UN ANNO INSIEME.
Per le festività il DayByDay interrompe provvisoriamente le pubblicazioni per ritornare a gennaio con una nuova versione completamente rinnovata. Sentiamo di ringraziare di cuore gli oltre 30.000 lettori, amiche ed amici sconosciuti che hanno seguito dall’Italia ma anche da tante altre parti del mondo nel corso di questo anno la nostra rubrica con un’assiduità davvero fantastica e sorprendente.
APPUNTAMENTO AL 2018!
22 dicembre -11
Avvenimenti e Protagonisti del passato.
Il solstizio d’inverno fra culto solare e culto cristiano.
Letteralmente natale significa “nascita”. La festività del Dies Natalis Solis Invicti (Giorno di nascita del Sole Invitto) veniva celebrata nel momento dell’anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare dopo il solstizio: “la rinascita del sole. Il termine solstizio viene dal latino solstitium, che significa letteralmente “sole fermo” (da sol, “sole”, e sistere, “stare fermo”). Infatti nell’emisfero nord della terra, tra il 22 e il 24, dicembre il sole sembra fermarsi in cielo (fenomeno tanto più evidente quanto più si avvicina all’equatore). In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano cioè la notte più lunga e il dì più corto dell’anno. Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate, in giugno, quando avremo il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta. Il giorno del solstizio cade generalmente il 21 dicembre, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo. Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre. E proprio il 25 dicembre sembra rinascere, ha cioè un nuovo “Natale”. Questa interpretazione “astronomica” può spiegare perché il 25 dicembre sia una data celebrativa presente in culture e paesi così distanti tra loro. Tutto parte da una osservazione attenta del comportamento dei pianeti e del sole, e gli antichi, per quanto possa apparire sorprendente, conoscevano bene gli strumenti che permettevano loro di osservare e descrivere movimenti e comportamenti degli astri. La terminologia relativa alla luce e alle sue fonti: lucerna, fuoco, stelle, Luna e Sole si riferisce innanzitutto alla loro realtà fisica. In seguito all’esperienza umana questi termini si caricarono di ulteriori significati e divennero metafora o simbolo, assumendo significati più ampi e complessi. Ad esempio la luce si contrappone all’oscurità, il giorno alla notte e per questo motivo la luce diventa simbolo di verità, di conoscenza, di consapevolezza che si contrappone all’oscurità dell’ignoranza e della menzogna. Questo processo è molto antico e ha portato, per esempio, i popoli mesopotamici ad attribuire al dio Samas, il compito di garantire la giustizia e il rispetto degli accordi. Già nella stele di Hammurabi, il re babilonese è ritratto mentre riceve da Shamash le leggi, che promulgherà. Un legame tra il Sole e la figura del Messia atteso dal popolo ebraico compare nella seguente profezia biblica: “La mia giustizia sorgerà come sole e i suoi raggi porteranno la guarigione … Il giorno in cui io manifesterò la mia potenza, voi scaccerete i malvagi …” (Libro di Malachia, 3, 20-21. L’utilizzo del Sole come simbolo messianico nel periodo immediatamente precedente la nascita del giudeo-cristianesimo si ritrova nei manoscritti del Mar Morto. “La sua parola è come parola del cielo; il suo insegnamento è secondo la volontà di Dio. Il suo eterno Sole splenderà e il suo fuoco sarà fulgido in tutti i confini della terra; sulla tenebra splenderà. Allora la tenebra sparirà dalla terra, l’oscurità dalla terraferma” (Apocrifo di Levi), frammento 9, colonna 1, righe 2-6)”. L’annuncio dell’arrivo di un Sole di giustizia presente nel libro di Malachia, che conclude il Tanakh, è stato interpretato dai cristiani come un annuncio profetico della nascita di Gesù. La presenza di un importante annuncio era resa ancora più verosimile dal fatto che Malachia non è il nome dell’autore del libro, ma significa messaggero. Il simbolismo teologico “Cristo-Luce” è caratteristico del Vangelo secondo Giovanni, che mette spesso in evidenza la contrapposizione tra luce e tenebra. “Cristo-Luce è caratteristico del Vangelo secondo Giovanni, che mette spesso in evidenza la contrapposizione tra luce e tenebra. Il simbolismo solare era anche stimolato dal racconto della risurrezione, di cui il risorgere quotidiano del Sole può essere considerato una metafora. Fin dagli albori del Cristianesimo le chiese cristiane, dove era possibile, furono orientate con l’abside ad Oriente. Ciò potrebbe avere un’interpretazione solare dato che l’Oriente può essere considerato simbolicamente il punto dove sorge il sole. La presenza di affreschi del Cristo Pantocratore nell’abside delle prime chiese rafforzerebbe l’identificazione del Risorto con il Sole. L’utilizzo del sole come simbolo cristologico è durata nei secoli sino ad oggi. Anche nell’abside esterna del Duomo di Milano vi è la raffigurazione della Trinità, in cui il Cristo è raffigurato non come una persona umana ma come un sole fiammeggiante di pietra. Il monogramma IHS sormontato da una croce e posto dentro una razza fiammante è uno dei più comuni cristogrammi, per esempio, ripreso come simbolo dalla Compagnia di Gesù. Gli ostensori, che avevano inizialmente una forma di teca (ostensori architettonici) hanno per lo più la forma di disco solare. La razza (o raggera) fiammante è considerata uno dei simboli più tipici del sole. La sovrapposizione fra culto solare e culto cristiano ha dato origine a molte controversie, tanto che alcuni hanno sostenuto che il cristianesimo sia stato pesantemente influenzato dal mitraismo e dal culto del Sol invictus o addirittura trovi in essi la sua radice vera. Questa tesi si formò durante il Rinascimento, ma si è diffusa negli ultimi decenni, tanto da essere considerata, se non accettata, perfino negli ambienti più progressisti delle chiese cristiane. Un esempio ce lo fornisce il vescovo siriano Jacob Bar-Salibi che, alla fine del XII secolo, scriveva: “Era costume dei pagani celebrare al 25 dicembre la nascita del Sole, in onore del quale accendevano fuochi come segno di festività. Anche i Cristiani prendevano parte a queste solennità. Quando i dotti della Chiesa notarono che i Cristiani erano fin troppo legati a questa festività, decisero in concilio che la “vera” Natività doveva essere proclamata in quel giorno”. Anche l’allora cardinale Joseph Ratzinger (poi papa Benedetto XVI) parlava della cristianizzazione della festa dedicata al sole e agli dei che lo rappresentavano.
21 dicembre -12
La notizia del giorno.
Melbourne: suv contro passanti.
A Melbourne, in Australia, alle 16.45 (ora locale), un Suv è piombato sui passanti in Flinders Street, la via commerciale vicino alla stazione ferroviaria, in uno degli incroci più trafficati della città. Diciannove persone sono rimaste ferite, molte sono in gravi condizioni, tra i feriti c’è anche un bambino, che è stato colpito alla testa e trasportato all’ospedale Royal Childrens. All’ora dell’attacco la strada era piena di pendolari e persone in giro per lo shopping natalizio. Una persona presente ha riferito che “l’incidente è durato circa 15 secondi. L’auto è passata con il rosso a tutta velocità e poi è stato solo bang, bang, bang. Uno dopo l’altro. C’erano persone stese a terra ed altre che cercavano di aiutarle. Un caos”. Secondo i testimoni, il Suv “falciava chiunque si trovasse davanti, le persone venivano sbalzate via”. L’uomo alla guida del mezzo è un 32enne australiano di origine afghana, che, noto alla polizia per problemi psichici e di droga, è stato subito arrestato. Un secondo uomo di 24 anni è stato arrestato dopo essere stato visto mentre riprendeva l’incidente, si ritiene che non abbia legami con l’attentato, tuttavia è ancora sotto interrogatorio. La polizia australiana esclude “per il momento” un atto di terrorismo. Un agente a chi gli chiedeva se si potesse parlare di atto terroristico ha così risposto: “È troppo presto ancora per sapere le motivazioni” di questo atto criminale.
20 dicembre -13
La notizia del giorno.
Roma: I maestri seicenteschi a Palazzo Barberini.
I cartoni preparatori di maestri seicenteschi, primo fra tutti Pietro da Cortona, sono in mostra da oggi al 22 aprile nelle sale della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini. L’importante esposizione riunisce alcuni cartoni di grandi dimensioni, appartenenti ai cicli di arazzi delle Storie di Costantino, la Vita di Cristo e le Storie di Urbano VIII. La mostra, che racconta la storia dei cicli di arazzi realizzati dal prestigioso casato romano per celebrare di fronte al mondo la propria grandezza e potenza, è intitolata “Glorie di carta. Il disegno degli arazzi Barberini” e sarà visitabile anche nei giorni delle festività natalizie dalle 8:30 alle 19:00, insieme con le altre rassegne, prima fra tutte quelle dedicate ad Arcimboldo e al Sipario Parade di Picasso, il quale nella capitale è al centro di un’altra imperdibile mostra dal titolo “Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925”, allestita negli spazi delle Scuderie del Quirinale.
19 dicembre -14
La notizia del giorno.
Piazza Venezia: “Spelacchio” è completamente secco.
L’albero più chiacchierato del mondo, soprannominato dai romani e dalla stampa “Spelacchio”, fa mostra di sé, a piazza Venezia, tutto secco e malconcio, mentre continuano le polemiche tra i passanti e sui media. La Magnifica Comunità di Val di Fiemme, che da anni fornisce alla Capitale gli alberi di Natale, si dice intanto dispiaciuta per il triste epilogo, smentisce che l’abete rosso dovesse essere abbattuto e soprattutto tiene a precisare che “quando è partito godeva di ottima salute, era perfetto”. “È stato tagliato, legato e trasportato come tutti gli anni. Una volta sulla piazza – spiegano – è stato addobbato.” In genere, esemplari di questo tipo resistono più di un mese, anche se gli vengono tagliate le radici per permetterne il trasporto. Ilario Cavada, esperto della Comunità della Valle del Trentino, aggiunge: “Quello che è successo è che sia stata eseguita non correttamente l’operazione di slegatura della pianta una volta arrivata a Roma, procedura, questa, di estrema delicatezza perché c’è il rischio di rottura dei rami. Ecco, a mio giudizio, e senza accusare nessuno, la causa di quel che è successo va ricercata in questa fase”. Spelacchio finisce pure alla Corte dei Conti: il Codacons ha depositato un esposto in cui chiede alla giustizia contabile di indagare su un possibile danno erariale. L’associazione di consumatori sollecita anche la rimozione dell’albero di Natale di Piazza Venezia “palesemente morto e che rappresenta un vergognoso spettacolo per cittadini e turisti”.
18 dicembre -15
La notizia del giorno.
Fallisce la Borsalino, l’azienda dei cappelli dei divi.
Il tribunale di Alessandria ha respinto la richiesta di concordato presentata dalla Haeres Equita, società dell’imprenditore svizzero Philippe Camperio, che gestisce l’azienda ed è titolare del marchio della Borsalino. Già un anno fa un’analoga richiesta era stata respinta. Camperio non ci sta e dichiara: “Il fallimento si basa su ragioni tecniche e legali che nulla hanno a che fare con la gestione dell’azienda da parte di Haeres Equita. L’attività di Borsalino continua, la nostra volontà è di andare avanti mantenendo i livelli occupazionali e il sito produttivo ad Alessandria.” Anche tra i 130 lavoratori che hanno tenuto un’assemblea in fabbrica e un presidio simbolico, c’è tensione e nervosismo, perché per loro quella del tribunale è una decisione assurda, in quanto, come affermano anche i sindacati, gli ordini ci sono. La storia della Borsalino ebbe inizio 160 anni fa in un piccolo laboratorio di Alessandria, creato da due fratelli, Giuseppe e Lazzaro, poi la bottega di Alessandria si trasormò nella più grande fabbrica della città e divenne uno dei primi veri campioni dell’export italiano, capace di invadere i mercati stranieri, in particolare quello statunitense. Il Borsalino fu un “must” per attori, politici e anche gangster: era il cappello preferito da Al Capone. Una immagine indimenticabile è quella di Humphrey Bogart che lo indossa insieme con Ingrid Bergman nella scena finale di “Casablanca”. Lo storico cappello fu portato anche da Jean-Paul Belmondo in “Fino all’ultimo respiro”, Marcello Mastroianni in “8 e ½” e Tony Servillo nel film “La grande bellezza”. Il presidente francese François Mitterand lo portava spesso, prima di lui lo indossarono Winston Churchill, Pancho Villa, Gabriele D’Annunzio, Ernest Hemingway. Il Borsalino, nei suoi vari modelli, è un cappello che resta nella memoria collettiva, perchè legato a personaggi della politica, del costume e del cinema di oltre un secolo e mezzo.
17 dicembre -16
La notizia del giorno.
Pakistan: strage in una chiesa metodista.
Oggi, domenica, a mezzogiorno, nella città pakistana di Bahawalpur, sei assalitori, giunti a bordo di motociclette da due strade diverse, hanno aperto il fuoco sui fedeli, tra i quali vi erano molte donne. Quattro uomini armati di bombe e muniti di giubbotti esplosivi hanno fatto irruzione nel complesso che ospita l’edificio della chiesa, la residenza dei sacerdoti, quella del personale, la sala della comunità e una stanzetta per il catechismo dei bambini. Un uomo armato, coperto da uno scialle, ha cercato di entrare nella chiesa, ma è stato fermato dalla guardia della sicurezza. Oltrepassata la prima porta, altri tre hanno iniziato a gettare bombe sul terreno del cortile: così gli oltre 400 fedeli che gremivano la chiesa si sono accorti dell’attacco. Tredici persone sono morte e 56 sono rimaste ferite, nove sono in condizioni critiche. Allama Mohammad Ahsan Siddiqui, presidente della “Interfaith Commission for Peace and Harmony” ha condannato l’attentato alla Chiesa e ha detto a Fides: “Questo è un attacco al Pakistan, che vuole minare la pace e l’armonia nel paese. Esorto il governo del Pakistan a fare di più per fornire adeguata sicurezza ai luoghi di culto e chiedo ai leader religiosi di rimanere uniti per aiutare le persone colpite”. In questa regione del Pakistan, dove i cristiani, tra cattolici e protestanti, sono circa il 2 % della popolazione, è la prima volta che i cristiani sono oggetto di un attacco così violento. L’area presso il confine indiano, in cui è avvenuta la strage, è tradizionalmente teatro di contese tra musulmani sciiti e sunniti.
16 dicembre -17
La notizia del giorno.
Le spoglie di Vittorio Emanuele III torneranno in Italia.
Le spoglie di Vittorio Emanuele III, ora sepolto ad Alessandria d’Egitto, saranno traslate nel Santuario di Vicoforte, nel Cuneese, e troveranno posto in un loculo accanto a quello in cui è stata accolta la salma della moglie, la regina Elena. In attesa delle spoglie di Vittorio Emanuele III, re d’Italia dal 1900 al 1946, quando abdicò in favore del figlio Umberto II, resta chiusa la cappella di San Bernardo, nota anche come mausoleo del duca Carlo Emanuele I, che vi è sepolto, e che sostenne l’inizio della costruzione del santuario tra il 1596 e i primi anni del ‘600. È di ieri, però, la polemica di Vittorio Emanuele, che ha criticato la sorella Maria Gabriella per il modo in cui è avvenuto il trasferimento della nonna, la regina Elena, dal cimitero di Montpellier al Santuario di Vicoforte): “Non posso non rammaricarmi che tutto ciò sia avvenuto in gran segreto. Giustizia sarà fatta quando tutti i sovrani sepolti in esilio riposeranno nel Pantheon di Roma.” Tale affermazione non mancherà di suscitare reazioni, soprattutto da parte delle Comunità Ebraiche Italiane, perchè Vittorio Emanuele III non si oppose all’avvento della dittatura fascista, firmò le leggi razziali contro gli ebrei e portò il Paese al disastro della guerra al fianco dei nazisti.
15 dicembre -18
La notizia del giorno.
Scoperto un sistema solare «simile» al nostro.
La Nasa ha scoperto un nuovo sistema solare formato da otto pianeti, molto lontani da noi, che ruotano intorno alla stella Kepler-90, distante 2.545 anni luce dalla Terra. La scoperta, in via di pubblicazione su The Astronomical Journal, è stata annunciata della Nasa in una conferenza stampa ed è stata fatta con un sistema di intelligenza artificiale realizzato proprio da Google che, cercando tra le migliaia di segnali catturati negli anni dal telescopio spaziale Kepler, è riuscito a riconoscere l’ottavo membro di una famiglia di pianeti che ruota stretta stretta intorno a questa stella simile al Sole, chiamata Kepler-90. Gli otto pianeti orbitano intorno a Kepler-90 a una distanza inferiore a quella che separa la Terra dal Sole. L’ottavo membro di questa numerosa “famiglia”, il pianeta Kepler-90i, orbita attorno alla sua stella ogni 14,4 giorni: è roccioso e così caldo da essere inospitale per la vita. Fa parte di un sistema planetario, che con i suoi otto pianeti è il più grande finora scoperto e tiene i più piccoli all’interno e i più grandi all’esterno, proprio come nel Sistema Solare. Il direttore della divisione di astrofisica della Nasa a Washington, Paul Hertz, ha spiegato: “Proprio come pensavamo, ci sono emozionanti scoperte ancora nascoste nell’archivio dati di Kepler, in attesa degli strumenti e delle tecnologie capaci di scovarle. Questa scoperta dimostra che i nostri dati costituiranno un vero tesoro per i ricercatori innovativi per gli anni a venire”. Il progetto è alla ricerca di pianeti potenzialmente abitabili: mondi lontani che potrebbe-ro essere molto più simili alla Terra di quanto possiamo immaginare.
14 dicembre -19
La notizia del giorno.
Via libera del Senato: il Biotestamento è legge.
Il Senato ha dato il via libera definitivo alla legge sul testamento biologico con 180 voti a favore, 71 contrari e 6 astensioni. Il Senato aveva ultimato ieri in Commissione l’esame della proposta di legge sul testamento biologico, approvando – senza modifiche rispetto al testo uscito dalla Camera lo scorso 21 marzo – gli otto articoli che compongonola legge. Al termine del voto finale, l’aula ha lungamente applaudito l’approvazione del provvedimento. Alla votazione in aula hanno assistito anche Mina Welby e altri esponenti dell’associazione Luca Coscioni, presente anche in piazza Montecitorio con un sit-in. Ha retto quindi l’asse Pd-M5S: i diversi voti a scrutinio segreto, che avrebbero potuto modificare la legge, sono stati respinti con una maggioranza che è andata oscillando dai 144 agli oltre 160 consensi. Forza Italia ha lasciato libertà di coscienza, mentre è rimasto compatto il fronte del no, con Lega e centristi. Per la Cei la legge è inadatta per i sofferenti. Le norme sul fine vita prevedono: il consenso informato (nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, per i minori «il consenso è espresso dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore o dall’amministratore di sostegno, tenuto conto della volontà della persona minore»); le disposizioni anticipate di trattamento (Ogni «persona maggiorenne, capace di intendere e volere, in previsione di un’ eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, può, attraverso «Disposizioni anticipate di trattamento» (Dat), esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali»); «pianificazione delle cure condivisa tra il paziente e il medico, alla quale il medico è tenuto ad attenersi qualora il paziente venga a trovarsi nella condizione di non poter esprimere il proprio consenso o in una condizione di incapacità». Le Dat, sempre revocabili, risultano inoltre vincolanti per il medico e «in conseguenza di ciò è esente da responsabilità civile o penale». Devono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata, con sottoscrizione autenticata da notaio o altro pubblico ufficiale o da un medico dipendente del Servizio sanitario nazionale o convenzionato.
Avvenimenti e Protagonisti del passato.
Dinah Washington.
Poche settimane prima di Natale, il 14 dicembre 1963, a causa di una micidiale overdose di pillole dietetiche e alcool, si chiuse l’esistenza tormentata di Ruth Lee Jones, in arte Dinah Washington. La cantante statunitense è considerata una delle più grandi voci “nere”, insieme a Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan e Billie Holiday (per la quale aveva una stima e un timore quasi reverenziali e si accostava al suo repertorio con grande umiltà). La sua versatilità, la voce penetrante, il tempo perfetto, l’enunciazione cristallina sono alcune delle caratteristiche dello stile di Dinah Washington e che lei riusciva ad adattare a ogni tipo di materiale. La Washington nacque in una cittadina dell’Alabama, nel sud degli Stati Uniti, durante il declino dell’agricoltura e della crisi che, da lì a poco, avrebbe travolto l’intero continente. La famiglia di Ruth, che all’epoca aveva tre anni, fu costretta a cercar miglior fortuna a Chicago. Ruth ebbe, comunque, un’infanzia poco felice: suo padre, dedito al gioco d’azzardo e privo di un’occupazione stabile, era spesso assente e la madre, costretta a lavorare per sostenere la famiglia, l’affidava alla parrocchia che, soprattutto nei grandi centri urbani, diventava centro di supporto e di assistenza per le famiglie bisognose. La chiesa divenne un importante punto di riferimento per la piccola Ruth che, ben presto, cominciò a cantare fino a divenire, a dieci anni, componente effettivo del coro della chiesa di St. Luke, nel South Side, e successivamente pianista. Nel frattempo Ruth si iscrisse alla DuSable High School, dove studiò musica con il famoso programma di Walter Dyett e cominciò a cantare nei night club (dove esordì col nome d’arte di Dinah Washington) e a suonare il pianoforte, con il suo vero nome, nel coro di Sallie Martin, nella prima formazione gospel interamente femminile. Sallie Martin è ricordata soprattutto per essere stata la prima artista a “secolarizzare” la musica gospel portandola al di fuori delle funzioni religiose, anche se la prima a ottenere un successo popolare fu Mahalia Jackson, che guadagnò per questo il titolo di Queen of Gospel. Dinah Washington, pur spaziando tra i vari generi musicali, dal pop al jazz, dal blues al country, non volle mai registrare un album gospel. Riteneva fosse sbagliato mescolare il religioso e il secolare e per lei il music business era troppo in contrasto con la sacralità del gospel. Il suo debutto ufficiale risale al 1942 quando si esibì al Garrick Stage Bar di Chicago. Il manager Joe Glaser la presentò a Lionel Hampton, che presto l’accolse come vocalist nella sua orchestra. Il suo ingresso nella prestigiosa Mercury Records risale invece al 1948 dove incise una strepitosa versione di West Side Baby, seguita da moltissimi altri Hit che scalarono le classifiche dell’epoca rendendola famosa in tutti gli Stati Uniti. Nei primi anni cinquanta Dinah aveva già un vastissimo repertorio, comprendente brani di quasi tutti gli autori più prestigiosi del Great American Songbook quali George Gershwin, Richard Rodgers, Harold Arle, Cole Poter, Irving Nerlin, Johnny Mercer. Il miglior periodo jazz di Dinah è, per i critici, quello che va dal 1954 al 1958, periodo in cui Dinah si esibì con musicisti quali i trombettisti Clark Terry e Maynard Ferguson, il pianista Richie Powell, i sassofonisti Paul Quinichette e Eddie Davis, il batterista Max Roach. Alla fine degli anni cinquanta, Dinah Washington era ormai un’artista affermata e un sex symbol per gli americani di colore. Ebbe una vita sentimentale burrascosa: sette mariti, sei divorzi e numerose relazioni non ufficiali. Il suo carattere forte e volitivo la rendeva antipatica ai colleghi e un problema per gli impresari e i discografici, ma il pubblico continuava ad adorarla, tanto che fu soprannominata la “Regina del Blues”. In meno di vent’anni di carriera, produsse un’ampia discografia. Le sue canzoni fanno accapponare la pelle: la sua voce, il suo swing, la sua sensibilità artistica, il suo inconfondibile stile, il suo modo modernissimo di usare le pause e di pronunciare le parole descrivono un immenso talento ed emergono prepotentemente anche nei brani più commerciali imposti dalla Mercury, che l’aveva costretta a una sconsiderata quantità di incisioni, spesso senza badare alla qualità artistica. Nel 1961 si chiuse il contratto con la Mercury. Nel 1962 la sua movimentata vita privata, i suoi problemi di linea, il suo difficile rapporto con l’ambiente di lavoro e le innumerevoli frustrazioni l’avevano resa facile preda dei barbiturici e degli anoressizzanti; ma già nell’estate del 1963 progettava il ritorno sulle scene. Purtroppo morì prima: aveva solo 39 anni.
13 dicembre -20
La notizia del giorno.
Gran Bretagna: salva la bimba nata con il cuore fuori dal petto.
In Gran Bretagna sta bene la bambina affetta da una rara malformazione chiamata ectopiacordis, caratterizzata da un’anomala posizione del cuore sporgente dal torace attraverso un’apertura dello sterno. La piccola, nata il 22 novembre con il cuore fuori dal suo corpo, è sopravvissuta a tre interventi chirurgici presso il Glenfield Hospital di Leicester, per riposizionare il suo cuore all’interno del petto. A 50 minuti dalla nascita, la piccola ha già subito la prima delle tre operazioni a cui è stata sottoposta. Dopo il primo intervento, è stata trasferita nel reparto di terapia intensiva e dopo sette giorni è stata di nuovo operata: i medici hanno creato lo spazio necessario per posizionare il cuore all’interno. Il terzo intervento è servito a prelevare la pelle dalla parte inferiore delle braccia per impiantarla sul petto. I chirurghi hanno anche creato una rete che protegge il suo cuore, dal momento che la neonata non ha costole e sterno. La bambina è ancora attaccata a una macchina che le permette di respirare artificialmente, ma ora sta bene ed è fuori pericolo. Frances Bu’ Lock, cardiologo pediatrico, ha detto: “In futuro potremmo essere in grado di inserire una protezione ossea interna per il suo cuore, forse usando la stampa 3D o qualcosa di organico che cresca con lei.” Mamma e papà hanno scelto il nome «Vanel-lope», quello di una principessa Disney del film d’animazione Ralph Spaccatutto, aggiungendo anche Hope, «speranza». “Noi abbiamo sempre creduto che potesse farcela” hanno raccontato alla stampa inglese i genitori Naomi Findlay, 31 anni e il marito Dean Wilkins, 43 anni.
12 dicembre -21
La notizia del giorno.
Maltempo: mille evacuati nel Reggiano.
Neve, vento e piogge battenti si sono abbattuti, in questi giorni, specialmente sull’Italia centro-setten-trionale, causando ingenti danni, infatti la situazione è particolarmente critica nelle regioni del centro-nord. L’allarme riguarda soprattutto fiumi e torrenti, che si sono ingrossati dopo le intense piogge delle ultime 48 ore: ci sono state esondazioni in diverse zone. Il fiume Enza ha rotto gli argini e ha invaso l’abitato e la zona industriale nel Reggiano, dove i residenti a Lentigione, nel Comune di Brescello, sono stati evacuati. I Vigili del Fuoco, la polizia stradale e i carabinieri stanno provvedendo a metterli in sicurezza anche con un elicottero. La strada provinciale 63R è chiusa nel tratto tra Brescello e Lentigione, così come la 51 in corrispondenza del sottopasso di Rubiera. Ultimo, in ordine di tempo, a rompere gli argini, il Secchia che è tracimato cominciando ad allagare la strada a Campogalliano nel Modenese. I Vigili del Fuoco sono intervenuti per mettere in salvo due persone ed alcuni animali. In una zona non lontana dall’argine sono in corso operazioni per mettere in salvo altre tre persone. Non si registrano feriti. Frane e allagamenti anche in Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte. In Abruzzo, a L’Aquila, a cuasa delle forti raffiche di vento, è crollato, in centro, un edificio rimasto danneggiato dal sisma del 2009. Sta, invece, lentamente tornando alla normalità la situazione in Liguria, dopo la violenta ondata di maltempo che ieri ha causato danni e disagi su tutto il territorio regionale. L’allerta rossa, diramata dalla Protezione civile per la provincia di La Spezia e la parte orientale della provincia di Genova, proseguirà fino alle 13:00, ma al momento non si segnalano precipitazioni in atto. Anche i livelli dei principali corsi d’acqua sono in discesa. A preoccupare, nella notte, è stato soprattutto il fiume Magra, che, intorno alle 4:00, ad Ameglia ha raggiunto il picco di piena, causando qualche piccolo allagamento, ma senza particolari danni. L’autostrada A6 Savona-Torino è stata riaperta, mentre permane qualche disagio nella circolazione ferroviaria.
11 dicembre -22
La notizia del giorno.
New York: attentato terroristico a Manhattan.
Un’esplosione è avvenuta a New York, a Port Authority, la stazione centrale dei bus della Grande Mela, non lontano da Times Square. Il tentato attacco si è verificato nell’ora di punta, intorno alle 7:30 del mattino (ora locale), facendo piombare nel terrore Manhattan, il cuore pulsante della Grande Mela. Almeno quattro persone sono rimaste ferite, nessuna attualmente è in gravi condizioni. Tra i feriti c’è anche l’attentatore, che è stato fermato e identificato: si tratta, secondo quanto affermato dal capo della polizia, James ÒNeill, di un ragazzo di 27 anni, Akayed Ullah, ex tassista originario del Bangladesh, ma residente a Brooklyn da sette anni. La sua foto è stata diffusa dal New York Post. Secondo la stampa americana, il giovane aveva addosso un “tubo-bomba”, che è esploso accidentalmente e prima del previsto, mentre l’uomo attraversava il sottopasso che unisce il terminal dei bus di Port Authority alla stazione della metro di Times Square. Port Authority Bus Terminal è la più grande stazione di pullman degli Stati Uniti, in cui ogni giorno transitano 230.000 persone. Le immagini riprese da una telecamera di sorveglianza mostrano il giovane mentre avanza tra la folla: poi un’improvvisa fiammata e il boato, seguiti dal fuggi fuggi generale delle persone terrorizzate. Si vede quindi l’uomo, vestito con una giacca scura e dei pantaloni da lavoro, a terra ferito. Immediati sono scattati i soccorsi: sono entrati in azione polizia e agenti dell’antiterrorismo. All’inizio si è temuto ci fossero complici o altri ordigni, pertanto sia la stazione dei bus di Port Authority sia i treni delle principali linee della metro che passano per Times Square sono stati evacuati. Per qualche ora gran parte della West Side di Manhattan è rimasta isolata dal resto della città, col traffico paralizzato e milioni di pendolari bloccati. Poi l’annuncio del governatore Andrew Cuomo e del sindaco Bill de Blasio: “È stato il tentativo di un attacco terroristico”. L’attentatore, parlando con gli investigatori che lo stanno interrogando in ospedale, avrebbe motivato il suo gesto citando le azioni di Israele contro la popolazione di Gaza e il controverso annuncio del presidente americano Donald Trump su Gerusalemme capitale di Israele.
10 dicembre -23
La notizia del giorno.
Egitto: a Luxor scoperte due tombe di 3500 anni fa.
Due nuove tombe egizie, risalenti a 3.500 anni fa, sono state scoperte a Luxor, nel sud dell’Egitto, sulla sponda destra del Nilo. Le tombe fanno parte di un complesso cimiteriale di nobili e alti militari, noto come necropoli di Draa Abul Naga, nei pressi della Valle dei Re, e rappresentano solo l’ultima di una serie di scoperte nella città famosa per i suoi templi. Le “tombe private della XVIII dinastia” furono trovate nel 1990 dall’archeologa tedesca Frederica Kampp, che attribuì loro una datazione, ma non penetrò mai all’interno. Una delle sepolture ha cinque entrate che portano a una sala rettangolare e contiene due pozzi funerari. L’altra tomba è formata da uno spazio racchiuso da muri in pietra e mattoni di fango e contiene un pozzo funerario che conduce a quattro camere. Tra i manufatti rinvenuti ci sono maschere funerarie di legno, vasellame in argilla, una collezione di circa 450 statue e una mummia avvolta nel lino che dovrebbe essere di un alto funzionario. Un cartiglio scolpito nel soffitto porta il nome del re Thutmose I, della XVIII dinastia. La missione è stata finanziata dal Ministero per le Antichità per rilanciare il turismo nel Paese e il ministro, Khaled al-Anani, ha parlato di una “giornata eccezionale”.
9 dicembre -24
La notizia del giorno.
Addio a Lando Fiorini, la “Voce de’ Roma”.
(Lando Fiorini in una foto del 1975)
Malato da tempo, è morto a Roma, all’età di 79 anni, Lando Fiorini, l’ultimo grande interprete della canzone romana, che in oltre 50 anni di carriera ha rappresentato la romanità più squisita, colta, gene-rosa, attraverso le sue canzoni che sono un inno alla città di Roma. Fra le pià note ricordiamo: “Stornellata romana”, “Pe’ lungo Tevere”, “Barcarolo romano”, “Ciumachella de trastevere”, “Semo gente de borgata”, “Chitarra romana”. Nato nel 1938 nel popolare quartiere di Trastevere, ultimo di otto figli, Lando Fiorini, nome d’arte di Leopoldo, è affidato dai genitori a una famiglia di Modena, poi, tornato a Roma, per vivere fa piccoli lavori, quali il barbiere, il riparatore di biciclette, il facchino ai Mercati Generali, dove, tra la gente della sua città, non perde occasione per intonare canzoni melodiose e viene spinto dagli amici a studiare canto. Il successo arriva nel 1961 con il Cantagiro, poi con la commedia musicale di Garinei e Giovannini “Rugantino”, dove interpreta il ruolo del cantastorie romano che canta la canzone “Ciumachella de Trastevere”. Inizia così la sua lunga carriera fra musica, teatro, cinema, televisione. Nel 1968 Fiorini apre nel cuore di Trastevere, in via dei Salumi (oggi in via Zanazzo), uno dei primi locali di cabaret di Roma, Il “PUFF”, un laboratorio, una fucina di talenti, un mix di teatro e canzoni, musica e cucina tipica romana, dove il pubblico accorre da tutta Italia, e non solo, facendo registrare in ogni stagione il tutto esaurito. Fiorni: “un artista dal core grosso”, secondo la definizione del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Auguri Giorgio!
8 dicembre -25
La notizia del giorno.
Piazza San Pietro: accesi l’albero e il presepe.
In piazza San Pietro si possono ammirare il tradizionale presepe e l’albero, che rimarranno illuminati per tutte le festività natalazie fino alla notte di domenica 7 gennaio 2018. Il presepe quest’anno è stato offerto dall’Abbazia territoriale di Montevergine, in Campania: realizzato in stile settecentesco, secondo l’antica tradizione napoletana, è ispirato alle opere della Misericordia. Le figure, alte circa due metri, sono di terracotta policroma con occhi di cristallo e abiti in tessuto. L’albero, donato dall’arcidiocesi di Elk, in Polonia, è un imponente abete rosso alto 28 metri. Gli addobbi sono stati realizzati dai bambini in cura nei reparti oncologici di alcuni ospedali italiani, che hanno partecipato ad un programma di cera-mico-terapia ricreativa nei laboratori ospedalieri gestiti dalla Fondazione Contessa Lene Thun Onlus; i piccoli pazienti sono stati affiancati dai coetanei delle zone terremotate di Spoleto e di Norcia. Papa Francesco ha rivolto loro un sentito grazie per il loro lavoro e il loro impegno, dicendo: “Ogni anno il presepe e l’albero di Natale ci parlano col loro linguaggio simbolico, sono segni della compassione del Padre celeste, della sua partecipazione e vicinanza all’umanità. L’albero proteso verso l’alto ci stimola a protenderci verso i doni più alti, nella semplicità del presepe noi incontriamo e contempliamo la tene-rezza di Dio, manifestata in quella del Bambino Gesù … Il Natale del Signore sia l’occasione per essere più attenti alle necessità dei poveri e di coloro che, come Gesù, non trovano chi li accoglie.”
7 dicembre -26
La notizia del giorno.
Prima della Scala: 11 minuti di applausi per l’“Andrea Chénier”.
“Andrea Chénier”, l’opera di Umberto Giordano su libretto di Luigi Illica, capolavoro del Verismo, con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Mario Martone, ha inaugurato questa sera la stagione della Scala e ha suscitato un generale consenso, con calorosi battimani, grida di “bravi!”, lanci di fiori e di coriandoli dorati dal loggione. Gli applausi hanno accomunato tutti gli interpreti, ma sono stati più intensi per Anna Netrebko (Maddalena), beniamina del pubblico scaligero, che ha duettato con il marito, Yusif Eyvazov, apprezzato debuttante alla Scala nel ruolo di Chénier, molti gli applausi anche per Luca Salsi nel ruolo di Gérard. Grande successo per Mario Martone per la sua regia fedele alla rappresen-tazione di una vicenda di amore e morte inserita nel contesto della Rivoluzione Francese. Chailly ha voluto esaltare la continuità della musica di Giordano e il “suo ritmo serrato del tempo teatrale, quasi fosse una sceneggiatura cinematografica” e Martone lo ha assecondato ricorrendo a un impianto girevole per evitare le tradizionali pause per i cambi di scena: i quattro quadri che compongono l’opera si succedono così l’uno dopo l’altro. La scena si apre con la festa nel Castello di Coigny, nel 1789, tra stucchi dorati, specchi, mobili Luigi XV, con i rappresentanti della nobiltà immobili come statue di cera e servi e lacchè in movimento. E’ qui che il poeta Chénier incanta con i suoi versi sull’amore la giovane Maddalena, ed è qui che il servo Gérard, segretamente innamorato della ragazza, getta sprezzante la livrea e abbandona il castello denunciando l’arroganza dei “signori” e l’ingiustizia sociale. La ruota della vita gira insieme alla scena sul palcoscenico: passano 5 anni, a Parigi domina il Terrore e Gérard, che è uno dei capi della Rivoluzione, ritrova Maddalena, ridotta in povertà e affronta Chénier che la protegge. La giovane, che ricorda le proprie vicissitudini familiari, lo respinge con dignità e lo fa riflettere sui crimini che spesso accompagnano l’anelito di libertà delle rivoluzioni. La scena gira ancora, e compare il tribunale, con la sua folla “curiosa e avida di lacrime”, dove Gérard tenta fino all’ultimo, senza riuscirci, di salvare il poeta rivale. L’ultimo giro è riservato alla fine del dramma, con Maddalena che decide di morire con Andrea e con lui sale sulla carretta, mentre sullo sfondo domina la sagoma inquietante della ghigliottina. Due milioni gli spettatori che hanno assistito in diretta su Rai1 e RaiHd alla prima della Scala, la serata speciale che ogni anno, il 7 dicembre, festa di Sant’Ambrogio, inaugura la stagione del teatro lirico milanese.
