1 agosto – 1 settembre
Questa rubrica ripartirà a settembre per una nuova e prorompente avventura!
31 luglio -154
La notizia del giorno.
Venezuela: Maduro minaccia le opposizioni, il Parlamento e la Procura.
Dopo la vittoria nelle elezioni per l’Assemblea Costituente, il presidente venezuelano Nicolas Maduro, nel suo primo discorso pubblico, ha annunciato che l’organismo servirà per prendere misure contro il Parlamento, la Procuratrice Generale, i dirigenti dell’opposizione e la stampa indipendente. Il presidente del Parlamento, Julio Borges, avverte che si sta andando verso “uno scenario molto probabile di scontro violento”, perché l’opposizione non intende cedere la sede del potere legislativo all’Assemblea Costituente eletta ieri, di cui non riconosce la legittimità: “Dobbiamo fare valere un fatto fondamentale, che è questo Parlamento, eletto da oltre 14 milioni di venezuelani, è l’unica autorità eletta e legittima nel paese. Ci tocca difendere la legge e la Costituzione.” Intanto si aggrava il bilancio della repressione: 13 morti in un giorno. Alcune delle vittime sono state assassinate, secondo vari deputati venezuelani, dai “collettivi”, i cosiddetti “gruppi di difesa della revolución” chavista, spesso armati. Per gli Usa, che hanno interessi nelle raffinerie Usa del Golfo del Messico, c’è un alto rischio di dittatura, perciò l’ambasciatore americano all’Onu, Nikki Haley, ha affermato: “Le fasulle elezioni di Maduro sono un altro passo verso la dittatura. Non accetteremo un governo illegale. Il popolo venezuelano e la democrazia prevarranno.” Intanto sono allo studio nuove sanzioni, quali il blocco dell’import dei 750.000 barili di greggio venezuelano, misura che colpirebbe duramente Caracas e che secondo un’analisi del colosso bancario britannico Barclays spingerebbe il Venezuela “verso il default”.
METEO
Roma (Italia, Europa) solleone +35. Livorno (Italia, Europa) idem. Ninh Bình (Vietnam, Asia) parzialmente nuvoloso +31. Abeokuta (Nigeria, Africa) nuvoloso +28. Fort Worth (Texas, Stati Uniti d’America) parzialmente nuvoloso +26. Città di Coffs Harbour (Nuovo Galles del Sud, Australia) parzialmente nuvoloso +9.
30 luglio -155
La notizia del giorno.
F1: Gp d’Ungheria: vince Vettel, secondo Raikkonen.
(Il primo Gran Premio d’Ungheria, Magyar Nagydíj, è stato vinto nel 1936 da Tazio Nuvolari)
Doppietta Ferrari: Vettel ha vinto la gara all’Hungaroring, vicino a Budapest, precedendo la Rossa del compagno di scuderia Kimi Raikkonen. In terza posizione la Mercedes di Valtteri Bottas davanti all’altra Stella d’argento di Lewis Hamilton. Quinto al traguardo Max Verstappen con la Red Bull, sesto Fernando Alonso su McLaren. Il tedesco ha dovuto guidare con lo sterzo «piegato». Gli dicono di evitare i cordoli, di stare tranquillo, ma quell’andare sbilenco favorisce il recupero delle Mercedes, che nella prima parte della corsa risultavano molto distaccate, ma poi nella seconda parte della gara andavano decisamente più forte. Non sarebbe finita così se Kimi Raikkonen non avesse chiuso la strada a chiunque da dietro potesse infastidire Vettel, leader mondiale, oggi a +14 rispetto ad Hamilton. Il resto della gara è stato una processione verso la bandiera a scacchi. Sergio Marchionne esulta: “Sono commosso e felice, questa è la Ferrari che voglio. Sono soddisfattissimo del lavoro nelle ultime due settimane. Dopo Silverstone c’è stato un grandissimo recupero. Siamo una squadra fortissima.”
METEO
Roma (Italia, Europa) per lo più soleggiato +32. Livorno (Italia, Europa) soleggiato +30. Echmiadzin (Armenia, Asia) per lo più soleggiato +37. Merca (Somalia, Africa) soleggiato +28. Lelydorp (Suriname, Sud America) parzialmente nuvoloso +28. Huonville (Tasmania, Australia) parzialmente nuvoloso +6.
29 luglio -156
La notizia del giorno.
Palermo ricorda il padre del pool antimafia.
Oggi Palermo ricorda la strage di via Pipitone Federico in cui morirono il giudice istruttore Rocco Chinnici, i carabinieri della scorta, Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, e Stefano Li Sacchi, il portiere dello stabile in cui abitava il magistrato: una corona di fiori è stata deposta nel luogo dell’agguato alla presenza di Caterina e Giovanni Chinnici, figli di Rocco, e delle autorità civili e militari. Dopo la messa al Comando Legione carabinieri è stata presentata la nuova edizione del volume “L’illegalità protetta”. A 34 anni di distanza da quel tragico 29 luglio 1917 Chinnici è stato ricordato dal presidente del Senato Piero Grasso con un post su Facebook: “Chinnici fu tra i primi a capire la dimensione e la peculiarità della mafia. Fu proprio lui, ad esempio, a insistere per il coordinamento delle indagini su Cosa nostra, l’unico modo per poterla combattere in modo efficace: fu l’inizio del famoso pool antimafia di Falcone e Borsellino, quello che pochi anni dopo portò alla sbarra la Cupola nel maxiprocesso. “Papà Rocco” mi ha insegnato molto: io – come altri giovani magistrati che lui amabilmente chiamava “i plasmoniani” – ho imparato tantissimo da questo incorruttibile uomo, profondamente innamorato del suo lavoro e sinceramente impegnato nella lotta alla criminalità organizzata.”
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +32. Livorno (Italia, Europa) soleggiato +30. Takayama (Prefettura di Gifu, Giappone, Asia) nuvoloso +21. Las Anod (Somalia, Africa) soleggiato +33. Maceió (Jardim da Saúde, Maceió – Alagoas, Brasile, Sud America) per lo più nuvoloso +24. Shepparton (Victoria, Australia) sereno +3.
Affettuosissimi auguri a Margherita, la più rocambolesca, affettuosa e generosa al mondo! … nonché coautrice di questa rubrica … Tanti cari auguri da tutti noi!
28 luglio -157
La notizia del giorno.
Decreto sui vaccini: ora è legge.
Via libera definitivo nell’Aula della Camera al decreto legge in materia di vaccini. Il testo è stato licenziato a Montecitorio con 296 voti a favore, 92 contrari e 15 astenuti. Contro il decreto si sono espressi M5S e Lega. Ad astenersi sono stati i deputati di Si e Fdi. La proclamazione del risultato del voto è stata salutata da un lungo applauso dai banchi del Pd. Scatta quindi l’obbligatorietà per l’iscrizione agli asili nido e alle scuole dell’infanzia. Poi da 6 a 16 anni viene meno l’obbligatorietà ma partono le sanzioni. I vaccini obbligatori diventano 10 e non più i 12 inizialmente richiesti: contro polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, emofilo di tipo B, morbillo, parotite, rosolia e varicella. Altre quattro vaccinazioni (anti-meningococco B e C, anti-pneumococco e anti-rotavirus) vengono attivamente consigliate dalle Asl. Previsto un periodo di tre anni per l’obbligatorietà, al termine dei quali, in base alla situazione sanitaria nazionale, le cose potranno essere riviste. Ridotte le sanzioni ai genitori che non vaccinano, che passano da un minimo di 100 a un massimo di 500 euro (contro i previsti 7.500 euro), a seconda della gravità dell’inadempimento. Via anche tutti i riferimenti alla perdita della patria potestà. Le vaccinazioni saranno richieste anche per operatori sanitari, sociosanitari e scolastici. Per un periodo sperimentale, inoltre, sarà possibile prenotare i vaccini in farmacia. Il premier Paolo Gentiloni si è così espresso sul via libera finale al decreto vaccini: “Il varo definitivo della legge aumenterà il livello di protezione sanitaria delle famiglie italiane.” Intanto fuori c’è stata la protesta dei manifestanti no-vax che hanno stazionato davanti a Montecitorio da stamattina per protestare contro il decreto sui vaccini obbligatori e una legge che a parer loro non tiene conto dei rischi e interviene pesantemente sulla libertà di scelta dei genitori.
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +30. Livorno (Italia, Europa) idem. Fujaira (Emirati Arabi Uniti, Asia) per lo più soleggiato +35. Hargeisa (Somalia, Africa) lievi rovesci di pioggia +27. Popayán (Dipartimento di Cauca, Colombia, Sud America) per lo più nuvoloso +18. Bicheno (Tasmania, Australia) sereno con nuvolosità sparsa +6.
27 luglio -158
La notizia del giorno.
Gerusalemme: scontri sulla Spianata delle Moschee.
Dopo la rimozione dei metal detector installati dopo l’uccisione a colpi di pistola da parte di terroristi arabi di due poliziotti israeliani il 14 luglio scorso, migliaia di fedeli musulmani sono tornati a pregare per la prima volta, dopo due settimane di proteste, sulla Spianata delle Moschee, il terzo luogo santo dell’Islam, il Monte del Tempio per gli ebrei. Sono scoppiati nuovi scontri tra fedeli musulmani e polizia israeliana, che, secondo un corrispondente della France Presse, sono cominciati subito dopo l’ingresso dei fedeli nel luogo sacro. Gli agenti hanno usato gas lacrimogeni, pallottole di gomma e spray al peperoncino. Il portavoce della polizia, Micky Rosenfeld, ha spiegato in un comunicato che l’intervento delle forze dell’ordine è stato causato da una sassaiola contro gli agenti, che hanno rimosso diverse bandiere palestinesi che erano state issate sulla terrazza del compound. Amnesty International, invece, parla di un “attacco deliberato” contro una “folla pacifica” e accusa la polizia di “uso sproporzionato della forza”. La Mezzaluna rossa riferisce di 115 palestinesi rimasti feriti, di cui 15 sono stati portati in ospedale. Negli scontri è rimasto ferito anche un agente di polizia israeliano.
METEO
Roma (Italia, Europa) per lo più soleggiato +30. Livorno (Italia, Europa) sereno +28. Alaverdi (Armenia, Asia) soleggiato +29. Ouagadougou (Burkina Faso, Africa) per lo più soleggiato +33. Kotzebue (Alaska, Stati Uniti d’America) per lo più soleggiato +14. Tweed Heads (Nuovo Galles del Sud, Oceania) sereno +13.
26 luglio -159
La notizia del giorno.
Libia: accordo di pace di Parigi.
Fayez Sarraj e Khalifa Haftar, i leader dei due governi antagonisti in Libia, hanno partecipato a Parigi ai negoziati per la pacificazione del Paese nordafricano. I due leader libici si sono incontrati al castello di La Celle-Saint-Cloud, alle porte di Parigi. Prima del vertice a quattro (oltre a Macron, c’era l’inviato speciale dell’Onu per la Libia, Ghassan Salamé) si sono stretti la mano. il presidente Emmanuel Macron alla fine dell’incontro ha detto: “Oggi la causa della pace in Libia ha fatto un grande progresso. Voglio ringraziarvi per gli sforzi fatti”, poi ha annunciato che il presidente del Consiglio presidenziale di Tripoli e il comandante dell’Esercito nazionale libico hanno adottato la dichiarazione congiunta sull’avvenire del paese. I punti principali: tregua, elezioni, migranti. “Oggi la pace può vincere”, ha aggiunto Macron parlando di “impegno storico”. Il presidente francese poi ha ringraziato anche l’Italia e il suo premier Gentiloni per l’impegno profuso nei negoziati di pace.
Avvenimenti e Protagonisti del Passato.
Elliot Erwitt.
