET HIER • Sul taglio del collo indicazione dell’autore (F • di Ferraris).
Verso: Stemma con croce Sabauda sovrastato da Corona Reale e fregiato dal collare dell’Annunziata tra rami di lauro. Lungo il bordo: DVX SAB • GENVAE ET MONTISF • PRINC • PED •&. In basso, da sinistra a destra, segno di zecca e indicazione del valore (L • 20).
Detto anche Marengo collo lungo, per distinguerlo dal successivo Marengo del Regno d’Italia.
Segno di zecca per Genova, P in incuso all’interno di uno scudetto e ancora. Segno di zecca per Torino, B in incuso all’interno di uno scudetto (iniziale di Tommaso Battilana direttore della zecca di Torino)e testa d’aquila. Segno di zecca per Milano, M •

TESTONE

Zecca di Milano, 1494

Testone Moneta d’argento del valore di un quarto del ducato d’oro, coniata da alcuni Stati nella prima metà del 15° sec.: portava la testa del principe che, rispetto a quella di altre monete, appariva molto più grande, da cui il nome.
Quasi tutte le zecche italiane emisero t., molti dei quali sono veri capolavori; basti ricordare quelli di Ferrara, Firenze, Mantova, Milano, Roma, della Savoia, di Venezia. Il t. si andò poi uniformando ai sistemi monetari esistenti ed ebbe il valore di 3 grossi o paoli o giuli; rimase in circolazione, specialmente nello Stato pontificio e in Toscana, fino al 19° secolo.

OSELLA

Zecca di Venezia, 1790

Dritto: AFRICIS LEO SAEVUS IN UNDIS esergo: M. B. (Matteo Badoer massaro) Nave da guerra veneziana che fa fuoco verso una nave con bandiera turca. Si riferisce ai numerosi scontri navali con le navi turche, avvenuti nel Mediterraneo nel corso dell’anno.
Verso: LUDOVICI MANIN PRINC MUNUS ANNO II 1790 Scritta in cinque righe racchiusa da una corona d’alloro.

 

FRANCESCONE

Zecca di Firenze, 1846

Dritto: LEOPOLDUS II D • G • P • I • A • P • R • H • ETB • A • A • MAGN • DUX • ETR • testa nuda a destra grande e adulta; sotto l’incollatura in caratteri minutissimi NIDERÖST. Esergo fiasca (simbolo zecchiere).
Verso: SUSCEPTOR NOSTER DEVS stemma di forma sannitica come serie precedente. Esergo PISIS (anno in cifre).

 

DOPPIA ROMANA

Zecca di Roma, 1830

Dritto: Stemma semiovale, sormontato da galero, chiavi e padiglione; attorno, da sinistra in basso: + SEDE • VACAN – TE • MDCCCXXX; sotto, N. ROMA C.
Verso: Colomba volante a sinistra entro cerchio di raggi e sopra semicerchio di fiammelle; in alto: VENI • LVMEN • CORDIVM; in basso, DOPPIA. Questa moneta presenta spesso debolezze al contorno.

PIASTRA FECVNDITAS

Zecca di Napoli, 1772

Nella prima (1759 -1799), la più lunga, pacifica e ricca, Ferdinando continuò la monetazione aurea iniziata dal padre, con l’emissione dei pezzi da 6, 4 e 2 ducati con lo stesso peso e titolo (carati 213/4) stabiliti da Carlo.
La coniazione aurea durò fino al 1785 e fu enorme, oltre 3 milioni di pezzi! Le effigi del sovrano sono varie e differenti di posizione ed età, dalla sua fanciullezza alla maturità.
Per la monetazione argentea, la prima moneta fu una mezza piastra del 1760, detta anche “pupillare” (Ferdinando aveva solo 9 anni). Vennero poi due piastre giovanili (1766 e 1767),quindi una del 1772 commemorativa della nascita della primogenita Maria Teresa, in cui al dritto vi sono i busti accollati di Ferdinando e Maria Carolina, e, al rovescio, una donna seduta, recante sulle ginocchia un infante; sullo sfondo, il Sebeto, il Vesuvio e il mare con una nave; nel giro, il motto “Fecunditas”.

1/2 BAIOCCO

Zecca di Roma, 1849

Dritto: Il valore (1/2 BAIOCCO) sue due righe con fregio entro un cerchio di perline. Intorno la scritta REPUBBLICA ROMANA e la data tra stellette.
Verso: Aquila ad ali semi-spiegate che ghermisce un fascio. Intorno all’aquila corona di foglie di quercia e intorno la scritta DIO E POPOLO. Sotto il segno di zecca (R) e le iniziali dell’autore N • C •. Contorno: liscio.

ALLEGORIA DELL’UNITÀ

 

VERSIONI

oro 18 Kt 750°° – diametro mm 30

argento 986°° – diametro mm 38

argento con galvanica in oro 24 Kt – diametro mm 38

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