6 dicembre -27
La notizia del giorno.
Unesco: la pizza napoletana patrimonio dell’Umanità.
Voto unanime del Comitato di governo dell’Unesco, riunito a Jeju, in Corea del Sud, per l’arte del pizzaiuolo napoletano, inserita nella”rappresentativa lista dei patrimoni culturali intangibili dell’umanità”. Si legge nella decisione finale dell’Unesco: “il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l’impasto della pizza, esibirsi e condividere è un indiscutibile patrimonio culturale. I pizzaiuoli e i loro ospiti si impegnano in un rito sociale, il cui bancone e il forno fungono da palcoscenico durante il processo di produzione della pizza. Ciò si verifica in un’atmosfera conviviale che comporta scambi costanti con gli ospiti. Partendo dai quartieri poveri di Napoli, la tradizione culinaria si è profondamente radicata nella vita quotidiana della comunità. Per molti giovani praticanti, diventare Pizzaiuolo rappresenta anche un modo per evitare la marginalità sociale.” Il voto ha così riconosciuto e premiato la creatività alimentare della comunità napoletana, che è unica al mondo. Subito dopo la proclamazione, in sala è scoppiato un lungo applauso che ha festeggiato il successo italiano a lungo atteso, molti dei delegati presenti hanno abbracciato i rappresentanti italiani, che nella lunga notte del negoziato finale hanno stretto in mano come porta fortuna, secondo tradizione, un cornetto napoletano rosso. Per il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, è un: “Riconoscimento storico, grazie ai pizzaioli napoletani nel mondo”. I napoletani felici: “Ora ne mangeremo ancora di più”.
5 dicembre -28
La notizia del giorno.
Roma: via libera al nuovo stadio.
La As Roma avrà il suo stadio di proprietà. In serata la Conferenza dei servizi regionale, a cui hanno partecipato gli enti coinvolti (Stato, Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma e Roma Capitale), ha dato l’ok alla realizzazione dell’opera. La Regione Lazio ha però preteso e ottenuto l’impegno a prevedere la realizzazione del Ponte di Traiano, “anche per aumentare la sicurezza per ragioni quindi precauzionali”. È anche per questo che il Mit (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) stanzierà dei fondi aggiuntivi per realizzare il secondo cavalcavia sul Tevere che, di fatto, andrà a servire l’arena sportiva e il complesso commerciale che vi sorgerà intorno. Fra le “raccomandazioni” quella di approvare in Comune la variante urbanistica in breve tempo. Per le opere pubbliche, come annunciato prima dal ministro dello Sport, Luca Lotti, e poi dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, si muoverà anche il governo: a realizzare l’attraversamento, che collegherà il Colosseo contemporaneo, disegnato dall’architetto Dan Meis, alla Roma-Fiumicino, dovrebbe essere lo Stato. In Campidoglio intanto gongolano: la sindaca Virginia Raggi si è infatti lasciata sfuggire un trionfante tweet a conferenza ancora aperta: “#unostadiofattobene grande risultato per la città. Ok a progetto innovativo e moderno: meno cemento e più verde. Impulso per i nuovi posti di lavoro”. Contrari invece al progetto il Codacons, che parla di “un’opera interamente privata, comprensiva di un centro commerciale, finanziata da fondi pubblici”, e Legambiente, che in una nota diffusa subito dopo l’ok dice: “Quello di Tor di Valle è un progetto che pagheremo permettendo un diluvio di centinaia di migliaia di metri cubi di cemento in un’area inedificabile e a rischio alluvioni.” La prima pietra dovrebbe essere messa a gennaio 2019 e l’As Roma Stadium dovrebbe essere finito nel 2021-2022.
4 dicembre -29
La notizia del giorno.
Usa: entra in vigore il “muslim ban”.
La Corte Suprema decide di consentire la piena applicazione del cosiddetto “muslim ban”, ovvero le restrizioni per l’ingresso negli Usa imposte ai cittadini di sei paesi a maggioranza musulmana, misure che l’amministrazione Trump ha presentato lo scorso settembre nella terza versione, dopo una serie di sfide legali. È la prima volta che la massima Corte, interpellata in più fasi, consente l’applicazione piena del provvedimento, nonostante vi siano alcuni ricorsi pendenti in diversi tribunali del Paese. Il via libero definitivo al bando fortemente voluto daTrump, che della “sicurezza alla frontiera” ha fatto il suo manifesto nella lotta al terrorismo e alla criminalità, permette agli Stati Uniti di rifiutare visti di ingresso a persone provenienti da Chad, Iran, Libia, Somalia, Siria, Yemen. Una prima versione del provvedimento, poi bloccata dai giudici e ritirata, riguardava esclusivamente paesi a maggioranza musulmana e per questo era stata accusata di razzismo e rinominata dai critici “muslim ban”, divieto per i musulmani. Il muslim ban rischia di svuotare numerose istituzioni come università, ospedali, compagnie informatiche ecc.: ai lavoratori regolarmente assunti e da anni nel Paese potrebbe non essere garantito il rientro negli Usa nel caso di un viaggio in un altro Paese, solo perché provenienti dai 6 Paesi ritenuti non sicuri e a rischio terrorismo.
3 dicembre -30
La notizia del giorno.
La notte della Superluna.
È la notte della Superluna, la Luna piena più vicina al nostro pianeta di tutto l’anno, l’unica visibile del 2017, è successo, infatti, altre 4 volte nel corso dell’anno, ma si trattava di Lune nuove ed era impossibile vederle. Il nostro satellite naturale si verrà a trovare in prossimità del perigeo, ovvero il punto della sua orbita di massimo avvicinamento alla Terra, quando la sua faccia visibile è completamente illuminata. Se le condizioni meteo lo consentiranno, potremo così vedere per tutto l’arco della notte un disco lunare più grande del 7% e più luminoso del 16%, perché si trova nel punto della sua orbita ellittica più vicina alla Terra (perigeo). La differenza nelle dimensioni della Luna è comunque contenuta, e non è sempre facile da cogliere a occhio nudo, come mostrano le centinaia di foto pubblicate dalle agenzie fotografiche e sui social network. Il fenomeno è visibile in tutto il mondo. La prossima Superluna sarà il 2 gennaio 2018.
2 dicembre -31
La notizia del giorno.
Italia sotto zero: vento, piogge e neve.
La perturbazione, che ha investito la penisola con una massa di aria fredda continentale con neve su Torino e bora a Trieste con raffiche di oltre 110 km/h, domenica si sposterà sulle regioni centro- meridionali, con nevicate al di sopra dei 700-900 metri su Abruzzo e Molise, con quota neve in abbassamento fino a 500-600 metri. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per domani allerta gialla per rischio idrogeologico localizzato su tutto l’Abruzzo e il Molise, sui bacini costieri del Lazio e della Campania, di parte della Basilicata e della Puglia e sul versante tirrenico della Calabria. Precipitazioni, anche a carattere di rovescio o isolato temporale, potranno interessare il sud e l’est della Sardegna, la Sicilia occidentale, il settore tirrenico tra basso Lazio, Campania e Calabria, il settore adriatico tra Abruzzo e Puglia. Le temperature minime saranno in rialzo su gran parte del Centro-Sud, in sensibile calo invece al Nord con probabili gelate diffuse, più intense e con rischio di ghiaccio, nelle aree recentemente innevate del Piemonte. Nella prima parte della settimana è previsto un generale miglioramento grazie all’aumento della pressione, che garantirà un tempo stabile, per lo più soleggiato, ma ci saranno notti di ghiaccio. Solo lunedì la coda della perturbazione determinerà una residua instabilità su parte delle regioni meridionali e della Sicilia. In settimana le temperature diurne saranno in risalita, nelle notti, invece, complici le schiarite e l’aria fredda affluita, le temperature continueranno a scendere al di sotto dello zero al Nord e, localmente, nelle zone interne del Centro con conseguenti gelate, più intense nelle aree innevate del Nord-Ovest.
1 dicembre -32
La notizia del giorno.
Germania: evacuato il mercatino di Natale a Potsdam.
La polizia di Potsdam ha evacuato un mercato natalizio nel centro della città dopo il ritrovamento di un pacco-bomba. Il pacco, che misura circa 40-50 centimetri, è stato recapitato in una farmacia in Brandenburger Strasse e, quando è stato aperto, è stato scoperto che conteneva cavi e materiale tecnologico. La zona è stata evacuata. Gli artificieri hanno confermato la presenza di esplosivo all’interno del pacco, che è statto poi fatto brillare. Secondo Potsdamer Neueste Nachrichten, si potrebbe trattare di un ordigno artigianale, la polizia, tuttavia, prosegue le ricerche, perché non esclude che possano esserci altri pacchi pericolosi in città. Per qualche ora i tedeschi hanno temuto di rivivere l’incubo del 19 dicembre 2016, quando un tir piombò sui passanti in un mercatino di Natale a Berlino, uccidendo 12 persone, tra cui un’italiana, e ferendone altre decine.
30 novembre -33
La notizia del giorno.
Condannati gli assassini di Maria Grazia Cutuli.
Il tribunale di Roma ha condannato a 24 anni di reclusione i due afghani, Mamur e Zar Jan, entrambi di etnia Pashtun, già in carcere nel loro paese per aver ucciso 16 anni fa, il 19 novembre 2001, la giornalista del “Corriere della Sera”, Maria Grazia Cutuli. Con questo verdetto si chiude il processo giudiziario, ma resta la memoria di quei giorni lontani dell’Afghanistan in guerra, quando i reporter di guerra erano ancora i testimoni dei conflitti nelle terre del mondo, voci che ormai la violenza jihadista ha messo a tacere sgozzando i giornalisti catturati e filmandone l’assassinio. Maria Grazia fu assassinata insieme all’inviato di El Mundo, Julio Fuentes, e a due corrispondenti dell’agenzia Reuters, l’australiano Harry Burton e l’afghano Azizullah Haidari, mentre si trovava nei pressi di Sarobi, sulla strada che da Jalalabad porta a Kabul, a circa 40 chilometri dalla capitale afghana. Quello stesso giorno uscì sul Corriere della Sera il suo ultimo articolo, “Un deposito di gas nervino nella base di Osama”. Il fratello Mario Cutuli commenta così la sentenza: “Contenti, ma il processo ci ha fatto rivivere la tragedia. “Troppi 16 anni per avere giustizia, noi la ricorderemo aiutando i bimbi. Stiamo progettando, in un workshop con l’Istituto Europeo di Design, un parco giochi per bambini che sorgerà nel polo oncologico di Catania … Poi stiamo iniziando la progettazione insieme alla onlus Koinonia, di una casa d’accoglienza per bambini disagiati in Kenya, nella zona di Kilifi.”
29 novembre -34
La notizia del giorno.
Myanmar: papa Francesco nel Kaba Aye Centre, il tempio dominato dalla “Pagoda della pace”.
Nel suo viaggio in Myanmar e Bangladesh papa Francesco ha visitato, a Rangoon, Kaba Aye Paya, uno dei templi buddisti più venerati dell’Asia sud-orientale, dominato da un’imponente cupola d’oro: nel suo discorso alla delegazione buddista, Francesco ha invitato a “superare tutte le forme di incomprensione, di intolleranza, di pregiudizio e di odio”, citando significativamente per primo Buddha, che nel Dhamma-pada (XVII, 223) dice: “Sconfiggi la rabbia con la non-rabbia, sconfiggi il malvagio con la bontà, sconfiggi l’avaro con la generosità, sconfiggi il menzognero con la verità”; ha poi osservato che “Sentimenti simili esprime la preghiera attribuita a San Francesco d’Assisi: Signore, fammi strumento della tua pace. Dov’è odio che io porti l’amore, dov’è offesa che io porti il perdono, dove ci sono le tenebre che io porti la luce, dov’è tristezza che io porti la gioia”. Il papa ha ricordato le ingiustizie e le diseguaglianze sempre presenti ma che “nel nostro tempo” sembrano essere “particolarmente gravi”, dicendo che permangono “le ferite dei conflitti, della povertà e dell’oppressione”, ma “non dobbiamo mai rassegnarci. Sulla base delle nostre rispettive tradizioni spirituali, sappiamo infatti che esiste una via per andare avanti, una via che porta alla guarigione, alla mutua comprensione e al rispetto. Una via basata sulla compassione e sull’amore”. Ieri c’era stato l’incontro con San Suu Kyi, insignita del premio Nobel per la pace nel 1991, ora al centro delle polemiche per il suo mancato intervento sulla crisi dei rohingya che sta lacerando la nazione. Nel discorso alle autorità Bergoglio ha auspicato una pace fondata sullo “stato di diritto” e un ordine democratico che consenta a tutti “nessuno escluso, di offrire il suo legittimo contributo al bene comune” e ha invocato il rispetto di ogni gruppo etnico, pur senza citare esplicitamente i rohingya, etnia musulmana costretta a scappare dal Myanmar in Bangladesh a causa degli attacchi e delle persecuzioni delle forze militari governative, vessazioni che l’ONU ha paragonato a una campagna di pulizia etnica.
28 novembre -35
La notizia del giorno.
Corea del Nord: nuovo missile lanciato da Kim.
Oltre due mesi dopo l’ultimo lancio, avvenuto il 15 settembre scorso sempre verso Est, la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico verso il Giappone. L’Icbm, il 15esimo dall’inizio dell’anno, è il missile più potente mai lanciato da Pyongyang ed è in grado di colpire tutti gli Stati Uniti e l’Europa, se sparato verso ovest. Benché infatti il missile sia caduto a soli 1.000 km di distanza dalla base di lancio, a 250 km dalle coste occidentali giapponesi, anche questa volta, secondo Fox News, ha seguito in 50 minuti di volo una traiettoria quasi completamente verticale, che l’ha portato a superare i 5.000 km di quota all’apogeo, mentre normalmente il picco della parabola seguita dagli Icbm è in media di 1.200 km. Rettificando la traiettoria il missile è in grado di colpire ovunque. La tecnica di lancio quasi verticale è un modo, usato già da Pyongyang a luglio, per dimostrare di avere la capacità di colpire a enormi distanze, anche 14.000 km, ma senza farlo effettivamente, perché in questo caso si scatenerebbe una guerra. Kim Jong-un ha così lanciato a Trump il più potente avvertimento. Il segretario Usa alla Difesa, James Mattis, ha dichiarato che il missile “ha raggiunto la più alta quota mai toccata e rappresenta una minaccia praticamente per il mondo intero”.
27 novembre -36
La notizia del giorno.
Roma: a Ponte Milvio affiora una villa imperiale.
In un cantiere di lavori dell’Acea, sugli argini del Tevere, all’altezza di Ponte Milvio, è tornata alla luce una villa residenziale di duemila anni fa: sono riaffiorati una vasta porzione di pavimento in “opus sectile”, decorato con straordinari marmi policromi, con tarsie marmoree rosse e verdi che disegnano splendidi motivi floreali intorno ad un quadrato centrale con doppia cornice. Secondo i funzionari della Soprintendenza speciale Archeologia belle arti paesaggio di Roma, responsabili dell’area, potrebbe trattarsi di una porzione di un ricco edificio residenziale risalente alla piena età imperiale. Resta ancora da sciogliere l’enigma della insolita posizione della domus nelle vicinanze del Tevere. Attualmnte l’equipe della Soprintendenza speciale di Roma è cauta nelle interpretazioni, anche perché il complesso, appena riportato alla luce grazie all’archeologia preventiva, sarà reinterrato nelle prossime ore. “Una scelta dettata dalle esigenze di conservazione e sicurezza dei reperti – spiegano dagli uffici guidati dal soprintendente Francesco Prosperetti – in considerazione dell’innalzamento stagionale del livello Tevere atteso a giorni e che potrebbe danneggiare i reperti. Lo scavo sarà pertanto richiuso temporaneamente e in primavera l’indagine archeologica sarà ripresa in maniera estensiva e i risultati verranno presentati alla comunità scientifica e ai media.”
26 novembre -37
La notizia del giorno.
Bali: prossima l’eruzione del vulcano Agung.
È allarme rosso in Indonesia per l’eruzione del vulcano Agung sull’isola di Bali, centomila persone sono state evacuate mentre una colonna di fumo alta 6mila metri si è levata in cielo costringendo le compagnie aeree a cancellare decine di voli. Nell’incantevole isola, che con le sue spiagge e i suoi templi attrae 5 milioni di turisti all’anno, la cenere ha coperto strade, automobili e i tetti degli edifici. Durante la notte è stato avvistato un bagliore rosso che sembrava essere magma e le autorità hanno portato l’allerta al livello massimo. L’emergenza si aggrava di ora in ora e potrebbe durare mesi. La fitta coltre di fumo e cenere, seguita da esplosioni nella pancia del vulcano, sentite fino a 12 chilometri di distanza, ha messo in fuga già 40mila residenti nel nord-est dell’isola e ha creato disagi per i turisti, poiché è stata disposta la chiusura dell’aeroporto internazionale di Bali. Nelle prime 24 ore sono stati cancellati 445 voli e 59 mila turisti sono rimasti bloccati. L’Agung, alto poco più di 3000 metri, è un vulcano esplosivo per il tipo di magma che lo caratterizza. Il materiale magmatico, infatti, si forma in seguito alla subduzione, ossia allo sprofondamento della placca australiana al di sotto della placca pacifica. La subduzione oltre a creare attrito, e quindi accumulo di energia che causa terremoti molto violenti, porta le rocce della placca in subduzione a temperature tali da produrre la fusione delle stesse. L’Agung si trova lungo l’Anello di fuoco, ossia la catena di cime vulcaniche che dall’Australia orientale sale verso il Giappone, raggiunge l’Alaska, costeggia gran parte degli Stati Uniti, fino ad arrivare all’America meridionale. Si trova, infatti, a bordare la zona di scontro tra grandi placche dove si ha il fenomeno della subduzione e si verificano anche i peggiori terremoti della Terra a causa dell’attrito lungo i piani di subduzione. Difficile disegnare un quadro preciso di quello che accadrà quando Agung entrerà in attività, molto dipenderà da quanti gas saranno presenti nella camera magmatica e quanto viscoso risulterà il magma stesso. Gli abitanti ricordano ancora l’ultima devastante eruzione del vulcano che avvenne nel 1963 e causò 1.600 morti, perciò sono in fuga e cercano di rifugiarsi in centri di emergenza e campi di fortuna, abbandnando il loro prezioso bestiame.
25 novembre -38
La notizia del giorno.
Incontro con la Storia. Dalla Scuola Medica Salernitana al Secolo dei Lumi.
Il 25 novembre, festa di Santa Caterina Alessandrina, patrona della Scuola Medica Salernitana, si è svolto a Salerno, nel Salone dei Marmi del palazzo di Città, il Convegno “Incontro con la Storia. Dalla Scuola Medica Salernitana al Secolo dei Lumi”, presieduto dal prof. Maurizio Bifulco del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli e dalla prof.ssa Carmela Saturnino del Dipartimento di Scienze dell’Università della Basilicata, ha coordinato il prof. Pio Vicinanaza, presidente dell’Università Nuova Scuola Medica Salernitana. Tutte interessanti le relazioni, da quella del prof. Carlo Montinaro su Trotula de Ruggiero, medico italiano, che nell’XI secolo operò nell’ambito della Scuola Medica Salernitana, autrice del trattato “De passionibus mulierum ante in et post partum”, che segnò la nascita dell’ostetricia e della ginecologia come scienze mediche, a quella della dott.ssa Clotilde Baccari Cioffi sull’Hortus Magnus, i Giardini della Minerva, la loro storia e le piante medicinali in esso coltivate. Degne di menzione sono state la relazione del prof. Giorgio Zanchin, presidente International Society for the History of Medicine, sulle cause delle cefalee e su Bernardino Ramazzini, medico e scienziato, detentore nel 1700 della cattedra di Medicina teorica nella prestigiosa Università di Padova, e sui suoi studi sull’associazione tra ambiente e salute, e quella del dott. Francesco Malvasi, direttore della Progetto Editoriale Editions, che ha presentato in anteprima assoluta la riedizione integrale, in lingua italiana, a cura della Progetto Editoriale, del volume dell’Encyclopedie di Diderot et D’Alembert L’Anatomia e il Corpo Umano e si è soffermato sul ruolo della medicina, fin dalle origini, nel curare e alleviare le sofferenze del corpo e dello spirito. Le relazioni sono state intervallate da piacevoli intermezzi musicali de I figli del Vesuvio del IV Istituto comprensivo di Nocera inferiore e dai balletti delle studentesse in costume d’epoca. Nel pomeriggio, nella cattedrale, c’è stata la Messa Solenne in onore di Santa Caterina Alessandrina, officiata dall’arcivescovo di Salerno, Mons. Luigi Moretti, e a seguire la consegna dei Premi della Scuola Medica Salernitana e delle Pergamene ai neolaureati in Medicina e Farmacia delle Università di Salerno e della Basilicata.
24 novembre -39
La notizia del giorno.
Egitto: attentato in una moschea nel Sinai: almeno 235 morti.
In un piccolo centro del Sinai settentrionale, Bir El Abd, che si affaccia sulla cosiddetta “autostrada internazionale” ed è frequentato anche da automobilisti di passaggio, un ordigno è esploso durante l’uscita dei fedeli dalla moschea ed è stato seguito da colpi di arma da fuoco contro chiunque cercasse di fuggire. Secondo il sito egiziano Al Masreyin, che cita una fonte tribale, è stato un attacco mirato poiché la zona è roccaforte del “sufismo”, orientamento mistico dell’islam “che i gruppi terroristici considerano apostata”. L’indicazione è che la bomba, in principio segnalata da alcune fonti all’interno della moschea, sia invece esplosa all’esterno. Il sito Sinai Plus parla di tre terroristi in azione, che hanno causato la morte di 235 persone e oltre 100 feriti. Subito dopo la strage, il presidente Al Sisi ha convocato una riunione di emergenza con i responsabili della sicurezza e i raid con i droni contro i jihadisti hanno ucciso 15 terroristi. Sono stati indetti tre giorni di lutto per le vittime della strage. In un telegramma a firma del segretario di stato, Pietro Parolin, papa Francesco esprime “la sua ferma condanna per questo atto di brutalità contro civili innocenti riuniti in preghiera”. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha mandato all’Egitto un messaggio di sostegno e solidarietà
23 novembre -40
La notizia del giorno.
Genocidio di Srebrenica: condannato all’ergastolo Ratko Mladic.
L’ultimo processo al Tribunale internazionale dell’Aja per i crimini di guerra si è concluso con la condanna all’ergastolo di Ratko Mladic, il settantacinquenne “boia dei Balcani”, riconosciuto dai giudici colpevole di dieci degli undici capi d’accusa, tra cui il “genocidio” di Srebrenica, che avvenne l´11 luglio del 1995: 8372 persone innocenti furono uccise con colpi alla nuca o raffiche di mitra e le loro salme furono ammassate in fosse comuni. Tra gli altri capi d’imputazione si contano crimini di guerra, sanguinose operazioni di pulizia etnica, stupri di massa e il bombardamento d’artiglieria effettuato dalle forze serbe di Bosnia per mesi contro la capitale bosniaca Sarajevo, che portò alla morte di diecimila civili. Dopo la lunga lettura dei capi d’accusa, il presidente della Corte Aphons Orie, freddo e impassibile, ha letto la sentenza, aggiungendo: “Un avvertimento che chi perpetra simili crimini non sfuggirà alla giustizia, non importa quanto possano essere potenti o protetti, non importa quanto il procedimento legale potrà durare”. Intanto Mladic, presentatosi in aula a sorpresa in giacca scura, cravatta rossa e camicia bianca, dava in escandescenze, gridava al processo politico, insultava i giudici come bugiardi, diceva di sentirsi male, mentre i suoi legali annunciavano il ricorso. Per anni, dopo gli eccidi, l’ex comandante delle truppe serbo-bosniache riuscì a nascondersi, prima nei bunker atomici presenti in Bosnia dal tempo di Tito, poi a Belgrado, protetto dai servizi segreti serbi: viveva nella sua casetta, da tranquillo pensionato tra passeggiate e partite di ping pong. Solo molto più tardi la Serbia si decise a collaborare all’esecuzione del mandato di cattura internazionale contro di lui: fu arrestato nel maggio 2011 nel villaggio serbo di Lazarevo, 80 km a nordest della capitale Belgrado. Secondo il responsabile dei diritti umani delle Nazioni Unite, Zeid Raad al-Hussein, “Mladic è l’incarnazione del Male ma non è sfuggito alla giustizia”.
22 novembre -41
La notizia del giorno.
Francia: “Composizione con autoritratto” di de Chirico sparisce dal museo Béziers.
La “Composizione con autoritratto”, dipinta da Giorgio de Chirico nel 1926, considerata di valore inestimabile, è stata rubata giovedì scorso, 16 novembre, al Museo di Belle Arti di Béziers, nel sud della Francia. Il quadro del pittore italiano faceva parte della collezione di Jean Moulin, figura storica della resistenza francese, nato proprio a Béziers. Il dipinto si trovava nell’Hotel Fabrégat, un albergo storico della città occitana, che è in realtà una delle due sedi del museo, la cui seconda sede è un altro ex albergo, il Fayet. All’ora di chiusura i custodi del museo Fabrégat di Béziers hanno trovato solo la cornice vuota. Secondo Le Midi Libre, il grande quotidiano della zona, una delle ipotesi è che la tela sia stata rimossa con un taglierino. L’indagine è stata affidata alla polizia di Montpellier, ma in assenza di videosorveglianza all’interno e intorno al museo, non sarà facile ritrovare i ladri. Intanto, il comune guidato dal sindaco, Robert Ménard, il fondatore di Reporters sans frontières, eletto al municipio con il sostegno del Front National, ha sporto denuncia. Oltre al quadro di Giorgio de Chirico (1888-1978), fondatore del movimento della pittura metafisica, la collezione di Jean Moulin comprende anche opere di Soutine, Raoul Dufy, Krémègne o Suzanne Valadon, tutte rimaste al loro posto.
21 novembre -42
La notizia del giorno.
L’Ema va ad Amsterdam.
L’Ema, l’Agenzia europea per il farmaco dovrà lasciare Londra a causa della Brexit e andrà ad Amsterdam, che ha vinto al sorteggio, mentre Milano è stata sconfitta. A deciderlo è stato il sorteggio con la scelta tra due buste chiuse dopo che al ballottaggio finale Milano e Amsterdam avevano ricevuto gli stessi 13 voti. Milano era in testa nelle prime due votazioni: alla prima e alla seconda votazione, che aveva ristretto la corsa alle due città, Milano era sempre risultata la più votata. Poi, dopo il pareggio al terzo voto (la Slovacchia si è astenuta, dopo l’esclusione di Bratislava), la necessità del sorteggio. A proposito del metodo del sorteggio, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha detto: “Veramente un po’ assurdo essere esclusi perché si pesca da un bussolotto. Non era questo il sistema di votazione proposto dall’Italia. Tutto regolare sì, ma normale no”. Il premier Paolo Gentiloni ha così commentato su Twitter: “Grazie a Milano e grazie a tutti coloro che si sono impegnati per Ema, nelle istituzioni e nel privato. Una candidatura solida sconfitta solo da un sorteggio. Che beffa!”.
20 novembre -43
19 novembre -44
La notizia del giorno.
Prima Giornata Mondiale dei poveri.
Questo 19 novembre si celebra per la prima volta la Giornata mondiale dei poveri, istituita da Papa Francesco, un anno fa, al termine del Giubileo della misericordia, nella lettera apostolica “Misericordia et misera”. In questa occasione circa 7mila bisognosi sono stati accolti nella basilica di San Pietro per la Messa e alla fine della celebrazione 1.500 hanno pranzato in Vaticano con Papa Francesco, gli altri sono stati ospiti di istituti ed enti caritativi che hanno preparato per loro un pranzo conviviale. Analoghe iniziative si svolgono oggi in tutte le diocesi d’Italia e del mondo. Dolore, emarginazione, sopruso, violenza, torture, prigionia e guerra, privazione della libertà e della dignità, ignoranza e analfabetismo, emergenza sanitaria e mancanza di lavoro, tratta e schiavitù, esilio e miseria rappresentano i “mille volti” della povertà. Per papa Francesco i poveri, l’affamato, l’ammalato, il forestiero, il carcerato, il bisognoso, hanno un posto speciale nel cuore di Dio, ai cui occhi nessun figlio può essere scartato. Dio “affida a ciascuno una missione”, “ci responsabilizza”: “Nessuno può ritenersi inutile, nessuno può dirsi così povero da non poter donare qualcosa agli altri”. Francesco condanna l’indifferenza e l’omissione nei confronti dei bisognosi verso i quali spesso alziamo muri e recinti, pur di non vederli e non toccarli. Forte è risuonato il suo messaggio in questo tempo dominato dall’indifferenza nei confronti di tante persone che vivono, in tutto il mondo, ai margini di una società del benessere e del progresso senza poterne usufruire: «Nel povero Gesù bussa al nostro cuore e, assetato, ci domanda amore, l’omissione è il grande peccato nei confronti dei poveri e assume un nome preciso: indifferenza … Tutti siamo mendicanti dell’essenziale, dell’amore di Dio, che ci dà il senso della vita e una vita senza fine. Per il cielo non vale ciò che si ha, ma ciò che si dà».
Anniversari.
Lettere Caffè, il coffee house di Roma.
Il 19 novembre 1999 veniva inaugurato, nel cuore di Trastevere, uno dei più caratteristici rioni di Roma, il “Lettere Caffè”, un locale che prendeva spunto dai caffè letterari nati, a partire dal Settecento per poi diffondersi, nell’arco dei secoli successivi, come luoghi di ritrovo per artisti, scrittori, poeti, musicisti in una successione di stili e di mode, tali da diventare, per molti di essi, famosissimi e mitici. Nella fattispecie il “Lettere Caffè”, gestito dalla proprietaria Enza Li Gioi, scrittrice lei stessa, commediografa e mente concettuale degli eventi che si svolgono al suo interno, è, dopo quasi due decadi, un punto di riferimento per chi continua ad amare caparbiamente la cultura, oggi più che mai trascurata, se non avversata dalla politica; un posto dove si partecipa in modo interattivo alle attività del locale. Concerti blues, jazz, tributi alle migliori band, musica etnica e d’autore si alternano alle esibizioni dal vivo di nuovi gruppi emergenti o alla chitarra di Francesco De Gregori che, con la modestia dei grandi, si mescola al pubblico e canta “La donna cannone”, così come al cantautore Stefano Rosso che intona “Via della scala” e continua col suo repertorio o a Nada che interpreta una delle sue ultime canzoni o ancora a Claudio Lolli che si esibisce in un concerto e così via. Letture teatrali, incontri di poesia, cinema d’autore, cabaret, esposizioni d’arte, presentazione di libri, performances teatrali, conferenze da parte di studiosi sull’arte, sulla musica, sulle tematiche sociali che aprono a dibattiti e alla riflessione e molte altre cose ancora. Uno spazio che vuole affermare il valore e l’importanza dell’arte e vuole ostinatamente e incondizionatamente difendere la cultura, un impegno stoico e coraggioso se si considera che questa iniziativa imprenditoriale è autogestita e non ha mai ricevuto alcun sostegno da parte delle istituzioni. Il “Lettere Caffè” non è solo un caffè letterario, è anche una Casa editrice che pubblica romanzi e poesie. L’idea di creare un laboratorio artistico permanente come il “Lettere Caffè” nasceva come completamento ad un precedente progetto editoriale, l’omonima rivista “Lettere caffè. Il mensile dell’Italia che scrive”. Pubblicata per i tipi della Pineider, la rivista epistolare, ideata sempre dalla scrittrice goriziana, era diretta dallo scrittore e giornalista Saverio Tutino (fondatore dell’Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano), l’Art director era il grande disegnatore Riccardo Mannelli e il Comitato scientifico era formato da personalità famose del mondo della cultura e dello spettacolo: Giorgio Albertazzi, Vincenzo Cappelletti, Dario Fo, Elena Gianini Belotti, Margherita Hack, Mario Monicelli, Silverio Novelli, Monica Vitti, Adriana Zarri solo per citarne alcuni. Patrocinata dal Comune di Roma, quando l’assessore alla cultura era Borgna e dal Ministero per i Beni Culturali (Veltroni), la rivista si proponeva di dare spazio alla scrittura in antitesi alla comunicazione corrente che, con l’avvento della tecnologia e, in base alla logica del tempo reale che corre velocemente, si è sempre più semplificata impoverendo il linguaggio e deprivandolo di profondità espressiva. Il successo della rivista derivava dall’originalità di alternare le lettere provenienti da persone comuni a lettere di personaggi noti. In questo modo era possibile leggere la lettera di Giulio Andreotti che scriveva al Diavolo, quella di Margherita Hack che si rivolgeva agli extraterrestri, la lettera che Alboreto scriveva a Enzo Ferrari, quella di Dario Fo a Clinton e quella di Brigitte Bardot ai suoi “chers amis animaux” e molte altre insieme alle risposte dei lettori. Poi c’erano tutte le lettere scritte dai componenti del Comitato scientifico che intervenivano regolarmente e gratuitamente. La rivista pubblicava non solo epistole, ma anche rubriche, suddivise in sezioni, dedicate ai racconti, alle sceneggiature, alle poesie, alle inchieste, alle interviste, ai diari e altro in base alla creatività del direttore editoriale, Enza Li Gioi. Su Lettere si coglieva lo stesso spirito che si respira oggi al “Lettere Caffè”: un senso di libertà dove girano le idee in un’atmosfera accogliente, dove ci sono libri da leggere, una musica di sottofondo, sempre presente, di autori che hanno segnato la storia della musica e dove si può annoverare, tra le altre forme d’arte, la cucina, magnifica, della proprietaria e di sua figlia Costanza, artista anche lei che da sempre le è vicina nella gestione del progetto.
(Enza Li Gioi interpreta una sua commedia)
Mary Titton
18 novembre -45
La notizia del giorno.
Anche in Italia il supercomputer per le previsioni meteo in HD.
Il nuovo supercomputer europeo per le previsioni meteo in HD, che aiuterà a studiare i fenomeni meteorologici estremi, come il raro ciclone mediterraneo che ha colpito il mar Ionio, verrà installato nel 2019 a Bologna nel nuovo data center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf) e diventerà operativo nel 2020. Gli esperti, riuniti al Festivalmeteorologia 2017, la tre giorni organizzata dall’Università di Trento con il Comune di Rovereto, Trentino Sviluppo e Fondazione Museo Civico di Rovereto), hanno illustrato, attraverso conferenze, attività didattiche e ludiche, le capacità e le potenzialità del nuovo supercomputer europeo, uno dei tre più potenti al mondo, che avrà la capacità di calcolo necessaria ad aumentare la risoluzione spaziale nelle previsioni ad una settimana. Il colonnello Silvio Cau, capo del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare e Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (Omm), spiega che “La risoluzione a livello globale passerà da 9 a 7 chilometri quadrati, mentre sull’Italia scenderemo da 2,8 a 1,4 chilometri quadrati, e permetterà di studiare e caratterizzare meglio soprattutto i fenomeni più violenti, come le trombe d’aria, che sono molto localizzati”. Nel prossimo futuro si potranno utilizzare anche le osservazioni e le misurazioni fatte dai cittadini comuni, affiancando la “citizen science” alle reti di osservazione professionali, e mettere in rete le migliaia di stazioni meteorologiche amatoriali sparse sul territorio nazionale, per ottenere dei modelli di previsione sempre più precisi.
17 novembre -46
La notizia del giorno.
Argentina: sparito sottomarino militare nell’Atlantico.
La Marina argentina ha reso noto che mercoledì scorso ha perso i contatti con un sottomarino militare di attacco, l’Ara San Juan, con 44 uomini a bordo, nell’Atlantico meridionale, al largo della Patagonia, nel sud del Paese, ma che non lo considera “disperso”. Il San Juan era partito dalla base navale di Ushuaia per dirigersi a quella del Mar de la Plata, nella provincia di Buenos Aires, quando si sono perse le sue tracce ed è sparito nelle fredde acque dell’Atlantico meridionale. Alla ricerca del San Juan partecipano navi militari ed aerei vicino alla zona dove si sono persi i contatti, al largo della provincia di Chubut. La Marina ha attivato un’operazione di ricerca per localizzare il sottomarino, ordinando “a tutte le stazioni di comunicazione terrestre lungo la costa argentina di fare una ricerca preliminare ed estesa di comunicazioni e di ascoltare tutte le possibili frequenze di trasmissione del sottomarino”. Alcune unità militari sono già state inviate verso la zona da dove sono partiti gli ultimi messaggi del San Juan. Il ministero degli Esteri ha reso noto che Cile, Stati Uniti e Regno Unito si sono offerti di collaborare alla ricerca del sottomarino. Da parte sua, l’ammiraglio Gabriel Gonzalez, comandante della base di Mar de la Plata, ha dichiarato che a bordo del San Juan “c’è cibo e ossigeno a sufficienza” per tutto l’equipaggio, sottolineando che “non si può dunque parlare di un’emergenza”. Molto meno ottimista Julio Langani, uno degli ingegneri che ha monitorato la costruzione del sottomarino nei cantieri navali della Thyssen Nordseewerke ad Edem, in Germania, da dove il San Juan è salpato per la prima volta nel giugno del 1983. In dichiarazioni al quotidiano Ambito, Langani ha ipotizzato che nel sottomarino “si potrebbero essere surriscaldate le batterie, il che provoca l’emissione di un gas clorato, che risulta mortale per gli esseri umani”.