Elliott Erwitt, statunitense, nato a Parigi il 26 luglio 1928, universalmente considerato una delle figure leader nel mondo della fotografia è il maestro incontrastato della fotoironia o dell’arte dell’ironia. Come ogni fotografo, esce di casa sempre con una macchina fotografica a portata di mano; è difficile separarsi dal mezzo che, all’improvviso, può fissare l’attimo decisivo, catturare l’elemento che definisce, nella sua esclusività, l’essenza di un’immagine, di un sentimento, di una situazione, soprattutto per un artista del suo calibro. “La fotografia non si studia, si fa”, “Il punto fondamentale è scattare la foto in modo che poi non ci sia bisogno di spiegarla con le parole” oppure “Quando è ben fatta, la fotografia è interessante. Quando è fatta molto bene, diventa irrazionale e persino magica. Non ha nulla a che vedere con la volontà o il desiderio cosciente del fotografo” così commenta la fotografia Erwitt, autore di fotografie storiche che hanno accompagnato la “commedia umana” dal secolo scorso in avanti. Specializzato in fotografia pubblicitaria e documentaria è noto per i suoi scatti in bianco e nero che ritraggono situazioni ironiche ed assurde di tutti i giorni come ad esempio la celeberrima immagine dei due fidanzati ripresi dallo specchietto di un auto. Erwitt con ogni suo scatto esprime se stesso, il suo modo di vedere il mondo. Inventore degli “Snaps”, ovvero gli scatti umoristici colti al volo, commenta che “A volte, l’aspetto umoristico è nella fotografia, non nella scena”. Erwitt dice che preferisce divertirsi e se questo suo modo di vedere le cose diverte e fa sorridere anche altre persone, ne è felice. “Far ridere le persone è uno dei più grandi traguardi che si possono raggiungere. È molto difficile, per questo mi piace”. “L’ironia di Erwitt scaturisce dalla sua capacità di cogliere nella quotidianità degli accostamenti paradossali, che allo stesso tempo mettono in mostra e smitizzano le borie e le ansie della società contemporanea. Ma sempre bonariamente e con una buona dose di accondiscendenza. I cani sono uno dei suoi soggetti preferiti. Non perché ne sia particolarmente affascinato (almeno così lui sostiene), ma perché con il loro atteggiamento naturale e irriverente, fungono da perfetto contraltare alla pomposità ed alla ricercata compostezza dei loro padroni. La sua attenzione nei confronti degli aspetti apparentemente più frivoli della società, lo resero un protagonista sui generis della Magnum. Ma anche quando si cimenta nel fotogiornalismo “classico”, Erwitt regala ai suoi ammiratori immagini in grado di fissare nella memoria di generazioni passaggi storici di portata mondiale, dalla foto di Jaqueline Kennedy durante il funerale del marito, a quella di Nixon che punta il dito sul petto di Nikita Kruscev, ai ritratti di Che Guevara ed a quelli di Marilyn Monroe. Nella sua opera è possibile anche rintracciare un filone dedicato, volontariamente o meno, alla tematica razziale affrontata anche in questo caso col sorriso (magari un po’ amaro) sulle labbra”. (dal sito grandi-fotografi). Erwitt ad oggi è autore di venti libri di fotografia, pluripremiato e le sue foto sono in mostra, alternativamente, nei musei più prestigiosi di tutto il mondo.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +29. Livorno (Italia, Europa) sereno con nuvolosità sparsa +27. Kermanshah (Regione di Kermanshah, Iran, Asia) soleggiato +39. Ondjiva (Angola, Africa) soleggiato +29. Herndon (Virginia, Stati Uniti d’America) nuvoloso +23. Distretto di Kaikoura (Canterbury, Nuova Zelanda, Oceania) parzialmente nuvoloso +4.
25 luglio -160
La notizia del giorno.
Premio “Enrico Fermi” 2017.
Il Premio “Enrico Fermi” 2017 della Società Italiana di Fisica (SIF), nel 120/o anniversario della fondazione della Società, è andato a tre illustri ricercatori per i loro importanti contributi alla fisica del neutrino, una misteriosa particella della quale c’è ancora molto da scoprire, con studi effettuati presso il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso. I ricercatori sono Gianpaolo Bellini, dell’Università di Milano e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Veniamin Berezinsky, di Gran Sasso Science Institute (GSSI) e Infn, e Arnulf Kirsten, dell’Istituto Max Planck a Heidelberg. Questo prestigioso riconoscimento, istituito nel 2001 dalla Società Italiana di Fisica in occasione del centenario della nascita di Fermi, viene attribuito con cadenza annuale a uno o più soci che abbiano particolarmente onorato la fisica con le loro scoperte. Il settore di ricerca dei vincitori di quest’anno è centrato sulla fisica del neutrino, una particella leggerissima e capace di interagire solo debolmente con la materia, che ha permesso e permette tutt’ora di avventurarsi oltre i confini del Modello Standard della fisica e di capire il meccanismo col quale il Sole e le stelle producono energia. Determinanti sono stati l’esperimento Gallex, guidato da Kirsten, che ha misurato per la prima volta il flusso dei neutrini solari fino alle energie più basse, e l’esperimento Borexino, guidato da Bellini, che misura da più di un decennio con precisione e sensibilità crescenti lo spettro energetico dei neutrini solari. Il Premio Fermi 2017 evidenzia anche l’eccellenza di importanti istituzioni italiane di ricerca, come il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso dell’Infn, a L’Aquila, che ha sempre dato un notevole impulso alla realizzazione di scoperte e allo sviluppo di tecnologie con l’importante contributo di ricercatori internazionali.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno con qualche nuvola +28. Livorno (Italia, Europa) sereno +27. Pushkar (Rajasthan, India, Asia) lievi rovesci di pioggia +27. Nampula (Mozambico, Africa) per lo più nuvoloso +27. Monterey (California, Stati Uniti d’America) coperto +28. Poindimié (Nuova Caledonia, Oceania) sereno con nuvolosità sparsa+17.
24 luglio -161
La notizia del giorno.
Polonia: il presidente Duda mette il veto alla riforma della Corte suprema.
Dopo otto giorni di proteste dei cittadini che chiedevano a Duda di usare il veto, inaspettatamente Duda ha deciso di mettere il veto su una legge che impone la sostituzione dei giudici della Corte suprema con funzionari di nomina governativa. La riforma proposta dal partito di maggioranza, di cui fa parte anche Duda, prevede che il ministro della giustizia possa mandare in pensione tutti gli 83 giudici a prescindere dalla loro età. Dopo le ingenti proteste popolari, il presidente ha fatto appello alla pace sociale, facendo salva così l’autonomia dei giudici.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +30. Livorno (Italia, Europa) idem. Suwon (Gyeonggi, Corea del Sud, Asia) parzialmente nuvoloso +26. Gemena (Repubblica Democratica del Congo, Africa) pioggia +24. Samaipata (Bolivia, Sudamerica) nuvoloso +17. Matamata (Waikato, Nuova Zelanda, Oceania) sereno +2.
23 luglio -162
La notizia del giorno.
Roma: emergenza acqua.
Dopo la decisione della Regione Lazio di sospendere il prelievo dell’acqua dal lago di Bracciano, determinata dal “consolidarsi delle condizioni di deperimento del lago e, quindi, per determinare l’avvio di un’azione di salvaguardia relativa agli aspetti ambientali-naturalistici del bacino, con l’obiettivo di recuperare per quanto possibile la sua naturale integrità ecologica”, come annunciato dalla stessa in una nota, si profila il razionamento dell’acqua per un milione e mezzo di romani. L’Acea, la multiutility leader nel settore idrico, nella vendita di energia e gas, infatti, avverte: “La drastica riduzione dell’afflusso di acqua alla rete idrica della Capitale ci costringerà a mettere in atto una rigida turnazione nella fornitura che riguarderà circa un milione e mezzo di romani. Acea, comunque, si impegna sin d’ora ad elaborare un piano dettagliato di emergenza che, non appena pronto, sarà messo a disposizione e comunicato capillarmente alla cittadinanza.” Il presidente di Acea Ato 2, Paolo Saccani, a SkyTg24 dichiara: “In 7 giorni non troveremo altra soluzione che razionare l’acqua a 1,5 milioni di romani, alle attività produttive, turistiche, ai palazzi delle istituzioni, al Vaticano: questo succederà. Non faremo il bene dell’immagine della Capitale d’Italia.” Dunque è scontro tra la Regione Lazio e l’Acea. Da parte sua la Regione Lazio afferma che “l’obiettivo” è “recuperare per quanto possibile la naturale integrità ecologica” del bacino d’acqua … Il direttore regionale delle Risorse idriche ha oggi firmato l’ordinanza che impone ad Acea Ato 2 di azzerare ogni prelievo della risorsa idrica dal bacino del lago di Bracciano, entro e non oltre le ore 24 del giorno 28 luglio prossimo, onde consentire il ripristino del livello naturale delle acque del lago e della loro qualità.” L’Acea dice: “Riteniamo questo atto della Regione Lazio abnorme e illegittimo ma soprattutto inutile rispetto alla tutela del lago … Azzerare la derivazione da Bracciano fa risparmiare 1,5 millimetri ma porterà agli abitanti di Roma pesantissimi disagi.” E intanto i romani rischiano di rimanere a secco.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +30. Livorno (Italia, Europa) idem. Gimpo (Gyeonggi, Corea del Sud, Asia) parzialmente nuvoloso +27. Bukavu (Repubblica Democratica del Congo, Africa) parzialmente nuvoloso +26. Cochabamba (Bolivia, Sudamerica) sereno +26. Blenheim (Marlborough, Nuova Zelanda, Oceania) nuvoloso +10.
22 luglio -163
La notizia del giorno.
Roma: Anna Magnani in mostra al Vittoriano.
Si apre oggi, 22 luglio, nella sala Zanardelli al Vittoriano, la mostra Anna Magnani, che sarà visitabile fino al 22 ottobre. I visitatori potranno ammirare l’attrice grazie a una serie di fotografie, registrazioni e filmati che ne ripercorrono la carriera dagli esordi nel teatro e nella rivista fino ai successi in Italia e all’estero. C’è Anna Magnani in ciabatte che brinda in salotto con Pier Paolo Pasolini e Ettore Garofolo, fuma sdraiata sul divano, ammonisce con l’indice alzato un giornalista, suona la chitarra, c’è Anna che ride di cuore e ti sembra di sentire risuonare la sua voce inconfondibile. Il curatore, il regista Mario Sesti, ha scelto, in grandezze diverse, dagli archivi dell’Istituto Luce Cinecittà, del Centro Sperimentale – Cineteca nazionale, scatti rappresentativi della vita della grande attrice alternando il cinema, i set, e la vita privata. “Un percorso emozionale” racconta Sesti, che fa scoprire i mille volti di questa persona, tra momenti noti, popolarissimi e altri che sono scoperte. La Magnani privata, tra le sue stanze, alla fin fine non è poi così diversa dalla pubblica: Anna è stata una donna libera sempre.” Il regista, giornalista e critico cinematografico che ha organizzato la mostra, ha anche aggiunto: “Anna Magnani, la vita e il cinema è un viaggio all’interno dell’immaginario e della memoria di un’icona il cui corpo e la cui rappresentazione irradiano ancora oggi un senso inconfondibile di questa personalità così nota e popolare. La mostra intende innanzitutto raccontare, anche a chi per età non abbia visto i suoi film, come la Magnani abbia saputo costruire e offrire lo spessore di una soggettività femminile capace di connettere un abisso antico e recente di dolore con il sogno inesauribile di felicità e cambiamento.” Il corridoio iniziale mostra subito la sequenza di fotogrammi dei suoi film famosi, Teresa Venerdì, Mamma Roma, Roma città aperta, Nella città l’inferno, a metà percorso lo spazio domestico, la Magnani in casa propria, in un ambiente privato, in “un contesto meno conosciuto dell’attrice simbolo del realismo, dell’azione nello spazio pubblico di strade e piazze, della ribellione davanti agli occhi della società”. Il 24 e il 31 luglio e poi il 7 agosto saranno proiettati Mamma Roma, Bellissima e L’amore, preceduti da testi di interviste e scritti della Magnani recitati dalla nipote attrice, Olivia. Anna Magnani rimane ancora un’attrice simbolo del cinema italiano, altresì particolarmente conosciuta per essere stata, insieme ad Alberto Sordi e Aldo Fabrizi, una delle figure preminenti della romanità cinematografica del XX secolo.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +30. Livorno (Italia, Europa) idem. Echmiadzin (Armenia, Asia) per lo più soleggiato +35. Soroti (Uganda, Africa) parzialmente nuvoloso +26. Decatur (Georgia, Stati Uniti d’America) nuvoloso +28. Christchurch (Canterbury, Nuova Zelanda, Oceania) sereno +6.
21 luglio -164
La notizia del giorno.
Grecia: terremoto di 6,7, due morti a Kos. Piccolo tsunami a Bodrum.
Un terremoto di magnitudo 6,7 ha colpito, alle 1,31 ora locale (mezzanotte e mezza in Italia), l’isola greca di Kos, nel mar Egeo, e anche la città turca di Bodrum (l’antica Alicarnasso), la costa turca meridionale e le vicine isole greche. Dopo la scossa si è verificato anche uno tsunami definito “di piccola entità” dai centri di segnalazione dei terremoti europei. L’epicentro del terremoto è stato localizzato a 10 chilometri a sud di Bodrum e a 16 chilometri a sud di Kos, ad una profondità di 10 chilometri. Il terremoto è stato avvertito fino alle isole di Rodi e Creta. La zona è sismica e diverse scosse erano state sentite nelle passate settimane nell’area di Bodrum, dove le acque sono giunte fino a un centinaio di metri all’interno della costa, senza tuttavia provocare gravi danni. Due turisti sono morti, Sinan Kurdoglu, cittadino turco di 39 anni e un ragazzo svedese di 22, uccisi nel crollo del soffitto di un bar dell’isola greca. Dei 120 feriti della località turistica greca, almeno cinque sono gravi, 70 i feriti a Bodrum. Il sisma è stato generato dal blocco turco-anatolico, “che si muove abbastanza rapidamente verso ovest, verso l’Egeo, sotto la spinta dell’Arabia. In tutto l’Egeo, con Creta e le altre isole, ci sono poi deformazioni con faglie attive, che riaccomodano questi movimenti”, dice Alessandro Amato dell’ Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). Meccanismi e zone diversi da quelli che hanno provocato nei mesi scorsi il terremoto di Amatrice. Almeno 160 le scosse di assestamento che hanno seguito finora quella principale: la più forte è stata di magnitudo 4.8. Secondo l’Ingv tali scosse proseguiranno per una settimana. L’isola è devastata con crolli diffusi e edifici pericolanti, un pontile di un bar sull’acqua è crollato, isolando gli avventori su una piattaforma pericolante sul mare. Molti sono stati messi in salvo dalla Guardia Costiera e dai vigili del fuoco. L’aeroporto, riferiscono le autorità, è operativo. Il porto invece funziona parzialmente, le grandi imbarcazioni non possono attraccare. Due grandi navi, rispettivamente con 260 e 80 passeggeri a bordo, sono state deviate sulle isole di Nisyros e Kalymnos. Un portavoce del ministero dei Trasporti e delle infrastrutture, Jristos Spiritzis, ha dichiarato all’agenzia di stampa Amna che si attende l’arrivo di un team di esperti per valutare i danni.
