DUE ANNI MOLTO DURI.

Roma, 10 novembre 2020

DUE ANNI MOLTO DURI.

Scriviamo oggi ad oltre 4 mesi dalla conclusione di un biennio davvero difficile mentre fortunatamente per più ragioni stiamo vivendo un importane ritorno ad una tendenza alla crescita che ci vede protagonisti di una continua e convinta accelerazione già a partire dall’inizio dell’anno in corso. Non possiamo dimenticare però questo ultimo biennio che ci siamo lasciati alle spalle e che ci ha messi tutti a durissima prova. Infatti quelle che convintamente erano le aspettative dell’azienda in quel gennaio 2019 purtroppo non hanno trovato poi riscontro se non parziale nel dispiegarsi del quotidiano. Di conseguenza l’obiettivo di un ulteriore raddoppio della nostra capacità di produzione ordini e di mercato non si è realizzata nella realtà dei fatti non tanto evidentemente per una questione di programmi e strategie, ma per la semplice ragione che non tutto quello che sembrava luccicare di un suo riverbero positivo era così come si presentava, manifestando troppo spesso limiti e  contraddizioni che viaggiavano sotto traccia in palese contraddizione con le nostre aspettative. È naturale che questa dinamica, che in qualche modo ci era sfuggita o che avevamo minimizzato quasi come fisiologica nei suoi aspetti più negativi, ci ha condizionato non poco permettendoci comunque di confermare il risultato ottenuto l’anno precedente, ma con una chiave di analisi interpretativa ben diversa.

Più volte e da più tempo abbiamo parlato di una situazione molto grave e a nostro modo di vedere senza ritorno che riguarda l’ambito generale di mercato delle Vendite Dirette per come attualmente si configura, dei suoi protagonisti (aziende, agenti, operatori a vario livello), delle metodologie e delle pratiche messe in essere, che lungi dall’aver fatta propria una pur semplice idea dei cambiamenti profondi intervenuti a livello di società civile, così come delle dinamiche intercorrenti fra domanda ed offerta, hanno operato con una visione vecchia e stantia riproducendo un rapporto di relazione sempre più opportunistico e strumentale, fino a determinare un vero e proprio imbarbarimento professionale oltre ad una non più  tollerabile assenza di qualificazione e di formazione di base. Questo ha prodotto inevitabilmente una frattura sul terreno della fiducia generando una diffidenza diffusa e spesso preventiva a prescindere da pur presenti distinzioni fra gli stessi operatori e dalla congruità delle proposte stesse.  

Insomma una crisi irreversibile che ha travolto intanto alcune note realtà aziendali condotte da manager spesso impresentabili e tenacemente dediti ad una pervicace attitudine all’auto conservazione, con il risultato di generare un bel po’ di figure per lo più improvvisate o residuali, abituandole ad azioni variamente scorrette ed esaltandone una surreale componente individualistica ogni oltre misura. Noi ci siamo incappati non certo per inesperienza, ma proprio perché non immaginavamo quanto questo fenomeno che riguarda gli uomini a cui viene affidata ogni giorno l’operatività sul campo fosse diffuso, radicato da anni e anni in cui non pochi cattivi maestri hanno dato vita alla complessa situazione degenerativa in parte descritta. È ovvio che resici pienamente conto del procedere delle cose abbiamo dovuto rallentare per forza dando vita contemporaneamente ad un importante processo di ricambio e di riorganizzazione strutturale della nostra organizzazione commerciale tutt’ora in atto.

Nel 2019 abbiamo dovuto fare i conti con diverse problematiche dovute allo stato di salute del Presidente della società, Maria Pia Giordani, attualmente in fase di netto miglioramento, ma che hanno portato giocoforza ai primi di giugno del 2020 all’azzeramento del CdA e alla nomina della figura di un Amministratore Unico di riferimento.

Poi come ben noto è sopraggiunto il Covid e ci siamo ritrovati di fronte ad una  realtà sempre più inaspettata, infida ed imprevedibile, che ha attraversato le vite e la quotidianità di tutti ponendo in essere una scala ben diversa di priorità, obiettivi e programmi. Eppure l’azienda non solo ha retto ma ha avuto la capacità di non fermarsi e tenere la posizione sempre e comunque anche in frangenti di grande criticità. Sono stati momenti importanti e per certi versi addirittura sorprendenti. In ogni caso nel 2020, tirando un primo dovuto bilancio, abbiamo perso in raccolta solo un 17% di ordini acquisiti (vanificando però gli obiettivi di sviluppo e i progetti collegati definiti), mentre rispetto a contratti eseguiti e ricavi la penalizzazione non è stata da poco. La forza e l’impegno della compagine societaria sono riusciti comunque a far fronte responsabilmente a questa congiuntura straordinaria dando modo al già precedente iniziale processo di riorganizzazione e di rilancio di procedere con sempre maggiore determinazione, così come di fatto sta avvenendo. Le idee e i programmi sono tanti, affascinanti, complessi e per chi vorrà esserne protagonista molto coinvolgenti, a partire anche dalla recente collaborazione con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che consideriamo obiettivamente di valenza strategica in proiezione futura, però solo i mesi a venire ci daranno conferma piena della nostra rotta. 

F. M.

Roma, maggio 2021


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