Avvenimenti e Protagonisti del passato.
Giorgio (Giò) Pomodoro. “L’ossessione di ogni vero scultore è il vuoto.” (Lettera allo scultore Bruce Beasley, 10 maggio 1998).
Giò Pomodoro, è stato uno fra i più importanti scultori astratti del panorama internazionale del XX secolo. Orefice, scultore, grafico, sceneggiatore aveva iniziato il suo percorso nelle Marche, dove era nato a Orciano di Pesaro il 17 novembre 1930, presso la bottega di un anziano orafo in cui imparò la cesellatura. Poi, a Firenze, iniziò a lavorare sui banchetti orafi di Ponte Vecchio e, alla fine degli anni cinquanta, si trasferì, definitivamente a Milano, con la famiglia. Lì iniziò a collaborare con la rivista d’avanguardia milanese “Il Gesto” e a partecipare alle mostre del gruppo “Continuità” con il fratello Arnaldo, anch’egli noto scultore, ed artisti del calibro di Fontana, Dorazio, Novelli, Perilli, Parmeggiani e Turcato. Così scriveva Edouard Jaguer, alla fine del 1957, sul secondo numero de “Il Gesto”: “Esiste ancora, nel 1957 una “realtà maledetta”, e ogni giorno che passa ci porta nuove prospettive che chiaramente dimostrano la precarietà costante della nostra visione del mondo e come questo mondo è la preda di continue, contraddittorie metamorfosi …”. Nella frase è racchiuso il malessere di una generazione d’artisti nello sforzo di trovare le giuste tecniche formali a rappresentare temi come lo spazio, il vuoto e l’azione della luce al loro interno, un’arte che si sarebbe poi definita “nucleare”. “Non ho mai cessato di pensare all’estensione del “vuoto” e della sua importanza in scultura: Ormai sappiamo che il “vuoto” è ricolmo d’energia, nel macro come nel miscrocosmo”. Da giovanissimo Giò Pomodoro era partito con le prime esperienze informali sul segno per poi dirigersi verso un pensiero di “rappresentazione razionale dei segni” dedicandosi poi attivamente alla ricerca scultorea. In un secondo momento approdò al “ciclo della materia, del vuoto e della geometria” con opere come “Superfici in tensione, “Folle” e poi trasformando le tensioni in torsioni con “Soli, “Archi, e “Spirali”.
Predilesse ampie aree fluttuanti in bronzo e grandi blocchi scolpiti nel marmo o squadrati con rigidezza nella pietra. In queste opere, solitamente, si aprono degli spazi vuoti che lasciano irrompere la luce del sole. “Dal 1954 al 1958 lavoravo come se fossi immerso dentro un blocco d’argilla, con le tensioni modellavo l’aria stessa era come se avessi superato l’ombra o fatto coincidere il vuoto col pieno. Lo scultore può anche provare a scolpire l’aria ma sempre deve tornare all’erma”.
Fin dagli anni cinquanta Pomodoro partecipò ripetutamente a numerose esposizioni internazionali e biennali di Venezia e la sua notorietà giunse al culmine quando, nel 2002 ricevette l’ambito premio alla carriera. Il Premio fu conferito durante una cerimonia a New York che riconobbe, per la prima volta ad uno scultore italiano il suo lavoro come uno dei più significativi nella scultura contemporanea. A partire dagli anni settanta iniziarono gli ultimi due cicli della sua vita artistica, in cui si dedicò a numerose opere voluminose e monumentali creando una specie di “Museo territoriale “con i “Luoghi scolpiti”: “… piazze grandi in tutto il mondo con inserti di scultura della sua poetica scultorica”. Realizzò infine numerose scenografie per opere rappresentate all’Arena di Verona, La Fenice di Venezia e così via. Giò Pomodoro morì a Milano il 21 dicembre 2002.
Mary Titton
16 novembre -47
La notizia del giorno.
Il Papa: “Evitare accanimento terapeutico non è eutanasia.”
Papa Francesco ribadisce la posizione della Chiesa sull’accanimento terapeutico in un messaggio inviato questa mattina al Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Vincenzo Paglia, e a tutti i partecipanti al meeting della World Medical Association sulle questioni del cosiddetto “fine-vita”, che si svolge il 16 e 17 novembre presso l’Aula Vecchia del Sinodo in Vaticano. Scrive il papa: “La medicina ha sviluppato una sempre maggiore capacità terapeutica, che ha permesso di sconfiggere molte malattie, di migliorare la salute e prolungare il tempo della vita. Essa ha dunque svolto un ruolo molto positivo. D’altra parte – ricorda però ancora Francesco -, oggi è anche possibile protrarre la vita in condizioni che in passato non si potevano neanche immaginare. Gli interventi sul corpo umano diventano sempre più efficaci, ma non sempre sono risolutivi: possono sostenere funzioni biologiche divenute insufficienti, o addirittura sostituirle, ma questo non equivale a promuovere la salute. Occorre quindi un supplemento di saggezza, perché oggi è più insidiosa la tentazione di insistere con trattamenti che producono potenti effetti sul corpo, ma talora non giovano al bene integrale della persona. Non attivare mezzi sproporzionati o sospenderne l’uso, equivale a evitare l’accanimento terapeutico, cioè compiere un’azione che ha un significato etico completamente diverso dall’eutanasia, che rimane sempre illecita, in quanto si propone di interrompere la vita, procurando la morte.” Il papa insiste anche sull’ “imperativo categorico” “di non abbandonare mai il malato”, sulla relazione di amore e vicinanza con il malato stesso, anche se in una condizione irreversibille, sull’accompagnamento del morire, senza aprire a giustificazioni alla soppres-sione del vivere, alla cosiddetta eutanasia.
15 novembre -48
La notizia del giorno.
Scienziati americani cambiano il Dna di un paziente.
Alcuni scienziati americani hanno reso noto di avere tentato per la prima volta, lunedì ad Oakland, di correggere un gene di Brian Madeux, un uomo di 44 anni, direttamente all’interno del suo corpo per cambiarne il Dna in modo permanente, con l’obiettivo di curare una grave malattia metabolica, la sindrome di Hunter. I pazienti affetti da questa rara forma non hanno il gene che produce l’enzima Ids, che è in grado di scomporre i carboidrati; questi, quindi, si accumulano nelle cellule e causano problemi a vista, udito e cuore e anomalie dello scheletro. Tra un mese si potrebbero già vedere gli effetti di tale esperimemto, ma solo tra tre mesi, con un test specifico, si saprà se la correzione ha avuto esito positivo. La nuova tecnica verrà testata anche per altre malattie, inclusa l’emofilia. La correzione del gene è avvenuta all’interno del corpo: è come mandare un mini chirurgo a piazzare il nuovo gene esattamente nel punto giusto. Il dottor Sandy Macrae, presidente di Sangamo Therapeutics, la società di California che ha sperimentato questa tecnica per due malattie metaboliche e per l’emofilia, ha detto: “Tagliamo il tuo DNA, lo apriamo, inseriamo un gene e poi lo ripristiniamo.” L’intervento di terapia genica ha l’obiettivo di correggere definitivamente il difetto metabolico, inducendo l’organismo a produrre l’enzima Ids, che è in grado di scomporre i carboidrati. A questo scopo un virus, reso inoffensivo, è stato equipaggiato con le forbici molecolari capaci di tagliare il Dna e con la sequenza genetica corretta. Le forbici, chiamate “dita di zinco”, hanno il compito di tagliare il gene dell’albumina, poi il Dna incorpora il gene corretto proprio come fa quando si ripara naturalmente. La sperimentazione di fase 1 e 2 si chiama Champions ed è volta a verificare sicurezza ed effetto. Solo dopo queste risposte si può passare alla fase 3, la sperimentazione su un grande numero di persone, per avere risposte sull’efficacia.
14 novembre -49
La notizia del giorno.
Italia fuori dai Mondiali: grande amarezza.
Ieri sera, allo stadio San Siro, si è giocata la partita di ritorno Italia-Svezia, che con lo 0-0 ha determinato l’esclusione dell’Italia dai Mondiali di calcio 2018. È la prima volta dal ’58 che l’Italia non si qualifica per la fase finale della Coppa del Mondo, con conseguenze anche sul piano economico. È una disfatta sportiva epocale, un disastro annunciato, un flop tecnico e tattico iniziato a Madrid e culminato a Milano. In 180 minuti più il recupero, nonostante l’impegno di alcuni di loro, come Jorginho, Florenzi, Candreva Bonucci, che ha continuato a giocare anche se infortunato, gli azzurri non sono riusciti a segnare neanche un gol, mentre per la qualificazione ne sarebbero serviti due. Al termine della partita il capitano della Nazionale, Gigi Buffon, ha risposto commosso ai giornalisti di Rai Sport dicendo: “Dispiace non per me, ma per il movimento. Dispiace perché abbiamo fallito un qualcosa che anche a livello sociale poteva essere veramente importante. Di conseguenza, niente, questo è l’unico rammarico che ho e non certo quello di finire perché il tempo passa, è tiranno ed è giusto che sia così. Dispiace che l’ultima partita ufficiale sia coincisa con una non qualificazione ai Mondiali”. Buffon ha 39 anni, ha avuto 175 presenze in Nazionale, ha giocato come portiere dell’Italia tra il 1997 e il 2017, vincendo i Mondiali di calcio di Germania del 2006 e ottenendo il secondo posto, con il resto della squadra, agli Europei del 2012 di Polonia-Ucraina. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, oggi, sentito Carlo Tavecchio, il n.1 della Federcalcio, ha detto: “… se fossi in lui mi dimetterei”.
A Raffaella, se tu ci sei il mondo è più bello. Mary
13 novembre -50
La notizia del giorno.
Terremoto di magnitudo 7.3 provoca centinaia di vittime tra Iraq e Iran.
La forte scossa di terremoto di magnitudo 7.3, con epicentro vicino alla città irachena di Halabya – alla frontiera tra Iran e Iraq – è stata avvertita da milioni di persone in tutta l’Asia Centrale. Alle 21:18, ora locale, la terra ha tremato per la prima volta, poi ci sono state decine di repliche, mentre la gente, in preda al terrore, si è riversata nelle strade. Le autorità irachene hanno ordinato l’evacuazione urgente nell’area circostante la centrale idroelettrica di Darbandiyan. Particolarmente difficile è la situazione a Darbandikhan, dove l’ospedale è stato severamente danneggiato ed è ancora senza corrente elettrica. Le prime immagini dalle zone devastate mostrano interi edifici sbriciolati dalla potente scossa. I morti nella Repubblica islamica sono attualmente 348, i feriti 6.603. Sul versante iraniano una delle città più colpite è Ghasr Shirin, nella regione occidentale di Kermanshah, dove le case sono in mattoni di fango e si teme che molte persone siano sepolte sotto le macerie. Difficili poi, per l’interruzione delle vie di comunicazione, le operazioni di soccorso nelle aree rurali, interrotte anche le linee telefoniche e la corrente elettrica. In tutto sono 14 le province iraniane colpite dal sisma. Oltre 200 persone sono intrappolate sotto le macerie di un complesso residenziale a Sarpol Zahab, la città iraniana più colpita, dove 8 scuole sono state distrutte. L’Organizzazione nazionale iraniana per la gestione dei disastri ha dichiarato l’allerta degli organi di sicurezza e sanitari e ha chiesto alla popolazione di mantenere la calma. Il presidente iraniano Hasan Rohani ha chiesto il massimo sforzo per assistere le vittime.
Avvenimenti e Protagonisti del passato.
Camille Pissarro: pittore ribelle e anticonformista.
(Autoritratto. 1873, olio su tela, Parigi, Musèe d’Orsay)
A Parigi, il 13 novembre 1903 moriva Camille Pissarro uno dei padri della pittura impressionista e metodico sostenitore del movimento. In una lettera del 1883 al figlio Lucien, anch’egli pittore, Pissarro scriveva: “Ricordati che sono di temperamento rustico e malinconico, di aspetto rozzo e selvaggio; posso piacere solo dopo che mi hanno frequentato per un po’ e se c’è un granello di indulgenza in chi mi guarda”. Per la sua barba fluente, il fisico massiccio e il portamento, i suoi amici lo paragonavano spesso a Mosé, a un patriarca o addirittura al Padre Eterno. Energico e combattivo, ma nello stesso tempo dotato di una non comune sensibilità d’animo, Pissarro tentò in ogni modo di tenere unito il gruppo degli impressionisti. Lottò caparbiamente contro le critiche malevole, le incomprensioni e le rivalità, per reperire gli aiuti e i mezzi necessari a organizzare le loro mostre. Si avvicinò, dopo il 1890, al movimento anarchico che sostenne illustrando il giornale con i suoi disegni. È interessante riscontrare sui giornali del tempo l’accoglienza fatta alle prime esposizioni degli impressionisti. In un settimanale quotidiano si leggeva nel 1876: “La rue Le Peletier è la strada dei disastri. Dopo l’incendio dell’Opera ecco adesso un’altra calamità: Si è appena aperta da Durand-Ruel un’esposizione che dovrebbe essere di pittura. Entro e i miei occhi inorriditi devono affrontare terribili cose. Cinque o sei pazzoidi, tra cui una donna, si sono riuniti per esporre le loro opere. Ho visto gente torcersi dalle risa davanti a quei lavori, ma a me, vedendoli, sanguinava il cuore. Questi sedicenti artisti si autodefiniscono rivoluzionari, “impressionisti”. Pigliano un pezzo di tela, colori e pennello, vi buttano qualche tratto di colore a casaccio e firmano il risultato col loro nome. È lo stesso senso di costernazione che proveremmo se i ricoverati in manicomio raccogliessero pietre per la strada, convinti di aver trovato diamanti”. A un secolo di distanza riesce arduo capire perché questi quadri destassero tale tempesta di derisione e indignazione. Si comprende subito che, anche se sembrano abbozzi, si tratta del risultato di una profonda esperienza pittorica, e non di trascuratezza. Non era soltanto la tecnica pittorica a scandalizzare i critici, ma anche il genere dei soggetti. Nel passato ci si aspettava dai pittori la scelta di un angolo di natura che a parere dei più fosse “pittoresco”. Pochi si rendevano conto che, nel processo evolutivo dell’arte, questa richiesta era piuttosto assurda. Se i pittori dovessero attenervisi, si ripeterebbero all’infinito. Un conflitto simile aveva già impegnato gli artisti del Quattrocento non appena si scoprì il modo di rispecchiare la natura: lo stesso può affermarsi del naturalismo e della prospettiva che conferivano alle figure una rigidezza e una legnosità che solo il genio di Leonardo riuscì poi a superare, diluendo le forme nell’oscurità delle forme grazie al cosiddetto “sfumato”. (Gombrich). Bisognava, ora, procedere oltre le conquiste delle precedenti generazioni, studiare nuove forme tecniche per rappresentare la realtà in tutte le sue sfaccettature: coglierne il movimento, le diverse angolazioni, l’impressione attraverso l’impiego sapiente della luce, la deliberata erosione dei contorni e così via. Dinanzi a quadri come “Boulevar Montmartre” in cui Pissarro evoca l’impressione di un boulevard parigino sotto la luce del sole, questa gente scandalizzata si domandava: “Perdo le gambe, gli occhi e il naso, per trasformarmi in una macchia informe?”. Ancora una volta la conoscenza di ciò che appartiene a un uomo interferiva nel giudizio su ciò che realmente appare. “Ci volle tempo per far capire al pubblico che, per apprezzare un quadro impressionistico, bisogna allontanarsi di qualche passo, e gustare il miracolo di vedere queste macchie enigmatiche prendere forma e animarsi. Questo miracolo, nonché la trasmissione dell’esperienza visiva dal pittore allo spettatore, era il vero scopo dell’impressionismo”. (Gombrich)
(Camille Pissarro. Boulevard Montmartre. Pomeriggio di sole. 1897, olio su tela, San Pietroburgo, Ermitage)
Negli ultimi dieci anni di vita Pissarro dipinse trecento vedute urbane, divise in undici serie, ambientate in quattro città diverse: Parigi, con le sue piazze e i grandi Boulevard, e tre porti in Normandia: Rouen, Le Havre e Dieppe. In questi luoghi scelse attentamente le stanze d’albergo, per poter lavorare direttamente nella sua camera, senza peggiorare la malattia agli occhi di cui soffriva. Qui lavorava simultaneamente su più tele, che riprendono lo stesso panorama in diverse ore del giorno e con condizioni atmosferiche differenti.
(Camille Pissarro. Boulevard Montmartre, effetto notte. 1898, olio su tela, National Gallery, Londra)
Mary Titton
12 novembre -51
La notizia del giorno.
F1: nel Gp del Brasile vince Vettel, terzo Raikkonen.
Anche se il Mondiale è già chiuso e nulla può togliere il primo posto a Lewis Hamilton, a Interlagos la Ferrari torna sul gradino più alto del podio e Sebastian Vettel domina il Gp del Brasile, riportando la sua quinta vittoria stagionale, la 47ª in carriera, e difendendo anche il secondo posto in classifica. Splendida la partenza del pilota tedesco, che supera il poleman Bottas alla prima curva. Dietro di loro, una zuffa: la Haas di Magnussen stringe Vandoorne su McLaren che tocca la posteriore destra di Ricciardo. L’australiano della Red Bull va in testacoda sul prato verdissimo, ma riesce a ripartire, gli altri due sono costretti al ritiro. Nel frattempo Grosejan con la sua Haas si accapiglia con la rosa Force India di Ocon e lo butta fuori gara per il primo ritiro in carriera, mentre il “colpevole” francese viene penalizzato con 10 secondi. La Safety car scioglie la mischia e le auto tornano ai box per un cambio di gomme. Vettel festeggia dipingendo con la rossa cerchi sull’asfalto e con il solito “Grazie ragazzi” via radio, poi commenta: “Dedico la vittoria ai tifosi, ai meccanici e a tutti quelli che hanno lavorato per noi a Maranello. Ora pensiamo a finire bene ad Abu Dhabi e poi tornare nel 2018 per vincere il mondiale”. Hamilton, il vincitore del Mondiale, è stato protagonista di una rimonta spettacolare, guadagnandosi il titolo di pilota del giorno e il 4° posto. Dopo l’incidente in qualifica (era uscito nella Q1 delle qualificazioni, rimediando l’ultimo posto in griglia), è partito dalla pit lane con un motore tutto nuovo. All’11° giro era già nono e per poco ha mancato la zona podio, dichiarando a fine gara: “Mi sono divertito, dovevo rifarmi dopo la brutta figura di ieri … Oggi con il cuore ho cercato di dimostrare perché sono il campione del mondo”.
11 novembre -52
La notizia del giorno.
Rapporto Caritas: “Roma capitale anche della povertà.” 16mila in strada.
La Caritas diocesana nel Rapporto intitolato “La povertà a Roma: un punto di vista”, presentato oggi alla Pontificia Università Lateranense, ha tracciato un quadro del disagio a Roma. Lo studio affronta attraverso dati e testimonianze alcune tra le maggiori emergenze sociali della Capitale, quali: «Povertà socio-economica», «Integrazione», «Salute, dipendenze, disabilità» ed «Educazione e cittadinanza». Dal rapporto emerge «un malessere della città sempre più palpabile. La mappa del disagio sociale nei vari Municipi mostra concretamente come il disagio dalle periferie si sia esteso anche al Centro della città». Nel documento «si rileva che, accanto alla povertà più tradizionale e visibile, in particolare quella dei senza dimora, emerge una classe di nuovi poveri che pagano un affitto, che lavorano o hanno lavorato e che però non hanno di che vivere. La povertà può assumere anche sembianze imprevedibili, forme di vero e proprio barbonismo domestico, cioè persone che si riducono in abbandono totale pur essendo proprietari di una casa». Anziani, giovani e famiglie con disabili, uniti a giocatori d’azzardo e dipendenti da droghe sono i “nuovi poveri”: tra le persone che vivono in strada il 45% sono italiani e il 33,5% possiede un diploma di scuola superiore. Si tratta di «persone che fino a poco tempo fa – si legge nel rapporto – seppure in maniera borderline, risultavano inclusi, capaci di condurre un’esistenza economicamente dignitosa» e che all’improvviso (la crisi dell’azienda per cui lavoravano, un licenziamento, una mobilità, una malattia gravosa, una separazione) si trovano ai margini. Così è il ceto medio che si ritrova sempre più spesso in coda nelle mense della carità capitoline o in fila per un pacco alimentare. «Di fronte alle sfide attuali – conclude il Rapporto – il volontariato può favorire e sollecitare relazioni. La nuova sfida dunque è andare incontro all’altro». Il direttore della Caritas diocesana, monsignor Enrico Feroci, si augura che i crudi dati sul disagio economico a Roma spingano ancora di più «i cittadini ad operare per la solidarietà, l’ascolto, la gratuità».
10 novembre -53
La notizia del giorno.
Scoperti i geni che aiutano a invecchiare in buona salute.
Uno studio dell’Accademia cinese delle Scienze di Shanghai, pubblicato sulla rivista Nature, fa luce sui meccanismi genetici che sono alla base di un invecchiamento sano. I ricercatori, guidati da Shi-Qing Cai, hanno condotto la loro ricerca su un minuscolo verme, il Caenorhabditis elegans, trasparente e lungo un millimetro, protagonista di moltissime scoperte della genetica: osservando il processo di invecchiamento, hanno scoperto che ogni individuo invecchia con un ritmo diverso sia per quanto riguarda la durata della vita, sia per quel che concerne il declino della capacità riproduttiva e del movimento. I ricercatori hanno così identificato un gene-regista che produce una molecola, collegata a sua volta con i neuroni sensibili a messaggeri biochimici importanti, come la serotonina, legata all’umore, e la dopamina, che agisce sia sull’umore che su funzioni vitali come la frequenza del battito cardiaco. Ora resta da vedere se questa importante molecola svolge lo stesso ruolo anche nell’uomo.
9 novembre -54
La notizia del giorno.
Vietata la vendita di sigarette in Vaticano.
Il Papa ha deciso che dal 2018 il Vaticano non venderà più sigarette ai suoi dipendenti, perchè il fumo danneggia la salute. Il portavoce del Vaticano, Greg Burke, ha spiegato che “Il Santo Padre ha deciso che il Vaticano terminerà la vendita di sigarette ai propri dipendenti a partire dal 2018. Il motivo è molto semplice: la Santa Sede non può contribuire ad un esercizio che danneggia chiaramente la salute delle persone. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno il fumo è la causa di più di 7 milioni di morti in tutto il mondo. Le sigarette, vendute ai dipendenti e pensionati del Vaticano ad un prezzo scontato, erano fonte di reddito per la Santa Sede. Tuttavia, nessun profitto può essere legittimo se mette a rischio la vita delle persone.” Fare acquisti in Vaticano non è facile: possono accedere solo i possessori di una apposita tessera nominale che viene rilasciata al Corpo Diplomatico, ai dipendenti e ai pensionati della Santa Sede e agli Istituti religiosi. Naturalmente vi è un tetto per gli acquisti, attualmente ogni tessera può acquistare massimo cinque stecche al mese. Dal 2018 non sarà più possibile.
8 novembre -55
La notizia del giorno.
Cosenza: sulla cattedra col diploma falso, indagati 33 insegnanti.
A Cosenza 33 insegnanti sono indagati dalla Procura per falsità ideologica e falsità materiale in atto pubblico. Le indagini, avviate dai carabinieri della Compagnia di Cosenza nell’ottobre del 2016, hanno consentito di accertare un sistema, diffuso sull’intero territorio nazionale, volto alla falsificazione e all’utilizzo di diplomi, apparentemente rilasciati da Istituti magistrali statali e paritari della provincia di Cosenza e da Scuole di specializzazione per l’insegnamento di sostegno agli alunni portatori di handicap. I documenti falsificati sono stati usati dagli indagati per l’inserimento sia nelle graduatorie ad esaurimento, sia in quelle d’istituto, per l’assunzione come insegnante nelle scuole primarie e dell’infanzia. I carabinieri, nei giorni scorsi, oltre ad accertare il mancato conseguimento del titolo di studio dichiarato, hanno anche sequestrato, presso gli Istituti scolastici interessati, diplomi originali contraffatti, 13 per istituto magistrale e 22 per specializzazione per l’insegnamento di sostegno. In seguito ai risultati delle indagini, alcuni dirigenti scolastici hanno adottato provvedimenti di sospensione nei confronti degli insegnanti regolarmente assunti sulla base di titoli risultati poi falsi. Il procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo ha così commentato: “Le risultanze dell’indagine hanno portato alla luce una situazione di indubbia gravità ove si consideri che fino ad oggi gli indagati hanno svolto attività di insegnamento in assenza dei titoli necessari, dei requisiti richiesti e della formazione adeguata.” Le indagini prooseguono su tutto il territorio nazionale.
7 novembre -56
La notizia del giorno.
Addio a Romano Bertola, autore dei più famosi Caroselli italiani.
È morto ieri, a 81 anni, a Torino, la città dove era nato il 10 maggio 1936, Romano Bertola, paroliere, musicista e pubblicitario, autore dei più famosi spot andati in onda su “Carosello”. Aveva iniziato la sua carriera come scrittore, vincendo nel 1958 il premio Cesare Pavese con il romanzo “La stanza delle mimose”. Venne poi assunto da Armando Testa e cominciò a lavorare nel mondo della pubblicità, scrivendo per “Carosello” jingle e canzoncine, che ebbero molto successo diventando in breve tempo un patrimonio della memoria collettiva: ricordiamo, ad esempio, per la Talmone “Merenderos”, cantata dal gruppo dei Los Gildos, con lo stesso Bertola che recita i versi “Miguel son mi e Miguel son sempre mi” e il cartone animato disegnato da Paul Campani (in seguito sostituito da Anacleto Marosi), “Fiesta ti tenta tre volte tanto”, “E che, ci ho scritto Jo Condor?”, “Mira mira l’Olandesina”. Famosissimo lo spot per il lievito Bertolini “Brava brava maria Rosa, ogni cosa sai far tu …”. I suoi sono piccoli eroi, nati per caso, indimenticabili per i bambini di quegli anni, cresciuti con un solo canale televisivo e appassionatissimi di “Carosello”, il contenitore pubblicitario della televisione nazionale. Dopo il 1977, con la fine di “Carosello”, Bertola ridusse la sua attività di pubblicitario, dedicandosi quasi esclusivamente alla carriera di scrittore: nel 2012 ha pubblicato “Caro Carosello”, in cui ha raccontato i suoi ricordi legati alla sua attività di pubblicitario.
6 novembre -57
La notizia del giorno.
Regionali in Sicilia: vince il candidato del centrodestra Musumeci, primo partito il M5s.
Lo spoglio, terminato in tarda serata, conferma i pronostici dei primi exit poll e assegna la vittoria al candidato del centrodestra, Nello Musumeci, con il 39,9%. Il M5s, che avanza il sospetto di “brogli”, ottiene il miglior risultato di lista. Il candidato del Pd, Fabrizio Micari, con il 18,6%, è fuori gioco, Claudio Fava, rappresentante della lista di sinistra “Cento Passi” ha il 6,1%. Ha votato per l’elezione del presidente della Regione e dell’Assemblea solo il 46,76%, lo 0,65% in meno rispetto al 2012, mentre il 53,23% ha disertato le urne. Conquista, quindi, la guida della Regione Siciliana il centrodestra, ricompattato sotto le bandiere di Berlusconi, Meloni e Salvini. Il neo presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nella sede del suo comitato elettorale a Catania, dedica la vittoria ai suoi “tre figli e a tutti i figli dei siciliani che hanno diritto a un futuro migliore”, ricorda il figlio Giuseppe, morto a soli 30 anni per un infarto, e commenta così la sua vittoria: “Sarò il presidente di tutti i siciliani, di coloro i quali hanno ritenuto di sostenermi e di votarmi e anche di coloro i quali, legittimamente, hanno ritenuto di votare per altri o addirittura di non partecipare al voto”. Intanto dal quartier generale del M5s, a Caltanissetta, Luigi Di Maio annulla il confronto tv previsto per martedì con Renzi: “Non è più leader”, e rilancia le ambizioni del Movimento: “Il voto non ci porta alla presidenza della Sicilia, ma da qui parte un’onda che tra 4 mesi ci può portare al 40% e a Palazzo Chigi. Molti astenuti siciliani si pentiranno di aver riportato in Regione chi ha speculato finora”. Nel Pd invece si moltiplicano le polemiche per la sconfitta con Mdp, nata dalla fuoriuscita dal Pd e accusata da Micari di aver consegnato la Sicilia alla destra, e partono le accuse da parte di Davide Faraone al presidente del Senato Pietro Grasso di non aver avuto il coraggio di candidarsi. La direzione del Pd è stata convocata per il 13 pomeriggio per discutere della grave sconftta elettorale.
5 novembre -58
La notizia del giorno.
Pasta e glifosato: un po’ di chiarezza.
La pasta, uno dei fiori all’occhiello della nostra economia, un prodotto che contraddistingue l’Italia nel mondo, è al centro dell’attenzione e delle polemiche perché l’Italia importa più del 50% del grano tenero, destinato ai prodotti da forno come pane, pizze, ecc., e oltre il 40% del grano duro, con cui si produce la pasta, da paesi come il Canada, in cui è ammesso in agricoltura l’uso del glifosato, uno dei pesticidi più utilizzato al mondo, che secondo lo Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che fa parte dell’Oms, è un “probabile cancerogeno” e per questo è vietato in Italia. Molte aziende italiane che producono pasta, però, importano grano con residui di glifosato, perché la produzione sul territorio nazionale non riesce a soddisfare l’intero fabbisogno di cereali, ma ne copre al massimo il 50%. Non ci sono, poi, controlli puntali delle autorità pubbliche sui carichi di grano che arrivano nel porto di Bari. Alcune marche, come Alce nero, Granoro bio, Voiello, ecc. dicono di usare grano 100% italiano, invece Paolo Barilla, presidente dell’Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiana, intervenendo a Petrolio, nella puntata in onda sabato 4 novembre su Rai 1, ammette l’utilizzo di grano straniero nella produzione della pasta e lo difende dicendo che l’Italia per tradizione non è stata mai autosufficiente, tanto che importiamo grano straniero dal 1800, e la pasta inoltre costerebbe 10 volte di più. Entro il 31 dicembre 2017 la Commissione Europea dovrà decidere se rinnovare l’autorizzazione del glifosato per altri 10 anni. In una prima riunione, a marzo, Italia, Olanda, Francia e Svezia hanno espresso parere contrario al rinnovo. Il 25 ottobre scorso, sulla proposta di rinnovo per altri 10 anni, la Ue è andata sotto anche grazie al No espresso dall’Italia e dalla Francia. Il prossimo 9 novembre gli Stati membri della Ue saranno chiamati di nuovo ad esprimersi sulla proposta della Commissione di autorizzare per altri 5 anni il principio attivo del RoundUp della Monsanto. In vista del voto la coalizione italiana StopGlifosato è tornata a chiedere al governo e in particolare ai ministri Martina (Politiche agricole) e Lorenzin (Salute) di mantenere la posizione, già espressa il 25 ottobre scorso, di opposizione a qualsiasi forma di rinnovo, inoltre sabato scorso la coalizione europea #StopGlifosato ha organizzato a Berlino, presso il campo Tempelhofer, una “scritta” umana per ribadire “No” a qualsiasi ipotesi di rinnovo per il glifosato in Europa.
4 novembre -59
La notizia del giorno.
Caso Regeni: le bugie della tutor.
(Oggetti di Giulio rivenuti dalla polizia egiziana)
Documenti inediti, conversazioni Skype ed email, e un’inchiesta documentano che la professoressa Maha Abdel Rahman, tutor di Giulio Regeni all’Università di Cambridge, è stata reticente e ha mentito su alcune circostanze relative al suo rapporto accademico con il ricercatore italiano, sull’oggetto della ricerca e sulla scelta del docente che lo avrebbe accompagnato nella sua “ricerca partecipata” in Egitto. Lo afferma il quotidiano La Repubblica, che dedica l’apertura ai lati oscuri dell’omicidio del giovane ricercatore, a ormai più di venti mesi dalla sua morte. Il 9 ottobre scorso la procura di Roma ha trasmesso alle autorità giudiziarie inglesi una nuova richiesta di rogatoria, un Ordine Europeo di Investigazione (dal luglio scorso si chiamano così le nuove “rogatorie rafforzate” all’interno dello spazio Schengen per le quali è prevista l’immediata esecutività nel paese destinatario della richiesta), con cui si chiede l’interrogatorio formale della tutor e l’acquisizione dei suoi tabulati telefonici, mobili e fissi, utilizzati tra il gennaio 2015 e il 28 febbraio 2016, per ricostruire la sua rete di relazioni. La Repubblica è entrata in possesso della rogatoria, un documento di 12 pagine, in cui gli investigatori tornano a porre interrogativi alle autorità accademiche e di Governo inglesi sul rapporto tra Regeni e la ricercatrice. Il documento, per la prima volta, “illumina, con dettagli inediti, l’ambiguità di Maha Mahfouz Abdel Rahman nella gestione del suo rapporto accademico con Giulio Regeni, le omissioni della prima e le inquietudini del secondo, espresse in almeno due conversazioni via Skype con la madre Paola”. In particolare la Rahman non ha mai voluto risponderee ai quesiti, che nella rogatoria inviata al Regno Unito i magistrati romani definiscono i “cinque punti relativi al dottorato di ricerca che ha portato Giulio Regeni in Egitto nel settembre 2015: 1. Chi ha scelto il tema specifico della ricerca di Giulio; 2. Chi ha scelto la tutor che in Egitto avrebbe seguito Giulio durante la sua ricerca al Cairo; 3. Chi ha scelto e con quale modalità di studio la “Ricerca partecipata”; 4. Chi ha definito le domande da porre agli ambulanti intervistati da Giulio per la sua ricerca; 5. Se Giulio abbia consegnato alla professoressa Abdel Rahman l’esito della sua ricerca partecipata durante un incontro avvenuto al Cairo il 7 gennaio del 2016”. Ora si attendono dalla professoressa risposte chiare, non ricordi intermittenti e lacunosi, né reticenze e silenzi.
3 novembre -60
La notizia del giorno.
Gioia Tauro: sequestrata la cosidetta “droga del combattente”.
La notte scorsa, nel porto di Gioia Tauro, sono state sequestrate dalla Guardia di finanza e dall’Ufficio antifrode della Dogana oltre 24 milioni di compresse della cosiddetta “droga del combattente”. Il carico di tramadolo, sostanza oppiacea sintetica, che, mischiata ad altri componenti, come la caffeina, si trasforma in una potentissima anfetamina, proveniva dall’India ed era diretto a Misurata, città chiave della Libia, fino a qualche tempo fa occupata dai jihadisti. Secondo informazioni condivise con fonti investigative estere, il traffico di tramadolo sarebbe gestito direttamente dall’Isis per finanziare attività terroristiche, la vendita della droga in nord Africa e Medio Oriente gli avrebbe fruttato 50 milioni. Venduto a circa due euro a pasticca, il tramadolo è un’importante fonte di guadagno per gli uomini dell’Isis e il suo uso è stato ripetutamente accertato negli scenari di guerra mediorientali: usato come eccitante per aumentare le capacità di resistenza allo sforzo fisico, è un’arma fondamentale per organizzare e motivare le truppe. Inoltre, parte dei proventi illeciti, provenienti dalla vendita, sarebbero destinati a sovvenzionare gruppi di estremisti operanti in Libia, Siria ed Iraq. Inizialmente prodotto soprattutto in Medio Oriente, il tramadolo, adesso, verrebbe sintetizzato in grandi quantità anche in altre parti del mondo e poi spedito a bordo di cargo nel Mediterraneo: solo qualche mese fa, un altro importante carico è stato intercettato a Genova. Il procuratore aggiunto Gaetano Paci, responsabile per la Dda di Reggio Calabria dell’area tirrenica, spiega: “Da tempo, abbiamo cognizione di rapporti fra la ‘ndrangheta e organizzazioni del Medio Oriente. Nonostante il porto sia diventato zona meno ‘sicura’ per i clan grazie alla pressione investigativa, abbiamo individuato diversi vettori e famiglie riconducibili alla ‘ndrangheta che sembrano impegnati in traffici di vario genere con organizzazioni dell’area mediorientale … ci sono sviluppi in corso”.
2 novembre -61
La notizia del giorno.
Una stanza segreta nella piramide di Cheope.
Nella piramide di Cheope è stata individuata una nuova misteriosa cavità, lunga almeno 30 metri, posta al di sopra della Grande Galleria. Lo annunciano su Nature i ricercatori del progetto internazionale ScanPyramids, che da due anni stanno facendo ricerche all’interno della più grande e antica delle tre piramidi della piana di Giza, usando tecniche di rilevamento non invasive basate sulla fisica delle particelle. Lo studio ha impiegato una tecnica particolare, chiamata muografia, che permette di “leggere” il cammino dei muoni, particelle subatomiche prodotte dall’interazione dei raggi cosmici con l’atmosfera terrestre. I muoni seguono traiettorie differenti quando si muovono nell’aria rispetto a quando attraversano le pietre, perciò sono in grado di svelare la presenza di cavità. Nella grande piramide di Cheope questo è accaduto due volte: nell’ottobre 2016 la rilevazione di una prima anomalia aveva portato ad annunciare la scoperta di un corridoio localizzato vicino alla parete nord; oggi, grazie alla capacità dei muoni di essere assorbiti in maniera diversa a seconda che attraversino la roccia oppure il vuoto, si è arrivati alla scoperta del nuovo ambiente, chiamato “il Grande Vuoto”, individuato dagli archeologi guidati da Mehdi Tayoubi dell’Hip Institute di Parigi e Kunihiro Morishima dell’università di Nagoya in Giappone, coordinatori del progetto ScanPyramids. Della nuova camera non sono note né la struttura precisa, né la funzione o il contenuto. Potrebbe essere orizzontale o in leggera pendenza, la sua funzione resta ancora un mistero.