Avvenimenti e Protagonisti del Passato.
Claus Schenk von Stauffenberg: l’imperativo di disobbedire davanti a un ordine immorale.
“Dobbiamo dimostrare al mondo che non eravamo tutti come lui”. (Claus Stauffenberg).
Claus Schenk von Stauffenberg fu arrestato e fucilato alla schiena, assieme agli altri congiurati, per l’attentato del 20 luglio 1944 (noto anche come Operazione Valchiria) contro Adolf Hitler. Lo scopo dell’attentato era quello di eliminare Hitler e, attraverso un colpo di Stato, instaurare un nuovo governo che avesse il compito di negoziare una pace separata con gli Alleati, allo scopo di evitare la disfatta militare e l’invasione della Germania. L’attentato fu pianificato sfruttando la possibilità che offriva il piano Valchiria, ossia la mobilitazione della milizia territoriale in caso di colpo di Stato o insurrezione interna, opportunamente modificato dal colonnello von Stauffenberg. L’ufficiale tedesco era nato in Baviera, proveniente da un’aristocratica famiglia cattolica. Suo padre era il conte Alfred Schenk von Stauffenberg e sua madre era la contessa Karoline von Uxkull. Tra i suoi antenati poteva vantare il feldmaresciallo conte August Neidhardt von Gneisenau. Essi, assieme a Gerhard von Scharnhorst e Carl von Clausewitz, intrapresero una radicale opera di rinnovamento di tutto il sistema militare prussiano dopo la sconfitta contro Napoleone Bonaparte alla battaglia di Jena, avendo anche il ruolo fondamentale nella creazione dello stato maggiore prussiano, la prima istituzione del genere al mondo. All’età di 19 anni, il conte von Stauffenberg si arruolò volontario nel reggimento nel quale aveva prestato servizio suo zio, il conte Nikolaus von Uxkull: il 17° Cavalleria di Bamberga. Dopo la prima guerra mondiale, l’esercito tedesco era stato drasticamente ridotto nelle dimensioni e gli aspiranti ufficiali dovevano prima prestare servizio nella truppa. Divenne, dopo quattro anni, tenete. Inizialmente, pur non condividendone alcuni aspetti, aderì al Partito Nazionalsocialista Tedesco dei lavoratori, per poi rigettare la propria fede nel Governo Hitler davanti all’abiezione delle persecuzioni e quando divenne evidente la sua politica fallimentare che avrebbe portato alla rovina l’intero popolo della Germania. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, prestò servizio come ufficiale e in seguito, trasferito al comando supremo di Berlino, prese parte alla campagna di Francia e all’Operazione Barbarossa, il progetto nazista di attaccare la Russia Stalinista. Col grado di tenente colonnello fu inviato in Tunisia come ufficiale di Stato maggiore dove, durante un attacco aereo della Royal Air Force, venne ferito gravemente. Ebbe salva la vita grazie all’intevento del famoso chirurgo Ernst Ferdinand Sauerbruch ma, perse la mano destra, l’occhio sinistro e due dita della mano sinistra. Per spirito di fedeltà alla patria, continuò a prestare servizio nell’esercito fino a quando si rese conto che Hitler stava portando il proprio paese verso la distruzione. “E’ tempo di fare qualcosa. Ma chi esita ad agire deve aver chiaro in coscienza che passerà alla storia come traditore; e se omette del tutto di agire, sarebbe un traditore di fronte alla propria coscienza”. “Claus von Stauffenberg” (così come ne parla Marco Innocenti, in un suo articolo, sull’attentato del 20 luglio, a Hitler, pubblicato sul Sole 24Ore “37 anni, eroe di guerra, pluridecorato, brillante ufficiale di Stato maggiore: un uomo colto, raffinato, amante della poesia e della musica, fervente cattolico, idealista, poliglotta, ostile alla mentalità conservatrice degli alti gradi dell’esercito. Ha combattuto in Polonia, in Francia, sul fronte russo, in Tunisia: ha perso l’occhio sinistro e la mano destra. L’opposizione a Hitler è nata alla vista delle atrocità commesse dai nazisti. Il disgusto è diventato ribellione, e la ribellione cospirazione. La coscienza ha il sopravvento sull’obbedienza. Nel settembre del ’43 entra nel complotto che altri ufficiali stanno portando avanti da tempo, per una “questione di onore” ma senza fortuna. Alla moglie Nina, madre dei loro quattro figli, dice:” Sento di dover fare qualcosa per salvare la Germania”. Non sopporta la vergogna di sentirsi tedesco. È un uomo alto, eretto, l’occhio sinistro coperto da una benda nera, una figura piena di fascino e di fierezza. Assume la leadership della congiura, da uomo pronto ad arrivare al limite. E il limite è l’uccisione del Fuhrer, il “caporale boemo”, come lo chiamano gli ufficiali aristocratici che si stanno organizzando per eliminarlo”. L’attentato fu fissato per il 20 luglio 1944 e si sarebbe realizzato nella sede del quartier generale di Hitler, la cosiddetta tana del lupo, a Rastenburg. Alcune circostanze resero, però, più difficile l’attuazione del piano originale. Per il forte caldo, infatti, la riunione si svolse in un edificio in legno, con le finestre aperte, e non nel bunker dove l’esplosione, non potendosi sfogare all’esterno, sarebbe stata enormemente più devastante. Inoltre, Stauffenberg aveva predisposto originariamente due bombe, ma, nella fretta, a causa dell’anticipazione della riunione di 30 minuti, riuscì ad armare solo una. Infine, il tavolo della riunione, costruito in solido legno di qurcia, attutì ulteriormente la forza d’urto dell’esplosione. La bomba, contenuta all’interno di una valigetta, fu posizionata vicino a Hitler dallo stesso Stauffenberg, ma venne successivamente spostata da Heinz Brandt qualche metro più lontano, facendo fallire l’attentato. Immediatamente dopo lo scoppio, Stauffenberg, come pianificato, fece ritorno a Berlino, per assumere il comando militare dell’operazione in Bendlerstrasse, per condurre da quella sede il colpo di Stato. Il tentativo di eliminare Hitler, l’ultimo di una lunga serie, fallisce. Il Fuhrer sopravvisse quasi incolume all’esplosione. E’ sorprendente come Hitler sia scampato ai numerosi attentati. “Su Adolf Hitler circola una specie di leggenda che lo ritrae come un uomo immortale, un uomo capace di sfuggire alla morte. Archiviato nei libri di storia come “mito di incolumità”, i commilitoni scherzavano “Quando c’è Hitler possiamo stare tranquilli”, come a dire non può succederci nulla”. “Il complotto è soffocato in un bagno di sangue. La vendetta di Hitler è feroce.” Stauffenberg e alcuni congiurati sono fucilati la sera stessa, alla luce dei fari dei camion. Molti uomini che incarnano il meglio della Germania sono condannati a morte e impiccati a ganci di macellaio”. Su ordine di Hitler, tutti i membri delle famiglie dei colpevoli devono essere eliminati. Questo portò all’arresto, alla deportazione e uccisione di molti innocenti, che avevano la disgrazia di condividere il nome, anche senza essere parenti, dei congiurati. La moglie di Stauffenber, Nina, e i suoi quattro figli (la donna era incinta della quinta figlia) furono arrestati dalle SS. I quattro figli furono messi sotto falso nome in un orfanotrofio in Bassa Sassonia. “Dobbiamo essere crudeli, aveva detto Hitler anni prima. Dobbiamo compiere efferatezze senza rimorsi di coscienza”. “Ora, la strada dove Stauffenberg quella sera gridò “Viva la Sacra Germania” mentre il plotone d’esecuzione faceva fuoco, si chiama Stauffenbergstrasse. Il conseguente fallimento del colpo di Stato portò all’arresto di circa 5000 persone, molte delle quali furono successivamente giustiziate o internate dei lager. Lo storico Ian Kershaw, in merito al numero totale delle vittime, scrive di circa 200 persone “Passate dalle mani del boia”.
Mary Titton
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +30. Livorno (Italia, Europa) soleggiato 28. Denpasar City (Bali, Indonesia, Asia) parzialmente nuvoloso +26. Lamu (Kenya, Africa) sereno +28. Columbia (Stati Uniti d’America) per lo più nuvoloso +33. Darwin (Territorio del Nord, Australia) sereno +23.
20 luglio -165
La notizia del giorno.
A 80 anni dalla morte il Cnr ricorda Guglielmo Marconi.
Sono passati 80 anni dalla morte di Guglielmo Marconi, uno dei più celebri fisici e inventori italiani, insignito del premio Nobel per la fisica nel 1909: a lui si deve l’invenzione delle comunicazioni senza fili con i successivi sviluppi, dalla radio alla Tv. Durante la sua vita gli furono conferite 16 lauree honoris causa, 25 onorificenze di alto rango e 13 cittadinanze onorarie. Il presidente del Cnr, Massimo Inguscio, lo ricorda come autore di intuizioni sulle quali si basano i più innovativi sviluppi delle comunicazioni, ottimo organizzatore della ricerca e uomo di scienza totalmente libero, dicendo: “La scomparsa prematura non consentì a Marconi di partecipare all’inaugurazione della nuova sede centrale dell’Ente, nell’allora piazzale delle Scienze a Roma, la cui edificazione, realizzata sotto la sua presidenza, sancì la definitiva indipendenza dell’Ente dall’Accademia dei Lincei …” Nato a Bologna il 25 aprile 1874, già all età di vent’anni comincia i primi esperimenti lavorando come autodidatta, aiutato dal suo maggiordomo. L’8 dicembre 1895, dopo vari tentativi, riesce a far funzionare un apparecchio che può comunicare e ricevere segnali a distanza con l’alfabeto Morse, superando anche l’ostacolo naturale di una collina: il colpo di fucile che il maggiordomo spara in aria per confermare la riuscita dell’esperimento viene considerato l’atto di battesimo della radio in Italia. Inguscio non manca di sottolineare l’importanza di Marconi e l’eredità da lui lasciata al Cnr: “La figura del premio Nobel Marconi è, a distanza di tempo, ancora pienamente attuale e strettamente connessa con le più moderne innovazioni. Con le sue applicazioni della scoperta delle onde radio, Marconi aveva dato inizio alla scienza e alla tecnologia delle comunicazioni a distanza, quella del broadcasting e del wireless. Quello che lui realizzò allora con l’elettromagnetismo, noi oggi lo continuiamo a studiare e a fare con la luce, e proprio il Cnr, raccogliendo in qualche modo l’eredità del suo illustre presidente, in un’evidente continuità di intenti, sta lavorando per un internet del futuro molto più veloce e performante basato sulle tecnologie quantistiche.” Il legame tra l’inventore della telegrafia senza fili e il maggior ente di ricerca italiano assume un significato importante per l’intero sistema della ricerca in Italia: “Marconi fu tanto autorevole come scienziato quanto come organizzatore della ricerca – conclude infatti il presidente del Cnr -. Ideò tra l’altro i vari Comitati, nei quali figuravano personaggi del calibro di Enrico Fermi: segretario del Comitato di fisica del Cnr quando lanciò l’idea del congresso internazionale di fisica nucleare nel 1931. Dunque, a distanza di 90 anni, Marconi resta per noi un grande esempio, l’immagine di un autodidatta che ebbe la capacità e la possibilità di ricercare e verificare le proprie intuizioni in totale libertà. Questo conferma quanto ancora oggi sia fondamentale investire nei giovani e nella loro libertà di ricerca”. Nel 2017si celebra anche il 90nnale della presidenza del Consiglio nazionale delle ricerche, carica che ricoprì dal 1927 al 1937.
