LEONARDO INFINITO

Sono trascorsi 505 anni dalla scomparsa di Leonardo da Vinci. Infatti il grande artista fiorentino si spegneva sessantasettenne nel castello di Clos-Lucé ad Amboise il 2 maggio del 1519, al declinare di un’epoca straordinaria per l’Italia e per l’Europa, passata alla storia come il Rinascimento.

Più di cinque secoli da quel tempo e mai come oggi l’attualità poliedrica del Maestro Vinciano è stata così viva e palpitante in una dimensione globale, senza confini, intrecciandosi alla storia, agli archetipi e alle diverse culture di Paesi lontani.

Il genio di Leonardo, la sua incredibile attività di ricerca e di rappresentazione sono diventati così un punto di riferimento irrinunciabile che permette di intraprendere un’esplorazione appassionante e piena di sorprese fin nelle profondità del suo pensiero, delle sue contraddizioni, della sua capacità intuitiva, oltre ogni più ragionevole confine.

Un percorso di conoscenza che ha la valenza di un viaggio senza tempo in cui le categorie del pensiero si sovrappongono specularmente fra natura, scienza, tecnica ed espressione artistica. Ed è proprio in questa dialettica incessante fra l’uomo, con le sue sorprendenti caratterizzazioni e la natura con il suo corso continuo e misterioso, che Leonardo sembra indicare frontiere nuove e inaspettate, un procedere incessante che ha la suggestione, a volte consapevolmente intrisa di presunzione, di volere e poter trascendere la realtà nella forma e nella sua articolazione, rendendo la percezione di ognuno incerta e coinvolta.

Nessuno, pur fra i grandi Maestri e Artisti, non solo del Rinascimento ma di ogni tempo, Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Goya, Canova, Chagal, Picasso, per citarne solo alcuni, è comparabile all’impatto inquieto e totalizzante con la mente di Leonardo, l’emblematicità della sua figura, l’importanza della sua Opera.

Leonardo infinito dunque, in una proiezione fantastica del divenire lungo una strada disseminata di indizi, di sorprese, di autentiche rivelazioni. Pensiamo altresì che Leonardo da Vinci rappresenti per il suo tempo la figura di un nuovo e moderno intellettuale europeo, capace di immaginare straordinariamente il futuro e addirittura di forzarlo. Potremmo dire il precursore estroverso di quel razionalismo filosofico che successivamente con il pensiero di Spinoza e poi con quello di Immanuel Kant, aprirà la strada all’età dell’Illuminismo, ad un mondo nuovo delineando di fatto, al di là della barbarie delle armi e delle guerre, il tessuto connettivo a livello culturale della più recente storia d’Europa così come oggi l’intendiamo, non dimenticando mai che parlare del suo genio significa riferirsi sempre ad un universo fantastico quanto sfuggente, ai territori sterminati del sapere, della tecnologia e della scienza, dell’arte e della bellezza.

LEONARDO

l’ultimo aristotelico e il primo ingegnere.

Philippe Daverio