1 novembre -62
La notizia del giorno.
Attentato di New York: interrogato il killer.
Ieri, un ventinovenne uzbeko, Sayfullo Saipov, al volante di un pick up, a New York, è piombato sulla pista ciclabile travolgendo i ciclisti e uccidendo 8 persone, poi è sceso e ha minacciato i pedoni. Un poliziotto gli ha sparato, colpendolodolo allo stomaco. Gli investigatori lo stanno interrogando nell’ospedale di Bellevue, dove è in arresto ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico per le ferite riportate. Il killer ha detto che avrebbe continuano a uccidere lungo la pista ciclabile, se il furgoncino non si fosse scontrato con il pulmino di una scuola limitrofa. Il vice commissario di polizia, John Miller, ha spiegato che Sayfullo aveva pianificato l’attacco per settimane e nella preparazione dell’attentato avrebbe seguito le istruzioni impartitegli sul web dall’Isis. È stato confermato il ritrovamento di alcuni appunti scritti a mano in arabo, tra cui uno in cui si legge: “Lo Stato islamico durerà per sempre”. Nel furgoncino preso a noleggio sono stati rinvenuti diversi coltelli e nel suo computer è stato trovato materiale legato all’Isis. Saipov venne interrogato da agenti federali dell’Homeland Security nel 2015 per sospetti legami con elementi jihadisti, ma non emersero prove e non fu indagato. Il nome e l’indirizzo di Saipov vennero indicati come “punto di contatto” per due elementi inseriti nell’elenco dell’antiterrorismo perché arrivati da “Paesi minaccia”. Uno dei due da allora è sparito ed è ricercato come “sospetto terrorista”. L’Fbi ha anche perquisito la casa dell’uzbeko, un appartamento con due camere da letto, dove viveva con la moglie e due figli, a Paterson (New Jersey), cittadina con una grande comunità musulmana e una moschea che era già finita nel mirino della polizia. Saipov avrebbe vissuto a Cincinnati e in Ohio, dove si è sposato con una ragazza uzbeka e avrebbe anche ricevuto la licenza per guidare camion. Secondo indiscrezioni, il killer si sarebbe poi trasferito in Florida, a Tampa, e recentemente in New Jersey. Saipov è poi divenuto autista per Uber: la società spiega che il killer ha superato tutti i controlli e ha lavorato per l’app di auto con conducente per 6 mesi, effettuando 1.400 corse. Le indagini sull’attacco a New York si ampliano all’Uzbekistan, paese di origine del killer. Secondo quanto riporta il Washington Post, gli investigatori uzbeki stanno raccogliendo materiale sulle fazioni militanti nel paese per aiutare gli americani a completare il profilo dell’attentatore. Dopo l’attacco di New York, il presidente Trump ha annunciato una nuova stretta sugli immigrati, affermando: “Il terrorista è arrivato nel nostro paese grazie alla cosiddetta ‘lotteria per la diversità dei visti’, una bellezza di Chuck Schumer … Ora stretta sulla lotteria delle green card”.
Avvenimenti e Protagonisti del passato.
Carne “al sangue”.
La Giornata Mondiale Vegan, che si celebra ogni anno il 1 novembre, segna l’inizio del “Mese Vegan”. In questo giorno si commemora l’anniversario della coniazione del termine “vegan” e la fondazione della The Vegan Society avvenuta nel Regno Unito nel 1944 da parte di Donald Watson. Ma chi sono precisamente i vegani? Coloro che, nella propria dieta, rifiutano completamente il consumo di carne, pesce, latte, latticini e derivati, uova, miele e in generale, qualsiasi prodotto di origine animale, come ad esempio la lana, la seta ed alcuni cosmetici. Si tratta dunque di uno stile di vita più stringente rispetto a quello dei vegetariani. Durante questa giornata, si organizzano attività di divulgazione della filosofia vegana e campagne di denuncia contro lo sfruttamento degli animali. Tale rifiuto comprende anche il rifiuto di tenere esseri viventi in gabbie o acquari, il boicottaggio di zoo, circhi e palii o feste che utilizzano e ne comportano la sofferenza ed in alcuni casi addirittura la morte. Una filosofia di vita che ritiene del tutto arbitrario l’impiego degli animali come fonte alimentare e per qualsiasi altro scopo, da parte dell’uomo, in società in cui il progresso si è evoluto al punto da fornire alternative sostitutive altrettanto valide di quelle fornite dagli animali stessi. Alla fine dell’Ottocento lo storico “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene”, del letterato e celeberrimo cuoco Pellegrino Artusi, accostava le ricette a brani di letteratura, epistole, aneddoti unendo le due arti, la culinaria e la letteratura, in un abbraccio di “amorosi sensi” come un momento di elevazione per l’uomo. Così nella Bibbia il pane e il vino contengono una intrinseca sacralità a cui Gesù fa riferimento indicandoli come il Suo sangue e il Suo corpo. Il cibo dunque non lo si può considerare solo da un punto di vista funzionale alla sopravvivenza dell’uomo, molte sono le valenze che ciascuno gli può attribuire; molti pensano che gli alimenti siano “pezzi di mondo” che, attraverso il processo della digestione “trasmutano” in qualcosa che diventa umano. La sapiente trasformazione “alchemica” degli ingredienti, mescolati ad arte così come è raccontato nel bellissimo film “Il pranzo di Babette”, si traduce in un sentimento d’amore e d’armonia. Per contro, nella “Grande abbuffata”, il film di Marco Ferreri del 1973, la perdita della propria integrità passa attraverso il totale abbandono, al piacere dei sensi attraverso una colossale “crapula”, con al centro il cibo il cui consumo smodato, metafora di eccesso, provoca la morte dei personaggi. L’interesse per il cibo, oggi, è più vivo che mai: nei mass-media non si parla d’altro e il dibattito, tra le varie posizioni, è sempre più acceso e controverso. Si ha l’impressione che nessuno abbia ancora capito cosa faccia bene e cosa faccia male. C’è chi difende la dieta carnivora sostenendo che sia la sola a fornire la vitamina B12, indispensabile per la salute dell’organismo, chi professa il crudismo come dieta ideale per l’uomo, chi al contrario ritiene che la macrobiotica, che è anche una filosofia di vita, che propone alimenti, per lo più di provenienza orientale, quasi privi di grassi, di zuccheri e di tutto quello che può essere di troppo, sia la quintessenza di una saggia alimentazione. C’è chi è vegetariano e chi vegano e chi periodicamente pratica il digiuno come dieta disintossicante e così via. In molti casi le diete le scelte alimentari sono determinate dalla moda del momento. Nel rispetto delle scelte individuali una realtà tragica non si può più tollerare e la sua denuncia ora diventa un imperativo morale: la crudeltà dell’industria alimentare e i conseguenti allevamenti intensivi degli animali. Per rispondere alla richiesta del consumo di carne del mercato su scala mondiale, l’industria delle multinazionali si è organizzata nella produzione seriale di “prodotti-animali” con l’allevamento di esseri senzienti quali: mucche, vitelli, agnelli, maiali, galline, conigli, oche e così via, concentrandoli in luoghi di allevamento le cui condizioni sono aberranti. “Una storia diversa” è il titolo del video della Lav che svela la realtà che si cela, per esempio, dietro al prosciutto: “maiali allevati in capannoni sovraffollati, tra i propri escrementi, e cuccioli mutilati davanti a madri impotenti. “Il prodotto di una terra ricca e generosa, frutto di qualità e attenzione”: queste sono le parole usate per descrivere quella che è considerata una delle eccellenze del Made in Italy: il prosciutto. Vanto di una nazione che fa la propria bandiera culinaria, però, il prosciutto nasconde una verità dolorosa, celata dietro le mura degli allevamenti: “Una storia diversa”, appunto, raccontata nel nuovo video della Lav. “Frutto di un’investigazione condotta in incognito in alcuni dei 1200 allevamenti italiani di suini, il video mostra maiali allevati al chiuso in enormi capannoni, senza mai vedere la luce del sole. Ammassati gli uni sugli altri in box minuscoli, dove vengono fatti ingrassare in un ambiente insalubre, tra le feci e urine che contaminano il loro stesso cibo. Scrofe utilizzate come macchine da riproduzione rinchiuse in gabbie nelle quali riescono a malapena a sdraiarsi per allattare i piccoli, che in molti casi vengono schiacciati, con un tasso di mortalità altissimo. “Pratiche cruente, invasive e generalizzate, incredibilmente consentite dalla legge che se effettuate entro il settimo giorno di vita dei cuccioli, non richiedono il ricorso all’anestesia né la presenza di un medico veterinario, e quindi vengono effettuate da semplici operatori dell’allevamento in una sorta di catena di montaggio: si prende il piccolo, si tagliano i testicoli, la coda o si troncano i denti, e si ributta l’animale nel recinto. Si stima che non vengano dedicati più di trenta secondi a maialino: nessuna sutura, nessuna medicazione delle ferite o sterilizzazione del bisturi, lo stesso usato per tutti, o della tenaglia, spesso usata per mutilare coda e denti”. Milioni di animali allevati in condizioni drammatiche. Secondo il censimento Agricoltura ISTAT nel 2010, già sei anni fa, il 77% dei suini era allevato in stabilimenti con più di 2000 animali: oltre 7 milioni di suini in soli 1.187 stabilimenti, più della metà dei quali in Lombardia, mentre oltre l’84% dell’intera popolazione suina si concentra in Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto. La petizione lanciata su “Change”, del giugno 2016, per chiudere gli allevamenti intensivi e diretta al Ministro della salute Beatrice Lorenzin ha superato quota centomila firme. Su Change.org è già attivata una petizione che chiede al Ministro Lorenzin di chiudere quanto prima gli allevamenti intensivi “a favore di realtà più piccole e più rispettose del benessere animale”. Negli allevamenti intensivi gli animali sono portati al limite delle loro possibilità in nome della produzione e del guadagno: per farlo è necessario usare grandi quantitativi di antibiotici. Le altissime densità degli animali nei capannoni, le cattive condizioni ambientali, la selezione genetica e la crudeltà del personale addetto alla “manutenzione”, abituato a considerare gli animali come cose e insensibile ad ogni loro manifestazione di dolore, lascia esterrefatti. Grazie alle inchieste quali Animal Equality è oggi possibile vedere i video che riprendono l’interno di questi lager: pulcini appena usciti dal guscio manipolati come oggetti, lanciati nei macchinari che li separano dai gusci, sottoposti alla timbratura e quant’altro e destinati a una breve vita, stressata dall’ingrasso coatto, dalla mancanza di luce solare. Ai polli, assembrati in piccole gabbie dove non possono mai girarsi o allevati “a terra” in enormi capannoni sovraffollati dove viene loro regolarmente tagliato il becco con un’apposita macchina e in modo seriale per evitare che, per lo stress, si becchino a vicenda. Orrori terribili a mammiferi, equini, ecc. “La carne, il sangue, i visceri, tutto ciò che ha palpitato e vissuto gli ripugnavano … poiché alla bestia duole morire come all’uomo, e gli dispiaceva digerire agonie …”, Marguerite Yourcenar ne “L’opera al nero”. “Verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto …” Leonardo da Vinci.
Mary Titton
31 ottobre -63
La notizia del giorno.
Corea del nord: Crolla sito di test nucleari, 200 morti.
Un tunnel nel sito di test nucleari della Corea del Nord è crollato dopo il sesto test atomico di Pyongyang, uccidendo probabilmente oltre 200 persone. Lo ha reso noto l’emittente giapponese Tv Asahi, citando fonti anonime. Circa 100 dipendenti del sito nucleare di Punggye-ri sarebbero stati colpiti da un primo crollo avvenuto intorno al 10 settembre, mentre un secondo crollo sarebbe avvenuto durante le operazioni di soccorso, provocando oltre 200 vittime. Gli esperti hanno confermato l’esistenza, vicino al sito, di una serie di terremoti e frane, creati probabilmente dal sesto test del 3 settembre, quando fu testata una bomba a idrogeno di 100 chilotoni, 7 volte più potente di quella lanciata nel 1945 dagli americani su Hiroshima. L’agenzia sudcoreana Yonhap, riportando la notizia, non ha fornito ulteriori dettagli, neanche su quando sia accaduta la tragedia. Il test causò una scossa di terremoto di magnitudo 6,3 della scala Richter e smottamenti del terreno. In seguito fu registrata una serie di terremoti minori, a conferma che la struttura, costruita a sud della montagna Mantapsan, non fosse più sufficientemente stabile per resistere a ulteriori test. Secondo gli esperti giapponesi la costruzione di nuovi tunnel sotterranei potrebbe indicare il tentativo di spostare il sito per i test in un’altra zona. Nam Jae-cheol, capo della Korea Meteorological Administration, l’agenzia che sovrintende anche sui terremoti, ha detto ieri, in un’audizione parlamentare a Seul, che un’altra esplosione nucleare potrebbe far crollare la montagna con il rilascio di materiale radioattivo.
30 ottobre -64
La notizia del giorno.
Argentina: “The Eye”, l’isola misteriosa che ruota su se stessa.
In Argentina c’è una misteriosa isola che cambia continuamente posizione, ruotando su se stessa: nella zona paludosa del delta del fiume Paranà, presso Buenos Aires, è stato scoperto un fenomeno unico nel suo genere: un pezzo di terra sottile si è staccato dal resto e ha iniziato a fluttuare sulle acque. L’isola, soprannominata “The Eye”, ossia “L’Occhio”, ha una forma perfettamente circolare di 120 metri di diametro e ruota su se stessa senza soluzione di continuità. È più piccola rispetto allo spazio che ha, probabilmente perché l’isolotto si “consuma” tutte le volte che si scontra con la terra circostante e galleggia su una pozza d’acqua “incredibilmente limpida e fredda”, cosa insolita per la zona. A scoprirla è stato il regista argentino Sergio Neuspillerm mentre era alla ricerca di un luogo per un film sul paranormale. Quando il regista è tornato sul luogo con i suoi collaboratori, si è accorto che la location si era spostata. Da quel momento Neuspillerm ha iniziato a studiare il fenomeno e ha deciso di girare un documentario per raccontare tutto su quest’area misteriosa dell’Argentina. The Eye nasconderebbe tanti segreti: alcuni affermano che si sarebbero verificati molti avvistamenti di Ufo e c’è anche chi crede che, in realtà, sia l’ingresso di una base aliena. Il mistero al momento non è stato risolto; scientificamente si sa che questo strano fenomeno della rotazione sarebbe causato da pozzi naturali nel sottosuolo e che, quindi, l’isola si muove seguendo proprio i flussi di acqua. Nel frattempo su Kickstarter è partita una raccolta fondi per finanziare una nuova spedizione scientifica, con a capo Richard Petroni, ingegnere civile e idraulico. Il team di ricerca partirà alla volta di “The Eye” appena avrà raccolto 50 mila euro.
29 ottobre -65
La notizia del giorno.
F1: in Messico vince Verstappen, Hamilton campione del mondo.
Nel Gp del Messico vince la gara Max Verstappen, 20 anni, su Red Bull, davanti a Bottas e a Raikkonen. Vettel, autore di una rimonta strepitosa, è quarto. La partenza ha condizionato lo svolgimento della gara: Vettel è in pole position, ma nella prima curva il giovane pilota olandese Verstappen scavalca la Ferrari, i due si strusciano le gomme, nel tornante successivo Vettel tocca con l’ala anteriore la posteriore sinistra di Hamilton e la fora. I due rivali sono costretti a rientrare ai box. Lewis: “Seb mi ha colpito di proposito? Non ne siamo sicuri”. Incidente di gara, verrà giudicato. I due lottano nelle retrovie, mentre di lì a poco Verstappen doppia Hamilton. Sebastian Vettel, determinato a rimandare la vittoria del rivale della Mercedes, tenta una clamorosa rimonta fino al quarto posto, oltre è l’impossibile. Così Hamilton, pur arrivando nono nel Gp del Messico, in virtù del quarto posto di Sebastian Vettel, è irraggiungibile in classifica (+56 punti) e, a due gare dal termine della stagione, è campione del mondo per la quarta volta: come lui solo Alain Prost e Sebastian Vettel, meglio di loro tre Michael Schumacher (7 titoli) e Juan Manuel Fangio (5). Alla fine della gara il pilota britannico, con la bandiera inglese sulle spalle, ha detto: “Con quattro titoli mondiali ora sono fra i più grandi di sempre? Onestamente mi sembra surreale anche se oggi non è stata la gara che volevo, ero indietro di 40 secondi però non ho mai ceduto. Non ho mai mollato, ho sempre pescato nel mio cuore la forza per andare avanti fino alla fine.”
28 ottobre -66
La notizia del giorno.
Stanotte tornerà l’ora solare.
Stanotte si tornerà all’ora solare: alle 3:00 si dovranno spostare le lancette degli orologi indietro di un’ora. Secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, “grazie proprio a quell’ora quotidiana di luce in piu”, che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia, dal 26 marzo 2017, ha risparmiato complessivamente 567 milioni di kilowattora, pari a 110 milioni di euro. Il ritorno all’ora solare ci darà più luce di mattina, ma di sera il sole tramonterà prima. Il nostro fisico dovrà abituarsi al cambio dell’ora, il nstro orologio biologico dovrà, per così dire, “risintonizzarsi”, non si escludono, pertanto, nei primi giorni, un’alterazione del ciclo sonno-veglia e qualche piccolo disturbo. La luce, infatti, stimola l’ipotalamo, la regione del cervello che controlla appetito, sonno e umore. Sarà normale allora provare nei primi giorni un senso di affaticamento e di stanchezza, difficoltà ad addormentarsi, cali di attenzione e un po’ di depressione o di irritabilità. Tutto rientrerà, però, presto nella norma. Si potrà aiutare il fisico ad adeguarsi con alcuni piccoli accorgimenti: andare a dormire un po’ prima e alzarsi presto per almeno due settimane, evitare di sera cibi che contengono molto sodio e bevande come tè e caffè, preferendo tisane e alimenti che aiutano a rilassarsi. L’ora legale sarà di nuovo in vigore dal 25 marzo 2018. In Italia la convenzione dell’ora legale fu introdotta per la prima volta nel 1916, abolita e poi riconfermata diverse volte, è stata definitivamente adottata dall’Italia nel 1965. Attualmente i Paesi dell’Unione europea adottano lo stesso calendario per l’ora legale. Questa convenzione è adottata da molti altri Paesi del mondo, come Stati Uniti e Canada, ma non da tutti, ad esempio non è in vigore nelle zone tropicali, dove la variazione delle ore di luce durante l’anno è minima.
27 ottobre -67
La notizia del giorno.
La Catalogna dichiara l’indipendenza.
Il Parlamento catalano, alle 15:27, ha votato la Repubblica, “stato indipendente e sovrano”, e la secessione dalla Spagna. Un voto definito “storico” dal fronte indipendentista, “Un atto fuori dalla legge e criminale” per il premier spagnolo Rajoy. Nelle stesse ore il Senato di Madrid ha approvato l’attivazione dell’articolo 155 della Costituzione, che dà pieni poteri a Rajoy, appoggiato dai leader unionisti di Psoe e Ciudadanos, contro la regione ribelle. Rajoy ha convocato, a fine pomeriggio, un Consiglio dei ministri e ha annunciato in serata le prime durissime misure nei confroti della Catalogna: destituzione di Puigdemont, del vicepresidente Oriol Junqueras e di tutto il Governo, scioglimento del Parlamento catalano e elezioni anticipate il 21 dicembre. I collaboratori di Puigdemont e Junqueras sono stati licenziati, le delegazioni all’estero sono state chiuse, come pure il servizio diplomatico catalano Diplocat. I ministeri di Madrid assumeranno la guida di quelli catalani. Il Governo di Madrid ha destituito inoltre il segretario generale agli Interni e il direttore generale dei Mossos d’Esquadra, Pere Soler. In serata, a Barcellona e in altre città catalane, migliaia di persone hanno festeggiato la dichiarazione di indipendenza, non riconosciuta da Madrid né dalla comunità internazionale: migliaia di persone si sono riunite a piazza Sant Jaume, dove si trovano il Palau de la Generalitat e gli uffici del presidente, Carles Puigdemont. C’è stata anche una marcia unionista durante la quale un gruppo di circa 200 ultras ha infranto i cristalli a Catalunya Radio e ha aggredito tre persone, una delle quali aveva gridato al loro indirizzo “Llibertat”.
26 ottobre -68
La notizia del giorno.
Il “Rosatellum bis” passa al Senato con 214 sì.
Il “Rosatellum bis” è stato approvato al Senato con 214 sì, 61 no, 2 astensioni. Dopo il via libera di ieri ai 5 voti di fiducia chiesti dal Governo sui vari articoli del testo, il provvedimento, già approvato alla Camera con la fiducia posta dal Governo, diventa definitivo e con la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale sarà legge. Frutto del patto a quattro tra Pd, Forza Italia, Ap e Lega, a cui si aggiungono i voti favorevoli dei senatori di Verdini, che a palazzo Madama sono stati determinanti per assicurare il numero legale, e di altre forze minori come i fittiani e Udc, la riforma elettorale è stata duramente contrastata da M5S, Mdp, Sinistra italiana. La nuova legge elettorale è stata, infatti, oggetto di numerose critiche, sia sul merito, sia sulla modalità di votazione. Le opposizioni hanno accusato il governo di abusare della fiducia, in prima linea il Movimento 5 Stelle, con proteste di piazza, ed Mdp che ha anche formalizzato la sua uscita dalla maggioranza. Il testo passa adesso nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che dovrà firmarlo per la promulgazione. “Quando mi arriva qualche provvedimento, una legge del Parlamento o un decreto del Governo, io, anche se non lo condivido appieno, ho il dovere di firmarlo. Devo accantonare le mie convinzioni personali perché devo rispettare quello che dice la Costituzione: che la scelta delle leggi spetta al Parlamento e la scelta dei decreti che guidano l’amministrazione dello Stato spetta al Governo.” ha dichiarato Mattarella, rispondendo alle domande degli studenti incontrati al Quirinale. Nelle scorse ore il M5S aveva fatto appello proprio al Capo dello Stato per bloccare la riforma. Dopo la manifestazione tenuta ieri al Pantheon con Beppe Grillo, il Movimento ha deciso che chiederà formalmente un incontro con il Presidente della Repubblica. Il “Rosatellum bis prevede un sistema elettorale misto, in cui la distribuzione dei seggi è per il 36% maggioritaria e per il 64% proporzionale: in particolare 231 seggi alla Camera e 116 seggi al Senato saranno assegnati attraverso collegi uninominali con formula maggioritaria, in cui vince il candidato più votato; l’assegnazione dei restanti seggi, invece, avviene con metodo proporzionale, nell’ambito di collegi plurinominali. In questo caso sono previsti dei listini molto corti, con un minimo di due e un massimo di quattro candidati. Il voto è unico e non è prevista la possibilità del voto disgiunto.
25 ottobre -69
La Notizia del Giorno.
Morto Fats Domino, pionere del rock ‘n roll.
È morto a 89 anni, nella sua casa di New Orleans, dove era nato il 26 febbraio 1928, Fats Domino, il cantante afro-americano che ha avuto il maggiore successo durante tutti gli anni cinquanta e nei primi anni sessanta: il fascino del suo pianoforte era dovuto al suo stile vagamente blues, influenzato dal boogie woogie e dominato dal suo caratteristico e inimitabile stile vocale. Fats, il cui vero nome era Antoine Domino, nacque in una numerosa famiglia di origini creole, dedita alla musica (suo padre era un apprezzato violinista) ed imparò presto a suonare; prese il soprannome Fats per la sua corporatura e il suo stile al pianoforte che ricordava quello di un mito come Fats Weller. Lasciò gli studi a 14 anni per lavorare di giorno e suonare nei locali notturni. La prima canzone che pubblicò, autoironicamente intitolata «The Fat Man» (1949), l’uomo grasso, considerata da diversi esperti la prima canzone rock and roll della storia, decretò il successo di Fats, che nel 1955 conquistò anche il pubblico bianco, con «Ain’t That a Shame». Nella sua carriera Fats ha venduto oltre 100milioni di dischi, tra i suoi successi indimenticabili «Blueberry Hill»: la sua versione è forse la più famosa di questa popolare ballad blues ed è finita anche nell’elenco delle registrazioni storiche della biblioteca del Congresso americano. All’arrivo dell’Uragano Katrina a New Orleans, nell’agosto 2005, Domino decise di rimanere in casa con la sua famiglia, a causa dei problemi di salute della moglie, si credette che fosse rimasto vittima della furia delle acque, anche a causa di una scritta sul muro della sua casa che diceva “RIP Fats. Ci mancherai”, invece riuscì a salvarsi.
24 ottobre -70
La notizia del giorno.
Stadio Olimpico: adesivi antisemiti con foto di Anna Frank.
Adesivi con l’immagine di Anna Frank con la maglia della Roma e scritte antisemite di ogni tipo sono stati attaccati da alcuni tifosi laziali allo stadio Olimpico, in Curva Sud (la Nord, quella tradizionale dei sostenitori biancocelesti è squalificata per razzismo), dopo la partita Lazio-Cagliari. Grazie alle immagini delle telecamere e al lavoro della Digos e della polizia scientifica sono stati possibili i primi riconoscimenti dei responsabili; le indagini proseguono, di concerto con la Procura, per identificare tutti gli autori del riprovevole atto. Gli adesivi e i volantini offensivi sono stati rimossi in mattinata dagli addetti alle pulizie dello stadio in vista della gara di mercoledì della Roma con il Crotone. Immediata la protesta della comunità ebraica romana. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha condannato duramente il gesto: “Il volto e le pagine del diario di Anna Frank, la sua storia di sofferenza e di morte a opera della barbarie nazista, hanno commosso il mondo. Utilizzare la sua immagine come segno di insulto e di minaccia, oltre che disumano, è allarmante per il nostro Paese, contagiato, ottanta anni addietro, dall’ottusa crudeltà dell’antisemitismo”. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, accompagnato dai vertici del club e dai calciatori brasiliani Felipe Anderson e Wallace, ha deposto una corona di fiori davanti alla Sinagoga sotto la lapide commemorativa delle vittime dei deportati di Roma e ha dichiarato: “La stragrande maggioranza della nostra tifoseria è con noi contro ogni antisemitismo … Da oggi intendiamo promuovere un giorno ogni anno in cui portare 200 ragazzi ad Auschwitz”. Domani sera la Lazio, impegnata nel turno infrasettimanale di campionato a Bologna, indosserà, durante il riscaldamento, una maglia commemorativa di Anna Frank. La Figc ha anche disposto, d’intesa con il Ministro per lo Sport e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), la lettura di un brano tratto dal Diario di Anna Frank prima del calcio d’inizio di tutti i match di Serie A, B e C. Domani, a Bologna, i tifosi laziali sosterranno la propria squadra dalla curva recentemente intitolata ad Arpad Weisz, allenatore ebreo ungherese degli anni ’30, poi deportato e morto ad Auschwitz.
23 ottobre -71
La notizia del giorno.
Risultati del Referendum sull’autonomia in Veneto e in Lombardia.
In Veneto e in Lombardia si è votato domenica 22 ottobre nei referendum consultivi sull’autonomia, legali e indetti con l’accordo del Governo. In entrambi i casi, il risultato è stato come da previsione, con i sì attestati ovunque tra il 95 e il 98%. In Lombardia ci sono stati molti problemi con il sistema di voto informatico voluto da Roberto Maroni e basato sull’utilizzo di 24 mila tablet: non sono stati ancora pubblicati i dati definitivi, i primi dati sono stati diffusi nel tardo pomeriggio di ieri, alle 19:00 il sistema è definitivamente collassato. Gli unici dati disponibili sono le stime pubblicate dalla regione: l’affluenza sarebbe stata tra il 38 e il 39%; il Sì avrebbe raccolto il 95,3%, il No il 3,9%. In Lombardia non era previsto il raggiungimento di un quorum. I dati definitivi del Veneto, invece, ci sono: l’affluenza è stata del 57,2%. È stato superato, quindi, il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto, il 98,1% degli elettori ha votato Sì. Sembra però che i servizi informatici della regione abbiano subìto un attacco hacker e il sito è risultato non consultabile per un “grave guasto tecnico”. I referendum sono costati al Veneto 14 milioni di euro, mentre alla Lombardia 50 milioni. Il giorno dopo il referendum sull’autonomia, il governatore del Veneto, Luca Zaia, chiede lo Statuto speciale ed è pronto ad aprire la trattativa con il Governo.
22 ottobre -72
La notizia del giorno.
F1: ad Austin vince Hamilton, Vettel è secondo.
Il pilota britannico Lewis Hamilton, con la Mercedes, vince il Gp di formula uno, svoltosi sul circuito texano di Austin, in Usa. Sebastian Vettel è secondo con la Ferrari. Terza, la Ferrari di Kimi Raikkonen, dopo la penalità inflitta a Max Verstappen, che è stato penalizzato per la manovra di sorpasso ai danni del finlandese. Con il successo di oggi di Hamilton, la Mercedes conquista il titolo mondiale costruttori. Hamilton è ad un passo dalla vittoria del Mondiale: nel prossimo gran premio, in Messico domenica prossima, gli basterà arrivare quinto. Vettel è partito meglio e ha passato Hamilton, che a sua volta lo sorpassa al sesto giro e si costruisce un margine di sicurezza. “Sebastian è stato molto corretto, io mi sarei difeso più duramente – ha commentato il leader della classifica -. Mi sono divertito molto, questi sono i momenti per cui vivo”. Incerta fino all’ultimo la lotta per il terzo posto: Raikkonen si è fatto superare all’ultimo giro da Verstappen, che però ha tagliato una curva e per questo è stato penalizzato di 5 secondi dai commissari di gara. La decisione arbitrale è stata veloce: Verstappen era già nella saletta che precede l’uscita sul podio, quando è stato informato dagli uomini della Fia. Solo quinto Bottas, che nel finale ha esaurito le gomme: i suoi punti hanno comunque consentito alla Mercedes di diventare per la quarta volta consecutiva regina dei costruttori.
21 ottobre -73
La notizia del giorno.
Emergenza smog in tutta Italia.
In tutta Italia, soprattutto al nord, è allarme per lo smog e le polveri sottili. Le amministrazioni comunali corrono ai ripari. A Torino, secondo gli ultimi dati dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, l’ultimo dato registrato indica in 105 mcg/mc il livello di Pm10, più del doppio del limite previsto, che è di 50 mcg/mc; è scattato, pertanto, il blocco per i diesel Euro 5, inoltre il Comune invita i cittadini a rimanere in casa e a chiudere finestre e porte. A Milano, stop alle auto più inquinanti, sconsigliata a bambini ed anziani l’attività fisica all’aperto e le passeggiate nei parchi della città. A Napoli è attivo il divieto di circolazione delle auto dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 19:30. Sono in tutto 25 le città italiane che hanno superato per oltre 50 giorni il limite tollerato delle polveri sottili. Secondo Legambiente “L’emergenza smog, sempre più cronica, non conosce stagioni. Quest’anno il picco di polveri sottili nell’aria non ha aspettato il rigido inverno, anzi è arrivato con largo anticipo, complici i cambiamenti climatici”. L’associazione ambientalista punta il dito contro la “mancanza di interventi strutturali da parte di regioni e sindaci per arginare il problema”. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet, lo smog uccide 9 milioni di persone ogni anno. I ricercatori della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in un report realizzato in collaborazione con l’Enea e le Ferrovie dello Stato, affermano che “L’inquinamento atmosferico fa più morti degli incidenti stradali. L’Italia è tra i peggiori Paesi europei per l’inquinamento atmosferico. Per risolvere la situazione servono politiche innovative, interventi efficaci sui trasporti ma anche sull’agricoltura e sul riscaldamento da legna. Una ricetta anti-smog, con soluzioni strutturali che superano le emergenze e puntano sullo sviluppo della green economy”.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +14. Livorno (Italia, Europa) parzialmente nuvoloso +12. Bangkok (Tailandia, Asia) nuvoloso +20. Città del Capo (Sudafrica) per lo più soleggiato 16. New York (Stati Uniti d’America) parzialmente nuvoloso -1. Sydney (Australia) sereno +16.
20 ottobre -74
La notizia del giorno.
Torna in Italia un frammento del mosaico di una nave di Caligola.
Un frammento del mosaico romano, che faceva parte del ponte di comando di una delle due navi da cerimonia dell’imperatore Caligola, è stato ritrovato a New York dai carabinieri dei beni culturali (Tpc) e tornerà nel Museo delle Navi Romane di Nemi. Si tratta di un quadrato in marmo a mosaico con serpentino e porfido che creano un motivo floreale, risalente al II secolo d.C. e facente parte del pavimento del ponte di comando di un’imbarcazione lunga oltre 70 metri, decorata come una villa. Ciò dimostra quanto fosse lussuosa la vita degli imperatori romani, anche lontano dai loro palazzi nella capitale, come attesta anche Svetonio nelle sue “Vite dei Cesari”: “Dieci file di remi, la poppa brillante di gioielli, ampi bagni, gallerie e saloni, sempre rifornite di gran varietà di viti e di alberi da frutto”. Secondo gli storici, le navi di questo tipo sarebbero tre, ma solo due furono recuperate nel lago di Nemi, a sud di Roma. Sfuggite alla distruzione di molti altri oggetti appartenuti a Caligola, vennero scoperte nel lago, nel Rinascimento, ma solo nel 1928 furono recuperate, quando lo stesso Benito Mussolini autorizzò lo svuotamento parziale del lago. Dopo un decennio trascorso all’interno di un hangar, le imbarcazioni vennero trasportate nel Museo delle navi romane, progettato dall’architetto Vittorio Ballio Morpurgo, molto attivo nel periodo del regime, e inaugurato nel 1940 dallo stesso Mussolini. Nel 1944 un incendio doloso le distrusse quasi interamente, bruciandone gli scafi e il timone. I visitatori del Museo delle navi romane possono, tuttavia, ammirare i modellini delle navi in scala 1/5. Il frammento di mosaico con serpentino e porfido, rubato nel secondo dopoguerra dal Museo delle Navi Romane, è stato individuato nella colle-zione privata di una signora italiana residente negli Usa dai carabinieri, che hanno fornito al Procuratore distrettuale di New York le prove necessarie al sequestro. Importanti anche gli altri tesori recuperati e restituiti dalle autorità americane all’Italia: un cratere apulo a figure rosse del 360 a. C., attribuito all’artista Python, scavato di frodo dai tombaroli nel napoletano e poi esportato clandestinamente dal trafficante Giacomo Medici, era nella collezione del Metropolitan Museum di New York; l’anfora a figure rosse (V sec. a.C.) attribuita a Charmides, proviene invece da scavi clandestini in Puglia ed è stata identificata nel 2016 sul sito di una galleria d’arte di New York.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +14. Livorno (Italia, Europa) idem. Karachi (Pakistan, Asia) sereno con nuvolosità periodica +16. Pretoria (Sudafrica) lievi rovesci di pioggia +20. Filadelfia (Pennsylvania, Stati Uniti d’America) nuvoloso +5. Christchurch (Nuova Zelanda, Oceania) lievi rovesci di pioggia +8.
19 ottobre -75
La notizia del giorno.
Firenze: cade una pietra nella basilica di Santa Croce, muore un turista.
Oggi, poco dopo le 14:30, un turista spagnolo di 52 anni è morto, colpito da un pezzo di capitello abbastanza grande, caduto da una ventina di metri di altezza in una navata della Basilica di Santa Croce a Firenze. Il turista sarebbe stato colpito alla testa. Inutili i soccorsi prestati: il personale del 118 ha tentato a lungo di rianimarlo. Con il turista, nella chiesa, c’era anche la moglie, sentita dagli investigatori. L’uomo, Daniel Testor Schnel, veniva da Barcellona, il suo corpo si trova ancora all’interno della basilica, dove sono in corso i rilievi della polizia scientifica, che sta assistendo gli uomini della polizia municipale nelle indagini. Secondo quanto si apprende da uno dei tecnici della Soprintendenza intervenuti sul posto, il pezzo, staccatosi dal transetto di destra della basilica, sarebbe un “peduccio” in pietra, struttura che serve per aumentare la base di appoggio delle strutture lignee. L’esperto ha riferito ai cronisti che “non risultano segnalazioni di criticità” per l’area della basilica e che tutto è “assoggettato a periodici controlli”. La guida turistica Bernardo Randelli, che si trovava nella basilica fiorentina di Santa Croce nel momento in cui il turista spagnolo è stato colpito dalla pietra, spiega: “Tutto è successo all’altezza della terza cappella gentilizia nel transetto di destra. Io in quel momento mi trovavo ad una quindicina di metri di distanza con i turisti che stavo accompagnando, quando ho visto un pezzo di pietra cadere. Non ho visto l’impatto con la persona ma ho sentito una donna, credo la moglie, iniziare a gridare. Non ho visto la persona riversa a terra perché c’era molta gente davanti ma ho visto dei frammenti di pietra e del sangue, così ho portato via i miei turisti perché non assistessero alla scena. Quando poi sono tornato, i custodi erano tutti intorno alla persona colpita e mi hanno detto che avevano già avvisato vigili e 118”.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +18. Livorno (Italia, Europa) sereno +17. Ulaangom (Mongolia, Asia) parzialmente nuvoloso +12. Lastoursville (Gabon, Africa) per lo più nuvoloso +28. New Braunfels (Texas, Stati Uniti d’America) nuvoloso +12. Pago Pago (Samoa, Oceania) per lo più nuvoloso +16.
18 ottobre -76
La notizia del giorno.