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Roma (Italia, Europa) sereno +32. Livorno (Italia, Europa) sereno +30. Bacolod (Provincia di Negros Occidental, Filippine, Asia) pioggia +26. Ouarzazate (Marocco, Africa) per lo più soleggiato +36. Schaumburg (Illinois, Stati Uniti d’America) parzialmente nuvoloso +22. Mount Hagen (Papua Nuova Guinea, Oceania) nuvoloso +16.
Buon Compleanno Luigi!
19 luglio -166
La notizia del giorno.
L’uccisione di Paolo Borsellino nella strage di via d’Amelio: 25 anni di “depistaggi” e “menzogne”.
(Via D’Amelio subito dopo l’attentato)
Sono passati 25 anni da quel tragico 19 luglio 1992, quando, dopo soli cinquantasette giorni dalla morte di Giovanni Falcone, in via Mariano d’Amelio, sotto la casa della madre di Paolo Borsellino, una Fiat 126 imbottita di tritolo esplose uccidendo il giudice e la sua scorta. Oggi il Consiglio Superiore della Magistratura, che ha votato all’unanimità la desecretazione degli atti del fascicolo personale del giudice, lo ha ricordato con un Plenum presieduto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha denunciato troppe incertezze e troppi ritardi nella ricerca della verità e si è così espresso: “La tragica morte di Paolo Borsellino, insieme a coloro che lo scortavano con affetto, deve ancora avere una definitiva parola di giustizia. Troppe sono state le incertezze e gli errori che hanno accompagnato il cammino nella ricerca della verità sulla strage di via D’Amelio, e ancora tanti sono gli interrogativi sul percorso per assicurare la giusta condanna ai responsabili di quel delitto efferato … Paolo Borsellino ha combattuto la mafia con la determinazione di chi sa che la mafia non è un male ineluttabile ma un fenomeno criminale che può essere sconfitto …” Di indegno depistaggio dopo le due stragi parla il presidente della Cassazione Giovanni Canzio, secondo il quale gli organi dello Stato hanno “il dovere morale di accertare e far conoscere alla comunità da chi e perché, dopo la strage di via D’Amelio, fu costruita una falsa verità giudiziaria.” Alla seduta del Csm è intervenuta anche Lucia Borsellino, figlia del magistrato, che ha denunciato l’occultamento della verità su quel drammatico evento: “Abbiamo constatato che la verità non è stata pienamente trovata e che giustizia non è stata fatta dopo 25 anni. Facendo eco alle parole di mia sorella Fiammetta chiedo di fronte a questo altissimo contesto istituzionale che, a fronte delle anomalie emerse e riconducibili verosimilmente al comportamento di uomini delle istituzioni, si intraprendono iniziative necessarie per fare luce e chiarezza su quello che accadde veramente nel corso delle indagini che precedettero i processi Borsellino 1 e Borsellino bis.” Ancora più dura la denuncia dell’altra figlia del magistrato, Fiammetta, che all’audizione alla Commissione Antimafia dice che “sono stati buttati via 25 anni, anni di pentiti costruiti con lusinghe o torture.” In un’intervista al Corriere della sera aveva affermato “consegnerò inconfutabili atti processuali dai quali si evincono le manovre per occultare la verità”, parlando di “25 anni di schifezze e menzogne.” Fiammetta ha consegnato alla presidente Rosy Bindi una serie di documenti processuali e investigativi depositati nel corso nei vari dibattimenti celebrati sull’attentato. Tra questi anche la lettera dell’allora pm Ilda Boccassini, applicata alla Procura di Caltanissetta, che esprimeva dubbi sull’attendibilità di Vincenzo Scarantino, poi rivelatosi un falso pentito. Al termine dell’audizione Fiammetta Borsellino, dopo aver chiesto scusa “pubblicamente e anche per conto di chi non l’ha fatto e avrebbe dovuto, per uno dei più colossali errori giudiziari commessi. Chiedo scusa a innocenti che sono stati condannati all’ergastolo”, ha ricordato l’interesse investigativo del padre sulle commistioni mafia-appalti e ha detto: “Mi aspetto ora che ognuno faccia la propria parte.”
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Roma (Italia, Europa) sereno +30. Livorno (Italia, Europa) idem. Balkh (Afghanistan, Asia) sereno +34. Nkongsamba (Camerun, Africa) per lo più nuvoloso +23. Eden Prairie (Minnesota, Stati Uniti d’America) parzialmente nuvoloso +24. Faa’a (Polinesia Francese, Oceania) parzialmente nuvoloso +24.
18 luglio -167
La notizia del giorno.
Valtellina: 30 anni fa l’alluvione.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato ad Aquilone, frazione del comune di Valdisotto, per partecipare alla commemorazione delle vittime dell’alluvione in Valtellina, avvenuta il 18 luglio 1987. In alta Lombardia pioveva da giorni, durante la notte il fragile territorio della Valtellina non riuscì più a contenere tutta quell’acqua e cominciarono le frane. Sarebbero terminate solo dieci giorni dopo, il 28 luglio, con la frana più grave, quella che in Val Pola fece scomparire in un colpo solo due interi paesi, Sant’Antonio Morignone e Aquilone. Dopo un periodo di forti piogge, che interessarono tanto il fondovalle come i ghiacciai più alti, il 18 luglio, alle 17.30 nel paese di Tartano un’enorme massa d’acqua e fango si abbatté sul condominio La Quiete tranciandolo a metà. L’evento interessò anche la strada sottostante e l’albergo Gran Baita, dove persero la vita 11 turisti. Lo stesso giorno il fiume Adda ruppe l’argine settentrionale poco a ovest di San Pietro di Berbenno, allagandolo e coinvolgendo anche Ardenno, Fusine, Selvetta e Cedrasco. Il fatto causò l’interruzione dei collegamenti stradali e ferroviari con la parte orientale della Provincia di Sondrio, molte persone dovettero lasciare le loro case. Nel capoluogo di Sondrio, il torrente Mallero fu sul punto di straripare, così come il torrente Bitto a Morbegno, mentre il fiume Adda straripò allagando tutto il fondo valle nella zona industriale tra i comuni di Talamona e Morbegno. Fu evacuato l’abitato di Torre di Santa Maria, dove il torrente Torreggio travolse parecchie abitazioni e, all’imbocco dell’alta Valtellina, i paesi di Chiuro e Sondalo. Anche i collegamenti con la Svizzera furono interrotti: la dogana di Piattamala era difatti completamente inagibile. Alla fine della tragedia ci furono 53 morti, paesi interi furono cancellati, 341 abitazioni andarono distrutte, 1.545 furono danneggiate, circa 25mila furono gli sfollati, 4mila miliardi di lire i danni. Secondo il cerimoniale istituzionale, alle 11:00 c’è stata la deposizione della corona alle vittime della catastrofe, seguita dai saluti delle autorità, poi la lettura da parte di una bambina di una poesia dedicata alle giovani vittime. A mezzogiorno la messa presieduta dal vescovo di Como Oscar Cantoni. Al termine della cerimonia commemorativa è in programma, a Lovero, l’inaugurazione del centro di formazione di protezione civile, realizzato dall’associazione volontari di Protezione civile del gruppo A2A. Il Presidente della Repubblica, passando davanti alla lapide che ricorda le persone travolte dalla frana ad Aquilone, ha detto: “Ho visto le foto delle vittime di Aquilone e vederle mi ha riempito di dolore, soprattutto quelle dei bambini sono particolarmente commoventi. Queste comunità sono state però capaci di ricostruire la loro vita e di rilanciarla per il futuro”.
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Roma (Italia, Europa) soleggiato +31. Livorno (Italia, Europa) soleggiato +28. Nagasaki (Giappone, Asia) sereno +27. Borama (Somalia, Africa) pioggia +19. Belo Horizonte (Minas Gerais, Brasile, Sud America) per lo più soleggiato +18. Huonville (Tasmania, Australia) per lo più nuvoloso +5.
17 luglio -168
La notizia del giorno.
Ancora incendi nel Lazio e in Campania.
Dopo la tromba d’aria, che ieri sulla spiaggia Amerigo Vespucci di Ostia ha travolto lettini e ombrelloni, causando 12 feriti, un nuovo incendio, dopo quello dello scorso 7 luglio, è divampato nella pineta di Castelfusano e ha richiesto l’intervento degli elicotteri dell’anti-incendio. Le fiamme si sono sviluppate all’interno della pineta all’altezza dell’Infernetto, un altro rogo si è acceso lungo la Cristoforo Colombo e un terzo sulla Litoranea, chiusa al traffico. Anche un tratto della Cristoforo Colombo, all’altezza di via della Villa di Plinio a Ostia è stato interdetto alle auto. Il fumo è visibile anche da lontano, dalla città come dalla spiaggia di Ostia, le fiamme stanno lambendo alcune abitazioni che sono state evacuate. Vigili del fuoco e carabinieri sono al lavoro per mettere in sicurezza la zona colpita dal rogo e le persone che stanno fuggendo dalle loro case. La pineta di Castelfusano fu devastata nell’estate del 2000 da un incendio di vaste dimensioni che compromise in parte la vegetazione formata da pini secolari. Anche a Roma roghi di sterpaglie: nella tarda mattinata un vasto incendio si è sviluppato in via di Grottarossa, in un campo proprio di fronte all’ospedale Sant’Andrea. Per permettere le operazioni di spegnimento delle fiamme la strada è stata chiusa. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco, due elicotteri e squadre di volontari della Protezione civile regionale. I primi ad adoperarsi sono stati gli addetti dell’ospedale che hanno cercato di arginare le fiamme con gli estintori della struttura ospedaliera. L’incendio ora risulta spento. Fiamme anche a Napoli, sulla collina di Posillipo: la vegetazione sta bruciando in più punti e i roghi lambiscono le strade soprastanti. Sul posto i vigili del fuoco e anche la polizia municipale. Secondo le prime notizie sarebbe stata danneggiata una casa immersa nel verde, al momento vuota. Il fronte del fuoco, lungo quattro-cinquecento metri, si sviluppa nella zona panoramica di via Petrarca, dai balconi delle abitazioni soprastanti la gente lancia acqua sulle fiamme. Numerose abitazioni sono state evacuate per un incendio anche ad Agropoli (Salerno), in località Colle San Marco. Le operazioni di spegnimento sono ostacolate dal forte vento che spazza la zona.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +30. Livorno (Italia, Europa) idem. Abovyan (Armenia, Asia) per lo più soleggiato +31. Huambo (Angola, Africa) per lo più soleggiato +26. Soldotna (Alaska, Stati Uniti d’America) per lo più nuvoloso +13. Merizo (Guam, Oceania) parzialmente nuvoloso +27.
16 luglio -169
La notizia del giorno.
Roma: gli U2 infiammano l’Olimpico.
“La più bella notte di sempre”, urla Bono dal palco dello Stadio Olimpico all’inizio della prima serata dei due concerti, tenuti dagli U2 a Roma il 15 e 16 luglio, per i 30 anni di The Joshua Tree. Il concerto, del resto, in tutta la parte centrale, è tutto costruito attorno all’album, pietra miliare nella storia degli U2 e della musica, suonato per intero e con i brani nello stesso ordine in cui sono stati pubblicati 30 anni fa. L’introduzione è il riassunto della loro storia pre-Joshua e in omaggio agli inizi la band suona con i maxischemi spenti su un palco in mezzo al pubblico, sul quale i 4 ragazzi di Dublino arrivano alla spicciolata, senza farsi annunciare: Sunday Bloody Sunday, New Year’s Day, Bad, Pride. Quando parte Where The Streets have no names, sull’enorme maxischermo alle spalle della band appare l’inconfondibile sagoma del Joshua Tree su un sanguinario sfondo rosso. Il palco si accende e lo schermo gigantesco rimanda le immagini che accompagnano l’esecuzione integrale di tutto l’album della svolta, ancora oggi attuale e potente, quel Joshua Tree ispirato all’albero americano dal nome biblico che cresce nei deserti dell’Arizona, un simbolo perfetto della vita che resiste, dell’albero che cerca l’acqua dove non c’è, ma cresce, l’albero, che su suggerimento dell’amico fotografo Anton Corbijn diventò la foto della copertina e il titolo del disco del 1987. Il disco racconta le contraddizioni dell’America con la bellezza “straziante” dei suoi paesaggi e la brutalità della politica ed esalta parole come giustizia, comunità, pace, compassione, che Bono scandisce tra un pezzo e l’altro. Ci sono, soprattutto nei numerosi bis, anche richiami ai diritti civili, alla democrazia negata, ai cambiamenti climatici, alle migrazioni (con un ringraziamento all’Italia per il suo impegno nell’accoglienza ai migranti), l’omaggio alle donne con una sfilata di foto di figure femminili da Rosa Parks a Patti Smith, ad Angela Merkel e Christine Lagarde. Miss Sarajevo nel 2017 diventa Miss Syria, con un video che racconta la storia di una bambina in un campo profughi. Il finale è un crescendo con Beautiful Day, Elevation, Vertigo, Ultraviolet, One, un inno dalle molteplici sfaccettature, che può essere vissuto come una canzone d’amore, di amicizia, di fratellanza tra popoli. “Siete fantastici, siete una famiglia”, ringrazia Bono in italiano e in italiano prova ad esprimersi più volte durante le serate. Quello verso il pubblico romano, oltre 60.000 fan in ognuna delle due serate, del resto, è un amore, ricambiato, di lunga data. Quando poco prima di salire sul palco, la band incontra alcuni giornalisti, privilegio riservato finora solo all’Italia, Adam Clayton spiega: “Il concerto è più o meno lo stesso che abbiamo presentato a Vancouver, ma la differenza la fa il pubblico, e quello italiano è sempre stato speciale”. Si va fino in fondo, fino a Exit e Mother of disappeared, per completare l’esibizione integrale del capolavoro anni Ottanta, del disco che stabilì una volta per tutte il ruolo degli U2, eroi impavidi e senza macchia, desiderosi ancora oggi di cambiare il mondo.
METEO
Roma (Italia, Europa) ventoso e soleggiato +30. Livorno (Italia, Europa) soleggiato +28. Chuncheon (Gangwon, Corea del Sud, Asia) per lo più nuvoloso -28. Tozeur (Tunisia, Africa) per lo più soleggiato +31. Kingsport (Tennessee, Stati Uniti d’America) sereno +16. kaitaia (Northland, Nuova Zelanda, Oceania) nuvoloso +13.
15 luglio -170
La notizia del giorno.
Turchia: un anno dopo il fallito golpe nuove epurazioni.
Alla vigilia dell’anniversario del fallito golpe oltre 7mila, tra poliziotti, personale dei ministeri e accademici, sono stati cacciati dai posti che occupavano con l’accusa di avere “agito contro la sicurezza dello Stato” o perché “membri di una organizzazione terrorista.” Lo scrive la Bbc online citando un decreto del 5 giugno, pubblicato oggi sulla Gazzetta ufficiale governativa. Tra le persone sospese dalle loro funzioni figurano tra gli altri 2.303 ufficiali di polizia e diverse centinaia di accademici universitari. Il presidente, giunto a Istanbul scortato da jet da guerra, nel suo discorso per le celebrazioni del primo anniversario del fallito golpe dello scorso anno, che causò, in gran parte tra gli insorti, oltre 260 morti e centinaia di arresti, ha così esordito: “Taglieremo le teste dei traditori.” Il discorso presidenziale è stato diffuso in tutto il paese grazie ai maxischermi ed è stato seguito da centinaia di migliaia di persone confluite sin dal primo pomeriggio in prossimità del ponte sul Bosforo, ribattezzato “il ponte dei Martiri”. Erdogan ha anche aggiunto che i ribelli in prigione dovrebbero indossare una “uniforme”, “come a Guantanamo.” È passato un anno dalla notte tra il 15 e il 16 luglio 2016, quando una parte dell’esercito turco tentò di rovesciare il governo di Erdoğan con un colpo di stato durante il quale morirono almeno 260 persone e ci furono oltre 2.000 feriti. In quella notte ci fu una videochiamata di Erdoğan, trasmessa in diretta, per invitare i cittadini a difendere le istituzioni contro i golpisti scendendo in strada e un momento in cui l’aereo sul quale stava viaggiando Erdoğan arrivò a tiro dei jet dei ribelli, che non fecero fuoco. A tarda notte, stando alle notizie che arrivavano, sembrava che i golpisti ce l’avessero fatta: la mattina la situazione era completamente diversa: le forze fedeli a Erdoğan avevano ripreso il totale controllo della situazione. Erdoğan usò il tentato colpo di stato per reprimere non solo i ribelli, ma anche il dissenso nel paese. La Turchia oggi è divisa non solo tra i sostenitori di uno stato di ispirazione islamica e quelli di una nazione laica, ma anche tra i diversi gruppi etnici e le diverse classi sociali, è divisa a metà anche sulla figura di Erdoğan, come ha dimostrato il referendum costituzionale di aprile vinto di misura dallo stesso Erdoğan con il 51,4 per cento dei consensi: una parte del paese reputa Erdoğan un difensore delle classi più povere e un leader forte a livello internazionale, l’altra ritiene sia responsabile di una pericolosa deriva autoritaria.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +30. Livorno (Italia, Europa) idem. Zibo (Shandong, Cina, Asia) per lo più nuvoloso +31. Kiffa (Mauritania, Africa) sereno +31. Fray Bentos (Dipartimento di Río Negro, Uruguay, America del Sud) sereno +2. Broken Hill (Nuovo Galles del Sud, Australia, Oceania) sereno con nuvolosità sparsa +14.
14 luglio -171
La notizia del giorno.
Egitto, Hurghada: attentato in un resort, accoltellate sei turiste.
Due turiste tedesche sono state accoltellate a morte ed altre quattro straniere sono rimaste ferite in un resort nella nota località di Hurghada, sul Mar Rosso. A compiere l’assalto è stato un ventenne arrivato a nuoto sulla spiaggia e poi intrufolatosi nell’albergo, dove ha seminato morte e paura prima di essere arrestato. L’uomo, secondo le forze dell’ordine e i testimoni, ha colpito all’hotel Zahabia di Hurghada, affacciato sul Mar Rosso, e poi è andato a nuoto in una spiaggia vicina per attaccare almeno altre due persone nel villaggio Sunny Days El Palacio prima dell’arresto. “Aveva un coltello con lui e ha pugnalato ognuno di loro tre volte nel petto, sono morti sulla spiaggia”, ha detto il responsabile della sicurezza dell’hotel El Palacio, Saud Abdelaziz, a Reuters. “Ha saltato un muro tra gli alberghi e ha nuotato verso l’altra spiaggia”. La dinamica è simile alla strage avvenuta a Sousse in Tunisia nel giugno del 2015, quando 38 turisti furono massacrati da un terrorista giunto anche in questo caso nel resort via mare. “Non voglio gli egiziani, non è voi che cerchiamo”, avrebbe urlato in arabo l’assalitore secondo quanto ha raccontato un testimone. Queste frasi, se confermate dagli inquirenti, che lo hanno interrogato per ore, potrebbero avallare la pista jihadista: da anni, infatti, l’Isis e gruppi terroristi affiliati esortano i loro combattenti a colpire il più alto numero di ‘infedeli’ nelle località turistiche dell’Egitto, da Sharm el Sheikh, perla del Sinai, a Luxor e Hurghada, già presa di mira nel gennaio del 2016, con tre turisti feriti, un assalitore ucciso e un altro ferito. In quell’occasione le autorità, preoccupatissime per i contraccolpi sul turismo, parlarono di una rapina, ma i testimoni dell’attacco riferirono che gli assalitori gridarono “Allah è grande”. L’uomo sui vent’anni, alto circa un metro e ottanta, t-shirt nera e jeans, è stato arrestato e sottoposto ad interrogatorio per ore, ma gli inquirenti non hanno rivelato la sua identità. L’attacco di Hurghada è seguito ad un attentato non ancora rivendicato, avvenuto in mattinata alla periferia del Cairo vicino alle Piramidi – altro luogo meta di turisti – con un bilancio di cinque poliziotti uccisi. Dopo aver compiuto il massacro, i terroristi hanno rubato le armi alle vittime e hanno cercato di dar fuoco ai corpi prima di darsi alla fuga. Da anni l’Isis e gruppi terroristi affiliati esortano i loro combattenti a colpire il più alto numero di “infedeli” nelle località turistiche del paese dei Faraoni, da Sharm el Sheikh, perla del Sinai, a Luxor.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +30. Livorno (Italia, Europa) per lo più soleggiato +29. Ulaangom (Mongolia, Asia) parzialmente nuvoloso +25. Gamba (Gabon, Africa) per lo più nuvoloso +25. New Braunfels (Texas, Stati Uniti d’America) per lo più nuvoloso +25. lalomanu (Samoa, Oceania) per lo più nuvoloso +25.
13 luglio -172
La notizia del giorno.
Morto lo storico inglese Mack Smith.
L’11 luglio scorso è morto, a 97 anni, lo storico inglese Denis Mack Smith, che nei suoi libri ha ricostruito la storia d’Italia dal Risorgimento in poi da angolazioni spesso controverse che hanno innescato ogni volta reazioni vivaci. Nato a Londra il 3 marzo 1920, laureatosi a Cambridge con una tesi sul nostro Risorgimento, nel 1962 lo storico inglese è diventato docente presso il prestigioso All Souls College dell’Università di Oxford, dove ha insegnato fino al suo ritiro nel 1987. Sotto la guida di Mack Smith si sono formati nel tempo parecchi studiosi britannici specialisti del nostro Paese, le cui opere sono state pubblicate anche in Italia. Tra i più noti si possono ricordare Christopher Duggan (prematuramente scomparso nel 2015 a neppure 58 anni), biografo di Crispi, lo storico della mafia John Dickie e Lucy Riall, autrice di saggi importanti sul Risorgimento, Garibaldi e la spedizione dei Mille. Grande esperto di storia italiana, è vissuto a lungo in Italia, dove avvenne l’incontro con Benedetto Croce che segnò una svolta nella sua carriera di studioso e lo introdusse nel nostro ambiente culturale. Nel 1959 vide la luce la “Storia d’Italia dal 1861 al 1997”, che, edita da Laterza e stampata in oltre 150 mila copie, lo pose al centro dell’attenzione, facendone il bersaglio di molte polemiche: Rosario Romeo accusò il professore di Oxford di ridurre la storia d’Itala ad aneddoto e di essere un antitaliano. Altre polemiche accolsero poi la sua “Storia della Sicilia medievale e moderna”, uscita nel 1970 sempre per Laterza. Giuseppe Laterza, addolorato per la perdita del grande storico, ne difende la capacità di raccontare la storia con estrema chiarezza: “Mack Smith ha giustamente sempre pensato che la storia sia fatta di circostanze e che per questo debba essere anche aneddotica. Ed è proprio questo che gli fu rimproverato”. Per esempio a parere degli accademici italiani dimostra una spiccata benevolenza verso Garibaldi, descritto come un po’ rozzo, ma straordinariamente coraggioso e sincero nel suo idealismo, mentre rimprovera a Cavour, un abile politico ma nel contempo «… disonesto … maldestro … sbagliato …», uno «scaltro opportunismo» che lo fa apparire «ingannevole e infido». Tra gli altri controversi saggi di Mack Smith ci furono: una biografia su Vittorio Emanuele II (Laterza, 1972), in cui il re appare tutt’altro che galantuomo, un libro altrettanto scomodo sui Savoia (I Savoia re d’Italia, Rizzoli 1990) e più saggi su Mussolini (“Le guerre del duce”, Laterza, 1976; “Mussolini”, Rizzoli 1981; “A proposito di Mussolini”, Laterza 2004). Del Duce tratteggiò ossessioni, retorica e manie narcisiste, ritratto che gli procurò un celebre contrasto con Renzo De Felice. Nonostante le critiche di questi studiosi italiani, i suoi libri, molto accessibili e divulgativi, hanno ottenuto un ragguardevole successo di pubblico tra i lettori italiani e rimangono i più venduti dopo quelli di Indro Montanelli.
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +32. Livorno (Italia, Europa) soleggiato +30. Ridder (Kazakistan, Asia) per lo più nuvoloso +24. Zuara (Libia, Africa) per lo più soleggiato +29. Grand Prairie (Texas, Stati Uniti d’America) sereno +26. Shepparton (Victoria, Australia) pioggia +10.
12 luglio -173
La notizia del giorno.
Antartide: distacco di un gigantesco iceberg.