È morto lo storico Rosario Villari.
È morto ieri, 17 ottobre, nella sua casa di Cetona, all’età di 92 anni, in seguito alle conseguenze di una polmonite, lo storico Rosario Villari, ex parlamentare Pci, membro dell’Accademia dei Lincei. Villari, nato a Bagnara Calabra il 12 luglio del 1925, aveva iniziato gli studi universitari a Firenze, dove era stato allievo di un filosofo controcorrente, Galvano Della Volpe, che faceva dialogare materialismo e esistenzialismo. Villari era uno storico di formazione marxista, anche se di un marxismo aperto, mai ortodosso, riformista. Ha partecipato intensamente al dibattito culturale e storiografico con saggi e articoli pubblicati in varie sedi ed occasioni e con interventi in trasmissioni radiofoniche e televisive. Per Villari la storia era movimento, apertura, nei limiti del rigore storiografico, lo impauriva quella che definiva la “frammentazione e trivializzazione della storiografia” e anche un certa spettacolorizzazione dilagante. Lo storico calabrese vanta una lunga attività pubblicistica sulle pagine de Il Politecnico, Il Ponte, Movimento operaio, Quaderni di cultura e storia sociale. Redattore dal 1956 al 1960 di Cronache meridionali, sostiene il recupero dei temi meridionalistici della rivista pubblicando testi dei meridionalisti “ante litteram”, dall’abate Galiani (secolo XVIII) ai liberali napoletani del 1848. Arriva così ai primi saggi sulla storia del Regno di Napoli nel Settecento, raccolti poi in parte in “Mezzogiorno e contadini nell’età moderna”. Nello stesso anno, il 1961, cura un’antologia della questione meridionale “Il Sud nella storia d’Italia”. Seguono “La rivolta antispagnola a Napoli. Le origini (1585-1647)” e, alla fine degli anni settanta, “Mezzogiorno e democrazia”, ampliamento di un precedente lavoro. Era noto, inoltre, soprat-tutto per i suoi manuali di storia, sui quali hanno studiato generazioni di studenti: tra i titoli una “Storia dell’Europa contemporanea”, contestata dalla destra, e un manuale per le scuole superiori (Sommario di Storia). Il suo impegno politico è cominciato con la militanza antifascista e con la partecipazione all’organizzazione dei movimenti contadini per la riforma agraria in Calabria. È stato membro del comitato centrale del PCI, nel quale ha sempre sostenuto una linea democratica e riformista, e una politica di autonomia rispetto all’egemonia sovietica. È stato anche deputato nella VII Legislatura (1976 – 1979).
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +18. Livorno (Italia, Europa) idem. Goris (Armenia, Asia) parzialmente nuvoloso +12. Annaba (Algeria, Africa) parzialmente nuvoloso +18. Kailua (Hawaii, Stati Uniti d’America) sereno +23. Tigoa (Isole Salomone, Oceania) brevi rovesci di pioggia +30.
17 ottobre -77
La notizia del giorno.
Siria: Raqqa, l’ex capitale dell’Isis, è libera.
L’Osservatorio per i diritti umani (Ondus) riferisce che Raqqa è stata liberata, le milizie filo-Usa hanno issato la propria bandiera all’interno dello stadio, ultimo bastione dell’Isis nella ormai ex “capitale” del Califfato. Nei dintorni proseguono sporadici combattimenti. Anche le forze curde alleate degli Usa che combattono l’Isis hanno confermato di avere interamente strappato Raqqa al controllo dell’Isis. A Raqqa almeno 270.000 civili fuggiti dai combattimenti hanno disperato bisogno di aiuto, perché i campi profughi sono al limite del collasso e molti bambini hanno subito gravi danni psicologici a causa delle violenze alle quali hanno assistito. L’ong Save the Children “esprime profonda preoccupazione per la rapida escalation della crisi umanitaria nella Siria nordorientale”. In una nota della stessa Ong si legge: “A causa degli alti livelli di distruzione registrati a Raqqa e nelle zone limitrofe la maggior parte delle famiglie si ritrova con poco o nulla per tornare a casa e presumibilmente sarà costretta a rimanere nei campi ancora per molti mesi e anni a venire. Ogni giorno, inoltre, più di 10.000 persone continuano a fuggire dagli scontri nelle roccaforti dell’Isis intorno a Deir Ezzour, a 140 chilometri a sud-est rispetto a Raqqa. Saranno necessari investimenti sostanziali per ricostruire le case distrutte, le strutture sanitarie e le scuole, oltre che per rimuovere le mine inesplose prima che le persone possano rientrare a casa. Sotto l’Isis, inoltre, i bambini hanno perso molti anni scolastici e serviranno finanziamenti urgenti per supportarli nel ritorno tra i banchi di scuola”.
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +22. Livorno (Italia, Europa) per lo più soleggiato +20. Ashtarak (Armenia, Asia) sereno con nuvolosità sparsa +9. Gulu (Uganda, Africa) nuvoloso +21. Chesapeake (Virginia, Stati Uniti d’America) soleggiato +15. Hawke’s Bay (Nuova Zelanda, Oceania) parzialmente nuvoloso +4.
16 ottobre -78
La notizia del giorno.
Malta: la giornalista anti-corruzione Daphne Caruana Galizia uccisa da un’autobomba.
Nel pomeriggio di oggi, la giornalista Daphne Caruana Galizia è rimasta uccisa dall’esplosione dell’auto su cui viaggiava a Bidnija, nella parte centro-settentrionale di Malta, dopo essere uscita di casa da Mosta, una cittadina vicino alla capitale. La giornalista era la titolare dell’inchiesta sui MaltaFiles: aveva indagato sul coinvolgimento di personalità locali nei cosiddetti Panama Papers e aveva condotto inchieste su personalità locali, tra cui il primo ministro Muscat e l’ex leader dell’opposizione Busuttil. Recentemente aveva sostenuto che la società panamense Egrant fosse di proprietà della moglie del premier. Una sua inchiesta aveva indicato l’isola come “base pirata per l’evasione fiscale in Ue”. Il premier Joseph Muscat ha condannato l’episodio parlando di attacco “barbaro”: “Tutti sanno quanto Galizia fosse critica nei miei confronti, ma nessuno può giustificare questo atto barbaro”. La cronista, 15 giorni fa, aveva depositato una denuncia dopo aver ricevuto minacce di morte. La giornalista, 53 anni, aveva iniziato la sua carriera nel 1987 per l’edizione domenicale del Times of Malta, per poi diventare condirettore del Malta Independent, nel quale era in seguito passata al ruolo di editorialista. Aveva anche diretto la rivista Taste&Flair. È stato però il suo blog a proiettarla al centro dell’attenzione del pubblico, infatti è stata la prima a dare la notizia del coinvolgimento di Konrad Mizzi e Keith Schembrì, rispettivamente capo dello staff di Muscat e ministro dell’Energia e della Salute, nei Panama Papers. Mezz’ora prima di rimanere uccisa, aveva postato sul suo blog la frase: “Ci sono criminali ovunque si guardi adesso, la situazione è disperata.”
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +24. Livorno (Italia, Europa) per lo più soleggiato +22. Yazd (Regione di Yazd, Iran) sereno con nuvolosità sparsa +25. Calabar (Nigeria, Africa) pioggia +26. El Paso (Texas, Stati Uniti d’America) soleggiato +19. Majuro (Isole Marshall, Oceania) pioggia +26.
15 ottobre -79
La notizia del giorno.
Elezioni in Austria: primi i popolari di Kurz.
L’Austria svolta a destra, primi i popolari di Kurz col 31,7%.” Il conservatore 31enne Sebastian Kurz si appresta infatti a diventare il più giovane cancelliere austriaco ed esulta per la vittoria alle elezioni politiche anticipate, interpretando il risultato delle urne come “un chiaro mandato per realizzare le riforme e i cambiamenti voluti dai cittadini”. Il presidente Alexander Van der Bellen, ricordando che il risultato definitivo sarà comunicato solo giovedì, dopo lo spoglio dei voti per corrispondenza, ha detto “Kurz è il chiaro vincitore di questa tornata elettorale”. Ancora da capire, invece, se al secondo posto si attesti l’ultradestra anti-migranti Fpö di Heinz-Christian Strache o il Partito socialdemocratico Spö del cancelliere uscente Christian Kern, che nel 2013 aveva vinto le elezioni. Sebbene la formazione di estrema destra sia cresciuta ancora, stando alle proiezioni, pare che il secondo posto resti ai social-democratici. Per stabilire con certezza l’attribuzione del secondo e terzo posto, tuttavia, bisognerà attendere il completamento del conteggio, e in particolare il calcolo dei voti via posta. L’affluenza alle urne rispetto al 2013 è cresciuta dal 74,9% al 79,4%. I Verdi rischiano per la prima volta dal 1986 di restare fuori dal parlamento. Kurz, professando il pugno duro contro l’immigrazione, ha di fatto sottratto all’Fpö il suo vero cavallo di battaglia, la chiusura ai migranti, che aveva sostenuto sull’onda della crisi migratoria in Europa. In un’Austria che è stata via di passaggio per i migranti diretti in Germania e che nel 2015 ha accolto richiedenti asilo pari a circa l’1% della sua popolazione (composta da 8,7 milioni di persone), la strategia volta a sollecitare le paure irrazionali della gente sembra avere funzionato: entrambi i partiti, cioè sia l’Övp che l’Fpö hanno migliorato il loro risultato rispetto alle ultime elezioni parlamentari dl 2013. Kurz, nominato leader del suo partito solo a maggio, è stato attento a mantenere aperte le opzioni di coalizione, ma ha chiesto di porre fine all’attuale alleanza con i socialdemocratici con cui era al governo, portando appunto alle elezioni anticipate di oggi.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +21. Livorno (Italia, Europa) sereno con nuvolosità sparsa +18. Samarra Iraq, Asia) sereno +24. Gabela (Angola, Africa) parzialmente nuvoloso +22. Charlottesville (Virginia, Stati Uniti d’America) soleggiato +14. Greymouth (West Coast Nuova Zelanda, Oceania) parzialmente nuvoloso +9.
14 ottobre -80
La notizia del giorno.
Esplosione di un camion-bomba in Somalia: 189 morti e 200 feriti.
Un camion-bomba è esploso ieri a Mogadiscio, capitale della Somalia, provocando almeno 189 morti e 200 feriti. L’esplosione, intorno alle 14.40 italiane, è avvenuta vicino al ministero degli Esteri e al Safari Hotel, che è andato in parte distrutto, mentre la polizia stava seguendo il mezzo perché ritenuto “sospetto”. La polizia riferisce di un secondo attacco nel quartiere di Wadajir, nel distretto di Madina, nei pressi della vecchia sede della compagnia aerea nazionale, la Somalia Airlines. L’attacco non è stato ancora rivendicato. La polizia segue la pista dei terroristi islamisti di al Shebaab, legati ad al Qaeda dal 2012, che in passato hanno seminato morte per le strade della città con attacchi simili agli ultimi due. Il comandante della polizia di Mogadiscio, Mahad Abdi Gooye, ha detto che “è molto probabile che il bilancio dei morti aumenti nelle prossime ore, dato anche l’alto numero dei feriti”. Gli ospedali della zona sono infatti pieni e ci sono ancora persone intrappolate sotto le macerie dell’albergo. In queste ore migliaia di somali, compreso il presidente Mohamed Abdullahi Mohamed, stanno donando il sangue necessario a curare i feriti ricoverati negli ospedali di Mogadiscio.
13 ottobre -81
La notizia del giorno.
Nigeria: sequestrato un sacerdote italiano.
Un sacerdote italiano della diocesi di Roma, don Maurizio Pallù, di 63 anni, in Africa da 3 anni, è stato sequestrato ieri in Nigeria. Sull’accaduto è già stata allertata l’unità di crisi della Farnesina e la Procura di Roma, gruppo Antiterrorismo, ha aperto un fascicolo di indagine. Il sacerdote è stato bloccato insieme ad altre quattro persone mentre si stava recando a Benin City, nel sud della Nigeria. Un gruppo armato li ha rapinati di tutti i loro averi e ha rapito il sacerdote che si trova in missione in Nigeria da tre anni. Don Maurizio Pallù è nato a Firenze il 18 ottobre 1954. Nel 1971 ha intrapreso il Cammino neocatecumenale, nel 1977 si è laureato in Storia e dopo sei anni è stato, per undici anni, missionario laico in vari paesi. Nel 1988, alla morte del padre, è entrato nel seminario «Redemptoris Mater» di Roma, nel 1991 è stato ordinato sacerdote e dopo due anni, trascorsi lavorando come cappellano in due parrocchie di Roma, è stato inviato in Olanda. Don Maurizio è molto legato a Firenze e ci torna spesso perché in Toscana abita la madre. Qualche giorno fa, ripartendo perl’Africa, dopo qualche giorno trascorso a Firenze, ha detto: “Pregate tanto per la Nigeria”. La città di Firenze è in ansia per la sorte del sacerdote. Greg Burke, portavoce del Vaticano, riferisce, tramite Twitter, che “Papa Francesco è stato informato del sacerdote italiano rapito in Nigeria, don Maurizio Pallù, e sta pregando per lui”.
12 ottobre -82
La notizia del giorno.
Usa e Israele escono dalll’Unesco.
Gli Stati Uniti lasciano l’Unesco, l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, creata nel 1946 con lo scopo di favorire la pace e la comprensione tra le nazioni con l’istruzione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l’informazione, per promuovere “il rispetto universale per la giustizia, per lo stato di diritto e per i diritti umani e le libertà fondamentali”, quali sono definite e affermate dalla Carta dei Diritti Fondamentali delle Nazioni Unite. Il dipartimento di Stato Americano fa sapere che “la decisione Usa di ritirarsi dall’Unesco entrerà in vigore il 31 dicembre 2018. Gli Usa intendono diventare un osservatore permanente della missione per “contribuire alle visioni, prospettive e competenze americane su alcune delle importanti questioni affrontate dall’Organizzazione inclusa la tutela del patrimonio dell’umanità, la difesa della libertà di stampa e la promozione della collaborazione scientifica e dell’educazione.” Dopo l’ingresso della Palestina, nel 2011 gli Usa avevano già smesso di finanziare l’agenzia delle Nazioni Unite, ma il Dipartimento di Stato aveva mantenuto un ufficio nelle sedi centrali di Parigi e cercato di incidere sulla sua politica da dietro le quinte. La decisione USA è stata motivata accusando l’organizzazione di “inclinazioni anti israeliane” all’interno delle Nazioni Unite, dove gli isrealiani e i loro alleati sono di gran lunga meno numerosi rispetto agli arabi e ai loro sostenitori. Intanto il premier Benyamin Netanyhau, che è anche ministro degli affari esteri, ha dato istruzioni di “preparare l’ uscita di Israele dall’Unesco in parallelo con gli Usa”.
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +22. Livorno (Italia, Europa) soleggiato +20. Adalia (Provincia di Adalia, Turchia, Asia) sereno con nuvolosità sparsa +23. Malakal (Sudan del Sud, Africa) parzialmente nuvoloso +30. Cleveland (Ohio, Stati Uniti d’America) soleggiato +24. tawara sud (Kiribati, Oceania) nuvoloso +26.
11 ottobre -83
La notizia del giorno.
L’enigma di Tabby, la stella dalla luminosità irregolare.
La stella KIC 8462852 è la più misteriosa della Via Lattea e dista circa 1.300 anni luce. Gli astronomi la chiamano “Tabby’s Star” in omaggio a Tabetha Boyajian, la ricercatrice dell’università della Louisiana che l’ha scoperta. È diventata famosa perché la sua luminosità irregolare è da anni un mistero. A notare il fenomeno, fra il 2011 e il 2013, era stato il telescopio spaziale Kepler, che aveva rilevato delle oscillazioni nella sua luce. La luminosità irregolare della stella aveva fatto pensare alla presenza di enormi strutture costruite da una civiltà aliena avanzata. Ancora oggi a questa ipotesi continuano a riferirsi, scherzando, i tanti tweet che utilizzano l’hastag #TabbyStar e richiamano pure spesso l’ipotesi meno fantasiosa di uno sciame di comete che, passando contro il disco della stella, finisce per oscurarne parzialmente la luminosità. A infittire il mistero ci sono però le misure di Kepler, dalle quali emerge senza ombra di dubbio che la luminosità della stella sta diminuendo progressivamente, un fenomeno che non si è mai arrestato da quando Kepler sta puntando i suoi strumenti sulla stella e che continua a essere confermato anche a distanza di due anni. Quindi il mistero si infittisce. Stefano Parisini su Media INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) spiega: “Scartate le megastrutture aliene le ricercatrici e i ricercatori che indagano sul caso passano al setaccio tutti i possibili fenomeni. I risultati più recenti, basati su osservazioni delle sonde Spitzer e Swift, lasciano pensare che la presenza di una nube irregolare di polvere in orbita attorno alla stella possa spiegare i cali di luminosità, sia quelli di brevissimo periodo, che quelli riscontrati su intervalli più prolungati. Altri studi suggeriscono che lo stesso tipo di oscuramento verrebbe manifestato da una stella attorno a cui orbitano un pianeta dotato di anelli e un campo di asteroidi, oppure che la stella avesse recentemente sbriciolato uno o più pianeti”.
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +20. Livorno (Italia, Europa) idem. Harhorin (Mongolia, Asia) sereno -6. Maiduguri (Nigeria, Africa) soleggiato +33. Tuscaloosa (Alabama, Stati Uniti d’America) soleggiato +24. Wewak (Papua Nuova Guinea, Oceania) nuvoloso +24.
10 ottobre -84
La notizia del giorno.
Legge elettorale: il Governo pone la fiducia, bagarre in Aula.
Quando la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, ha posto la fiducia, per il Governo, sul Rosatellum bis, nell’Aula di Montecitorio è scoppiato il caos, con grida e proteste da parte dei deputati dei 5 Stelle, di MDP e Si tutti in piedi a battere sui banchi. I parlamentari del M5S hanno urlato sventolando le copie del regolamento di Montecitorio: uno di questi volumi è stato lanciato al centro dell’Emiciclo da Danilo Toninelli di M5S, mentre i suoi colleghi gridavano e fischiavano e Carla Ruocco sbatteva sul banco la “ribaltina” di legno per fare rumore. All’estrema sinistra, stesse urla, con i deputati MDP e Si tutti in piedi a battere sui banchi in segno di protesta. Il leader M5s Luigi Di Maio sul blog di Grillo, chiama i militanti domani alle 13 a piazza Montecitorio per una manifestazione a Roma contro la legge elettorale. Anche la Sinistra sarà in piazza domani contro la fiducia chiesta dal governo per approvare il Rosatellum Bis. Pier Luigi Bersani, dichiara che “Non si rendono conto della responsabilità che si assumono” e chiama, su twitter, a mobilitarsi contro la fiducia sulla legge elettorale partecipando domani alle 17,30 alla manifestazione decisa da Mdp al Pantheon “per la democrazia”. Mdp prende sempre più le distanze dalla maggioranza: “Le nostre strade si separano definitivamente”. Si registra malessere anche tra i pisapiani, mentre si prospetta ipotesi di fiducia anche in Senato.
Avvenimenti e Protagonisti del passato.
Il generoso gesto d’amore di un uomo diventato santo.
Ricordiamo oggi il generoso gesto di un uomo, il sacerdote e francescano polacco Massimiliano Kolbe proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II, il 10 ottobre 1982. Massimiliano Kolbe si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia nel campo di concentramento di Auschwitz, dove fu ucciso. Durante l’occupazione nazista della Polonia Kolbe, con altri 37 confratelli, il 19 settembre 1939 fu arrestato dalle truppe tedesche. Dopo tre mesi di prigionia venne liberato l’8 dicembre ma la sua libertà durò poco; il 17 febbraio 1941 Kolbe venne nuovamente arrestato dalla Gestapo. Il 28 maggio giunse nel campo di concentramento di Auschwitz, dove fu immatricolato con il numero 16.670 e, in seguito, nello stesso anno fu trasferito al Blocco 14. La fuga di un prigioniero causò una rappresaglia da parte dei nazisti, che selezionarono dieci persone per farle morire nel bunker della fame. Quando uno dei dieci condannati, Francesco Gajowniczek, scoppiò in lacrime dicendo di avere una famiglia a casa che lo aspettava, Kolbe uscì dalla fila e si offrì di morire al suo posto. Inaspettatamente lo scambio venne concesso e Kolbe fu rinchiuso nel bunker del Blocco 13. Dopo due settimane senza acqua né cibo quattro di loro, tra cui Kolbe, erano ancora vivi e furono quindi uccisi il 14 agosto 1941, con un’iniezione di acido fenico. Il giorno seguente il loro corpo fu cremato e le ceneri furono disperse: … l’odio non serve a niente … Solo l’amore crea! Le sue ultime parole, porgendo il braccio, furono: Ave Maria. L’espressione “Solo l’amore crea” fu più volte ricordata da papa Paolo VI quando Kolbe fu beatificato il 17 ottobre del 1971. Il 10 ottobre 1982 Giovanni Paolo II, suo conterraneo, nella cerimonia di canonizzazione ne ha ricordato il sacrificio; nell’omelia lo definì Santo Martire, patrono speciale per i nostri difficili tempi, patrono del nostro difficile secolo e martire della carità. Alla cerimonia era presente anche Francesco Gajowniczek, l’uomo che Kolbe aveva salvato dalla morte nel campo di concentramento. La Chiesa cattolica celebra la sua memoria il 14 agosto, giorno della sua morte.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +24. Livorno (Italia, Europa) soleggiato +21. Rehovot (Israele, Asia) per lo più soleggiato +26. Dedza (Malawi, Africa) plievi rovesci di pioggia +25. San Cristóbal de Las Casas (Chiapas, Messico, Sudamerica) per lo più nuvoloso +14. Distretto di Timaru (Canterbury, Nuova Zelanda, Oceania) parzialmente nuvoloso +13.
9 ottobre -85
La notizia del giorno.
Usa: incendi in California.
In California estesi incendi, alimentati da forti venti, si sono sviluppati in una vasta area a nord di San Francisco, divorando vigneti e foreste, distruggendo almeno 1.500 edifici fra abitazioni e strutture commerciali nella regione vinicola e costringendo all’evacuazione 20mila persone, fra cui 200 pazienti di un ospedale di cui 80 in terapia intensiva. Il governatore della California Jerry Brown ha dichiarato lo stato d’emergenza per le contee di Napa, Sonoma e Yuba, a nord della baia di San Francisco e della capitale Sacramento. Una persona è stata trovata senza vita nella contea di Mendocino. L’area degli incendi è di almeno 20.000 ettari. Decine i feriti nella regione, famosa per la produzione di vino.
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +22. Livorno (Italia, Europa) soleggiato +20. Luoyang (Henan, Cina, Asia) nuvoloso +11. Gabela (Angola, Africa) nuvoloso +22. Banff (Alberta, Canada) parzialmente nuvoloso -1. Geraldton (Australia Occidentale, Australia) sereno con nuvolosità sparsa +16.
8 ottobre -86
La notizia del giorno.
È morto Aldo Biscardi, conduttore del “Processo del Lunedì”.
È morto stamattina a Roma, a 86 anni, Aldo Biscardi, noto giornalista e conduttore televisivo de “Il processo del Lunedì” da lui ideato. Originario di Larino, in provincia di Campobasso, cominciò la carriera al Mattino, poi passò alla Rai, dove nel 1980 inventò per Rai 3 una delle trasmissioni calcistiche più popolari della televisione italiana, una formula inedita che ebbe un successo straordinario puntando sull’uso della moviola. Biscardi ne assunse anche la conduzione dal 1983, sostituendo Marino Bartoletti. Dopo alcuni anni, grandi successi e molte polemiche, il giornalista nel 1993 lasciò la Rai per passare a Tele+, dove esordì col nuovo programma “Il processo di Biscardi”, che trasferì poi, sempre con la stessa fortunata formula su altre emittenti, da Telemontecarlo a 7 Gold. Nel 2015 Biscardi lasciò la trasmissione, dopo 33 edizioni, ai figli, che hanno ereditato il marchio. Nel maggio 2006 Biscardi rimase coinvolto nello scandalo successivamente denominato Calciopoli: furono intercettate comunicazioni telefoniche fra lui e il principale inquisito, Luciano Moggi, all’epoca direttore generale della Juventus, in cui Moggi gli diceva cosa dire o non dire in trasmissione, oltre a fargli manipolare la moviola, cosa che il giornalista sostenne fosse tecnicamente impossibile. Biscardi viene a mancare nell’anno dell’esordio nel campionato di serie A della Var, quella “moviola in campo” che lui aveva sempre sostenuto come sistema necessario per aiutare gli arbitri grazie alle tecnologie disponibili.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +22. Livorno (Italia, Europa) parzialmente nuvoloso +20. Sukhothai (Thailandia, Asia) per lo più nuvoloso +26. Hout Bay (Città del Capo, Sudafrica) per lo più soleggiato 18. Dallas (Texas, Stati Uniti d’America) per lo più soleggiato +30. Kununurra (Australia Occidentale, Australia) sereno +28.
7 ottobre -87
La notizia del giorno.
A Londra un’auto contro i passanti: diversi feriti.
Oggi, intorno alle 14:20 (le 15:20 in Italia), nel centro di Londra, una Toyota Prius nera, registrata come taxi, è piombata sulla folla davanti al Museo di storia naturale. Un testimone, sconvolto da quanto accaduto, ha scritto su Twitter: “Ho visto un’auto che si dirigeva verso la folla. A me non è accaduto nulla, ma vi prego di dirlo ai vostri amici se sono qui presenti vicino al Museo nazionale.” Un’altro ha aggiunto: “Sembra che un ragazzo abbia cercato di falciare le persone davanti al Museo di storia naturale.” I servizi sanitari hanno riferito che sono state “undici le persone rimaste ferite; nove sono state ricoverate in ospedale, molte di loro hanno ferite alla testa e alle gambe.” L’uomo arrestato è stato bloccato a terra e immobilizzato dai poliziotti davanti agli sguardi attoniti dei turisti, che hanno cercato di rifugiarsi precipitosamente nel Museo. Diverse stazioni della metropolitana, tra cui Sloane Square e South Kensington, sono state chiuse. Sono stati attimi di terrore per la paura di un ennesimo attacco nel centro di Londra, ma per Scotland Yard “non è terrorismo”, si tratta di un “incidente stradale”, anche se la polizia non ha ancora sufficienti informazioni al riguardo. Intanto una donna, da poco uscita dal museo, ha visto l’uomo che veniva trattenuto dalle forze dell’ordine per terra in manette e ha dichiarato:“ Sembrava sprezzante e rideva.”
METEO
Roma (Italia, Europa) parzialmente nuvoloso +23. Livorno (Italia, Europa) idem. Riyad (Arabia Saudita, Asia) sereno con nuvolosità periodica +22. Khartum (Sudan, Africa) sereno con nuvolosità periodica +30. Sacramento (California, Stati Uniti d’America) nuvoloso +24. Lismore (Nuovo Galles del Sud, Australia) sereno +22.
6 ottobre -88
La notizia del giorno.
Nobel per la Pace a Ican, organizzazione per l’abolizione delle armi nucleari.
Il premio Nobel per la pace 2017 è stato assegnato ad Ican, l’organizzazione per il bando delle armi nucleari, per “il suo ruolo nel fare luce sulle catastrofiche conseguenze di un qualunque utilizzo di armi nucleari e per i suoi sforzi innovativi per arrivare a un trattato di proibizioni di queste armi.” Nella sua motivazione, il comitato norvegese del Premio sottolinea che l’Ican ha conferito “nell’ultimo anno una nuova direzione e un nuovo vigore agli sforzi per raggiungere un mondo senza armi nucleari.” L’Ican, organizzazione no-profit fondata nel 2007, raccoglie 406 organizzazioni partner in 101 Paesi. Il direttore dell’Ican, Beatrice Fihn, ha detto che il premio Nobel per la pace “è un messaggio agli Stati che hanno armi nucleari, continuare a basare la propria sicurezza sulle armi atomiche è un atteggiamento inaccettabile. Stiamo cercando di mandare forti segnali a chi ha queste armi, Corea del Nord, Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, India e Pakistan: è inaccettabile la minaccia di uccidere civili.” Ha anche aggiunto che Donald Trump e Kim Jong-un “devono fermarsi. Le armi nucleari sono illegali, minacciare di usarle è illegale, svilupparle è illegale.” Il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha affermato in una nota: “Gli eventi dei mesi scorsi ci hanno ricordato il rischio catastrofico che le armi nucleari rappresentano per l’umanità. Questo premio riconosce gli sforzi della società civile per evidenziare le incalcolabili conseguenze umanitarie e ambientali che potrebbero derivare da un nuovo uso di tali armi.”
Avvenimenti e Protagonisti del passato.
Di crisi in crisi …
L’attuale crisi economica che ha investito milioni di persone provocando in breve tempo fasce di povertà sempre più larghe, che ha aumentato fortemente la crescita della disuguaglianza alimentando nelle persone sentimenti di paura, depressione, rabbia, odio trova le sue ragioni all’interno di un sistema politico, economico ben preciso che già 150 anni fa veniva letto con visionaria anticipazione. Christoph Henning, filosofo tedesco che insegna al Max Weber Kolleg dell’Università di Erfurt, in Germania, e all’Università di San Gallo, in Svizzera, ci spiega con semplicità di linguaggio, nell’articolo “Un classico che non è mai invecchiato”, pubblicato sul settimanale “Internazionale” n° 1223 del 22/28 settembre 2017, il motivo per cui “Il Capitale” di Karl Marx è ancora oggi molto attuale. “Il libro, una delle più importanti opere di economia, ha anticipato la teoria dei cicli economici e aiuta a spiegare anche le crisi recenti. Marx capì che il capitalismo ha bisogno di crisi per funzionare. Per Marx analizzarle era importante, perché i momenti di crisi offrono l’opportunità di un cambiamento politico. È quello che sperava il movimento dei lavoratori, oltre a quello delle donne, degli ambientalisti o della decolonizzazione, che a lungo sono stati legati al marxismo. Marx individuò tre tipi di crisi. La prima è quella delle disuguaglianze sociali. Il capitalismo produce ricchezze enormi, ma le distribuisce in modo ingiusto: le concentra al vertice, mentre la classe dei lavoratori, che è la maggioranza della popolazione, non si arricchisce praticamente mai. Questo conflitto sociale esplode in tempi di crisi, soprattutto se il peso della recessione è distribuito in modo ingiusto. Marx spiega la crescente disuguaglianza con il concetto di “sfruttamento”: il capitale compra forza lavoro per impiegarla nella produzione destinata al mercato. Il compenso per questo lavoro è inferiore al valore aggiunto alla merce del lavoro stesso. Il capitale può trattenere questo “plusvalore”, perché oltre ai mezzi di produzione possiede anche il potere economico. Un secondo tipo di crisi riguarda gli squilibri di mercato: c’è sempre un eccesso di offerta o qualche difficoltà che porta a improvvisi aumenti o crolli dei prezzi, associati a fallimenti o alla distribuzione di capitale. È un punto di vista diverso rispetto a quello della teoria neoclassica, che vede l’economia come uno scambio di cui beneficiano tutti. Secondo Marx il capitalismo non produce per soddisfare bisogni, ma per fare profitti. I soggetti coinvolti producono sulla base della sfiducia reciproca e di una concorrenza spietata. Il capitalista dichiara guerra al lavoro e alla natura, che sfrutta, agli altri capitalisti, che cerca di superare con la lotta sui prezzi, e ai poteri politici, che limitano la libertà di movimento dei capitali. Serve un piano coordinato per capire di cosa le persone hanno veramente bisogno. Per Marx il profitto non dovrebbe essere il criterio per stabilire cosa e come produrre o come distribuire la merce. Nel Novecento si è seguito questo principio nella gestione dei trasporti ferroviari, del sistema sanitario o dell’istruzione. Negli anni ottanta il neoliberismo ha sottoposto di nuovo questi settori ai capricci del mercato. Ma per Marx solo il terzo tipo di crisi è decisivo. La lotta per la competizione spinge il capitalismo a creare macchinari sempre più efficienti. Così cresce la disponibilità di merci e i prezzi calano, ma allo stesso tempo i guadagni diminuiscono. Quindi, per avere profitti costanti bisogna produrre sempre di più. Con la progressiva meccanizzazione, la quota di lavoro necessaria per produrre la merce diminuisce, e di conseguenza la fonte dei profitti (cioè il lavoro, da cui può essere prelevato il plusvalore) si esaurisce. Il capitalismo si rovina con le sue stesse mani. Il capitale corre disperato in cerca di nuove opportunità: prova ad abbassare i salari, a modificare i contratti di lavoro, a piegare le opposizioni politiche, a trasformare le persone in consumatori e a colonizzare le ultime riserve rimaste fuori dai mercati. Si spiegano così la privatizzazione e la mercificazione di parti sempre più consistenti della società. Marx non si sarebbe affatto stupito delle crisi di oggi né del cambiamento climatico. È la tragica attualità di questo classico. Forse sarebbe stato meglio se “Il Capitale” fosse invecchiato”.
Mary Titton
METEO
Roma (Italia, Europa) parzialmente nuvoloso +23. Livorno (Italia, Europa) idem. Taiyuan (Shanxi, Cina, Asia) sereno con nuvolosità sparsa +14. Gitarama (Ruanda, Africa) parzialmente nuvoloso +24. Thibodaux (Louisiana, Stati Uniti d’America) soleggiato +26. Esperance (Australia Occidentale) parzialmente nuvoloso +14.
5 ottobre -89
La notizia del giorno.
Ocse: in Italia pochi laureati, studenti del Sud indietro di un anno.
Il Rapporto “Strategia per le competenze” rileva che “L’Italia, negli ultimi anni, ha fatto notevoli passi in avanti nel miglioramento della qualità dell’istruzione”, ma le regioni del Sud restano molto indietro rispetto alle altre, tanto che “il divario della performance in “Pisa”(gli standard internazionali di valutazione) tra gli studenti della provincia autonoma di Bolzano e quelli della Campania equivale a più di un anno scolastico”. Secondo il Rapporto, poi, “Solo il 20% degli italiani tra i 25 e i 34 anni è laureato rispetto alla media Ocse del 30% … gli italiani laureati hanno, in media, un più basso tasso di competenze” in lettura e matematica (26esimo posto su 29 paesi Ocse). L’Italia è “l’unico Paese del G7” in cui la quota di lavoratori laureati in posti con mansioni di routine è più alta di quella che fa capo ad attività non di routine. Il fenomeno è noto in inglese come “skills mismatch”, dove i due potenziali interlocutori sono il lavoratore e il posto di lavoro e le competenze non risultano in linea con la mansione. “Il livello dei salari in Italia è spesso correlato all’età e all’esperienza del lavoratore piuttosto che alla performance individuale, caratteristica che disincentiva nei dipendenti un uso intensivo delle competenze sul posto di lavoro … Attualmente l’Italia è intrappolata in un ‘low-skills equilibrium’, un basso livello di competenze generalizzato: una situazione in cui la scarsa offerta di competenze è accompagnata da una debole domanda da parte delle imprese”. Insomma da una parte la forza lavoro non si presenta sul mercato preparata, attrezzata a svolgere le diverse mansioni possibili, dall’altra le aziende non pretendono. Per l’Ocse bisogna fare di più per donne e giovani, “tra i paesi membri, l’Italia è al quartultimo posto per percentuale di donne occupate. Dato preoccupante, molte donne non sono neanche alla ricerca di un posto di lavoro, ciò fa sì che l’Italia faccia registrare il terzo tasso di inattività più alto tra paesi membri dell’Ocse. Si legge sempre nel rapporto che “In parte questo dato può essere spiegato dal fatto che le donne sono spesso percepite come le principali ‘assistenti familiari.’ I giovani, da parte loro, devono affrontare una transizione difficile dalla scuola/università al mondo del lavoro. I giovani italiani hanno raramente accesso a servizi di orientamento che li aiutino a scegliere nella vasta gamma di possibili percorsi di formazione e carriera. Una parte significativa di giovani impiega troppo tempo a terminare gli studi.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +20. Livorno (Italia, Europa) sereno +18. Zamboanga (Filippine, Asia) parzialmente nuvoloso +26. Meknes (Marocco, Africa) per lo più soleggiato +33. Carbondale (Illinois, Stati Uniti d’America) nuvoloso +22. Port Moresby (Papua Nuova Guinea, Oceania) parzialmente nuvoloso +26.
4 ottobre -90
La notizia del giorno.
Nobel 2017 per la Chimica agli inventori della microscopia crioelettronica.