(Antartide visto dal satellite)
In Antartide si è staccato uno dei più grandi iceberg mai visti, si chiama A68 ed è il risultato del distacco di una parte dalla piattaforma di ghiaccio Larsen C, lungo la costa orientale della penisola antartica. La sua superficie è più grande della Liguria, quasi 5.800 chilometri quadrati, è spesso tra i 200 e i 600 metri e pesa circa 1000 miliardi di tonnellate. Per gli esperti è un nuovo campanello d’allarme per lo stato di salute dei ghiacci antartici. Adrian Luckman, dell’Università di Swansea, ha detto che i ricercatori continueranno a “monitorare il destino di questo enorme iceberg” che emerge dalla superficie dell’oceano per circa 30 metri: l’acqua che contiene è pari a tre volte quella del lago di Garda ed equivale all’acqua consumata in media nel mondo nell’arco di cinque anni. Per Massimo Frezzotti, glaciologo dell’Enea e presidente del Comitato glaciologico italiano “il distacco di questo iceberg di per sé non è un evento catastrofico, ma è il segnale significativo di un processo che si è avviato da tempo e bisognerà vedere l’andamento della situazione nei prossimi anni”. Il distacco che è avvenuto finora corrisponde infatti a circa il 10% dell’intera piattaforma di ghiaccio, della quale restano ancora integri circa 50.000 chilometri quadrati. L’evento si è verificato, secondo i ricercatori, tra il 10 e il 12 luglio e sarebbe confermato dalle osservazioni del satellite Aqua della Nasa, utilizzando il sensore a infrarossi che riesce a ‘vedere’ anche nella lunga notte antartica. Negli ultimi giorni il monitoraggio della zona si era fatto più intenso perché la spaccatura aveva mostrato un avanzamento molto veloce. L’ultima curva, a 90°, generatasi di recente, secondo gli studiosi era il preludio alla separazione definitiva. Ora il gigantesco frammento è libero di galleggiare nell’oceano. La piattaforma Larsen C è la quarta più grande tra i ghiacci dell’Antartide, misura 50.000 chilometri quadrati. Ciò indica che, dopo il distacco definitivo dell’iceberg, ha perso oltre il 12% della sua estensione cambiando per sempre il profilo della penisola antartica. Il distacco e il futuro scioglimento dell’iceberg “non avrà effetti immediati sull’innalzamento dei mari” perché stava già galleggiando. Comunque “lo scioglimento dei ghiacci in Antartide – come ricorda Paul Johnston, capo della Science Unit di Greenpeace International – è stato sempre riconosciuto come un ammonimento a tutto il Pianeta sui pericoli dei cambiamenti climatici e il collasso di questa calotta di ghiaccio, il terzo registrato in questa regione negli ultimi anni, è verosimilmente un altro segnale dell’impatto globale del clima che cambia.” Secondo Greenpeace siamo ancora in tempo per evitare le più disastrose conseguenze dei cambiamenti climatici, ma occorre agire rapidamente. Per Greenpeace la strada da seguire per invertire la tendenza è una sola: implementare l’Accordo di Parigi, accelerando la transizione verso il 100% di energie rinnovabili e lasciando sottoterra i combustibili fossili.
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11 luglio -174
La notizia del giorno.
Il massacro di Srebrenica 22 anni dopo.
Nel 22mo anniversario del massacro di Srebrenica, migliaia di persone – bosniaci, ma anche tanti provenienti da altri Paesi – stanno affluendo da stamane al cimitero-memoriale di Potocari, alle porte di Srebrenica, per rendere omaggio alle 8.372 vittime del genocidio compiuto nel 1995 dai serbo-bosniaci di Ratko Mladic e per partecipare ai funerali di altre 71 vittime identificate nell’ultimo anno. A Potocari sono giunti anche i 5.000 partecipanti alla Marcia della pace e numerosi gruppi provenienti da varie città, ciclisti, motociclisti e maratoneti. Tra le 71 vittime, che saranno seppellite quest’anno accanto alle 6.504 tombe esistenti, vi sono anche sette minorenni, il più giovane Damir Suljic, ucciso a soli 15 anni. Le 6.662 vittime del genocidio finora identificate col metodo del Dna, delle quali 233 per volere delle famiglie non sono sepolte a Potocari, sono state trovate in 81 fosse comuni, di cui solo 8 sono fosse “primarie”, mentre le altre sono fosse “secondarie”, dove le vittime sono state trasferite nel tentativo di occultare le prove del massacro. Si cercano ancora i resti di 1.100 vittime del genocidio, ufficialmente considerate “disperse”. Nel luglio 1995 l’Europa ha vissuto una delle pagine più tragiche della sua storia recente: le truppe serbo-bosniache agli ordini del generale serbo Ratko Mladic conquistarono la cittadina di Srebrenica, assediata da tre anni, e in pochi giorni massacrarono più di 8 mila musulmani – 8.372 la cifra ufficiale – per lo più uomini e ragazzi, mentre i caschi blu olandesi non intervennero ad impedire il massacro: il giorno precedente la caduta di Srebrenica, avvenuta l’11 luglio a causa dei bombardamenti, circa diecimila musulmani cercarono rifugio a Potocari, a sei chilometri da Srebrenica, nella base dei caschi blu olandesi; il 12 luglio gli olandesi costrinsero i rifugiati a lasciare la base, consegnandoli così ai carnefici; al tramonto i serbi rastrellarono gli uomini che avevano cercato rifugio in un edificio di fronte all’accampamento dell’Onu; il 13 luglio avvenne il massacro. Le Nazioni Unite non fecero nulla per impedire la strage e il comandante del battaglione olandese, Thom Karremans venne ripreso dalle telecamere mentre brindava con Mladic alla “brillante operazione militare” per la conquista di Srebrenica. Nel 2002 il governo olandese di Wim Kok presentò le dimissioni dopo che l’Istituto per la documentazione di guerra riconobbe la responsabilità dei politici e dei caschi blu olandesi nel non aver fermato il massacro. Nel 2013 un verdetto della Corte suprema dei Paesi Bassi ha confermato la responsabilità dell’Olanda nella causa intentata dall’ex interprete del battaglione olandese, Hasan Nuhanovic, per la morte del padre e del fratello. Secondo il britannico The Observer, da alcuni documenti recenti emergono gravissime responsabilità dei governi dell’epoca di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna e delle stesse Nazioni Unite, che di fatto preferirono non irritare i serbi pur di raggiungere un accordo di pace, che fu poi concluso nel novembre del 1995, a Dayton. Il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks, oggi, nel giorno della commemorazione delle vittime, afferma: “Invece di giocare cinicamente con la sofferenza umana, i leader politici e gli opinion maker dovrebbero abbracciare il bisogno di giustizia, di sostegno e soprattutto di riconoscimento delle vittime. Mentre rendiamo omaggio agli innocenti uccisi brutalmente non dobbiamo dimenticare la sofferenza dei familiari delle vittime e dei sopravvissuti a questo genocidio.”
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Roma (Italia, Europa) sereno +34. Livorno (Italia, Europa) soleggiato +32. Chongqing (Cina, Asia) sereno con nuvolosità periodica +30. Mbalmayo (Camerun, Africa) lievi rovesci di pioggia +28. Frisco (Texas, Stati Uniti d’America) per lo più soleggiato +27. Picton (Marlborough, Nuova Zelanda, Oceania) vento e pioggia +8.
10 luglio -175
La notizia del giorno.
Decapitato il busto di Falcone davanti alla scuola dello Zen.
Si è verificato un grave atto vandalico davanti alla scuola Falcone-Borsellino, a Palermo: alla statua di Falcone è stata staccata la testa e un pezzo del busto; i due pezzi della statua sarebbero stati utilizzati successivamente come ‘ariete’ per sfondare il vetro superiore della porta d’ingresso dell’istituto scolastico, che è andato in frantumi. Immediatamente sulla vicenda è stata aperta una indagine da parte della Polizia: secondo le prime informazioni, si tratterebbe di un atto vandalico compiuto da “ignoti”. Non è la prima volta che la scuola intitolata ai magistrati uccisi dalla mafia 25 anni fa è oggetto di episodi di questo genere. Nel 2015 si era registrato un altro raid vandalico. Daniela Lo Verde, preside dell’Istituto comprensivo Giovanni Falcone, dove si è verificato l’atto vandalico, dice: «Esprimo la mia amarezza per tutto quello che è successo. Appena sono arrivata, lo sconforto e il dolore sono stati grandi. Perché atti di vandalismo ce ne possono essere tanti ma questo va al di là. Perché è stato colpito il simbolo, l’ideale in cui si incarnano tutti i valori che portiamo avanti e impartiamo a questi ragazzi». Qualche ora dopo il Comune di Palermo ha reso noto un altro simile episodio di vandalismo, sempre a Palermo: ignoti hanno bruciato un cartellone con una immagine di Giovanni Falcone, posizionato davanti ai cancelli della scuola Alcide De Gasperi e che faceva parte di un gruppo di altri cartelloni che erano stati realizzati nei giorni scorsi dagli studenti della scuola di piazza Papa Giovanni Paolo II.
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9 luglio -176
La notizia del giorno.
Formula Uno: in Austria vince Bottas, Vettel secondo.
Il pilota della Mercedes Valtteri Bottas vince il gran premio di Austria di Formula Uno, secondo Vettel su Ferrari, poi Ricciardo sulla Red Bull, quarto posto per Lewis Hamilton, quinta la Ferrari di Raikkonen. La gara è decisa alla partenza: all’inizio aleggia il sospetto che lo scatto del finlandese sia il frutto di una partenza anticipata, quindi irregolare, ma i giudici di gara, dopo aver esaminato il caso, la convalidano. Per il pilota della Mercedes è la seconda vittoria in carriera, un successo ottenuto quasi sul filo di lana, poiché Vettel, dopo un lunghissimo inseguimento, quasi lo raggiunge, ancora un giro e l’avrebbe potuto superare. Valtteri Bottas dopo la vittoria, è felice e dichiara “ero proprio sul pezzo. Finora è una bella stagione. Ho un buon bottino di punti, c’è la lotta per il titolo, non siano ancora nemmeno a metà stagione, io ci credo, il mio team crede in me. Abbiamo un lungo anno davanti, stiamo continuando a crescere. Sono sicuro che andrà bene.” Resta il rimpianto di Vettel per il secondo posto: “Come mi sento? Come uno che è arrivato a mezzo secondo dal vincitore”, ha detto dal podio il pilota tedesco della Ferrari, arrivato secondo. “Sono più soddisfatto della seconda parte della gara, ho cambiato le gomme, con le slim avevano un buon ritmo: un altro giro, e avrei preso Bottas. Purtroppo, il doppiaggio di Perez mi ha fatto perdere qualche secondo di troppo.” Grazie al secondo posto conquistato oggi nel gp d’Austria, il pilota della Ferrari Sebastian Vettel consolida il suo primato nella classifica del mondiale piloti, con il risultato di oggi, infatti, va a 171 punti, seguito da Hamilton 151, poi Bottas 136 e Ricciardo 107. Dopo la nona gara del Mondiale i numeri giocano tutti a favore della Ferrari: Vettel si porta a +20 punti su Hamilton e domenica prossima altro round a casa dell’inglese, a Silverstone. Nel mondiale costruttori, invece, al primo posto c’è la Mercedes con 287 punti, seconda la Ferrari 254, poi la Red Bull 152.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +32. Livorno (Italia, Europa) sereno +30. Isola di Gan (Maldive, Asia) sereno con nuvolosità periodica +28. Gelib (Somalia, Africa) parzialmente nuvoloso +27. Layton (Utah, Stati Uniti d’America) parzialmente nuvoloso +29. Città di Mount Isa QLD (Queensland, Australia) sereno con nuvolosità sparsa +18.
8 luglio -177
La notizia del giorno.
È morta Elsa Martinelli, famosa diva degli anni 50.
Dopo una lunga malattia, è morta a Roma, nella sua casa di via Flaminia, oggi 8 luglio, nel primo pomeriggio, l’attrice Elsa Martinelli, aveva 82 anni. Era nata a Grosseto il 30 gennaio del 1935 da una famiglia numerosa, sei sorelle e un fratello, il padre ex contadino maremmano si era trasferito a Roma a fare l’usciere delle Ferrovie, quando lei aveva nove anni. Si era fermata con gli studi alla quinta elementare, poi subito al lavoro. Prima in un negozio di cappelli, poi come commessa in un bar del centro, poi cassiera in un altro bar, dalle parti di via Po. Ma qualcosa in lei la destinava a un futuro diverso da quello di tante ragazze dell’epoca: un giorno, per il suo fisico longilineo e la naturale eleganza, venne notata, in una boutique di via Frattina, dallo stilista Roberto Capucci e fu da lui lanciata nel mondo della moda, divenendo un’indossatrice e una fotomodella conosciuta in tutto il mondo. Negli anni cinquanta arrivò anche il cinema con il film western “Il cacciatore di indiani” accanto a Kirk Douglas, che la scelse personalmente dopo aver visto una sua foto sulla rivista Life. Viene scoperta dopo poco anche dalla critica, vincendo l’Orso d’Argento per la migliore attrice al Festival di Berlino nel 1956 grazie all’interpretazione nel film “Donatella” di Mario Monicelli, in cui è una ragazza romana la cui vita cambia radicalmente grazie all’incontro con una ricchissima signora americana. Un anno dopo, nel 1957, sposa il conte Franco Mancinelli Scotti di San Vito dal quale ha una figlia, Cristiana, nata nel 1958, anche lei attrice. Poi divorzia e dieci anni dopo ha un nuovo marito, il fotografo e designer Willy Rizzo. In mezzo, una vita di viaggi, eventi internazionali, mondanità, serate di champagne con Gary Cooper, notti di passione con Frank Sinatra. Lavora in Italia, in Francia e negli Stati Uniti d’America con molti registi importanti, come Orson Welles e Howard Hawks, ed accanto a grandi attori come Marcello Mastroianni, John Wayne e Robert Mitchum. È infatti una delle poche attrici italiane ad aver recitato con successo anche a Hollywood, incantando l’America. Nel 1995 scrive la sua auto-biografia: “Sono come sono. Dalla Dolce vita e ritorno.” Dopo una lunga assenza (l’ultimo film fino ad allora era stato “Sono un fenomeno paranormale”, 1985, regia di Sergio Corbucci), nel 2005 torna in tv, in prima serata su RaiUno nella terza stagione della miniserie” Orgoglio”, dove è una duchessa cattivissima, tessitrice di intrighi terribili. “D’altronde – raccontò – ho il fisico del ruolo: sono così alta, così magra, così altera, non potevo certo fare la suora o la nonna.” Elsa Martinelli era elegante, di un fascino un poco altero e misterioso, che ha resistito negli anni anche quando il successo è scemato, una diva al contempo raffinata e naturalmente sofisticata.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +30. Livorno (Italia, Europa) parzialmente nuvoloso +28. Fujaira (Abu Dhabi – Emirati Arabi Uniti, Asia) parzialmente nuvoloso +34. Las Anod (Somalia, Africa) soleggiato +32. Bucaramanga (Dipartimento di Santander, Colombia, Sud America) per lo più nuvoloso +21. Scottsdale (Tasmania, Australia) sereno +5.
Auguri Tommaso!
7 luglio -178
La notizia del giorno.
Premio Strega 2017: stravince Paolo Cognetti.
Paolo Cognetti, confermando i pronostici, si è aggiudicato con 208 voti il premio Strega con “Le otto montagne”. Un trionfo larghissimo. Al secondo posto si è classificata Teresa Ciabatti con 119 voti per “La più amata” (Mondadori) e al terzo Wanda Marasco con 87 voti per “La compagnia delle anime finte” (Neri Pozza). Al quarto Matteo Nucci con “È giusto obbedire alla notte” (Ponte alle Grazie) con 79, al quinto Alberto Rollo con “Un’educazione milanese” (Manni) con 52 voti. Con il suo romanzo sul valore dell’amicizia e degli incontri e sull’amore per le alte vette “Le otto montagne” (Einaudi) ha conquistato i ragazzi che gli hanno assegnato il Premio Strega Giovani, poi a Villa Giulia, a Roma, la vittoria finale con 208 voti e un grande stacco dagli altri autori. Cognetti sorridente ha spiegato: “attorno a questo libro si sono raccolte tante forze diverse, dai lettori agli intellettuali. E il libro è arrivato a 100 mila copie e siamo tradotti in 33 paesi all’estero. Diventerà anche un film. Ha comprato i diritti Wild Side e mi piacerebbe collaborare alla sceneggiatura.” Il romanzo racconta la storia di Pietro, un ragazzino di città, solitario e un po’ scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia pronta a farsi carico degli altri. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune: la montagna, in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati, ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre e Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo “chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l’accesso,” ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E lì, ad aspettarlo, c’è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età, ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, “la cosa più simile a un’educazione che abbia ricevuto da lui”, perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito più vero: “Eccola lì, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino.” L’ultima parte torna a focalizzarsi sui due ragazzi, ormai adulti: con Pietro spinto a cercare il suo posto nel mondo viaggiando in Nepal, mentre Bruno non si muoverà mai da Grana. Il libro è un romanzo di formazione, la storia di un’amicizia, mentre la montagna è il luogo nel quale ciascuno trova la propria identità e il senso al proprio esistere.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +30. Livorno (Italia, Europa) idem. Dudinka (Territorio di Krasnojarsk, Russia, Asia) per lo più nuvoloso +16. Bondoukou (Costa d’Avorio, Africa) per lo più nuvoloso +25. Gilbert (Arizona, Stati Uniti d’America) per lo più nuvoloso +31. Glenelg (Australia Meridionale) sereno con nuvolosità sparsa +8.
6 luglio -179
La notizia del giorno.
Scoperta al Cern la particella Xi.
È stata scoperta al Cern la particella Xi: inseguita da decenni, potrà aiutare a studiare la ‘colla’ che tiene unita la materia, ossia il comportamento delle forze che agiscono nel mondo dell’infinitamente piccolo. La maggior parte della materia che vediamo intorno a noi è composta da barioni, particelle comuni composte da tre quark. I più noti sono protoni e neutroni, ma poiché in natura esistono sei tipi di quark diversi, teoricamente le combinazioni di barioni possibili sono molto numerose. Non tutte, però, sono state osservate nella realtà. La particella appartiene alla famiglia dei barioni, la stessa di cui fanno parte protoni e neutroni che costituiscono la materia visibile, e come tutti i barioni è composta da tre quark, come prevede la teoria di riferimento della fisica chiamata Modello Standard, tuttavia nei barioni finora noti si trova al massimo un solo quark pesante, mentre la particella Xi ha due quark pesanti. La scoperta, annunciata nella conferenza della Società Europea di Fisica in corso a Venezia e in via di pubblicazione sulla rivista Physical Review Letters, è avvenuta grazie all’acceleratore più grande del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc). Per il nuovo coordinatore della collaborazione Lhcb, l’italiano Giovanni Passaleva, c’è grande speranza nelle nuove conoscenze che la particella Xi potrà rendere possibili. “Trovare un barione con due quark pesanti – ha rilevato – è di grande interesse perché può fornire uno strumento unico per approfondire la cromodinamica quantistica”, ossia il campo di ricerca che studia come l’intensità delle forze si riduce quando le distanze tra le particelle diventano molto piccole e che si chiama così in riferimento alle otto cariche che prendono il nome dai tre colori che descrivono i quark: rossi, gialli e blu. È un campo di ricerca molto importante, nato grazie alle ricerche inaugurate 1963 fa dal fisico Nicola Cabibbo con il teorema che porta il suo nome, l’Angolo di Cabibbo, e che ha gettato le basi per comprendere come i mattoni della materia, i quark, si mescolano dando origine alle particelle elementari. Aver trovato Xi “è di grande interesse – precisa Passaleva – perché aiuta ad approfondire la teoria che descrive la forza forte, una delle quattro forze fondamentali”. Le altre sono la forza debole (responsabile della radioattività) e che assieme a quella forte (tiene insieme protoni e neutroni): entrambe agiscono all’interno del nucleo atomico. Poi c’è la forza elettromagnetica (attrattiva e repulsiva) prodotta dalle cariche elettriche e infine c’è la forza gravitazionale espressa da tutta la materia e che provoca l’attrazione fra i corpi: la forza gravitazionale ci tiene con i piedi sulla Terra. Ma la natura di questa importante forza non è nota e infatti adesso la caccia al gravitone che dovrebbe essere il suo costituente è la sfida maggiore dopo la scoperta del bosone di Higgs. Il terzo componente della nuova particella (il cui nome completo è Xicc++) è un quark up. “Trovata questa particella, ora cercheremo di osservare anche le sue due sorelle” aggiunge il fisico fiorentino che guida LHCb. “Quella con il terzo quark di tipo down oppure di tipo strange”.
METEO
Roma (Italia, Europa) soleggiato +33. Livorno (Italia, Europa) parzialmente nuvoloso +28. Ahmedabad (Gujarat, India, Asia) parzialmente nuvoloso +33. Axum (Etiopia, Africa) parzialmente nuvoloso +22. Gainesville (Florida, Stati Uniti d’America) soleggiato +23. Tarawa Sud (Oceania) nubi sparse +26.
5 luglio -180
La notizia del giorno.
È morto Joaquin Navarro Valls: “lo storico portavoce” di papa Giovanni Paolo II.
È morto oggi a Roma, all’età di ottant’anni, dopo una lunga malattia, Joaquin Navarro Valls, medico e giornalista, per oltre vent’anni direttore della sala stampa vaticana, che trasformò in una macchina a totale servizio dell’immagine pubblica del “suo” Papa, a cui lo legava un anche uno stretto rapporto di stima e di affetto reciproco. Nato a Cartagena il 16 novembre 1936, si laureò “summa cum laude” in Medicina e chirurgia nel 1961, continuando gli studi per il dottorato in Psichiatria e insegnando nello stesso periodo come assistente alla Facoltà di medicina; nel 1968, si laureò in giornalismo e nel 1980 ottenne la laurea in Scienze della comunicazione. Poliglotta, appassionato di sport, elegante, carismatico, da reporter fu corrispondente per Nuestro Tiempo, poi per il quotidiano di Madrid ABC inviato in Egitto, Grecia, Israele, Algeria, Turchia, nei paesi dell’Africa Equatoriale, in Giappone e nelle Filippine, fino alla Polonia comunista, guadagnandosi la stima dei colleghi. Giovanni Paolo II lo chiamò in Vaticano nel 1984, quando Navarro era presidente della Stampa estera in Italia. “Qualcuno, non so chi, mi chiamò. La segretaria mi disse: ‘l’hanno chiamata dal Vaticano per andare a pranzo con il Papa’. Wojtyla già era un tipo affascinante ma da vicino affascinava ancora di più” raccontò Joachin Navarro Valls, anni dopo, in un’intervista alla Rai. “Ricordo che mi disse: ‘Vorrei migliorare il modo con cui la Santa Sede informa il mondo su quell’universo di rapporti umani di cui la struttura centrale della chiesa è depositaria. Mi disse che mi avrebbero lasciato tempo per pensarci. Io credevo che dopo tre mesi sarei tornato per dire quale fosse la mia decisione. Allora chiesi: ‘quanto tempo ho per pensarci?’, ‘Faccia con calma. Domani mattina ci dà la risposta’”. “Ma come si fa dire di no a un Papa?” ricordò in seguito lo stesso Navarro. La sua giornata di lavoro, soprattutto all’inizio, non conosceva tregua: “Sono in contatto con tutto il mondo 24 ore su 24 – amava raccontare -. Di giorno mi chiamano da Europa e Africa, di sera e di notte dall’America, prima dell’alba da Giappone e Asia”. Ma non era solo l’intermediario tra il Vaticano e i giornalisti: era uno dei più stretti collaboratori del Papa, anche un consigliere. Navarro non ha mai mancato di rimarcare i suoi successi: l’aver dato alle stampe il libro più letto di Giovanni Paolo II: “Varcare le soglie della speranza”, il viaggio di Giovanni Paolo II a Cuba nel gennaio del 1998, che ha sempre descritto come il proprio capolavoro diplomatico, quando, raccontava, fece breccia nel cuore di Fidel Castro con un interminabile colloquio notturno all’Avana in cui i due parlarono di tutto, fino alla vita su altri pianeti. Navarro ha svolto un ruolo fondamentale negli ultimi sei mesi del pontificato di Giovanni PaoloII, quando la sua competenza di medico si rivelò fondamentale per comunicare alla stampa le condizioni di salute di Wojtyla. Senza mai nascondere la debolezza e la fatica fisica di un papa malato, Navarro Valls ha insegnato a centinaia di milioni di cattolici nel mondo la dignità della malattia. Indimenticabili le sue lacrime davanti ai giornalisti di tutto il mondo il giorno in cui riferì dell’ultimo bollettino medico di un Papa ormai agonizzante che sarebbe morto di lì a poche ore. Durante la veglia al Circo Massimo, a Roma, alla vigilia della beatificazione di papa Woitjla, durante la sua testimonianza, un morso alle labbra gli impedì di non piangere. “Di fronte alla beatificazione di Giovanni Paolo II ho gli stessi sentimenti che ho provato immediatamente dopo la sua morte: un grande senso di ringraziamento a questa persona, a questo Papa che aveva detto di sì a Dio in tutta la sua vita”.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +30 Livorno (Italia, Europa) sereno +28. Lucknow (Uttar Pradesh, India, Asia) foschia +28. Rabaul (Papua Nuova Guinea, Africa) nuvoloso +24. Daytona Beach (Florida, Stati Uniti d’America) parzialmente nuvoloso +31. Nuku’alofa (Tonga, Oceania) per lo più nuvoloso +21.
4 luglio -181
La notizia del giorno.
Ilaria Alpi: dopo 23 anni “sconcerto e rabbia”.