(Jacques Dubochet, Joachim Frank e Richard Henderson)
Il premio Nobel 2017 per la Chimica è stato assegnato a Jacques Dubochet, Joachim Frank e Richard Henderson “per aver sviluppato la microscopia crioelettronica per determinare in alta definizione le strutture delle biomolecole”. Si tratta di una tecnica di osservazione al microscopio che rende possibile visualizzare le biomolecole, come le proteine, ma anche il DNA o l’RNA, dopo averle “congelate” molto velocemente, con il metodo della vitrificazione. In questo modo si preserva la loro forma naturale ed è possibile osservare nel dettaglio le relazioni spaziali tra le diverse molecole. Questa scoperta ha permesso di sfruttare al massimo le potenzialità della microscopia elettronica e ora i ricercatori riescono a ottenere di routine la struttura tridimensionale delle biomolecole, immagini precise delle proteine che causano la resistenza antibiotica e della superficie del virus Zika. Come spiega Thomas Vaccari, ricercatore al Campus IFOM-IEO, al di là delle ovvie ricadute per la biologia di base, quest’approccio applicato a proteine di interesse medico permetterà un salto di qualità nella capacità di inventare nuovi vaccini e farmaci. Un esempio appropriato è la gamma-secretasi che, se mutata, causa l’Alzheimer. È in gran parte nascosta all’interno delle membrane cellulari, quindi negli anni ha resistito a molti tentativi di essere visualizzata. Alla fine ce l’hanno fatta proprio per Cryo-EM un paio di anni fa. Nel 1990 Richard Henderson riuscì a usare un microscopio elettronico per generare un’immagine tridimensionale di una proteina a risoluzione atomica. Joachim Frank ha permesso di rendere applicabile questa tecnologia: tra il 1975 e il 1986 sviluppò un metodo di elaborazione delle immagini in cui le immagini a due dimensioni ricavate dai microscopi vengono analizzate e fuse in modo da svelare la struttura a tre dimensioni. Jacques Dubochet ha avuto infine il merito di vitrificare l’acqua, cioè congelarla così rapidamente da solidificarla, nella sua forma liquida, attorno a un campione biologico, permettendo alle biomolecole di conservare la loro forma naturale persino nel vuoto. La speranza è di poter disegnare farmaci che possano aderire esattamente alle forme delle proteine. In Italia il primo e unico crio-microscopio elettronico è stato installato ad aprile del 2016 all’università Statale di Milano, sotto la supervisione di Martino Bolognesi, professore di biochimica, accademico dei Lincei e membro dell’organizzazione europea Embo: “È una tecnologia che ha soli tre anni, tanto giovane quanto rivoluzionaria. Ma sta permettendo di studiare moltissimi farmaci, tra i quali nuovi antitumorali.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +20. Livorno (Italia, Europa) sereno 198. Wuhan (Hubei, Cina, Asia) lievi rovesci di pioggia +15. Maiduguri (Nigeria, Africa) nuvoloso +30. Palm Springs (California, Stati Uniti d’America) sereno +24. Coromandel (Waikato, Nuova Zelanda, Oceania) sereno con nuvolosità sparsa +13.
3 ottobre -91
La notizia del giorno.
Strage e terrore a Las Vegas.
(Benjamin Paddock, padre del Killer, a sua volta ricercato dall’FBI)
Domenica sera, ultima giornata del «Route 91 Harvest Festival», kermesse di musica country, Jason Aldean era appena salito sul palco all’aperto per chiudere il concerto, quando, alle 10:08, i 22.000 spettatori hanno sentito alcune esplosioni e una pioggia di pallottole si è abbattuta sulla folla da una finestra del 32° piano del Mandalay Bay Resort, l’albergo sul lato opposto della Strip. Nove secondi di spari a raffica, poi trentasette secondi di pausa, poi ancora scariche di colpi: 58 persone sono morte e oltre 500 sono rimaste ferite. La polizia ha individuato subito la stanza da dove venivano gli spari, quando ha forzato la porta, ha trovato il killer, che si era suicidato, e 23 fucili da guerra. L’aggressore, Stephen Paddock, 64 anni, definito dalla polizia un “lupo solitario”, era un pensionato benestante, secondo il fratello miliardario, che viveva in una bella casa di Mesquite, poco a Nord di Las Vegas, con la fidanzata di 62 anni, Marilou Danley. Aveva preso una stanza al Mandalay giovedì 28, ma nessuno aveva notato nulla di strano. Giorno dopo giorno però aveva portato dentro il suo arsenale da guerra e un martello per rompere la finestra da cui sparare. Dunque un piano premeditato nei dettagli, che esclude un’esplosione improvvisa di rabbia, e accresce il mistero sulle motivazioni. L’Isis, che a giugno con un video aveva sollecitato i militanti a colpire Las Vegas, ha rivendicato l’attentato: «Paddock era un soldato convertito di recente all’Islam». L’Fbi però ha smentito non avendo trovato tracce di tale affiliazione nè nell’albergo nè nella casa del killer. Ha parlato con Marilou, che era nelle Filippine, e ha detto di non sapere nulla. Eric, il fratello di Paddock che vive in Florida, ha descritto così la sua sorpresa: «È come se ci fosse caduto un meteorite in testa. Stephen non aveva alcuna affiliazione politica o religiosa, che io sappia. Possedeva armi, ma non era un maniaco. Al massimo aveva beccato un paio di multe». Il padre del killer, Patrick Benjamin Paddock, era un rapinatore di banca e il suo nome si trovava nella lista dei più ricercati dall’FBI. Tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70, Benjamin Paddock era un criminale, scappato da una prigione federale, descritto dal Bureau come uno “psicopatico, in possesso di armi da fuoco usate durante le rapine”, con tendenze suicide, inoltre “da considerare armato e molto pericoloso”. È polemica negli USA sulla diffusione delle armi e sulla facilità con cui si possono acquistare, garantite dal Secondo emendamento della Costituzione, un paragrafo ormai anacronistico, che era stato inserito dai padri fondatori per consentire ai cittadini di riprendere le armi se gli inglesi fossero tornati ad invadere l’ex colonia. Il presidente americano Donald Trump, in una conferenza stampa indetta per parlare ai cittadini dopo la terribile strage, ha detto: “È stato un atto di pura malvagità”.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +18. Livorno (Italia, Europa) parzialmente nuvoloso +18. Thakhek (Laos, Asia) per lo più nuvoloso +26. Yola (Nigeria, Africa) parzialmente nuvoloso +33. San Cristóbal de Las Casas (Chiapas, Messico, America del Sud) parzialmente nuvoloso +13. Marrawah (Tasmania, Australia) nuvoloso +12.
2 ottobre -92
La notizia del giorno.
Catalogna: al referendum sull’indipendenza vince il “si”.
Al referendum sull’indipendenza catalano, svoltosi ieri, secondo i dati resi pubblici dal portavoce del governo catalano, Jordi Turull, il “si” ha ottenuto il 90% dei voti. Al voto hanno partecipato 2,2 milioni di elettori, sui 5,3 chiamati alle urne. Il “no” ha ottenuto il 7,8%. Migliaia di sostenitori dell’indipedenza, radunati in Plaza Catalunya, hanno esultato all’annuncio dei risultati mentre sulla centralissima piazza di Barcellona sventolavano le bandiere stellate dell’indipendenza catalana. Turull ha anche detto che 400 seggi, corrispondenti a 770mila elettori, sono stati chiusi dalla polizia spagnola nel giorno del voto e che in molti casi gli agenti hanno sequestrato le urne. Il presidente Carles Puigdemont ha annunciato che trasmetterà i risultati del voto al parlamento nei prossimi giorni perchè prenda decisioni in base alla legge del referendum. La normativa, approvata in agosto e sospesa dalla corte costituzionale spagnola, prevede fra l’altro che l’assemblea possa dichiarare l’indipendenza della Catalogna dopo 48 ore. Puigdemont si è pure pronunciato per una “mediazione internazionale” con Madrid sulla crisi della Catalogna e ha annunciato la creazione di una commissione d’inchiesta sulle violenze di ieri contro la popolazione civile, che hanno causato 893 feriti.” Il governo spagnolo, per mezzo del suo portavoce Inigo Mendez de Vigo, si è detto sicuro che l’Europa non riconoscerà un’eventuale dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna, perché “per l’Europa significherebbe un pasticcio” di enormi proporzioni, ribadendo che una simile dichiarazione “non avrebbe nessun effetto politico né giuridico”. Intanto il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas ha sottolineato che “per la Costituzione spagnola, quel voto non è legale”. “Questi – ha detto – sono tempi per l’unità e non per la divisione. Chiediamo ad entrambe le parti di muoversi velocemente da una situazione di conflitto al dialogo. La violenza non è lo strumento in politica per risolvere le questioni. Confidiamo in Mariano Rajoy per la gestione della situazione nel rispetto dei diritti umani previsti dalla Costituzione.” Per la Commissione europea si tratta di una questione interna alla Spagna, che deve essere affrontata nel quadro dell’ordine costituzionale spagnolo e in linea con i diritti umani fondamentali.
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Roma (Italia, Europa) sereno +18. Livorno (Italia, Europa) idem. Harhorin (Mongolia, Asia) sereno con nuvolosità sparsa -1. Oyem (Gabon, Africa) pioggia +25. New Braunfels (Texas, Stati Uniti d’America) nebbia +24. Saleaula (Samoa, Oceania) pioggia +25.
1 ottobre -93
La notizia del giorno.
Terrorismo: attentati a Marsiglia e in Canada.
Oggi due diversi attacchi terroristici hanno colpito Marsiglia, in Francia, e la città di Edmonton in Canada. Nella stazione di Marsiglia, alle 13:45 circa, un uomo ha accoltellato a morte due donne gridando “Allah akbar.” L’aggressore è un nordafricano di età compresa tra i 25 e i 30 anni, che è stato ucciso dai soldati che presidiavano la stazione di Saint Charles. Le vittime sono due donne: secondo Bfm-Tv, una è stata sgozzata l’altra pugnalata. Attualmente la zona è transennata e la polizia sta indagando sulla presenza di eventuali complici. La procura ha già aperto un’inchiesta per terrorismo mentre il ministro dell’Interno ha annullato tutti gli appuntamenti in agenda e si è recato sul luogo dell’attacco. Già a fine agosto Marsiglia era stata colpita da un attentato, quando un uomo si era lanciato con la sua auto contro una fermata dell’autobus, uccidendo una donna e ferendone gravemente un’altra. La notte scorsa ad Edmonton, in Canada, un uomo ha forzato un posto di blocco della polizia prima di guidare il suo furgone contro dei passanti nei pressi dello stadio di football. I feriti dell’attacco sarebbero sei, anche se non sono state diffuse notizie sulle loro condizioni di salute. Nel furgone è stata ritrovata una bandiera dell’Isis. Stando a quanto ricostruito dalla polizia locale, l’attentatore ha guidato il furgone preso a noleggio contro un posto di blocco, sbalzando via un agente di polizia, che ha accoltellato prima di proseguire la sua fuga. Si è diretto poi verso lo stadio della città dove ha investito 5 persone prima di essere arrestato.
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Roma (Italia, Europa) sereno +20. Livorno (Italia, Europa) sereno +18. Samarra (Iraq, Asia) sereno +31. Tsumeb (Namibia, Africa) parzialmente nuvoloso +32. Las Piedras (Dipartimento di Canelones, Uruguai, Sudamerica) parzialmente nuvoloso +17. Adamstown (Isole Pitcairn, Oceania) per lo più nuvoloso +17.
30 settembre -94
La notizia del giorno.
Scoperti i neuroni che bloccano la fame.
Sono stati scoperti i neuroni che controllano in maniera diretta l’appetito, si chiamano “taniciti”e producono senso di sazietà quando avvertono la presenza di due specifiche molecole, l’arginina e la lisina, presenti soprattutto in determinati cibi. I taniciti sono un gruppo di neuroni presenti nell’ipo-talamo, una regione del cervello già nota agli scienziati per essere implicata nel controllo del peso, del metabolismo e dell’appetito. I ricercatori hanno scoperto che sulla superficie dei taniciti vi sono dei recettori specifici per gli amminoacidi, che non sono altro che i mattoncini di base delle proteine. Si tratta degli stessi recettori presenti sulla lingua, sulle papille gustative, per sentire il gusto “umami”, che è il sapore caratteristico associato agli amminoacidi. Lavorando sui taniciti, resi fluorescenti per renderli visibili al microscopio, gli scienziati hanno scoperto che, non appena sentono la presenza degli amminoacidi, in particolare di arginina e di lisina, i taniciti si attivano rilasciando un messaggio di sazietà all’ipotalamo. La scoperta, frutto del lavoro di scienziati dell’università di Warwick, pubblicata sulla rivista Molecular Metabolis, potrebbe avere una duplice ricaduta nella lotta al sovrappeso: prediligere cibi ricchi di “arginina” e di “lisina” (ad esempio merluzzo, albicocche, avocado, mandorle, lenticchie ecc.), per favorire più rapidamente il senso di sazietà e sviluppare sulla base di questa cono-scenza diete specifiche; trovare in futuro farmaci capaci di attivare dall’esterno questi interruttori di sazietà presenti sui taniciti e quindi fermare la fame agendo su di essi.
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29 settembre -95
La notizia del giorno.
Milano: esposti 25 capolavori di Caravaggio a Palazzo Reale.
(Flagellazione di Cristo, 1607 – Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli)
Il 29 settembre si apre a Palazzo Reale a Milano una delle mostre più attese dell’anno “Dentro Caravaggio”, che espone una ventina di opere provenienti da alcuni dei musei più prestigiosi del mondo, dagli Uffizi al Met, dalla National Gallery al museo di Capodimonte. Il titolo è dovuto ai risultati dell’indagine diagnostica iniziata sulle 22 tele di Caravaggio conservate a Roma nel 2009 e poi continuata su altri 13 lavori grazie alla collaborazione del gruppo Bracco, che è stato insieme sponsor tecnico ed economico. Il catalogo, come la mostra curata da Rossella Vodret con il Comune di Milano, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, è multimediale: al catalogo cartaceo con tutte le opere è allegato un e-book con i video di tutte le scoperte fatte con le analisi diagnostiche. Chi visita la mostra può entrare nei capolavori di Caravaggio, prima ammirandoli dal vivo e poi andando dietro ciascuna tela per vedere un video che mostra le scoperte delle analisi. Si nota così che nella Flagellazione di Cristo Caravaggio aveva dipinto un frate all’altezza della spalla del flagellatore che poi ha cancellato. Si scopre che per ‘velocizzare’ il lavoro aveva smesso di preparare le tele con un fondo bianco, preferendone uno scuro su cui poi dipingeva le parti in luce. Secondo l’assessore alla Cultura, Filippo Del Corno, sarebbe importante fondare a Milano un centro di ricerca sul Caravaggio multimediale, in quanto nel 2009 si è scoperto il suo certificato di battesimo, con la conferma della sua nascita a Milano, resta da capire cosa abbia fatto dal 1592, quando lasciò la città, al 1596, quando arrivò a Roma.
Avvenimenti e Protagonisti del passato.
La grotta dell’Arcangelo Michele sul Gargano.
La grotta è venerata dal 490, anno in cui, secondo la tradizione, avvenne la prima apparizione dell’Arcangelo Michele sul Gargano. Si narra che un ricco signore del Gargano, Elvio, non potendo accedere all’antro per recuperare il suo cavallo, decise di ucciderlo scagliandogli una freccia con il suo arco, ma la freccia inspiegabilmente invertì la traiettoria e ferì il signorotto. Elvio si recò da Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto, (oggi località nel comune di Manfredonia), per raccontare l’accaduto. Dopo averlo ascoltato, il vescovo indisse tre giorni di preghiera e di penitenza, al termine dei quali san Michele Arcangelo gli apparve in sogno dicendo: “Io sono l’Arcangelo Michele e sto sempre alla presenza di Dio. La caverna è a me sacra, è una mia scelta, io stesso ne sono vigile custode. Là dove si spalanca la roccia, possono essere perdonati i peccati degli uomini. Quel che sarà chiesto nella preghiera sarà esaudito. Quindi dedica la Grotta al culto cristiano.” Il vescovo non eseguì la richiesta dell’Arcangelo perché sul monte persisteva il culto pagano. Due anni dopo, nel 492, Siponto si trovava sotto assedio da parte delle orde del re barbaro Odoacre. Allo stremo delle forze il vescovo di Siponto ottenne dal nemico una tregua di tre giorni durante i quali si riunì insieme al popolo in preghiera e allora riapparve l’Arcangelo promettendo loro la vittoria. Rincuorati dal messaggio, gli assediati uscirono dalla città, dando inizio ad una furiosa battaglia accompagnata da una tempesta di sabbia e di grandine che si rovesciò sugli invasori e li costrinse a fuggire. In segno di riconoscenza tutta la popolazione di Siponto salì sul monte in processione. Ancora una volta, però, il vescovo non osò entrare nella grotta. Nell’anno 493, in seguito alla vittoria, il vescovo Lorenzo Maiorano, intenzionato ad eseguire l’ordine dell’Arcangelo di consacrare la spelonca a san Michele in segno di riconoscenza, si recò a Roma dal papa Gelasio I, il quale espresse un parere positivo sulla vicenda ordinandogli di entrare nella grotta e consacrarla insieme ai vescovi della Puglia dopo un digiuno di penitenza. Confortato da ciò, il vescovo eseguì l’ordine, ma l’Arcangelo apparve per la terza volta al santo vescovo annunciando che la cerimonia di consacrazione non sarebbe stata necessaria, poiché egli stesso aveva consacrato la grotta con la sua presenza. Il vescovo ordinò allora la costruzione di una chiesa davanti all’ingresso della grotta che venne dedicata all’Arcangelo Michele il 29 settembre 493. La sacra grotta ricevette nel corso dei secoli il titolo di “Celeste Basilica” e rimane fino ai giorni nostri un luogo di culto mai consacrato da mano umana. Nel 1656 tutta l’Italia meridionale era infestata dalla peste. L’arcivescovo lucchese Alfonso Puccinelli, non trovando altra soluzione per contrastare l’epidemia, si rivolse a san Michele con preghiere e digiuni. All’alba del 22 settembre, assorto in preghiera in una stanza del palazzo vescovile di Monte Sant’Angelo, avvertì come un terremoto e subito dopo San Michele gli apparve ordinandogli di benedire i sassi della sua grotta scolpendo su di essi il segno della croce e le lettere M. A. (Michele Arcangelo). Chiunque avesse devotamente tenuto con sé quelle pietre sarebbe stato immune dalla peste. L’arcivescovo eseguì l’ordine dell’Arcangelo e la città fu subito libera dalla peste. A ricordo e per eterna gratitudine del miracolo, l’arcivescovo fece innalzare un monumento al santo nella piazza della città, dove ancora oggi si trova, di fronte al balcone della stanza dove, secondo la tradizione, avvenne l’apparizione. L’iscrizione recita: “AL PRINCIPE DEGLI ANGELI – VINCITORE DELLA PESTE – PATRONO E CUSTODE – MONUMENTO DI ETERNA GRATITUDINE – ALFONSO PUCCINELLI – 1656”. L’arcivescovo Puccinelli fece anche scolpire una statua omologa con la pietra delle grotte vicine al luogo dell’apparizione da donare alla Repubblica di Lucca, sua città di origine, dove si trova tuttora nella chiesa di San Michele in Foro. A partire dal VII secolo l’area garganica nella quale sorgeva il santuario entrò a far parte dei domini Longobardi, poiché compresa nei territori del Ducato di Benevento. L’opera di conversione dei Longobardi, già avviata nel 589 dalla regina Teodolinda, venne completata sotto il regno di Cuniperto; il culto micaelico si sviluppò quindi entro un contesto di religiosità arcaica, in cui trovava grande seguito la venerazione di quei santi percepiti come affini alle divinità di ascendenza norrena della tradizione germanica. All’Arcangelo Michele furono infatti attribuite le medesime virtù guerriere di Odino, dio germanico della guerra, guida verso l’aldilà, nonché protettore degli eroi e dei guerrieri. Il Santuario di San Michele Arcangelo divenne quindi il principale centro di culto dell’Arcan-gelo dell’intero Occidente, modello per tutti gli altri e costituì una delle principali mete di pellegrinaggio della cristianità; è, infatti, uno dei tre maggiori luoghi di culto europei intitolati a San Michele, insieme alla sacra di San Michele in val di Susa, e a Mont-Saint-Michel in Normandia. Nel corso dell’XI secolo del santuario di San Michele Arcangelo si presero cura prima i Normanni, poi gli Svevi e gli Angioini. Anche San Francesco d’Assisi, nel 1216, si recò in visita alla grotta, ma non sentendosi degno di entrare, si fermò in preghiera all’ingresso, baciando la terra e incidendo su una pietra il segno di croce in forma di “T” (Tau). Il 25 giugno 2011 il Santuario di Monte Sant’Angelo è diventato Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO ed è entrato a far parte della World Heritage List. Il 5 gennaio 2014 la National Geographic Society (una delle più grandi istituzioni scientifiche ed educative non profit al mondo) ha riconosciuto la Grotta di San Michele Arcangelo come una delle più belle del mondo.
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +20. Livorno (Italia, Europa) soleggiato 18. Kerman (Regione di Kerman, Iran, Asia) sereno con nuvolosità sparsa +22. Garissa (Kenya, Africa) sereno +31. Mililani Town (Hawaii, Stati Uniti d’America) sereno +21. Daintree (Queensland, Australia) parzialmente nuvoloso +23.
28 settembre -96
La notizia del giorno.
Denuncia di Greenpeace: foreste del nord rase al suolo per i fazzoletti di carta.
Il rapporto “Wiping out the boreal” (“Spazzare via il boreale”) presentato ieri da Greenpeace International denuncia la distruzione di importanti aree della Grande Foresta del Nord, in Svezia, Finlandia e Russia, per ricavare polpa di cellulosa usata per produrre fazzoletti, carta igienica, asciugatutto e tovaglioli monouso. L’indice di Greenpeace è puntato in particolare contro Essity, il principale produttore di articoli di tessuto di carta in Europa, secondo nel settore a livello mondiale. I prodotti dei marchi legati all’industria svedese come Tempo, Lotus, Cushelle, Colhogar ed Edet vengono realizzati in parte proprio ricorrendo a cellulosa proveniente dalla deforestazione di questa vasta area verde. Il report di Greenpeace International mostra come Essity acquisti da Sca della polpa di cellulosa derivante da aree di foresta boreale ad Alto Valore di Conservazione, incluse le foreste vergini, zone che sono l’habitat di specie minacciate, come il lupo grigio e la lince. Inoltre Sca sostituisce gli alberi che taglia con piantagioni di pino contorto (Pinus contorta), specie arborea non autoctona, che altera l’ecosistema forestale e rende difficoltoso l’approvvigionamento di cibo per le renne e per il popolo Sami, la cui sussistenza è basata soprattutto sul pascolo di questi animali. Martina Borghi, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia, afferma: “Essity è tra i leader nella produzione di ‘tissue’ e deve assumere la leadership anche nella lotta per salvare la Grande Foresta del Nord. Chiediamo quindi alla società di eliminare dalla propria filiera i fornitori coinvolti nella distruzione di aree importanti della corona verde del nostro Pianeta, assicurando in questo modo anche il rispetto dei diritti dei popoli indigeni.” La Grande Foresta del Nord, ovvero l’ecosistema forestale boreale, rappresenta quasi un terzo delle foreste rimaste sulla Terra, le vaste torbiere e il permafrost che la caratterizzano ne fanno il più grande deposito di carbonio tra gli ecosistemi terrestri del nostro Pianeta, rendendo questa foresta indispensabile nella lotta contro i cambiamenti climatici Bisogna evitare che venga rasa al suolo.
Avvenimenti e Protagonisti del passato.
Brigitte Bardot, una “cattiva ragazza”, libera e spregiudicata, del Novecento.
(Brigitte Bardot a 24 anni, in una famosa immagine del 1958 pubblicata sulla rivista Playboy)
Brigitte Anne Marie Bardot, nata a Parigi il 28 settembre di ottantatré anni fa, sex symbol, suo malgrado, è stata l’emblema della trasgressione rompendo, con il suo comportamento spregiudicato e libero gli schemi sessuofobici della cultura del tempo. La sua vita, anche oltre lo schermo cinematografico, è stata sempre all’insegna della libertà. Soprattutto sessuale. A quindici anni era già sulle pagine di “Elle” e tre anni dopo sposava Roger Vadim, il regista che la trasformò nella diva che tutti hanno conosciuto. Con lui girò nel 1956 “Et Dieu créa la femme”, in italiano sciaguratamente diventato “Piace a troppi”. Ma la storia con Vadim era già finita e nasceva la sua fama di “mangiauomini” mentre sul set s’innamorava del suo partner Jean-Louis Trintignant. I grandi amori della “ragazza del peccato” ne rafforzarono il mito: Sacha Distel, Jacques Charrier (che divenne il suo secondo marito e padre di Nicolas), Gilbert Bécaud, Serge Ginsburg (che per lei scrisse la scandalosa “Je t’aime moins plus”) e altri fortunati; amori vissuti nel segno della provvisorietà, senza sensi di colpa di chi prende ciò che vuole per chi, come lei, il sesso non è peccato. Il suo modo di essere autentico esternato con candore lascivo e disarmante, impudente e assolutamente libero rivoluzionò i costumi e le mode: le ragazze si vestivano e si pettinavano come lei, imitavano la sua camminata, diventavano intraprendenti, contestavano le grandi virtù borghesi, principalmente l’ipocrisia, diventavano sfacciate. Bastava dire B.B., il suo nome condensato in una sigla leggendaria, per sprigionare tra i giovani un’ansia di ribellione, di contagiosa frenesia vitale e rocambolesca alla maniera di James Dean di cui la Bardot era una grande ammiratrice. Non tutti sapevano però che l’attrice era anche una donna fragile e confusa a cui non piaceva il suo lavoro (odio il cinema), che soffriva di solitudine. Per questo si circondava di molte amicizie, “les copains” con i quali conduceva alla “Madrague”, un’appartata tenuta vicino a Saint Tropez, in cui vive ancora oggi, una vita di gruppo, anticipando i tempi del modo di vivere dei giovani che da lì a poco insorgeranno nel “Maggio francese”. Altri amori: Frey, il miliardario Gunther Sachs, il playboy italiano Gigi Rizzi, il maestro di sci Christian Kalt fino all’industriale Bernard de Chiara d’Ormale, esponente del Fronte nazionale francese. Nel cinema B.B. veniva puntualmente censurata. Il suo erotismo nudo e, per oggi, purissimo provocava le proteste delle associazioni familiari e, ancora nel ’58, all’Expo di Bruxelles, una fotografia di Brigitte aveva fatto scandalo, ne erano seguiti interventi dell’Osservatore Romano. Lavorò con Jean-Luc Godard (Il disprezzo, 1963) e Louis Malle (Vita privata, (1961) accanto a Marcello Mastroianni e “Viva Maria!” del 1965 con Jeanne Moreau. All’età di quarant’anni, ormai aveva dato tutto al cinema, si ritirò definitivamente dallo schermo per dedicarsi incondizionatamente alla difesa degli animali destinando loro una Fondazione e la sua vita. Simone de Beauvoir, nel 1960, le dedicò un saggio il cui testo attualmente compare in italiano con il titolo “Brigitte Bardot e la sindrome di Lolita” nell’antologia “Quando tutte le donne del mondo …” di Einaudi. Eccone alcuni stralci: “Il suo orgoglio non è magico, ma aggressivo; nel gioco dell’amore, ella è ugualmente cacciatrice e preda; il maschio è oggetto come a sua volta lei per lui. È questo che ferisce l’orgoglio maschile: nei paesi latini gli uomini non sanno liberarsi dal mito della “donna-oggetto”; la naturalezza di Brigitte Bardot sembra loro più perversa di tutte le sofisticazioni. Disprezzare i gioielli, i belletti, i tacchi alti, rinunciare alla linea, è il rifiuto a costituirsi irraggiungibile idolo: è confermarsi a somiglianza dell’uomo, suo pari, è ammettere tra i due sessi una reciprocità di desiderio, di piacere. Perciò, pur negandosi affine a loro, senza dubbio perché le sembrano troppo cerebrali, Brigitte ha una certa parentela con le eroine di Françoise Sagan. Ma l’uomo si sente a disagio se invece di una bambola di carne, stringe tra le braccia un essere cosciente che lo osserva e lo vaglia; una donna libera è l’assoluto contrario di una donna facile. Nelle sue parti di giovinetta smarrita, di puttanella senza casa né tetto, Brigitte Bardot sembra facile preda di ogni desiderio: ma paradossalmente, ecco, rende timidi. Non è difesa da ricche acconciature, né da alcuna prestigiosa posizione sociale, ma c’è qualcosa di restio nel suo viso imbronciato, nel suo corpo vivace. “Lei capisce” mi diceva un francese del ceto medio “quando una donna piace a un uomo, bisogna che egli possa pizzicarle il sedere”. Il gesto tra il licenzioso e il familiare riduce la donna ad un oggetto disponibile a piacere senza che ci si debba preoccupare di ciò che accade nella sua testa, nel suo cuore, nel suo corpo. Ma Brigitte Bardot non ha la componente “buona ragazza” che permetterebbe di trattarla con tale licenziosa disinvoltura; nulla in lei è triviale: possiede una specie di spontanea dignità, e la serietà dell’infanzia. La differenza dell’accoglienza fatta a Brigitte negli U.S.A. e in Francia deriva in parte dal fatto che l’uomo americano non ha, come il francese, il gusto della licenziosità, è abituato a un certo rispetto della donna; la parità sessuale che il contegno generale di Brigitte Bardot asserisce senza enunciare, egli l’ammette ormai da anni; nello stesso tempo, per una quantità di ragioni spesso analizzate in America, egli prova avversione verso la donna-donna; in lei scorge un’antagonista, una mantide sacra, una tiranna. Si abbandonerà invece con entusiasmo alle grazie della “ninfa” nella quale ancora non si annunciano visibilmente e temute figure della moglie e della “madre”. In Francia, gran parte delle donne si fanno complici servili di questo sentimento di superiorità connaturato negli uomini, che preferiscono la loro passività all’altezzosa impudenza di Brigitte Bardot”.
Mary Titton
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Roma (Italia, Europa) sereno +20. Livorno (Italia, Europa) sereno +18. Distretto di Bamiyan (Afghanistan, Asia) sereno +17. Ziguinchor (Senegal, Africa) parzialmente nuvoloso +34. Ewa Beach (Hawaii, Stati Uniti d’America) sereno +25. St Helens (Tasmania, Australia, Oceania) sereno +10.
27 settembre -97
La notizia del giorno.
Arabia Saudita: le donne potranno guidare.
L’Arabia Saudita era fino ad oggi l’unico stato al mondo in cui vigeva il divieto per le donne di guidare l’auto: un decreto emesso dal re Salman, che dovrebbe essere valido entro giugno 2018, ha concesso loro di prendere la patente. I nove mesi che ancora dividono le donne saudite dalla possibilità di mettersi al volante daranno il tempo al paese, dove vige una rigidissima separazione dei sessi, di adeguarsi a livello burocratico ed amministrativo e di organizzare corsi di scuola guida: entro trenta giorni è prevista la creazione di una commissione governativa ad hoc. È questo un enorme passo in avanti per le donne saudite, obbligate finora a spostarsi in auto solo con un autista o con un uomo della loro famiglia. Il desiderio di cambiamento era iniziato nel 2013, quando una decina di donne decisero di sfidare apertamente le regole mettendosi alla guida, ma furono fermate dalla polizia religiosa e vennero multate. Quel piccolo atto, tuttavia, segnò una rottura anche nell’opinione pubblica: da quel 26 ottobre di 4 anni fa attiviste del movimento femminile saudita cominciarono infatti a postare sul web alcuni video che le ritraevano al volante, militanti, tra cui anche diversi uomini, incoraggiarono poi le loro compagne a mettersi alla guida delle auto e a postare su Twitter le loro immagini con l’hashtag “#IWillDriveMyself”. Nel regno ultra conservatore rimangono ancora tanti tabù per le donne: sono infatti costrette a indossare, secondo una rigida interpretazione del Corano, una tunica nera che lascia scoperti solo gli occhi, inoltre restano ancora le restrizioni sulla libertà di movimento e di viaggiare da sole, oltre alla rigida separazione dei sessi in tutti gli ambiti pubblici, tranne che in quello familiare. Dalla sua salita al trono, nel gennaio del 2015, re Salman ha avviato una serie di riforme che hanno riguardato anche le donne. Solo due giorni fa, per la prima volta nella storia, l’Arabia Saudita ha, infatti, permesso alle donne di andare allo stadio per prendere parte alle festività dell’87esimo anniversario della fondazione del regno. Qualche mese prima, a maggio, è stata emessa l’ordinanza che permette l’accesso ai servizi governativi senza il consenso del coniuge o del “tutore” maschio. In Arabia Saudita non ci sono specifiche leggi che vietano alle donne di poter accedere a tali servizi, tuttavia alcuni organi ed uffici governativi richiedono che la richiesta venga presentata dal maschio. Un’ altra conquista si ebbe alla fine 2015 quando le saudite ebbero la possibilità di partecipare come candidate alle elezioni per i consigli municipali ed il riconoscimento per la prima volta del loro diritto di voto. Secondo quanto riporta il New York Times, il decreto attuale si deve all’erede al trono, il potentissimo principe Mohammed bin Salman, che è considerato il principale promotore della modernizzazione del regno e l’ideologo del progetto “Vision 2030”, che dovrebbe portare entro quella data il regno a diventare il più indipendente possibile dal petrolio.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +20. Livorno (Italia, Europa) idem. Ulaangom (Mongolia, Asia) sereno +3. Bafoussam (Camerun, Africa) pioggia +23. Bemidji (Minnesota, Stati Uniti d’America) nuvoloso +12. Vaitape (Polinesia Francese, Oceania) per lo più nuvoloso +25.
26 settembre -98
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +19. Livorno (Italia, Europa) idem ma +20. Haiphong (Hai Phòng, Vietnam, Asia) per lo più soleggiato +32. Abeokuta (Nigeria, Africa) nuvoloso +26. Fort Worth (Texas, Stati Uniti d’America) nuvoloso +20. Coffs Harbour (Nuovo Galles del Sud, Australia) poco nuvoloso +20.
25 settembre -99
La notizia del giorno.
Un uomo in stato vegetativo da 15 anni recupera uno stato minimo di coscienza.
Un uomo di 35 anni in uno stato vegetativo persistente da 15 anni, condizione considerata ad oggi irreversibile, grazie alla “stimolazione del nervo vago”, è “migliorato”, passando a uno stato minimo di coscienza. Lo stato vegetativo è considerato irreversibile permanente, quando si protrae a lungo come nel caso del paziente di questo studio. I ricercatori hanno “riscritto” l’evoluzione di questo stato usando una tecnica di stimolazione del nervo vago, già in uso clinico con varie indicazioni tra cui l’epilessia: un pacemaker impiantato da neurochirurghi nel torace del paziente. Dopo un ciclo di stimolazioni l’uomo è uscito dallo stato vegetativo entrando in uno stato minimo di coscienza, il suo elettroencefalogramma ha cominciato a registrare segni di attività neurale ormai assenti da 15 anni: il paziente ha mostrato capacità di muovere occhi e testa a comando, seguire un oggetto con lo sguardo, rispondere a stimoli esterni. L’importante risultato ottenuto da Angela Sirigu dell’Istituto di scienze cognitive di Lione, che sembra stravolgere quanto si credeva finora rispetto all’esito di stati vegetativi permanenti, è stato pubblicato sulla rivista Current Biology. Con la PET, inoltre, gli esperti hanno visto la comparsa di nuove connessioni nervose, segno che il cervello resta plastico anche dopo anni di stato vegetativo. La scienziata si appresta ora a svolgere uno studio analogo su più pazienti per vedere quali e quanti miglioramenti sono possibili con la stimolazione.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +24. Livorno (Italia, Europa) idem. Sen Monorom (Cambogia, Asia) per lo più nuvoloso +25. Kousséri (Camerun, Africa) per lo più soleggiato +31. Fort Myers (Florida, Stati Uniti d’America) parzialmente nuvoloso +26. Città di Albany (Australia Occidentale) per lo più nuvoloso +11.
24 settembre -100
La notizia del giorno.
Elezioni in Germania: vince la Merkel, ma arretra.
Angela Merkel vince, ma perde voti e si attesta al 33%. Gli exit-poll delle elezioni tedesche danno, infatti, un calo dei partiti della grande coalizione (Spd 20,5%) e un buon risultato per l’estrema destra dell’Afd (12,6%), ridisegnando la mappa politica in modo drastico. Tornano in Parlamento i liberali (10,5%). I risultati definitivi saranno pubblicati tra qualche settimana. La cancelliera uscente, Angela Merkel, ha commentato l’esito del voto affermando: “Speravamo in un risultato migliore. Non era scontato rimanere primo partito dopo 12 anni di responsabilità.” Circa il risultato di Afd, gli estremisti di destra di Alternative fur Deuthschland, che con 95 seggi diventano la terza forza del Parlamento di Berlino, la Merkel ha detto: “faremo un’analisi approfondita, cercando di capire le paure” di quell’elettorato. La cancelliera ha poi auspicato “un’Europa più forte, capace anche di lottare contro l’immigrazione illegale.” L’avanzata di Afd rappresenta la sfida più grande per la Germania del dopoguerra e desta allarme nel Consiglio Ebraico che dichiara: “per la prima volta un partito populista di destra con forti punti in comune con la scena di estrema destra è stato votato per entrare nel Bundestag. Ci aspettiamo che le nostre forze democratiche facciano vedere il vero volto dell’Afd e mettano a nudo le loro vuote promesse populiste.” “Un giorno difficile e amaro per la socialdemocrazia – ha commentato Martin Schulz, leader dell’SPD, che, nonostante la storica sconfitta, vuole rimanere capo dell’Spd all’opposizione. Difficile la formazione del governo per la Merkel, al suo quarto mandato, l’unica possibilità al momento sembra la non semplice cosiddetta “Coalizione Giamaica” (dai colori: nero di Cdu/Csu, giallo dei liberali e verde dei Gruenen), ma le posizioni di Verdi e Liberali sono distanti su molti punti, come l’Ue e l’economia.
METEO
Roma (Italia, Europa) parzialmente nuvoloso +24. Livorno (Italia, Europa) idem. Vinh (Provincia di Nghe An, Vietnam, Asia) parzialmente nuvoloso +28. Osogbo (Nigeria, Africa) per lo più nuvoloso +29. Orlando (Florida, Stati Uniti d’America) per lo più soleggiato +28. Port Macquarie (Nuovo Galles del Sud, Australia) sereno +21.
23 settembre -101
La notizia del giorno.
M5S: Di Maio è il candidato premier.
Come previsto, alle 18:00, dal palco di Rimini, Beppe Grillo ha annunciato, per i pentastellati, la candidatura di Luigi Di Maio alla presidenza del Consiglio. I votanti delle primarie online sono stati 37.442 ed il vice presidente della Camera ha ottenuto 30.936 preferenze. Al secondo posto nelle primarie online c’è la senatrice Elena Fattori con 3.596 voti. Per i restanti sei candidati – Vincenzo Cicchetti, Andrea Davide Frallicciardi, Gianmarco Novi, Marco Zordan, Nadia Piseddu e Domenico Ispirato – solo poche centinaia di voti. Beppe Grillo si è detto “soddisfatto” per il numero di votanti, tra i parlamentari pentastellati, infatti, si nota come si tratti di una tra le più alte affluenze registrate. Grillo, passando il testimone a Di Maio ha pure dichiarato: “Non posso uscire, questo Movimento ce l’ho dentro, ce l’ho nel Dna. Starò sempre con voi. Ora c’è Luigi, che tratterà con gli imperatori del Giappone, se vincerà. Parlerà con un sacco di persone importanti, bisognerà stargli vicino, creare uno staff meraviglioso.” Il neocandidato, a sua volta, ha detto tra l’altro: “La responsabilità che mi avete affidato è grande ma tutti insieme ce la possiamo fare perché noi siamo il M5S e non dobbiamo mai dimenticarlo. Porterò avanti il mio ruolo con disciplina e onore. Il nostro sarà il governo della riscossa degli italiani. Formeremo una squadra di governo di cui essere orgogliosi … Gli italiani dovranno scegliere tra vivere e sopravvivere”. Ha poi aggiunto: “Noi saremo chiamati a formare una squadra di governo, per noi non esistono figure tecniche o politiche, esistono figure capaci. Formeremo la squadra di governo prima delle elezioni politiche, gli italiani non voteranno a scatola chiusa e non si ritroveranno leggi che non sono in nessun programma elettorale.” Rientrata, pare, la contestazione silenziosa di Fico, dopo un chiarimento con i vertici 5 Stelle nel backstage del palco di Italia, per Di Battista un video-intervento trasmesso dal palco di Italia 5 stelle, perché in procinto di diventare papà.
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +27. Livorno (Italia, Europa) soleggiato +26. Nanning (Guangxi, Cina, Asia) parzialmente nuvoloso +27. Luena (Angola, Africa) parzialmente nuvoloso +32. Niagara-on-the-Lake (Ontario, Canada) parzialmente nuvoloso +25. Roma (Queensland, Australia) sereno con nuvolosità sparsa +22.
22 settembre -102
La notizia del giorno.
Porto Rico: l’uragano Maria danneggia la diga di Guajataca.
L’uragano Maria si è abbattuto su Porto Rico e rischia di causare la più grave catastrofe della storia dell’isola caraibica, provocando danni gravissimi a una delle dighe principali e un’evacuazione di oltre 70mila persone. Il cedimento è avvenuto alle 14:10 ora locale, le 21.10 italiane, allagando le cittadine di Isabela e Quebradillas. Il servizio meteo nazionale di Porto Rico ha lanciato l’allarme sulla diga di Guajataca, nella parte occidentale del Paese, che sta cedendo. La diga di 316 metri si trova su un lago artificiale di circa 5 chilometri quadrati ed è stata costruita alcuni decenni fa. Secondo le prime informazioni l’opera ha “subito un cedimento strutturale” e non si sa quanto possa ancora reggere. La situazione è comunque drammatica in tutta l’isola, dove manca la corrente elettrica e anche l’acqua, soprattutto quella potabile, comincia a scarseggiare. È cominciata l’evacuazione con gli autobus che stanno cercando di mettere in salvo le persone “il più rapidamente possibile”. Il governo ha parlato di situazione “estremamente pericolosa”. Il servizio meteo a San Juan ha precisato che, in base a quanto hanno riferito gli operatori, il crollo della diga sul lago Guajataca causerà inondazioni a valle.” Il bilancio dei morti nelle isole caraibiche per il passaggio dell’uragano Maria è a quota 27. Intanto l’uragano avanza e dopo la devastazione di Porto Rico punta a nord verso l’arcipelago delle Bahamas.
METEO
Roma (Italia, Europa) coperto +24. Livorno (Italia, Europa) parzialmente nuvoloso +23. Atollo Addu (Maldive, Asia) lievi rovesci di pioggia +27. Belet Uen (Somalia, Africa) parzialmente nuvoloso +34. Logan (Utah, Stati Uniti d’America) per lo più nuvoloso +5. Coober Pedy (Australia Meridionale, Australia) sereno con nuvolosità sparsa +19.
21 settembre -103
La notizia del giorno.
La Catalogna e il referendum per l’indipendenza.
Il referendum sull’indipendenza della Catalogna del 2017 (in catalano, ufficialmente, referèndum d’autodeterminació de Catalunya) è un progetto di referendum programmato in Catalogna per il 1º ottobre 2017 per votare sull’indipendenza della regione. È promosso dalla Generalitat de Catalunya ed è stato indetto da una legge del Parlamento della Catalogna, secondo cui il voto dovrebbe avere natura vincolante, ma è invece contrastato dal governo spagnolo in carica, secondo cui la Costituzione della Spagna non consentirebbe di votare sull’indipendenza di alcuna regione spagnola e la consultazione sarebbe quindi illegale in quanto incostituzionale. Il referendum è diventato più complicato dopo il blitz della Guardia Civil, che ieri a Barcellona ha arrestato 14 dirigenti dell’amministrazione catalana e sequestrato 10 milioni di schede del referendum. Migliaia di persone sono rimaste assiepate per ore nel cuore di Barcellona, sulla Rambla, il centralissimo viale che conduce al porto antico, all’angolo tra la Rambla Catalunya e la Gran Via, dove si trova il ministero dell’economia della Generalitat, il governo catalano. A mezzanotte, nonostante la richiesta degli stessi leader dell’Assemblea Nazionale Catalana di abbandonare la protesta, c’erano ancora cinquecento manifestanti, che hanno continuato a bloccare l’accesso al ministero fino a quando non è stato aperto un varco per far uscire in maniera sicura gli agenti della Guardia Civil rimasti intrappolati all’interno. L’operazione è durata diverse ore e, dopo i primi scontri, ci sono stati anche feriti. Sette dei 14 dirigenti dell’amministrazione catalana, arrestati ieri nel blitz della Guardia Civil spagnola contro l’organizzazione del referendum, sono stati rimessi in libertà oggi dal tribunale di Barcellona, fra i sette ancora detenuti ci sono il braccio destro del vicepresidente Oriol Junqueras, Josep Maria Jové, e il responsabile dell’Agenzia Tributaria Catalana, Lluis Salvadò, vicesegretario del partito della sinistra repubblicana Erc. Intanto l’organizzazione del referendum va avanti secondo quanto affermato questa mattina dal vicepresidente catalano Oriol Junqueras che ha detto: “È evidente che non potremo votare come sempre, ma con il resto dei miei collaboratori cercheremo di essere responsabili e all’altezza delle circostanze.” Per il ministro catalano degli Esteri Romeva: “È uno scandalo, una ferita alla democrazia inaccettabile … Possono anche arrestarci tutti, voteremo.”
METEO
Roma (Italia, Europa) per lo più soleggiato +24. Livorno (Italia, Europa) soleggiato +22. Giaffa (Tel Aviv, Israele, Asia) parzialmente nuvoloso +28. Owerri (Nigeria, Africa) nuvoloso +27. Fairhope (Alabama, Stati Uniti d’America) soleggiato +26. Kavieng (Papua Nuova Guinea, Oceania) per lo più nuvoloso +28.
20 settembre -104
La notizia del giorno.
Roma: torna l’Apelettura, la biblioteca su tre ruote per i bimbi.
L’“Apelettura” è un progetto innovativo di biblioteca mobile che, in oltre tre anni di attività, ha portato la lettura per i bambini in parchi, piazze, musei del centro, ma anche della periferia di Roma. Quest’anno sono coinvolti mille ragazzi e adulti. L’idea della responsabile della Biblioteca Centrale Ragazzi della Capitale, (la prima biblioteca per bambini nata a Roma), Annamaria Di Giovanni, è semplice ma efficace: una Apecar, il veicolo commerciale nato nel 1948 e che nel dopoguerra rimise in moto il piccolo commercio, carica di libri, percorre le strade della Capitale, proponendo a un pubblico di bambini e di adulti letture ad alta voce all’aria aperta, vetrine volanti con le ultime novità editoriali e mostre lunghe un giorno su autori, illustratori e temi legati al libro per bambini. A guidare la coloratissima Ape decorata con immagini di Antonella Abbatiello tratte dall’“Alfabeto delle fiabe” e ad animare le letture ad alta voce dall’Apelettura Giuseppe Pino Grossi, bibliotecario e attore con una spiccata capacità di relazionarsi ai bambini e un grande amore per loro. “Non è un’attività semplice – dice – soprattutto perché si tratta di riuscire a mantenere l’attenzione in luoghi aperti e il numero di bimbi è spesso elevato … Si ha la possibilità di ricreare la magia perché il libro ha questa funzione di portarli in un mondo immaginario pur lasciandoli lì seduti nella loro posizione, accanto ai loro amici o ai loro compagni.” Precisa poi: “Un’altra cosa molto bella è la possibilità di arrivare insieme ad adulti e bambini, ai ragazzi e ai loro genitori. Arrivare a un bimbo e un adulto che possano condividere l’ascolto e la visione di storie.” Una sezione a parte è quella che nasce dalla collaborazione con la Sopraintendenza: “L’apelettura. La biblioteca va al museo” con letture per le scolaresche dopo la visita in cinque musei di Roma: Palazzo Braschi, i Mercati Traianei, i Musei Capitolini, l’Ara Pacis e la Centrale Montemartini. Prossimi appuntamenti il 21 settembre a Villa Mercede e il 23 e il 29 settembre al centro culturale Elsa Morante al Laurentino 38.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +20. Livorno (Italia, Europa) idem. Quetta (Pakistan, Asia) sereno +24. Rustenburg (Sudafrica) soleggiato +31. Scranton (Pennsylvania, Stati Uniti d’America) nuvoloso +21. Rangiora (Canterbury, Nuova Zelanda, Oceania) lievi rovesci di pioggia +10.
19 settembre -105
La notizia del giorno.
Terremoto di magnitudo 7.1 nel Sud del Messico.
Un sisma di magnitudo 7.1, alle 13:14 ora locale (20:14 in Italia), ha colpito il Sud del Messico, a soli 12 giorni dall’ultimo, tragico terremoto costato quasi cento morti. Lo annuncia il Centro geologico degli Stati Uniti. L’epicentro del sisma è stato localizzato 8 km a sudest di Atencingo, nello Stato di Puebla, a una profondità di 51 km. Panico a Città del Messico, che dista circa 120 km dal luogo dell’epicentro. Migliaia di persone si sono riversate nelle strade della Capitale messicana, dove sono crollati 30 edifici e una scuola, sotto le cui macerie sono rimasti intrappolati non si sa quanti bambini, almeno uno dei piccoli è stato tratto in salvo. “Per favore, silenzio! Stiamo lavorando per salvare i piccoli!” è il grido dei responsabili della protezione civile messicana mentre, circondati dalla folla, tentano di trarre in salvo i bambini rimasti sepolti sotto le macerie. Almeno 80 i morti finora. Il traffico aereo verso l’aeroporto internazionale di Città del Messico, distante 123 chilometri dall’epicentro, è stato bloccato dopo il sisma. Il presidente del Messico ha convocato un meeting d’emergenza. Oggi in Messico si celebra l’anniversario del terremoto di magnitudo 8.0 che colpì il paese il 19 settembre del 1985, causando la morte di almeno 5mila persone. Il 7 settembre il Messico era stato colpito da un violento terremoto di magnitudo 8.1, registrato al largo delle coste messicane, che causò oltre 90 vittime.
METEO
Roma (Italia, Europa) per lo più soleggiato +18. Livorno (Italia, Europa) soleggiato +16. Hiroshima (Giappone, Asia) nuvoloso +24. Belet Uen (Somalia, Africa) soleggiato +36. Città del Messico (Distretto Federale, Messico) nuvoloso +17. Burnie (Tasmania, Australia) nuvoloso +10.
18 settembre -106
La notizia del giorno.
Bimba di un anno uccisa da due pitbull di famiglia.
A Flero, in provincia di Brescia, una bambina di poco più di un anno, Victoria, è morta in serata per le ferite alla testa dopo essere stata sbranata da due pitbull che non le hanno lasciato scampo. Inutile il tentativo del nonno, anche lui ferito dai morsi, di difendere la nipotina. La mamma della piccola, bresciana di 22 anni, non era in casa, mentre il padre, di origini albanesi, lavora all’estero, in Germania dove si è trasferito dopo aver perso il lavoro in Italia. La bimba era sola in casa con il nonno, è uscita nel piccolo giardino lastricato per giocare con i suoi due cani quando gli animali l’hanno aggredita e uccisa; non è chiaro che cosa abbia fatto scattare il raptus dei due cani. Quando i carabinieri sono arrivati nella villetta a schiera in via XX settembre, zona residenziale del paese, hanno dovuto abbattere i due pitbull che impedivano ai militari l’ingresso in casa. Il nonno materno è stato ricoverato in ospedale, ma non è in pericolo di vita. Una tragedia annunciata per il Codacons, che commenta: “La questione dei cani aggressivi e potenzialmente pericolosi per la salute dell’uomo deve essere affrontata una volta per tutte; da anni chiediamo di prendere provvedimenti ma le istituzioni rimangono immobili a guardare bambini sbranati da cani. Sono assolutamente indifferenti le dinamiche che hanno causato l’aggressione di Flero, perché è indubbio che esistano razze di cani potenzialmente pericolosi per l’uomo. Indipendentemente dall’educazione che si dà al proprio animale, è universalmente riconosciuto che alcune specie, come i pitbull o i rottweiler, per le loro caratteristiche proprie (potenza, robustezza, dentatura) possono provocare ferite letali in caso di morsicatura. Per tale da anni chiediamo un patentino obbligatorio per chi possiede cani particolarmente potenti e potenzialmente pericolosi. Il morso di un volpino, infatti, non causa certo le stesse ferite del morso di un rottweiler o di un pitbull. L’aver eliminato la lista delle 17 razze di cani a rischio introdotte dall’ex Ministro Sirchia ha di fatto cancellato qualsiasi obbligo per i loro proprietari.”
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +25. Livorno (Italia, Europa) sereno +24. Sevan (Armenia, Asia) soleggiato +21. Essaouira (Marocco, Africa) per lo più soleggiato +20. Springfield (Illinois, Stati Uniti d’America) nuvoloso +20. Cairns (Queensland, Australia, Oceania) nuvoloso +21.
17 settembre -107
La notizia del giorno.
Gp di Singapore: le Ferrari fuori poco dopo il via.
Nel GP di Singapore, poco dopo la partenza, per un clamoroso incidente le due rosse di Vettel e Raikkonen sono andate fuori e si sono dovute ritirare. È successo tutto nei primi metri di gara, sotto la pioggia, che però è stata solo concausa di quanto accaduto. La dinamica è stata sostanzialmente questa: Vettel non è partito benissimo, al suo fianco Max Verstappen. Appena Vettel legittimamente si è spostato sulla sinistra, andando a difendere la sua posizione sulla Red Bull, Verstappen si è spostato sulla sinistra, senza accorgersi che arrivava come una scheggia Raikkonen con l’altra Ferrari, e lo ha toccato danneg-giandolo seriamente. Il contatto della Red Bull di Verstappen con la SF70-H di Kimi ha innescato una carambola che ha danneggiato anche la rossa di Vettel, che dopo poche curve è andata in testacoda sbattendo il muso contro il muretto e costringendo il pilota tedesco al ritiro. I commissari di gara, a fine GP, hanno decretato che si è trattato di un incidente di gara in cui è stato impossibile attribuire in modo univoco responsabilità specifiche. Così restano soltanto gli amari rimpianti della Ferrari. Intanto Lewis Hamilton, che scattava dalla quinta posizione, ha vinto il GP e ora, a 6 prove dalla fine, ha 28 punti di vantaggio su Vettel. Hamilton si è guadagnato la vittoria grazie a uno scatto perfetto con cui ha superato Ricciardo e non deve essergli parso vero vedere davanti a lui la Ferrari di Vettel girarsi e uscire dopo pochi metri. Inseguito dall’australiano e dal compagno di squadra Valtteri Bottas, ha poi gestito la gara fino al traguardo ed è arrivato primo, secondo Daniel Ricciardo con la Red Bull e terzo Valtteri Bottas con l’altra Mercedes. Ora sarà difficilissima la rincorsa della Ferrari e di Vettel, che prima della pausa estiva era in cima alla classifica del Mondiale.
METEO
Roma (Italia, Europa) nuvoloso +24. Livorno (Italia, Europa) nuvoloso +23. Singapore (Asia) per lo più nuvoloso +26. Axum (Etiopia, Africa) per lo più nuvoloso +24. Fort Lauderdale (Florida, Stati Uniti d’America) soleggiato +26. Tavua (Figi, Oceania) nuvoloso +23.
16 settembre -108
La notizia del giorno.
Nella “Gioconda americana” di Leonardo la storia di Ginevra Benci.
Nel quadro realizzato da Leonardo da Vinci, conosciuto come la “Gioconda americana” ed esposto alla National Gallery di Washington, si nasconde la storia di Ginevra Benci, figlia di un ricco banchiere, raffigurata nel ritratto nell’imminenza delle nozze. Dieci anni di ricerche, prove e controprove hanno portato alla scoperta di una storia che sa di romanzo, scritta cinquecento anni fa da Leonardo giocando con parole e figure. A scoprirla la ricercatrice italiana Carla Glori, la cui ricerca scientifica sarà pubblicata su Academia Edo. Il motto “virtutem forma decorat” che compare nella ghirlanda dipinta sul retro del quadro, rivela, anagrammandolo, 50 frasi, tutte firmate Vinci; le frasi, messe insieme, raccontano la storia drammatica di Ginevra Benci, una ragazza che ama un uomo e che è obbligata a sposarne un altro che detesta, mentre il suo amante è costretto ad essere un testimone impotente ed è condannato a subire le conseguenze del “contratto matrimoniale” (il “foedus” qualificato con la parola latina “fraus”). La chiave per risolvere il tutto è stato aggiungere al motto “virtutem forma decorat” la parola latina iuniperus, il rametto di ginepro che compare al centro del motto, simbolo di purezza. Vengono fuori cinquanta frasi che, decifrate e collegate insieme, formano un testo coerente e significativo, coincidente con la storia documentata di Ginevra alla data del 1474, quando il notaio Simone Grazzini da Staggia stipulò in Firenze il suo contratto matrimoniale datato 15 gennaio 1473. Il promesso sposo era Luigi di Bernardo Niccolini, un vedovo di quindici anni più anziano, l’amante sarebbe stato l’ambasciatore veneziano Bernardo Bembo, arrivato a Firenze nel 1475. Nel dipinto datato tra il gennaio 1475 e il giugno 1476, la ghirlanda con in mezzo un rametto di ginepro assieme al motto starebbe a rappresentare l’apoteosi della virtù di Ginevra sposa. Ma la scoperta della Glori racconta un’altra storia. E la stessa National Gallery di Washington ha scoperto con i raggi infrarossi che sotto il motto dipinto si cela un’altra frase, il motto del Bembo: “virtus et honor” (la bellezza adorna la virtù) e la ghirlanda, senza il rametto di ginepro, palma e alloro, è il simbolo nobiliare dello stesso Bembo. L’identificazione del Bembo, definito eruditus, optimus, orator, poeta … è immediata. Lo sposo Luigi Niccolini viene definito ferus, rudis, usurpator.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +26. Livorno (Italia, Europa) sereno con nuvolosità sparsa +25. Qom (Regione di Qom, Iran, Asia) soleggiato +28. Malanje (Angola, Africa) parzialmente nuvoloso +22. Williamsburg (Virginia, Stati Uniti d’America) parzialmente nuvoloso +22. Blenheim (Marlborough, Nuova Zelanda, Oceania) sereno con nuvolosità sparsa +10.
15 settembre -109
La notizia del giorno.
Londra: esplosione a Parsons Green nella metropolitana, 22 feriti.
Stamattina, alle 8:20, in piena ora di punta, un ordigno artigianale è esploso in un treno della metropolitana che stava arrivando nella stazione di Parsons Green. Una “palla di fuoco”, sprigionatasi da un ordigno rudimentale su un vagone della metropolitana londinese fermo nella stazione di Parsons Green, ovest di Londra, ha scatenato il panico tra i pendolari che stamani affollavano il treno e ha causato bruciature al viso e ai capelli di molti di loro. Secondo i media britannici, sono stati visti dei “contenitori con esplosivo” all’interno del vagone in cui si è verificata l’esplosione. I passeggeri, tra cui c’erano molti bambini che stavano andando a scuola, terrorizzati, sono fuggiti dando vita ad una pericolosa calca quando il treno si è fermato alla stazione: sono saltati fuori dalle carrozze e si sono messi a “correre per la loro vita”, come ha scritto un testimone in un tweet. Alcuni – racconta un altro testimone – sono caduti nella calca del fuggi-fuggi all’interno della stazione. Ventidue i feriti. Lo scrive la stampa britannica che pubblica le foto, circolate su Twitter, di un secchio bianco in fiamme, accanto alla porta del vagone della District Line, dal quale escono dei fili e quelli che sembrano contatti elettrici. Secondo quanto riferito da fonti dell’antiterrorismo britannico alla Bbc, gli inquirenti stanno lavorando all’inchiesta sull’esplosione considerandola come “un atto di terrorismo”. La polizia britannica ha identificato un sospetto grazie a immagini delle telecamere a circuito chiuso disseminate in gran numero in tutte le stazioni nella capitale britannica. Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha detto che in città è in corso una “caccia all’uomo”, senza però specificare per ragioni di sicurezza se riguardi una o più persone.
Avvenimenti e Protagonisti del passato.
L’assassinio di don Pino Puglisi.
(A destra il giovanissimo Pino Puglisi con il cardinale Ernesto Ruffini)
La sera del 15 settembre 1993, giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno (era nato a Palermo, nel quartiere Brancaccio, il 15 settembre 1937), veniva assassinato, mentre tornava a casa, con un colpo di pistola alla nuca, don Giuseppe Puglisi, meglio conosciuto come Padre Pino Puglisi o 3P, parroco della Chiesa di San Gaetano e docente di religione al Liceo classico Vittorio Emanuele di Palermo. Divenuto sacerdote, nel 1962 era stato nominato vicario cooperatore presso la parrocchia del Santissimo Salvatore nella borgata di Settecannoli, limitrofa a Brancaccio, e successivamente rettore della chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi. Nel 1963 fu nominato cappellano presso l’orfanotrofio Roosevelt e vicario presso la parrocchia Maria Santissima Assunta a Valdesi, borgata marinara di Palermo. Fu in questi anni che Padre Puglisi cominciò a esrcitare la sua attività educativa rivolta particolarmente ai giovani. Il 1º ottobre 1970 venne nominato parroco a Godrano, un paesino della provincia palermitana che in quegli anni era interessato da una feroce lotta tra due famiglie mafiose. L’opera di evangelizzazione del prete riuscì a far riconciliare le due famiglie. Dal 29 settembre 1990 era parroco di San Gaetano, nel quartiere Brancaccio di Palermo, controllato dalla criminalità organizzata attraverso i fratelli Graviano, capimafia legati alla famiglia del boss Leoluca Bagarella. Don Puglisi combattè qui la sua lotta alla mafia: egli non tentava di portare sulla giusta via coloro che erano già entrati nel vortice della malavita, ma cercava di non farvi entrare i bambini che vivevano per strada e consideravano i mafiosi degli idoli, persone che si fanno rispettare; attraverso attività e giochi, faceva capire loro che si può ottenere rispetto dagli altri senza essere criminali, semplicemente per le proprie idee e i propri valori, tolse così dalla strada ragazzi e bambini che, senza il suo aiuto, sarebbero stati risucchiati dalla vita mafiosa e impiegati per piccole rapine e spaccio. A gennaio 1993 aveva inaugurato il centro “Padre Nostro”, punto di riferimento per i giovani e le famiglie del quartiere. Nella parrocchia di San Gaetano don Puglisi svolgeva una costante predicazione contro la mafia, a cui dava fastidio per il suo apostolato, la sua azione contro i trafficanti di droga, le omelie di condanna di Cosa Nostra. Il fatto che lui togliesse giovani alla mafia fu la principale causa dell’ostilità dei boss, che lo consideravano un ostacolo e decisero di ucci-derlo dopo una lunga serie di minacce di morte di cui don Pino non parlò mai con nessuno. Due mesi prima dell’agguato aveva subito un’ intimidazione mafiosa: di notte gli avevano parzialmente bruciato la porta della Chiesa. Il 15 settembre 1993, alle 22:45, venne ucciso davanti al portone di casa, in Piazzale Anita Garibaldi, traversa di Viale dei Picciotti nella zona est di Palermo. Sulla base delle ricostruzioni, don Pino Puglisi era a bordo della sua Fiat Uno di colore bianco e, sceso dall’automobile, si era avvicinato al portone della sua abitazione. Qualcuno lo chiamò, lui si voltò mentre un altro gli scivolò alle spalle e gli esplose uno o più colpi alla nuca. Fu una vera e propria esecuzione mafiosa. I funerali si svolsero il 17 settembre. I pentiti hanno rivelato che a ordinare il delitto furono i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, boss del quartiere, l’agguato fu affidato a un “commando” guidato dal killer Salvatore Grigoli che, dopo essersi pentito, ha accusato come suoi complici Gaspare Spatuzza, Cosimo Lo Nigro e Luigi Giacalone, che avrebbero svolto funzioni di appoggio, e il “reggente” della cosca Nino Mangano, che avrebbe organizzato la spedizione di morte. Grigoli ha raccontato che, quando Don Pino Puglisi capì che stava per ucciderlo, disse “me l’ aspettavo”, e gli sorrise. La Cassazione ha reso definitive le condan-ne all’ergastolo per i fratelli Graviano, boss della borgata di Brancaccio, accusati di avere ordinato l’uccisione del sacerdote e quella a 16 anni per il killer pentito Salvatore Grigoli, che ha confessato di avere sparato a Puglisi. Condanne all’ ergastolo anche per Spatuzza, Lo Nigro, Giacalone e Mangano. Sulla sua tomba, nel cimitero di Sant’Orsola a Palermo, sono scolpite le parole del Vangelo di Giovanni: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). Il 2 giugno 2003 qualcuno murò il portone del centro “Padre Nostro” con dei calcinacci, lasciando gli attrezzi vicino alla porta. Don Giuseppe Puglisi è ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie, che in questa data legge il lungo elenco dei nomi delle vittime della mafia. E’ stato beatificato il 25 maggio 2013 nel Foro Italico di Palermo. Lo scrittore Alessandro D’Avenia, che non fu direttamente allievo di don Puglisi, ma fu presente a svariate supplenze al liceo classico Vittorio Emanuele, nel 2014 ha dedicato il suo libro “Ciò che inferno non è” proprio alla figura del presbitero che molto lo colpì negli anni dei suoi studi liceali. Il cantautore palermitano Pippo Pollina gli ha dedicato il brano “E se ognuno fa qualcosa”, all’interno dell’album L’appartenenza (2014). L’attore teatrale Christian Di Domenico porta in scena a partire dal 2013 in tutta Italia uno spettacolo dedicato alla sua memoria, “U’ Parrinu”. La figura del sacerdote ucciso dalla mafia è ricordata anhe nel film di Roberto Faenza “Dritto sulle righe storte”, nel quale Luca Zingaretti veste i panni di Don Pino. Le parole di papa Francesco il 26 maggio 2013: “ Don Puglisi è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto.”
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +26. Livorno (Italia, Europa) sereno +25. Iloilo (Provincia di Iloilo, Filippine, Asia) per lo più nuvoloso +28. Béni Mellal (Marocco, Africa) soleggiato +19. Joliet (Illinois, Stati Uniti d’America) pioggia +18. Vanimo (Papua Nuova Guinea, Oceania) per lo più nuvoloso +29.
14 settembre -110
La notizia del giorno.
Chikungunya: 17 i casi nel Lazio. Stop ai donatori di sangue.
Aumentano ancora i casi di Chikungunya nel Lazio e a Roma, mentre la sindaca Virginia Raggi ordina la disinfestazione contro la zanzara tigre nelle zone dove si sono verificati. La Regione Lazio rende noto che “sono 17 i casi accertati dal Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive (Seresmi), 6 a Roma. Di questi 17 dieci casi sono residenti o riportano un soggiorno nel Comune di Anzio, e sette casi non risultano aver viaggiato in Italia o all’estero nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi.” La malattia virale, portata dalle zanzare tigre infette, si è manifestata soprattutto ad Anzio, sul litorale a sud di Roma, ma anche nella capitale i casi salgono di numero. La malattia si manifesta con forti dolori articolari, febbre alta e in un secondo tempo pustole, non è mortale, ma può diventare pericolosa in soggetti deboli, come bambini o anziani. Il Centro nazionale sangue dell’Istituto superiore di sanità ha sospeso le donazioni di sangue nel territorio della Asl Roma 2 (la metà sud ed est della città, 1,2 milioni di abitanti), come già deciso ad Anzio. Nel resto del Lazio, al sangue raccolto sarà applicata una quarantena di 5 giorni, se il donatore ha soggiornato nei due Comuni colpiti. La sindaca Raggi ha firmato l’ordinanza “per contrastare l’emergenza sanitaria dovuta ai casi sospetti e accertati di Chikungunya trasmessi dalla zanzara tigre, non solo su suolo pubblico, ma anche su quello privato”. “Non c’è stato alcun ritardo”, dice Pinuccia Montanari, assessore all’Ambiente del Comune, “procediamo a effettuare tutti gli interventi necessari, sia larvicidi che adulticidi (su larve e esemplari adulti di zanzare, ndr), in tutte le aree urbane nelle quali si sono verificati i casi notificati dalle Asl. I prodotti utilizzati sono a bassissima tossicità, non irritanti e a bassa persistenza ambientale.” Otto le zone a rischio, quasi tutte a Roma sud, con qualche eccezione, come nel caso di Torrevecchia (periferia nord-ovest), da cui è arrivata una delle segnalazioni di contagio.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +27. Livorno (Italia, Europa) idem. Ulsan (Corea del Sud, Asia) sereno +22. Uvira (Repubblica Democratica del Congo, Africa) parzialmente nuvoloso +28. Sucre (Bolivia, Sudamerica) sereno +8. Porirua (Wellington, Nuova Zelanda, Oceania) parzialmente nuvoloso +8.
13 settembre -111
La notizia del giorno.
Caso Regeni: arrestato l’avvocato della famiglia al Cairo.
L’avvocato egiziano Ibrahim Metwally Hegazy, uno dei componenti dell’associazione che cura la difesa di Giulio Regeni in Egitto, è stato arrestato con l’accusa di cospirazione. Il legale, scomparso due giorni fa dall’aeroporto del Cairo, è apparso davanti al magistrato della sicurezza in stato di arresto. L’uomo era stato fermato domenica sera mentre saliva su un volo per Ginevra dove era stato invitato dalle Nazioni Unite per raccontare dell’ultimo report presentato dalla sua associazione, la Ecrf (Egyprian Commission for right and freedom), sulle sparizioni forzate in Egitto. L’avvocato è accusato, da quanto fa sapere la Ecrf, di vari reati tra cui l’aver collaborato con entità straniere per sovvertire l’ordine costituzionale in Egitto e aver cospirato per rovesciare il governo di Al Sisi (probabilmente il riferimento è alla sparizione delle famiglie degli scomparsi in Egitto di cui Metwally fa parte). Metwally è, infatti, il padre di un ragazzo sparito nel nulla due anni fa, ora si trova nel carcere di massima sicurezza di Tora, nella zona sud del Cairo, dove fu rinchiuso anche l’ex presidente egiziano Mubarak. Il premier Paolo Gentiloni, ieri, in audizione davanti al Copasir, ha detto che trovare la verità sull’uccisione di Giulio Regeni “è un dovere di Stato”, difendendo anche la decisione del governo di mandare al Cairo l’ambasciatore Giampaolo Cantini, che si insedierà domani (14 settembre) con il mandato di cercare di ottenere la massima collaborazione da parte delle autorità egiziane. Al premier è stato anche chiesto conto dell’informativa che, secondo quanto riferito dal New York Times, gli Usa hanno mandato al governo Renzi per comunicare “prove esplosive” sul coinvolgimento degli apparati di sicurezza egiziani nell’omicidio Regeni. Gentiloni avrebbe spiegato che in realtà il dossier era abbastanza generico e non conteneva elementi di novità significativi rispetto a quanto già noto ai nostri servizi segreti e che all’epoca non è stato consegnato materialmente al Copasir perché conteneva informazioni di servizi terzi, il materiale, comunque, sarebbe stato girato ai magistrati italiani.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +25. Livorno (Italia, Europa) parzialmente nuvoloso +24. Lukla (Chaurikharka, Nepal, Asia) nuvoloso +14. Solwezi (Zambia, Africa) soleggiato +30. Hyattsville (Maryland, Stati Uniti d’America) parzialmente nuvoloso +23. Voh (Nuova Caledonia, Oceania) sereno con nuvolosità sparsa +19.
12 settembre -112
La notizia del giorno.
Pozzuoli: tre morti nel cratere della Solfatara.
Tre persone sono morte all’interno del cratere della Solfatara di Pozzuoli. Le vittime sono di Torino e appartengono alla stessa famiglia: padre di 45 anni, madre di 42 e un figlio di 11 anni, mentre un altro bambino di 7 anni si è salvato. Secondo una prima ricostruzione, il figlio di 11 anni avrebbe oltrepassato il limite consentito del cratere finendo in una zona di ‘sabbie mobili’, terreno friabile da dove provengono forti esalazioni di gas. Si cerca di ricostruire la dinamica esatta dell’incidente: non è chiaro se i tre siano morti in seguito alla caduta, di circa un metro e mezzo, o in seguito alle esalazioni. Sul posto i vigili del fuoco hanno interdetto l’area in modo da permettere alla polizia e al magistrato i rilievi necessari. Fonti della protezione civile regionale confermano che la coppia e il bambino sono caduti perché si è aperto un cratere sotto i loro piedi che li ha fatti precipitare per oltre un metro e mezzo sotto il livello del suolo. Non ci sono state altre persone in pericolo. Il ragazzo ha perso i sensi e il padre, nel tentativo di tirarlo su, è stato risucchiato, a sua volta la madre ha cercato di aiutare il marito, ma entrambi sono stati sopraffatti dalle esalazioni.
Avvenimenti e Protagonisti del passato.
Il nome Maria e la figura di Maria di Nazareth.
(Antonello da Messina, Vergine Annunciata, 1475)
Maria è la forma latina del greco biblico Μαρία (María), a sua volta mutuato dall’ebraico מִרְיָם (Miryam), in aramaico Maryām. Numerose sono le ipotesi riguardanti la sua etimologia e il suo significato. La teoria più accreditata propone un’origine egizia, basata su mry o mr (rispettivamente “amata” e “amore”). Tale teoria è supportata anche dal fatto che l’unico personaggio che porta questo nome nell’Antico Testamento è la sorella di Mosè, Miriam, nata proprio in Egitto. Una teoria sviluppata all’inizio del XX secolo accosta al termine egizio il nome di Yam (un dio del Levante, correlabile a YHWH), dando il significato di “amata da YHWH”. Sono però numerose altre tesi di studiosi che vedono Miryam come un nome originatosi direttamente all’interno della lingua ebraica. Degna di nota, sebbene probabilmente errata, è l’interpretazione di Maria come “mare amaro”, mar (“amaro”) e yam (“mare”); tale teoria venne riportata in un’opera di san Girolamo tratta dall’Onomastica di Origene e Filone, che era però in pessime condizioni quando Girolamo la riscrisse; va notato che da queste radici deriva il nome Mara, “signora del mare” (da mari e yam) e goccia del mare (da mar e yam). Quest’ultima interpretazione venne riportata da san Girolamo e si ritrova anche in una manoscritto di Bamberga della fine del XIX secolo come stilla maris: come testimoniato da diversi studiosi (Varrone, Quintiliano, Aulo Gellio), i trascrittori latini scambiarono molte icone, pertanto l’espressione divenne stella maris, “stella del mare”, una delle interpretazioni più diffuse del nome e tuttora uno dei titoli della Madonna. Maria è il nome più diffuso nel mondo: circa 3.000.000 italiane si chiamano Maria. Il nome ha una tale popolarità perché è il nome della madre di Gesù, venerata come Santissima Madre di Dio dai cattolici e dagli ortodossi, che la onorano del titolo di Θεοτόκος, la sua santità è riconosciuta anche dalla Comunione anglicana e da confessioni protestanti come quella luterana, a lei è dedicata pure una sura del Corano. Se molto su Maria possiamo trovare nei Vangeli apocrifi, poche volte i Vangeli canonici si soffermano sulla sua figura. Il Vangelo di Luca racconta che Maria viveva a Nazareth, in Galilea e che, essendo promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall’arcangelo Gabriele l’annuncio che avrebbe concepito il Figlio di Dio. L’Angelo le disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te.” A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. E l’angelo aggiunse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo …” (Luca 1, 26-33). Maria acconsentendo alla parola divina, diventò madre di Gesù e … consacrò … se stessa quale Ancella del Signore … all’opera del Figlio suo … (Lumen Gentium, 56). Lo stesso Vangelo di Luca racconta la sua pronta partenza per una città di Giuda, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana e incinta di sei mesi, da cui è chiamata la madre del mio Signore. Maria risponde al saluto proclamando il Magnificat (Lc1, 46). Trovandosi a Betlemme, in Giudea, con suo marito Giuseppe per il censimento indetto, tramite il console Quirino, dall’imperatore Augusto (Luca 2,1-2), partorì in una grotta suo figlio, al quale impose il nome di Gesù, come le aveva prescritto l’arcangelo Gabriele. Il Vangelo racconta il canto degli angeli e la visita dei pastori (Luca 2,1-20), e poi di sapienti orientali detti Magi. Secondo Matteo (2,1-11) seguono la persecuzione di Erode, la fuga in Egitto, la strage degli Innocenti e il ritorno a Nazareth, dove Gesù cresceva in sapienza e grazia. Maria è testimone, anche senza capirne a fondo il significato, della prima volta che Gesù manifesta la coscienza di essere figlio del Padre. Quando Gesù compì 12 anni, Maria e Giuseppe lo condussero a Gerusalemme a celebrare la Pasqua nel Tempio e, non trovandolo più nella carovana, preoccupati, lo cercarono e lo ritrovarono dopo tre giorni nel Tempio, fra i dottori della Legge, disse loro:” Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” (Luca 2, 41-50). Ritroviamo Maria alle nozze di Cana, dove con la sua insistenza ottiene da suo figlio il primo miracolo, quando Gesù cambia l’acqua in vino in favore degli sposi (Gv2,1). Maria è sotto la croce del Figlio morente, che la affida al discepolo prediletto, Giovanni, come Madre: “Donna, ecco il tuo figlio!” Poi disse al discepolo:” Ecco la tua madre!” (Gv 19, 26-27); ha inizio, così, la sua maternità spirituale. Gli Atti (1,14) presentano Maria insieme con i discepoli riuniti in preghiera comune in attesa dello Spirito Santo; così Maria è posta al centro della Chiesa nascente. La tradizione dice che seguì l’apostolo Giovanni ad Efeso, dove si addormentò nel Signore, poco dopo risuscitò e fu assunta in cielo. (Vedi “Diario personale delle ore” Progetto Editororiale edizioni). Dante la celebra nel XXXIII Canto del Paradiso attraverso la preghiera che le rivolge San Bernardo: “Vergine Madre, figlia del tuo figlio,/ umile e alta più che creatura,/ termine fisso d’etterno consiglio, … Donna, se’ tanto grande e tanto vali,/ che qual vuol grazia e a te non ricorre,/ sua disïanza vuol volar sanz’ali.” (vv. 1-3;13-15).