La procura di Roma ha chiuso con una richiesta di archiviazione l’inchiesta sull’uccisione dell’inviata del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, avvenuta il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, in Somalia. Ha firmato la richiesta di archiviazione, previo visto del procuratore Giuseppe Pignatone, il pm Elisabetta Ceniccola, magistrato che assunse la titolarità degli accertamenti dopo che il gip Emanuele Cersosimo, nel dicembre 2007, respinse un’analoga richiesta di archiviazione sul duplice omicidio, disponendo ulteriori accertamenti. Nel provvedimento, circa 80 pagine, ci sono le risposte ai quesiti posti all’epoca dal gip Cersosimo e l’indicazione degli elementi, a cominciare dall’impossibilità di attivare indagini in Somalia, che impediscono di accertare il movente e gli autori del duplice delitto. In particolare è citata la sentenza della Corte di appello di Perugia che il 19 ottobre scorso, a conclusione del processo di revisione, ha assolto l’unico condannato, il somalo Hashi Omar Hassan, con riferimento all’assenza di qualsiasi indicazione su movente e killer. La parte di inchiesta dedicata ai presunti depistaggi aveva preso le mosse proprio dalle motivazioni della sentenza di Perugia, nella parte in cui si parlava delle presunte anomalie legate alla gestione di un testimone, rivelatosi falso, Ahmed Ali Rage, detto Gelle, anch’egli somalo. Fu proprio quest’ultimo a chiamare in causa Hassan; poi, alla fine del 1997, sparì, fino a quando fu rintracciato in Inghilterra da “Chi l’ha visto”. All’inviata del programma di Federica Sciarelli, Gelle ammise di aver dichiarato il falso, ossia che non si trovava sul luogo del duplice omicidio e di aver accusato Hassan in quanto “gli italiani avevano fretta di chiudere il caso”. Il somalo aggiunse che in cambio della sua testimonianza aveva ottenuto la promessa che avrebbe lasciato il paese africano, dove la situazione sociale era tesissima. L’avvocato Domenico D’Amati, legale della famiglia Alpi, manifesta stupore per la decisione della Procura e ricorda “che sulla stessa vicenda la corte di appello di Perugia, nella sentenza depositata nel gennaio 2017, aveva dichiarato che ci si trova di fronte a condotte che generano ‘sconcerto’ riferendosi al modo in cui sono state condotte le indagini sul duplice omicidio”. Secondo il legale della famiglia Alpi “ci sono stati tentativi di depistare le indagini da parte di apparati dello Stato italiano: in particolare è stato pagato un informatore per far accusare una determinata persona (il somalo) e questa persona ha ammesso di essere stata pagata per mentire e far condannare un innocente, Hashi Omar Hassan, questo è emerso a Perugia”. In una nota di Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana e Usigrai (Unione Sindacale Giornalisti Rai) si legge: “Sconcerto e rabbia. Sentimenti aggravati dalla recente sentenza emessa dal tribunale di Perugia che ha scagionato l’unico imputato e ha di fatto confermato l’impressionante serie di depistaggi e bugie che hanno caratterizzato questa vicenda”.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +29. Livorno (Italia, Europa) per lo più soleggiato +28. Thakhek, (Laos, Asia) pioggia +25. Opuwo (Namibia, Africa) soleggiato +24. Henderson (Nevada, Stati Uniti d’America) soleggiato +36. Papara (Polinesia Francese, Oceania) parzialmente nuvoloso +22.
3 luglio -182
La notizia del giorno.
È scomparso “il ragionier Fantozzi”.
(Ugo Fantozzi tra la moglie Pina e la figlia Mariangela sul set di Fantozzi, 1975 di Luciano Salce)
È morto a Roma, a 84 anni, Paolo Villaggio. Ne ha dato notizia la figlia Elisabetta su Facebook dove, su una foto del padre giovanissimo, scrive: “Ciao papà ora sei di nuovo libero di volare”. Elisabetta, insieme al fratello Pierfrancesco, erano con lui nella clinica Paideia dove era ricoverato e hanno spiegato che il padre è morto per le complicanze del diabete che “aveva curato poco e male”. Paolo Villaggio, interprete di numerosi personaggi grotteschi come il famoso Giandomenico Fracchia, è divenuto noto al grande pubblico soprattutto per la creazione letteraria del ragionier Ugo Fantozzi, “uomo senza qualità”, mediocre “travet”, su cui Villaggio scrive ben 9 libri, maschera, da cui è nata una saga cinematografica di ampio e duraturo successo, in cui accanto al ragioniere appaiono gli ineludibili comprimari: la remissiva e disillusa signora Pina Fantozzi, la mostruosa figlia Mariangela, il compagno di lavoro ragionier Filini, l’eterna fiamma signorina Silvani, lo sbruffone geometra Calboni e il Megadirettore Galattico che incombe col suo potere assoluto sulle vite dei suoi dipendenti. Come scrive Villaggio, «Fantozzi è debole e servile come sa esserlo solo il piccolo-borghese, sempre terrorizzato dai superiori, timido e impacciato fino al catastrofico, si presenta come vittima naturale dei mass media, del consumismo e della pubblicità televisiva, tragicamente incapace di adeguarsi ai modelli sociali che mitizza quotidianamente». Da alcuni anni il personaggio è stato accostato da numerosi sociologi, come Domenico De Masi, a casi di mobbing, termine che indica, in ambito lavorativo, una precisa condizione di persecuzione psicologica adottata dal datore di lavoro nei confronti di colleghi e subalterni. È nato pure l’aggettivo fantozziano, neologismo proposto da molti dizionari della lingua italiana, come lo Zingarelli, per indicare: «Persona che ricorda i modi goffi e impacciati del ragionier Fantozzi» o anche «vicenda o situazione fantozziana», vista come sinonimo di «tragicomica o grottesca». «Nasce così una nuova maschera, l’ultima, dopo quella di Totò, ad attingere le proprie radici nella commedia dell’arte»: «fisicamente tozzo e sgraziato, con la pelle color topo e i capelli giallo sabbia, il Villaggio-Fantozzi si presenta sullo schermo sempre in maniera improbabile, con giacca da ragioniere, pantaloni ascellari e sulla testa il simbolico e caratteristico basco». L’attore, nativo di Genova, dove ha vissuto l’infanzia e la giovinezza, stringendo una grande amicizia con il cantautore Fabrizio De Andrè, ha recitato anche in parti drammatiche, partecipando a film di registi come Federico Fellini, Marco Ferreri, Lina Wertmüller, Ermanno Olmi e Mario Monicelli. Nel 1990 ha ricevuto il David di Donatello per il miglior attore protagonista per La voce della Luna, di Federico Fellini, nel 1992, in occasione della 49ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, è stato insignito del Leone d’oro alla carriera.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +30. Livorno (Italia, Europa) idem. Sinjar (Iraq, Asia) soleggiato +42. Benguela (Angola, Africa) per lo più soleggiato +23. Manassas (Virginia, Stati Uniti d’America) nuvoloso +23. Porirua (Wellington, Nuova Zelanda, Oceania) nuvoloso +8.
2 luglio -183
La notizia del giorno.
Il concerto a Modena di Vasco Rossi: “la tempesta perfetta.”
(Vasco in un concerto alla fine degli anni ’80)
“È stata la tempesta perfetta.” Così Vasco Rossi ha definito la lunga e magica serata al Modena Park per i suoi 40 anni di carriera. “E’ una grandissima soddisfazione. Ma soprattutto devo sempre grazie a questa mia combriccola pacifica che ha invaso Modena, capitale del rock per un giorno. Abbiamo portato un po’ di gioia”, ha commentato il cantante soddisfatto per la magica serata per i suoi 40 anni di carriera e per i milioni di visualizzazioni delle foto su Facebook della marea umana che ha invaso il parco Ferrari. Il grande concerto è a Modena, perché tutto è cominciato qui, con il primo concorso canoro vinto a 10 anni, con il primissimo concerto, che lui non ricorda neanche più. E allora proprio da qui la rockstar è ripartita per fare il punto di una carriera unica, ma anche per andare avanti, perché il Komandante a fermarsi non ci pensa proprio. Quaranta canzoni per quaranta anni: alle 21:00 in punto, anche per le esigenze televisive di Rai 1 che ha dedicato all’evento uno speciale condotto da Paolo Bonolis, il via con Colpa d’Alfredo, preceduto da un saluto al sole virtuale, che nasce e muore sugli enormi schermi sulle note di Così parlò Zarathustra di Strauss, tratta da Odissea 2001 nello spazio di Stanley Kubrick. “Benvenuti alla festa epocale di Modena park. Benvenuti al concerto che non avrà mai fine. Benvenuti nella leggenda, nel record mondiale”, è il saluto di Vasco, giacca gialla e cappellino nero, ai 220 mila che lo attendono da ore, senza farsi scoraggiare dal clima o dalle imponenti misure di sicurezza. Una galoppata lunga tre ore e mezzo, che ha unito nel segno di Vasco intere generazioni e conquistato vaste fasce di pubblico, con i successi degli anni Ottanta come Alibi e Blasco Rossi, poi con i grandi classici come Bollicine, Ogni volta, Siamo soli, Vivere, fino alle hit più recenti: Rewind, Un mondo migliore, Un senso. E in chiusura, come da tradizione Albachiara, tra i fuochi d’artificio e il saluto al cielo, all’amico Massimo Riva, ancora e sempre presente.
METEO
Roma (Italia, Europa) sereno +28. Livorno (Italia, Europa) sereno +27. Kunming (Yunnan, Cina, Asia) nuvoloso +14. Boussé (Burkina Faso, Africa) lievi rovesci di pioggia +30. Decatur (Georgia, Stati Uniti d’America) nuvoloso +25. Blenheim (Marlborough, Nuova Zelanda, Oceania) sereno con nuvolosità sparsa +7.
1 luglio -184
La notizia del giorno.
Hong Kong: fuochi d’artificio e grida di protesta.
Nel ventesimo anniversario della riconsegna di Hong Kong alla Cina sono sempre più evidenti le fratture tra Pechino e una parte consistente della popolazione. Tre anni dopo le proteste di massa che per settimane avevano paralizzato Hong Kong e per la prima volta da quando ha assunto la carica di presidente cinese nel 2013, Xi Jinping decide di visitare l’ex colonia britannica per il ventesimo anniversario dell’handover (la restituzione dell’ex colonia inglese alla Cina, il 1 luglio 1997). Oggi, 1 luglio, a Hong Kong, da un lato si svolgono le celebrazioni ufficiali per il ventesimo anniversario del passaggio dell’ex colonia dalla Corona inglese alla madrepatria, a cui partecipa il presidente della Cina Xi Jinping, venuto da Pechino per la ricorrenza e per l’insediamento di Carrie Lam, la nuova chief executive, la prima donna eletta a marzo dai 777 membri dei 1194 delegati del comitato elettorale, a loro volta selezionati dalla Cina; dall’altro crescono le proteste di piazza, gli scontri tra attivisti pro-democrazia e sostenitori di Pechino: 9 gli arresti tra cui quello di Joshua Wong, il leader ventenne della protesta degli ombrelli, che, nell’autunno 2014, per quasi 80 giorni occupò le strade di Hong Kong, rivendicando una riforma elettorale sempre negata dalla Cina. Una marcia di protesta dovrebbe portare in piazza centinaia di migliaia di persone nel primo pomeriggio, ma succede tutto già all’alba, quando i ragazzi si ripromettono con la loro azione di oscurare l’alzabandiera. È tutto pronto per il sit in pacifico al 103 di Hennessy Road, nel cuore di Wan CHai, a due passi dal Convention & Exhibition Center e dagli alberghi Grand Hyatt e Renaissance, scelti da Xi e dal suo entourage come blindatissimo quartiere generale, quando il gruppo di manifestanti – dicono i ragazzi di Demosisto, il partito di Joshua – viene assaltato dai militanti della parte opposta, gli honkonghini che stanno con Pechino. Uno dei volti più noti della prote-sta di Hong Kong, Leung Kwok-hung, meglio noto come Longhair, il capellone che esibisce sempre la t-shirt con Che Guevara, viene arrestato. Viene fermato anche Wong, che era stato appena liberato dopo 33 ore di detenzione per un’altra clamorosa azione di protesta. Il leader della rivolta di tre anni fa rischia così di non poter partecipare alla grande manifestazione pacifica. “Ci hanno circondati e hanno bloccato la nostra manifestazione” racconta Wong dopo essere stato rilasciato. “Stavamo chiedendo come sempre più democrazia, stavamo lottando per chiedere la liberazione di Liu Xiaobo”, il dissidente Premio Nobel liberato con la condizionale dopo sette anni di prigione solo perché malato terminale di tumore. “Siamo stati circondati dai gangster pro-China e la polizia non solo non ha fatto niente ma ci ha al contrario fermati e trattenuti per impedirci di manifestare all’alzabandiera. Hanno abusato di noi, io sono stato ammanettato, altri sono stati addirittura assaltati dagli agenti che ci avevano prelevato in auto.” Sono ore di confusione e certamente l’immagine del leader in manette non è un bello spot per Xi Jinping che continua a dire che Hong Kong “deve credere in se stessa e nel paese”. Le parole del presidente sono un richiamo, per lui, all’unità appunto del paese, nel segno di quel One Country Two Systems, Un paese Due Sistemi, che dovrebbe governare l’ex colonia fino a al 2047. Xi insiste sul concetto di “armonia, che porta buona fortuna”: ma è ovviamente l’armonia di Pechino, perché Hong Kong non deve superare “la linea rossa” della sovranità cinese e anzi nessuno deve “usare Hong Kong per attuare attività di infiltrazione o sabotaggio contro la Cina continentale”. Hong Kong è il secondo partner commerciale della Cina, dopo gli Stati Uniti, e rappresenta da sola più del 8% del commercio globale della Cina. Il 70 per cento delle banche di tutto il mondo sono presenti e fanno affari in città.
METEO
Roma (Italia, Europa) parzialmente nuvoloso +28. Livorno (Italia, Europa) parzialmente nuvoloso +27. Distretto di Bamiyan (Afghanistan, Asia) sereno +20. Catumbela (Angola, Africa) per lo più soleggiato +22. Laredo (Texas, Stati Uniti d’America) per lo più soleggiato +32. Munda (Isole Salomone, Oceania) parzialmente nuvoloso +26.