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +23. Livorno (Italia, Europa) soleggiato 22. Astana (Kazakistan, Asia) per lo più nuvoloso +10. Ibadan (Nigeria, Africa) nuvoloso +29. Gulf Shores (Alabama, Stati Uniti d’America) soleggiato +17. Lae (Papua Nuova Guinea, Oceania) nuvoloso +24.
11 settembre -113
La notizia del giorno.
16 anni fa l’attentato alle Torri Gemelle: l’America ricorda le vittime.
Sedici anni fa avvennero gli attacchi terroristici alle Torri Gemelle a New York. Alle 8:46, ora locale, dell’11 settembre del 2001 il primo aereo si schiantava contro la torre nord del World Trade Center a Manhattan; poco dopo, alle 9:03, ora locale, un secondo velivolo colpiva la torre sud, che sarebbe crollata alle 9:59, seguita dalla torre nord alle 10:28. Intanto alle 9:37 un altro volo dirottato si schiantava vicino al Pentagono a Washington e alle 10:03 un altro, presumibilmente diretto a Washington nelle intenzioni iniziali, cadeva a Shanksville, in Pennsylvania. L’attacco di al-Qaeda colpiva il cuore degli Stati Uniti, provocando quasi 3mila vittime. Quest’anno alla cerimonia, cominciata intorno alle 9:30, ora locale, le 15:30 in Italia, erano presenti anche il segretario alla Difesa, Jim Mattis e il capo dello stato maggiore congiunto, il generale Joseph Dunford. Poco prima, alle 8:45, ora locale, cioè più o meno in coincidenza con l’orario dello schianto del primo aereo contro la torre nord del World Trade Center a Manhattan, Trump e la first lady hanno osservato un minuto di silenzio nel South Lawn della Casa Bianca in ricordo delle vittime degli attacchi. Trump nel suo intervento alla commemorazione al Pentagono ha detto: “I terroristi che ci hanno attaccati pensavano di potere scatenare la paura e indebolire il nostro spirito, ma l’America non si può fare intimidire e coloro che ci provano si uniranno presto alla lista dei nemici sconfitti che osano mettere alla prova il nostro coraggio.” In tutti questi anni dopo l’attentato si sono moltiplicate le tesi e i fautori del complotto puntualmente smentiti dalle tesi ufficiali.
METEO
Roma (Italia, Europa) pioggia +23. Livorno (Italia, Europa) idem. Yehud (Israele, Asia) per lo più soleggiato +32. Owerri (Nigeria, Africa) lievi rovesci di pioggia +27. Tuscaloosa (Alabama, Stati Uniti d’America) nuvoloso +14. Pekanbaru City (Riau, Indonesia, Oceania) parzialmente nuvoloso +29.
10 settembre -114
La notizia del giorno.
Violento nubifragio a Livorno: 7 vittime.
Un temporale lunghissimo e violento, con il vento forte che ha soffiato a raffiche, si è abbattuto sulla costa toscana e ha creato gravi danni tra Pisa e Livorno. La situazione più grave si è registrata a Livorno: la pioggia ha cominciato a cadere a partire dalle 20 di sabato e non ha smesso fino all’alba, provocando esondazioni dei torrenti e allagamenti soprattutto nelle zone dello Stillo, Salviano, Ardenza, Collinaia, Apparizione. In tutto sono caduti oltre 200 millimetri di acqua in poche ore. Il bilancio, ancora provvisorio, è di sette morti e una dispersa. Una intera famiglia è stata distrutta mentre si trovava nella propria casa che, nel cuore della notte, si è allagata. L’appartamento si affacciava al piano terra di un palazzo non lontano dall’accademia navale ed era in parte interrato. Secondo le prime informazioni la zona sarebbe stata investita da un vero e proprio muro d’acqua. Nei pressi scorre un corso d’acqua tombato la cui foce è distante un centinaio di metri dall’abitazione. Padre, madre e figlio, Simone Ramacciotti e Glenda Garzelli con il piccolo Filippo, sono morti, mentre il nonno Roberto tentava disperatamente di portarli in salvo. È riuscito a salvare solo la nipote più piccola, Camilla di 3 anni, ma quando si è ributtato nell’acqua, che riempiva completamente l’appartamento del piano terra, per salvare l’altro nipote non ce l’ha fatta. Il nonno non è riuscito a salvare il nipote più piccolo, quattro anni festeggiati proprio sabato sera né a salvare se stesso. I tre adulti lavoravano nell’agenzia delle Assicurazioni Generali di Empoli. Un’altra persona è deceduta in via della Fontanella: si tratta di Raimondo Frattali, di 70 anni, la moglie e la figlia si sono salvate salendo sul tetto. La sesta vittima, Roberto Vestuti, 44 anni, di Carrara è stata ritrovata a Montenero, in via Sant’Alò. C’è ancora una persona dispersa, si tratta della moglie del superstite ritrovato attaccato a un albero ai Tre Ponti dove era arrivato da Collinaia trascinato dal Rio Ardenza.
METEO
Roma (Italia, Europa) pioggia violenta +20. Livorno (Italia, Europa) nubifragio. Muang Xay (Laos, Asia) pioggia +25. Rustenburg (Sudafrica) soleggiato +33. Elko (Nevada, Stati Uniti d’America) sereno +16. Ua Pou (Polinesia, Oceania) sereno con nuvolosità sparsa +22.
9 settembre -115
La notizia del giorno.
Rischio nubifragi da Nord a Sud: in Liguria alle 18:00 scatta l’allerta rossa.
Un’intensa perturbazione sta per investire l’Italia a iniziare dal Nordovest, domenica colpirà le regioni centrali, la Campania e la Sardegna, portando forti piogge e temporali con il rischio di nubifragi e di situazioni critiche. Le temperature ancora elevate dell’aria e del mare e l’apporto di umidità per effetto dei venti meridionali non faranno altro che aumentare questo rischio. I principali modelli matematici, infatti, prevedono, in alcune aree, notevoli accumuli di pioggia, con quantità oltre i 60-100 l/mq, sabato in Liguria, alto Piemonte e alta Lombardia, domenica al Nordest, in Toscana, Umbria, Lazio e Campania. Secondo i meteorologi del centro Epson Meteo, domenica la formazione di un vortice di bassa pressione sul Mediterraneo occidentale potrebbe causare altre forti precipitazioni su molte aree del Nordest e del Centro-Sud anche nel corso della giornata di lunedì. Dalle 18:00 scatta l’allerta meteo in Liguria e per questo è stata rinviata a data da destinarsi la partita di anticipo di serie A Sampdoria-Roma prevista per questa sera alle 20.45. Alla luce delle previsioni odierne le criticità dovrebbero protrarsi almeno fino alle prime ore della giornata di domenica 10 settembre. L’allerta arancione per rischio idrogeologico localizzato riguarderà oggi anche molti settori del Veneto, parte della Basilicata e della Calabria. Domenica sarà una giornata critica per il forte maltempo al Nordest, in Emilia, nelle zone interne e tirreniche del Centro e in Sardegna. Su queste aree sono previste piogge e temporali anche forti e insistenti con notevoli accumuli di pioggia che potranno dare luogo a locali allagamenti. Temperature massime in calo al Centro-nord e in Sardegna, in rialzo all’estremo Sud dove resisteranno delle schiarite. Miglioramento da martedì per l’allontanamento del vortice in direzione dei Balcani.
METEO
Roma (Italia, Europa) coperto +22. Livorno (Italia, Europa) idem. Ghazni (Afghanistan, Asia) per lo più soleggiato +28. Ondjiva (Angola, Africa) soleggiato +34. San Bernardino (California, Stati Uniti d’America) per lo più nuvoloso +23. Yandina (Queensland, Australia, Oceania) sereno +18.
8 settembre -116
La notizia del giorno.
Messico: terremoto di magnitudo 8.2, 32 le vittime.
Un terremoto di magnitudo 8.2 è avvenuto nella notte alle 23.49, 6:49 ora italiana, nell’oceano Pacifico, lungo le coste del Messico, nella zona vicina al Chiapas. L’epicentro è stato individuato a 87 km a sudovest di Pijijiapan, a una profondità di 58 km, tale da provocare effetti anche in superficie, come uno tsunami. L’allarme tsunami è rientrato in tarda mattinata (ora italiana). Nonostante ciò, il governatore del Chiapas, Manuel Velasco, ha chiesto di evacuare comunque le aree abitate della costa perché sono state registrate onde molto alte dal Centro di allerta tsunami del Pacifico. Gran parte di Città del Messico è rimasta senza luce e le scuole sono rimaste chiuse per poter precedere ad una revisione delle infrastrutture, che potrebbero essere state danneggiate dalla forte scossa. Si tratta, secondo gli esperti, del peggiore terremoto registrato dopo quello del 19 settembre 1985, che causò oltre diecimila morti. Il meccanismo che ha generato questo terremoto, secondo il sismologo dell’Ingv Alessandro Amato è legato alla placca oceanica che spinge sotto quella continentale americana. Secondo quanto riportato dai media locali, citati da Skynews, ci sono al momento 32 vittime, tra cui due bambini. Il presidente del Messico, Enrique Pena Nieto, ha spiegato che la scossa è stata la più forte degli ultimi 100 anni, aggiungendo che ci sono già state 65 repliche e che il rischio è che entro 24 ore ce ne siano altre, anche potenti e pericolose.
Avvenimenti e Protagonisti del passato.
8 settembre 1943: l’armistizio di Cassibile.
L’8 settembre1943, alle 19:45, viene reso pubblico, con il proclama di Badoglio trasmesso via radio, l’armistizio di Cassibile, firmato il 3 settembre pecedente dal governo Badoglio I del Regno d’Italia con gli Alleati della seconda guerra mondiale. L’annuncio dell’armistizio di Cassibile, pronunciato dal capo di governo Pietro Badoglio all’EIAR, la radio di stato italiana, fu il seguente: «Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane». Dopo la firma dell’armistizio di Cassibile, Badoglio aveva riunito il governo solo per annunciare che le trattative per la resa erano “iniziate”. Gli Alleati, da parte loro, avevano fatto pressioni sullo stesso Badoglio affinché rendesse pubblico il passaggio di campo dell’Italia, ma il maresciallo aveva tergiversato. La risposta degli anglo-americani fu drammatica: nei giorni dal 5 al 7 settembre i bombardamenti alleati furono intensi: oltre 130 aerei B-17, le “Fortezze volanti”, attaccarono Civitavecchia e Viterbo. Il 6 fu la volta di Napoli. Perdurando l’incertezza da parte italiana, gli Alleati decisero di annunciare autonomamente l’avvenuto armistizio: l’8 settembre, alle 17:30 (le 18:30 in Italia), il generale Dwight Eisenhower lesse il proclama ai microfoni di Radio Algeri. Poco più di un’ora dopo, Badoglio fece il suo annuncio da Roma. Colto di sorpresa, senza ordini o piani da seguire, l’esercito italiano andò allo sbando. Più della metà dei soldati in servizio nella penisola abbandonarono le armi e tornarono alle loro case in abiti civili. Nelle stesse ore una piccola parte delle forze armate rimase fedele al Re Vittorio Emanuele III, come la Divisione Acqui sull’isola di Cefalonia, dove fu annientata; una parte si diede alla macchia dando vita alle prime formazioni partigiane, come la Brigata Maiella; altri reparti ancora, soprattutto al nord, come la Xª Flottiglia MAS e la MVSN, scelsero di rimanere fedeli al vecchio alleato e al fascismo. Nonostante il proclama di Badoglio, gli alleati impedirono una massiccia e immediata scarcerazione dei prigionieri di guerra italiani. Ai militari sbandatisi dopo l’8 settembre che si ripresentarono a fine guerra ai rispettivi comandi, per sistemare la propria carriera interrotta e anche recuperare gli arretrati di paga, venne richiesto di compilare un questionario di ben 97 domande, atto a definirne la posizione disciplinare e amministrativa. La ritorsione da parte degli ormai ex-alleati tedeschi, i cui alti comandi, come quelli italiani, avevano appreso la notizia dalle intercettazioni del messaggio radio di Eisenhower, non si fece attendere: fu immediatamente messa in atto l’Operazione Achse (“asse”), ovvero l’occupazione militare di tutta la penisola italiana e il 9 settembre fu affondata la Corazzata Roma, alla quale nella notte precedente era stato ordinato, assieme a tutta la flotta della Regia Marina, di far rotta verso Malta in ottemperanza alle clausole armistiziali, invece, come precedentemente stabilito, di attaccare gli alleati impegnati nello sbarco di Salerno. Il mattino successivo il re, la regina, il principe ereditario e Badoglio fuggono da Roma per raggiungere Brindisi e mettersi così in salvo sotto la protezione dell’esercito alleato. Le divisioni tedesche della Wehrmacht e delle SS presenti in Italia approfittano del caos per occupare tutti i centri nevralgici del paese, soffocando sul nascere i pochi tentativi di resistenza posti in atto da reparti dell’esercito italiano. Dei soldati che riescono a sfuggire ai tedeschi, molti si rifugiano in montagna, costituendo i primi nuclei del movimento partigiano. L’8 settembre 1943 segnò, al nord, l’inizio della Resistenza e della guerra civile, che vide combattere italiani contro italiani, fascisti contro partigiani, e la nascita, avvenuta il 23 settembre, della Repubblica di Salò; comportò al sud lo spostamento della capitale, con corte reale al seguito, da Roma a Brindisi e la proclamazione del Regno del Sud. Per tutti gli italiani, dal nord al sud del Paese, fu l’inizio della guerra di liberazione. Il giurista e scrittore Salvatore Satta, nel suo libro “De profundis” del 1948, definì l’8 settembre la “morte della patria”, con riferimento all’implosione dell’intero apparato statale costruito dopo il Risorgimento. L’espressione fu riscoperta da Ernesto Galli della Loggia in un convegno del 1993 e ripresa da Renzo De Felice nel libro-intervista “Il Rosso e il Nero” del 1995. Entrambi questi storici hanno sostenuto che il Risorgimento avrebbe creato un sentimento nazionale italiano che, crollato l’8 settembre, non sarebbe più rinato. Tali tesi hanno inevitabilmente scatenato una reazione di storici e politici vicini alla Resistenza: Claudio Pavone (“Una guerra civile”, 1991) e Nicola Tranfaglia hanno criticato la tesi della “morte della patria”, sostenendo che la Resistenza e la Costituzione hanno efficacemente fatto rinascere un sentimento nazionale italiano.
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +22. Livorno (Italia, Europa) per lo più nuvoloso +23. Tagbilaran (Provincia di Bohol, Filippine, Asia) per lo più nuvolosoa +28. Bolgatanga (Ghana, Africa) per lo più nuvoloso +31. Portland (Oregon, Stati Uniti d’America) sereno +15. Fremantle (Queensland, Australia Occidentale) nuvoloso +16.
Molti cari auguri Lorenzo!
7 settembre -117
La notizia del giorno.
L’uragano Irma devasta i Caraibi, 10 vittime.
(Zander Venezia di 16 anni, tra le vittime per aver tentato di surfare le onde prodotte dall’uragano Irma)
L’uragano Irma devasta i Caraibi e distrugge quasi il 90% delle isole di Barbuda, un bimbo di 2 anni è morto, mentre a Saint-Martin si contano 8 vittime e 21 feriti, nell’isola di Anguilla una vittima. Nelle isole dei Caraibi non si ricorda un uragano così potente e devastante. Il bilancio, ancora del tutto provvisorio, potrebbe assumere proporzioni senza precedenti, secondo l’Onu, Irma potrebbe colpire 37 milioni di persone, mentre il Fmi si dice pronto a aiutare i Paesi colpiti dall’uragano. Il presidente Usa Donald Trump ha avviato una serie di telefonate con i governatori degli stati Puerto Rico, Florida e Isole Vergini per i soccorsi. È stata ordinata l’evacuazione di Miami Beach. Secondo l’Unicef, oltre 10,5 milioni di bambini vivono nei Paesi che potrebbero essere colpiti da Irma. In base all’attuale traiettoria della tempesta, i bambini nelle isole dei Caraibi orientali, della Repubblica Dominicana, Haiti e Cuba sono in pericolo, fra questi oltre 3 milioni hanno meno di 5 anni. L’Unicef è preoccupato per centinaia di migliaia di bambini che potrebbero subire gli effetti peggiori della tempesta, con maggiore rischio per coloro che vivono nelle zone costiere. Patrick Knight, Responsabile Comunicazione dell’Unicef nei Caraibi orientali, parlando dall’isola di Barbados ha detto: “Forti venti e piogge torrenziali hanno già attraversato alcune delle isole più piccole e più esposte nei Caraibi orientali, fra cui Anguilla e Barbuda. Mentre l’entità dei danni si fa sempre più chiara, vediamo che il livello di distruzione è alto. La nostra priorità è quella di raggiungere tutte le famiglie e i bambini che si trovano nelle comunità colpite il più presto possibile.”
Avvenimenti e Protagonisti del passato.
Sully Prudhomme: La poesia un fatto culturale.
(Sully Prudhomme. Parigi, 16 marzo 1839 – Châtenay-Malabry, 7 settembre 1907)
Apriamo la giornata con una poesia d’amore dal titolo “Il momento migliore”, di Sully Prudhomme:
L’istante più bello degli amori
non è quando si dice “ti amo”
è nel silenzio
ogni giorno spezzato a metà
è nelle intese
pronte e furtive dei cuori
nei finti rigori
nelle indulgenze segrete
nel brivido di un braccio
dove poggia una mano che trema;
nel libro sfogliato insieme,
un libro mai letto
nell’ora irripetibile quando con la bocca chiusa
il pudore dice tanto
e il cuore scoppia
aprendosi in silenzio come un bocciolo di rosa
l’ora in cui il mero profumo dei capelli
sembra un regalo conquistato …
l’ora della tenerezza squisita
che nel rispetto avvolge la passione
La bellezza, così efficacemente espressa nei versi di questa poesia che, a proposito di amore, parla di sentimenti intensi e di delicati pudori, di passione avvolta dal rispetto e di tenerezza squisita, di cuore che scoppia dall’emozione e silenzi carichi d’intese rimanda a una dimensione dell’essere profonda e delicata, a una qualità dell’anima superiore, a una coscienza diritta. Qualità di raffinata spiritualità, merce introvabile al giorno d’oggi, quando nella migliore delle ipotesi il rapporto umano si esprime in nome dell’essenzialità quando non è superficialità, se non frugalità à la page con l’attuale linguaggio tecnologico. Da questa poesia ci separano ben oltre due secoli essendo stata scritta nell’Ottocento da un autore francese, Sully Prudhomme, nato a Parigi nel 1839, che tra l’altro è stato il primo poeta francese a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura, nel 1901. La motivazione del Premio era: “In riconoscimento della sua composizione poetica, che dà prova di un alto idealismo, perfezione artistica ed una rara combinazione di qualità tra cuore ed intelletto”. Prudhomme, sul declinare dell’Ottocento, fu uno dei poeti più letti e ammirati dal pubblico letterario di tutt’ Europa; il più popolare degli impopolari parnassiani. Intendeva l’arte come pura espressione dell’essere e, con il denaro ricevuto dal Premio Nobel, istituì un premio di poesia in seno alla “Società degli uomini di lettere”. L’anno successivo, insieme a José-Maria de Heredia e Léon Dierx dette vita alla “Società dei poeti francesi”. La poesia, la letteratura, la cultura, l’arte: quanta bellezza! Queste forme espressive nascono, oltre che dal talento dell’artista, dal suo impegno nel coltivarlo, da un suo faticoso processo conoscitivo che genera cultura, conoscenza. Le forme di comunicazione del XXI secolo sono, per contro, all’insegna della funzionalità e della velocità che non permettono pause di riflessione né ragionamento e certamente non favoriscono i lenti processi di apprendimento del pensare. Oggi il mondo vive nell’“interregno”. La risposta a tanta paura nell’umanità a livello globale e la ringhiosità degli uni contro gli altri sarebbe forse meno cruenta se si fossero coltivate politiche in difesa della cultura e dell’arte. Vogliamo a questo proposito riportare l’articolo Di Giovanni De Mauro dal settimanale “Internazionale”, n° 1220 che ci invita a “tentare”, come suggerisce il titolo, per rendere il mondo un posto migliore: “Ci sono questioni che definiscono un’epoca e di fronte alle quali non si può rimanere neutrali. La crisi dei migranti è una di queste. O pensiamo che tutti abbiano il diritto di muoversi liberamente, di attraversare le frontiere e di vivere dove preferiscono, indipendentemente dal paese in cui sono nati, dalla loro condizione economica e dal colore della pelle, oppure al contrario pensiamo che questo diritto ce l’abbiano solo alcuni, e che tutto dipenda dal passaporto che si ha in tasca e da quanti soldi si hanno in banca. Non è un caso se Angela Davis ha definito il movimento dei migranti il movimento del ventunesimo secolo. Perché la posizione che abbiamo sulla crisi dei migranti, le risposte che diamo, quelle di lungo periodo e quelle immediate, nelle città o in quanto nazioni, sull’autobus o al lavoro, dicono chi siamo come individui e come collettività. Dicono che idea abbiamo delle relazioni tra le persone, se troviamo accettabile vivere sapendo che il nostro benessere è reso possibile dallo sfruttamento di altri esseri umani e delle loro risorse, o se invece pensiamo che questo non sia tollerabile. Se siamo convinti che il mondo vada bene così com’è, oppure se pensiamo che sia necessario tentare di cambiarlo per renderlo un posto migliore e più giusto”. Buona poesia!
Mary Titton
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +27. Livorno (Italia, Europa) idem. Suwon (Gyeonggi, Corea del Sud, Asia) nebbia +19. Lubumbashi (Repubblica Democratica del Congo, Africa) sereno +18. Comarapa (Bolivia, Sudamerica) parzialmente nuvoloso +18. Invercargill (Southland, Nuova Zelanda, Oceania) parzialmente nuvoloso +7.
6 settembre -118
La notizia del giorno.
Brucia azienda di rifiuti nel Pavese: rischio diossina.
Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato alle 6:30 di questa mattina nella zona industriale di Mortara, in via Fermi, all’interno della ditta “Eredi Bertè”, che si occupa di recupero di rifiuti speciali. Una colonna di fumo nero è visibile a molti chilometri di distanza e staziona sulla città. I sindaci di Mortara, di Vigevano e di tutti i comuni limitrofi stanno emettendo in queste ore delle ordinanze, in cui invitano la popolazione, a scopo precauzionale, a restare per quanto possibile in casa, a tenere le finestre chiuse e a non raccogliere e consumare i prodotti dell’orto in attesa di conoscere i risultati delle analisi eseguite dall’Arpa. Al momento la colonna nera, spinta dal vento, si sta dirigendo verso nord-est, in direzione di Novara e Vigevano. C’è infatti preoccupazione anche nel Novarese: a pochi chilometri in linea d’area dal luogo dell’incendio, la colonna di fumo è ben visibile. Il sindaco di Borgolavezzaro, Annalisa Achilli, ha già provveduto ad avvisare i suoi concittadini a non tenere aperte le finestre. Il prefetto di Pavia, Attilio Visconti, è arrivato sul posto, dove è rimasto fino a poco fa per coordinare le operazioni dei vigili del fuoco e delle altre autorità intervenute. “Le notizie che sto raccogliendo – ha detto – non sono troppo confortanti. Lì sta bruciando di tutto, comprese gomma e plastica, e c’è il rischio che si sviluppi diossina.” Sul posto sono al lavoro sette squadre di vigili del fuoco giunte da Vigevano, Pavia, dai distaccamenti volontari di Mortara, Mede, Garlasco e Robbio e anche da Milano, ma al momento le operazioni procedono a rilento perché i pompieri hanno problemi di approvvigionamento idrico: sul posto gli idranti sono pochissimi e la pressione nelle tubazioni è bassa. Le autobotti stanno facendo la spola tra quattro punti diversi di Mortara e anche tra alcuni paesi limitrofi per fare rifornimento.
METEO
Roma (Italia, Europa) parzialmente nuvoloso +26. Livorno (Italia, Europa) idem. Pleiku (Provincia di Gia Lai, Vietnam, Asia) per lo più nuvoloso +22. Abuja (Nigeria, Africa) nuvoloso +27. Laredo (Texas, Stati Uniti d’America) soleggiato +29. Wollongong (Nuovo Galles del Sud, Australia) sereno +13.
5 settembre -119
La notizia del giorno.
Bimba di quattro anni morta per malaria.
Una bambina di quattro anni, Sofia Zago, figlia di una coppia italiana residente a Trento, è morta per malaria agli Ospedali Civili di Brescia. La bambina ad agosto era stata in ospedale a Trento per un esordio di diabete infantile. Il 21 agosto, ultimo giorno di ricovero della piccola, è arrivata in ospedale una famiglia del Burkina Faso, di ritorno da un viaggio nel Paese d’origine, con due bambini con la malaria, che sono stati ricoverati in stanze diverse e sono guariti. La piccola non sarebbe mai stata in un paese malarico e la zanzara che trasmette la malattia non risulta presente, come specie, in Italia. La ministra della Salute Beatrice Lorenzin ha detto: “Dalle prime indicazioni pare che la bambina potrebbe aver contratto la malaria in ospedale, a Trento, il motivo per il quale sarebbe un caso molto grave. Abbiamo mandato immediatamente degli esperti sia per quanto riguarda la malattia sia per la trasmissione da parte delle zanzare.” La bambina era stata colpita da malaria cerebrale, la forma più grave della malattia, che viene trasmessa dal Plamodium Falciparum, la specie più aggressiva di un protozoo parassita trasmesso dalla zanzara Anopheles. La morte, nei casi più gravi, può arrivare entro 24 ore. La malattia è diffusa prevalentemente nell’Africa Sub-sahariana, in Asia, in America centrale e del Sud. Sul caso la magistratura ha aperto un fascicolo e al momento non si esclude che la piccola possa essere stata infettata da una zanzara giunta dall’estero in qualche bagaglio. “La zanzara vive come ciclo 20 giorni e non ha progenie quindi non c’è il rischio che possano esserci altre zanzare nate dal vettore”, ha spiegato il professor Alberto Matteelli, esperto di malattie tropicali, comunque è in corso la disinfestazione di tutto il reparto dell’ospedale di Trento come da profilassi.
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +27. Livorno (Italia, Europa) soleggiato +26. Nanchang (Jiangxi, Cina, Asia) parzialmente nuvoloso +25. Sumbe (Angola, Africa) sereno +22. Saskatoon (Saskatchewan, Canada) soleggiato +22. Esperance (Australia Occidentale, Australia) lievi rovesci di pioggia +8.
Buon Compleanno Carlo!
4 settembre -120
La notizia del giorno.
Addio a Gastone Moschin, l’ultimo degli “Amici miei”.
(Una scena del film Amici miei del 1975)
È morto oggi, a 88 anni, nell’ospedale Santa Maria di Terni, dove era ricoverato da qualche giorno, Gastone Moschin, il popolare attore giunto alla notorietà con il film di Monicelli “Amici miei”, in cui interpreta il personaggio di Rambaldo Melandri, un architetto inguaribilmente romantico, al fianco di Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi e Duilio Del Prete. Nato a San Giovanni Lupatoto l’8 giugno 1929, negli anni cinquanta intraprende la sua carriera come attore teatrale, facendo parte prima della Compagnia del Teatro Stabile di Genova e del Piccolo Teatro di Milano, poi collaborando con il Teatro Stabile di Torino (Zio Vanja, di Čechov, 1977; I giganti della montagna, di Pirandello, 1979). Sempre di Čechov, nel 1968 ha interpretato il ruolo di Lopachin ne Il giardino dei ciliegi, sotto la regia di Mario Ferrero. Nel 1955 debutta nel cinema in La rivale di Anton Giulio Majano, la commedia all’italiana, il genere che decreterà la sua fortuna d’attore quattro anni dopo con L’audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy. E’del 1962 il ruolo del fascista Carmine Passante che gli permette di emergere come interprete in Anni ruggenti, il film del 1962 diretto da Luigi Zampa, protagonista Nino Manfredi, ispirato a L’ispettore generale di Gogol. Da quel momento Moschin diventa una presenza costante nel cinema italiano: da La rimpatriata di Damiano Damiani (1963) a La visita di Antonio Pietrangeli (1965) a Sette uomini d’oro, commedia “action” che riscuote un grande successo al botteghino. Più avanti, nel 1983, darà vita a una propria compagnia teatrale con la quale porterà in scena Goldoni (Sior Todero brontolon), Miller (Uno sguardo dal ponte, Erano tutti figli miei), Cechov (Il gabbiano).
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +28. Livorno (Italia, Europa) sereno +27. Antipolo (Provincia di Rizal, Filippine, Asia) per lo più nuvoloso +29. Midelt (Marocco, Africa) per lo più soleggiato +31. Skokie (Illinois, Stati Uniti d’America) parzialmente nuvoloso +19. Tabubil (Papua Nuova Guinea, Oceania) per lo più nuvoloso +22.
3 settembre -121
La notizia del giorno.
F1: a Monza trionfano le Mercedes, vince Hamilton, Vettel terzo.
(Gran Premio d’Italia del 1965. Prima vittoria del Mondiale di Formula 1 di quello che sarebbe diventato uno dei più grandi piloti di tutti i tempi: Jackie Stewart)
Sul circuito di Monza Lewis Hamilton ha vinto davanti a Valtteri Bottas e alla Ferrari di Sebastian Vettel, terzo sul podio. Il britannico ha condotto la gara dal primo all’ultimo giro, portandosi dietro il compagno di squadra Bottas, che si è classificato al secondo posto; Hamilton diventa così il nuovo leader del Mondiale sorpassando Vettel, che è arrivato terzo e, dopo aver tagliato il traguardo, in italiano ha così ringraziato il team e i tifosi: “Grazie ragazzi! È stata una giornata difficile ma c’erano tanti tifosi … Grazie ai tifosi, grazie mille.” Poi in inglese, ha detto di aver avuto qualche difficoltà nel finale e che bisognerà lavorare in vista del finale di stagione. Nonostante il terzo posto, il tedesco è stato fortemente applaudito dai numerosissimi tifosi della Ferrari che hanno assistito alla gara. “Oggi è stato quasi imbarazzante vedere la differenza tra Mercedes e Ferrari”, ha dichiarato il numero uno della casa di Maranello, Sergio Marchionne, dopo il Gp d’Italia, sottolineando che “l’obiettivo non cambia per il mondiale piloti e costruttori”, e che “questa non è la Ferrari: bisogna raddoppiare l’impegno. Dobbiamo togliere il sorriso dalla faccia di questi, mi stanno girando un po’ le balle.” Dietro alla Ferrari di Vettel si è classificata al quarto posto la Red Bull di Daniel Ricciardo, autore di una grande rimonta dal 17° posto di partenza. Quinta l’altra Ferrari di Kimi Raikkonen, davanti alla Force India di Esteban Ocon, alle Williams di Lance Stroll e Felipe Massa. Nono posto per Sergio con la Force India e decimo per Max Verstappen con la Red Bull. Lewis Hamilton con questa vittoria sale in testa alla classifica del Mondiale con 238 punti, superando Vettel, che si ritrova a 235.
Un’estate al mare. Riprende oggi le pubblicazioni il nostro DayBayDay dopo oltre un mese di assenza dovuta alla pausa estiva di agosto. Un bentornato quindi un po’ a tutti, innanzitutto ai nostri affezionati lettori che ci auguriamo presuntuosamente ne abbiano avvertito la mancanza, a chi giorno più giorno meno ha affollato spiagge e litorali, nonché a chi invece ha preferito altri luoghi per le proprie vacanze magari pensando al mare come possibile futura meta. Naturalmente il nostro pensiero va anche ai tanti che per le più diverse ragioni non hanno potuto andare né per lidi né in montagna rimanendo a casa, viaggiando forse sulle ali dell’immaginario e della fantasia che comunque talvolta aiutano a compensare il desiderio di evasione e di distacco, almeno per un se pur breve tempo, dallo scorrere incessante della quotidianità delle cose.
In ogni caso un’altra estate volge al suo termine e siamo convinti valga la pena di ripercorrere questo lungo mese che ci lasciamo alle spalle nei suoi tratti di cronaca più essenziali. È verosimile che tutti ricorderanno per un bel pezzo il gran caldo, con temperature già da fine giugno ben al di sopra della media stagionale, ma sarà altrettanto impossibile dimenticare alcuni veri e propri orrori che hanno costellato questi giorni di agosto. La strage jihadista di Barcellona alle Ramblas, così come la feroce spietata esecuzione di Niccolò Ciatti a Lloreta de Mar in Costa Brava da parte di tre balordi, probabilmente vicini agli ambienti della mafia cecena che da quelle parti spadroneggia, ci dicono come in pochi attimi svago e naturale desiderio di tranquillità con i propri cari possano trasformarsi in tragedie devastanti. In entrambi i casi si è presto appurato che gli autori materiali sono ragazzi giovani a loro modo sbandati, carichi di odio e di una visione della vita da far accapponare la pelle. Stesso dicasi per gli stupratori di Rimini e per altri episodi di una cronaca nerissima di violenze, risse, fatti di sangue in giro per la il nostro Bel Paese. Anche Roma non è stata da meno con l’allucinante delitto del quartiere Flaminio a Ferragosto. Una banalità del male assai diffusa per monti e per valli, in Italia come nel mondo, certamente non nuova nel senso che non la scopriamo certo oggi, ma che ci deve far riflettere sempre e a fondo.
Atti così odiosi non sono tollerabili allo stesso modo di altre vicende che definire deprecabili è un chiaro gentile eufemismo. Sempre a Roma viene sgomberato con la forza un grande immobile in pieno centro a via Curtatone all’angolo con Piazza Indipendenza, occupato abusivamente da alcune centinaia di profughi quasi tutti eritrei ed etiopi. Una situazione che si trascinava da anni nella più assoluta incuria dell’amministrazione capitolina. Bene, non si pensa minimamente e per tempo a trovare soluzioni decenti, realistiche e condivise, ma si lascia tutto all’improvvisazione burocratica degli adempimenti. Così all’estero girano gioiosamente immagini di cariche e di idranti che contribuiscono insieme alla perenne spazzatura nei cassonetti, alle buche dappertutto, al non governo, ai turisti in mutande nelle vie e nelle fontane, a rendere sempre più degradata quella che dovrebbe e potrebbe essere la più bella città del mondo.
Intendiamoci, le occupazioni sono illegittime e illegali ma la casa è un diritto e un bene a cui tutti devono poter avere accesso in un Paese civile, indipendentemente se si tratta di italiani o rifugiati. È una questione di dignità della persona ed è la politica a dover dare delle risposte concrete ai suoi vari livelli. Questo vale anche per la piaga ricorrente dell’abusivismo di cui i fatti di Casamicciola ad Ischia sono esempio elementare e sconcertante. La corsa al guadagno facile, alla speculazione, alla corruttela clientelare, rischiano di cambiare profondamente il sentire di ognuno e le coscienze, spingendoci pericolosamente verso nuove demagogie e un relativismo culturale diffuso. Strada certa del resto per non andare da nessuna parte.
Fortunatamente non tutto è così e proprio per questo ci sentiamo vicini a chi ha utilizzato le proprie vacanze (sicuramente una larghissima maggioranza) anche come opportunità per riflettere, tirare il fiato, magari girando per città e nazioni diverse, per conoscere, imparare, fare nuove esperienze e confrontarsi con quanto c’è ancora tanto da meravigliarsi e stupirsi su questo nostro Pianeta che a volte, diciamo la verità, ci sembra davvero impazzito.
Per quanto ci riguarda, come sempre e sempre più convinti, ripartiamo dunque semplicemente dalla cultura, dall’arte e dalla bellezza che come si sa, ad apprezzarla e perseguirla, è chiave di vita.
(Eugène Samuel Grasset, 1841-1917)